Critica Sociale - XXXIII - n. 11 - 1-15 giugno 1923

Ctl11'lCA S9tlALi .• 176 Questa organizzazione del « capitalismo di Stato » - sostanziaunente analoga a q11eua ae1 monopoli u1dust1'la.l1 creati m ue1·ruarua 1 per alcune inaus,ne tlSSenzia11,nel dopo guerra, come• ancne a quella pro– gettata dalla « commissione ael carvone » m 1n– ~nifterra e dalla Commissione per le socializzazioni , m Germania e a qµeila propugnata nei progetti 01 · « ~azionalizzazione inclustriali:ui:ata " dei 1 « Consi– glio economico " della Confederazione ae1 lavoro u-ancese· ~ é rngolata ?-a un recente decreto, _ema– nato il 10 aprile di quest'anno aal Consiglio uei Commissari ael popolo « sulle imprese industriali tli ::Stato gestite su basi commerciali (trusts) » (5). · Secondo il decreto i u trusts ai ~tato » sono irn-~ prese industriali statali ,autorizzate dal Governo · alla gestione 'autonoma in conformità di uno .spe– ciale 'statuto ed esercitate su basi commerciali al tine del profitto. La responsabilità dello Stato negli · affari del trust è limitata alla proprietà che ;lo Stato mette· a dii,posizione del !)'.ledesimo, e lo Stato non · è perciò responsaà>ìle degli impegni assunti dal trust. I trusts, costituiti dal Consig110•Supremo del– l'economia ·o da altri Òicast:eri, hanno personà.lità giuridica, e la loro proprietà e i loro pro.dotti sono esenti da requisizione e immuni da ogni interven– to degli organi go:vern_ativi. Il Consiglio .Supremo dell'economia fissa le proprietà da asseg.çare' al trust come capitale statutario, la cui parte fissa - fabbriche, edilici, macchine, strumenti, scorte vive ecc. - è conferita in uso ed è sottratta alla libera disponibilità del trust ed è insequestrabile. Il trust può, peraltro, con modifica dello Statuto nelle forme_ di leggè, ammettere la partecipazione di alt-re orga!. nizzazioni di Stato o Cooperati-ve; qualora invee? voglia ammettere capitale privato, . rit!muto essen,-, ziale al successo dell'impresa,- il trust perde il ca 1 ratiere di « trust di Stato " e deve· convertirsi in·, una società anonima . mi!!ta, · regolata da special~ disposizioni. Al funzionamento del trust provvede:; lo Stato· ma il trust ha ·facoltà di contrarre con lc:l/' Stato, 0 1 con istituti ài credito, prest~ti a lurlga· o ' breve scadenza, anche mediante l'emissione ·m · Ob– bligazioni. L'amministrazione del trust è_.11;ffidata ad un Consiglio direttivo, coµi.posto di_3 a ~- ~em– bri, sostituito -talora da un direttore uruco, e ~~- µna Commissione •di controllo, di 3 membri,. di :cui il presidente· e un membro sono eletti dal Consiglio supremo dell'economia, mentre il terzo membro è un delegato operaio della industria interessata, Il Consiglio direttivo, no~inato per un· anriò. d~l Con– siglio Supremo dell'econ,omia e il cui presidente ha vasti poteri, è respo'nllabile civilmente e penalmente della gestione del trust, ha. la direzio~,e di, tu~t~ gli , affari normali, 'rltppresenta il trù5t m gmdmo e verso i terzi è .responsabile verso i terzi' per iutte le transazio~i, assum~ e licenzia gli impiegati e gli operai. L'aQ'.lIIlinistrazione ·del trust è però_ sot– toposta, .oltrechè :;i,lla Commissione di · controll o che esercita funzioni analoghe a quelle q.ei s~ndaci ne.ne società commerciali al controllo del C onsigli o -Su– premo dell'economi~, al quale spetta_no vasti_ J?oteri negli atti che non siano di ordi_nana ammm1i;tra– 'zione la conferma della nomiria del direttore ge– nerai~ e .del capo ragioniere fatta . dal Cil'nsi.glio direttivo, l'approvazione del preven,tivo e ne} ~ro– gramma di p,roduzione dell'azienda e l'assegnaz1on~ dei profitti dell'esercizio precedente, ecc., ecc. .Nello statuto del trust - formulato· dal ·Consiglio Surre– mo economico ratificato dal Consiglio del lavoro e delle. difese., r~lst'rato e p~bblicà.t'o - s ono. p~E '_viste ànche clausole che sottraggono certe. ~pecie.li fun– zioni alla competenza del Consiglio diret tivq p~ r rf. (5) Ii taat.o. del d~1· .larr.,m.ente ri&11Sunto· nella rivista setti~anale dell'u.Bioio :. i:mai~C>Ai -della; Delf~~i9Jiè. riiiisi~ì'ò Inghilterra,' J,.. Burian ormation · and ,Re11,eto del 28 a.p~1le, del 5, del 112e del lii . IP<I• ·· .. • • • • • • servarla al Consiglio Supremo economico, il qt,alè però non può illtervenire nella amministrazione e direzione ordinaria del consig1io airetuvo. Ma oltre a questo « cap1ta11smo eh ::;tato », una larga parte è latta nella nuova pohtica econvmica all'appalto delle imprese ai privati, alle concessioru agli stranieri e alla gestione delle industrie a mezzo dJ. " società. per azioni a carattere misto ». Circa ..l'appalto, un' istruzione del 19 luglio· 1921 . stabiliva che dovessero essere cedute di preferenza in appalto ai privati le imprese il cui eserci:i:io era ..stato sospeso o la cui attività era ridotta, e, succes– sivamente, quelle la cui produttività sarebbe Cf.rta– mente aumentata sotto l'iniziativa privata. Ma una nuova istruzione del 6 aprile 1922 accentua queste disposizioni, prescrivendo che tutte le imprese de– vono essere appaltate, fatta eccezione di quelf e che possono essere sfruttate dallo Stato su bn.si com– me:i;ciali o che, per ragioni superiori, dev ono re stare sotto il controllo dello Stato, o il cui a.ppa.lto po– trebbe avere una sfavorevole ripercussione suli'e• sercizio delle grandi imprese di Stato. Nella cc·nces– sione degli appalti deve essere data la preferenza alle grandi organizzazioni cooperative e alle loro .feélerazioni; ma le imprese possono però e:-sere ap· paltate anche ai privati, compresi gli ex-,pro!()rie- .tari •e gli stranieri. · '• Per ciò che riguarda le concessioni agli stranieri, il decreto del 23 di-cembre 1920 ne stabiliva le moda– lità, tra le quali ·figurava la garanzia ch_e i beni e i ·capitali investiti da .. un- concessionario nelle irn• prese russe non sarebbero stati sottoposti a misu ,·e di nazionalizzazione o requisizione. Nel contratto, tipo, elaborato alla fiµe d'el 1921 dall'apposito Co– mitatct delle concessioni, era riservato al Gover• no un diritto di sorveglfanza generale rnll' attività del concessionario, tenuto a versare un ,·anone, sot· to forma di una p'arte della ·produzione, , 1 10 Stato, _ il quale conservava anche un diritto di priorità per· l'acquisto della rimanente produzione. Al conoess10• nario era però riconosciuto il diritto di gestire li· beramente la concessione, di disporre liberamente_ dei prodotti, salvo il canone accennato,· e di farli: circolare all'interno e all'estero. Le soèiètà miste, costituite dal principio del 1922, sono società del tipo delle società per azioni, costi· tuite sulla base· di questi principii fondamentali : non possono essere create società per a~i?ni ch_e alla condizione che lo Stato vi partecipt; la parteci• pazione dello Stato non può essere infe'riore -~a metà della· somma tòtale del capitale della soc1eta; lo Stato non è tenuto a pagare le azioni che detiene ed effettivamente di regola non le paga; la parte del capitale. appartenente allo Stato può essere di· stribuita alle diverse istituzioni e organi di Stato, che divengono .così azionisti in condizioni -uguali a quèlle degli altri partecipanti. Le conce88ioni e il commercio. este,ro, Un decreto del marzo di quest'anno istituisce -una speciale Commissione centrale per le copcessioni, composta di un presidente e ~ ~attro membn elettt _d~ C9nsiglio dei Com1mssan del _po_~?lo. Spetta ad essa il giudizio su tut!e le quest!oru re• lative alla partecipazione del capitale ~traru~ro al!e , attività industriali, commerciali ed economiche m genere della Repubblica russa e delle Repubb~che alleate· il controllo sui negoziati per la conclusione di ogni clausola di concessione che faccia ecc~ziçme alla legge generale; l'esame delle proposti\ d1 con• cessione; _l'esame delle proposte. di costituzione ,_di soctètà per azioni nelle qualì entri. capitale stra– niero e dèlle ·domande di sçc~~tà per azioni e, c~ pagaie ·su:~ere. pey !'e~ereizio de~e loro. a~ie1:1dè · in .Russia.. .J;a. Comm1_ss1rn~ P)lò moltre 1stltrure,

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