Critica Sociale - anno XXXIII - n. 5 - 1-15 marzo 1923

78 è:iHtxé.A lk>éìili ciò che è verità immortale delle sue dottrine. Les apO– tres ci dichiarano la Risurrezione come l'Wusione del– l'amore. Saint Paul ci manifesta l'azione che rese vitale la relioiont! soonata da Gesù e come la fede assoluta vinse la limitazione rituale oiùdaica e lo scetticismo dei Gentili, di cui "il pol"iteismo non soddisfaceva più i bi– sogni morati. Paolo ha il suo antaoonistà in Nerone, l'Antéchrist. Renan è come sospeso fra il dilettantismo feroce del Mo,stro e la fede assoluta dell'Apostolo, che non ha l' « incertezza deue· opinioni umane •. Eoli svi– scera il onosticismo dell':E:glise chrétienne, e Mare Au• rèle oli pone il problema formidabile dello stoicismo. Allora avviene in lui la decisiva capitolazione aristo– cratica. Il gnosticismo e lo stoicismo hanno fallito per– chè si 1ivolgevano alle élites e non alle masse. Il c1i– stianesimo ha vinto perchè era una morale di univer-. salità e s.i 1ivoloeva a,l sentimento di tutti. Di qui eoli non tornerà più ai s<Joni di un raffinato intellettualismo aiistocralico se non per accidente, per la sofferenza della brutalità scatenata nella oue1:ra e nella 1ivoluzionc, che non samno tollerare la verità che è nel campo op– posto. la Réforme intellectuelle et morale, in cui ri– getta l'organizzazione democratica, uscita. dalla Rivo– luzione france$e, e di cui vede la condanna nella guerra e nella Comune, segna la stanchezza di un'ora:- l'ora che molti dei nostri contemporanei vivono in senso in- · verso: ebbri di fede dittatoria per èsaltazione fanatica degli ist'inti di violenza sollevali· nella ouerra, dove R'e– nan vi si a/)babte per disperazione della guerra e della violenza. Ma per ciò stesso llenan se ne risollevava sol– lel!itamente, ed attravei-so la Uberazione progressiva dei Dialoghi filosofici arrivava al orande testamento di fede nella libertà e nella democrazia, che è nei reliqiosi Souvenirs d'enfance et de jeunesse. Qui il cervello arso dal raoiona:,nento h<Lsete di sempliclt.à « come il desertÒ h,a sete di acqua pura •. « Il ttne del mondo è lo sviluppo deUo spirito è la prima condizione dello sviluppo dello spirito è la libertà. Il peqoiore Stato sociale, da questo punto di vista, è ·lo Stato teocratico, come· l'Islamismo e l'antico Stato ponti(tcio, dove il doqma reona diretta– mente in modo assoluto. I paesi con reliqione di Stato esclusiva come la ·Spagna non valqono molto di più. J paesi che • riconoscono una rel'iqione della maqqio– rainza hanno pure i loro inconve11,ienti. In nìJme delle credenze reali o supposte del gran numero, lo Stato si crede obbligato a,4 imporre ail pensiero esigenze cne il pensiero non può accettare, La credenza o l'opinione degli uni dovrebbe essere una catena per gli altri. .. ». Ecco la parola che, essendo eterna, è più che mai la parola del tempo presente, in cui la barbarie dell'azione fanatica sembra speonere ogni intellettualismo. Chi non vede che l'evo borghese ha prima troppo magnificato l'intellettualismo per vituperarlo troppo di poi, a se– conda delle fasi della sua conquista, che sta tra il culto scientiftco-meccanico della sua produzione e il culto della violenza attiva del proprio imperialismo? Renan è tutto sotto l'in(tusso della prima fase. Il suo scetti– cismo non è che un metodo. Egli crede; eqli ha l'anima religiosa; la sua religione, morta nel dooma, rivive nella scienza e Oli dà uno scopo alla vita. Sotto la luce della ragione, egli vede snodarsi il proore.sso degli spi1iti, come gli economisti sotto la luce della scienza vegoono ammonticchiarsi le ricchezze che debbono placare i fe– rini istinti dell'uomo famelico. la perfezione del– l'uomo si opera con la raoione, con la scienza e coi 1isultati di quest'ultima. E' l'era (1858) che il orande Buckle, convinto della qvasi assoluta immobilità delle idee morali, saluta l'incivtlimento che viene per opera d~ll'in_tellio 1 enza e della_ coltura, e - durante la guerr.a di Crimea. - annunzia che la ouerra si allontanerà sempre Più dalle società 11-maneper effetto delle sco– P~t~ ttsiche ~ naturali, della divuloazione delle cogni~ zwni economiche, dell'aumento delle comunicazioni che agevolano le conoscenze dirette dei popoli fra loro 1 Come la decadenza della persecuzione_ relioiosa, cosi la decadenza della g.uertà non è che « una faccenda es- BibliotecaGfno BiarJCO senzialmente intellettuale », mentre • ben poco si può effettuare in questo riouardo operando sui sentimenti morali». {Buclde: History of civilization in England). ora l'esperienza, che non ha treoua, di una prassi im– placabile ci ha mostrato come l'intellioenza e la coltura, nella seconda fase dell'evo borghese, non sono che mezzi al {tne proprio della civiltà capitalistica, l'impe– rialismo. Noi non siamo. più in oinocchio davanti al– l'astratto della raoione umana; ma, per la posizione speci{ica assunfa nelle lotte delle classi dell'evo, tre– mendo, contro tutti i conati di monopolio del sapere nelle oligarchie dominanti, postuliamo ancora l'univer– salità del sapere e ci ritroviamo a pieqare l'omagoio della nostra 1iverenza ftoliale agli apostoli del Verbo. la ragione non è l'emancipazione, ma dà le armi alla .battaglia emancipat1•ice; e il trionfo della a"emacrazia - finisce· per parere a Renan men pericoloso per l'alta coltura che non sarebbe il trionfo. dei partiti del pri– vilegio, conservatori e cle1icali, che la vooliono custo– dire nei Penetrali di un sinedrio di iniziati. Però il centenario di Renan trova noi, che abbiamo superato anche il mito intellettualista, sotto il ritmo delle forze sociali che l'hanno sprigionato, profondamente uniti nell'onorare il pensiero èhe si continua nel suo supera– mento. Non è così? « Le laqrime di tutti i popoli sono Iagrime vere; i sogni di tutti i. saag·i racchiudono· una parte d ella ver (tà... Cii dei passa:no come gli uomini et il ne sera.it p ais bo n qui iLs fussent éternels. La f'Oi qu'on a eue ne do.it jamais ètre une chaine. On est juste envers elle qua.nei on l'a soigneusement. roulée dans le linçeul de pourpre où dorment les dieux mo;rts • RABANO MAURO. --- ............ ----'-- l:Jn prete inancato ( Ernesto Renan ) . E' dello stesso Renan, della cui nascita tutta la stam– pa, cort diversi accenti, celebra in questi gio·rni il cen– tenario, la definizione - l'autodeflnizione dunque - che abbiamo posta in epigrafe: « un prete mancato »; nella quale; se esula dal sostantivo « prete » anche l'ombra di quei significati equivoci ed irriverenti che l'anti• clericalismo cti _maniera ha appiccicati all' equivalente plebeo di « ,sacerdote », non manca tuttavia quel lleve sentore di sottile e bonaria. ironia - profondamente filosofica, perchè è come lo spontaneo riflesso della vita in ogni intelletto superiore - _che è pure uno dei carat– teri della prosa del grande filosofo ed erudito• francese. n quale accoppiava in sè, con una di quelle apparenti contraddizioQi che così sovente contrassegnano il genio, uno spirito critico di prim'ordine.con una ingenuità ver– ginale di sentimenti-, la qu&le, nella vita privata, fece di lui quasi un eterno fanciullo, e che traspare del resto anche dal fondo dei suoi scritti, a cominciare da quei « Souvenirs d'enfance et de jeunesse •, che hanno tanta somiglianza spirituale coi « Ricordi » di Marco .Aurelio e che ci offrono, in un idioma e in uno stile mirabili, - uno dei libri più atti a sostenerci e a rasserenarci nei · dolori e negli sconforti dell'esistenza. E forse potrebbe essere materia di riflessioni non vane il fatto -singolare che il nome di uno scrittore, così profondamente reli– gioso _pur nel suo razionalismo critico, sia uno dei nomi più odfati dai credenti, più maledetti dalla Chiesa. Renan nacque infatti da povera famiglia, religiosissi– ma, a Tréguier - una._cittadina così intimamente eccle– siastica 9a potersi paragonare a un vasto monastero - nella Brettagna amioricana, ch'è ancora là regione più religiosa, e più .reazionaria di Francia. Ed ~li fu la ge– numa espressione di cotesta sua razza brettone, ideali– sta, disinteressata, mistica. Fin da bambino egli fu cosi buono e dolce, che i compagni lo chiamavano • made– moiselle •: la signorina. I suoi primi precettori spirituali furono preti, e tutti i suoi studii giovanili furono condotti nei Seminari. In quello di S. Nicola.s du Chardonnet, d ove s i dedicl) ii,gll studi letterari, il suo Cristiane.simo su.bi qualch,e scossa pel contrasto 1ra lo spirito della cam pagna e quello .della città, ma i~ dubbio - il vero dubbio - j!U

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