Critica Sociale - anno XXXIII - n. 5 - 1-15 marzo 1923

..: CRITICA SOCIAl.B 79 era ancora ignoto. Nel Seminario d'Issy, dove passò agli studi filosofici, pur avendo molto letto _e -studiato, era pur sempre convinto - inconseguente, come tanti altri studiosi - di essere ancora credente; finché, un giorno, un suo professore, che aveva notato l'irréquietudine del suo spirito critico, acuito da un amore ardente allo .stµdio, gli fece una rivelazione brusca:· « .Voi non siete cristiano ». *** Il -suo sogno spontaneo, naturale, era stato, la vtta di· u_necclestico, laborioso, legato a' suoi ·doveri;·tuÙ'al più diventare professore nel collegio ·di Tréguier, · povero, •stimato, rispettato. A ciò sembravano predestinarlo non meno i suoi studii che il suo carattere, Un incidente esteriore cangiò questo indirizzo, e fu il suo passaggio da Tréguier a Par-igi. Sul .punto di_as sumere gl i ordini ecclesiastici, confessò i suoi dubbi ai superio.ri , e cre– dette doveroso ed onesto allontanarsene .. La carriera della istruzione pubblica gli sembrò la più simile alla eccJesiastica, e la scelse quasi senza 'l'ifies– sione. D'altronde, vi era· già preparato, essendogli stato · affidato, mentre era ancora studente, l'incarico dell'in– sugnamento della lingua ebraica, e avendo, appena fuori del Seminario, vissuto (ii· lezioni private: · . · Ma i. suoi studi cpntinuavano a rompere la sua fede maglia a maglia, ed egli, quantunque non sapesse stac– carsi dal Cristianesimo - tanto che per alcuni mesi si credette protestantè -, pure dovette decidersi, sebbene cpn sentito e oommo,sso rimpi:anto,. É dall'intima ragio– ne di questo rimpianto deriva il fatto eh.e egli, pur non . credente più nella divinità di Gesù e del Cristianesimo, scrisse di Gesù con tanto amore, con parole così ispi– rate e commosse co'me nessun credente mai: Queste sue apparenti contraddizioni il Renan ·stesso attribuiva al contrasto di una doppia personalità, lot– tando in lui, per ragioni ereditarie, un brettone e ·un guascone. Così, mentre aspirava a diventare curato di campagna e professore nel Collegio di Tréguier, pen– sava pure alla celebrità dei grandi uomini. « Iq. farò dei libri », rispondeva, ancora r;agazzo, a' subi compagni. Le ragioni del suo distacco dal Cristianesimo·, più che d'indole metafisica, politic·a o morale, furono d'indole filologica ~ critica; furono la filo}9gi!)-e l'!)segesi biblica che finirono per allontanarlo del- tutto dalla fede cri– stiana, cui pure éra legato da tante. ragioni di spirito e. d'interesse. . . Ba~ta un solo .errore -· egli argomentava - a provare che un libro non è rivelato, ,che una •Qi.iesa non. é infal– libile: un solo dogma· abbandonat9 è come una pietra staccata da un edificio, che deve fatalmente tutto crol– lare. Fu questa critica storica, dunque, che distrusse la fede di 'Renan; la fÙosOlfiaebbe la parte minpre. « Confesso - egli scrive - di sentirmi qualche volta umiliato perché mi ci vollero cinque o sei anni di ri– cerche ardenti, l'ebraico, le altre lingue semitiche, Ge– senio, Ewald., per arrivare al ~isultato che •i più rag– giungono senza sforzo di rifles_sione. Un Gavroche ar– riva senza pena all'ultima parola della filosofia, mentre . io pervenni alla emal)cipazione dopo ave-re attravers-ata tutta l'esegesi alemanna». . « In. fondo io sento - continua egli - -che la mia: vita ·., governata sempre,da una fede che non ho più». Ecco - spiegato l'enigma di quest'uomo. « Effettivamente io sono un prete' mancato : « Ùn prette manqué ». Sottd·· certi rapporti sono, rimasto prete. Se non lo fui di pro– f es,sione, lo. fui di spirito. Le idee ·clericali mi ·hanno. ancora dominato nei costumi. Io continuavo a vivere fuori del Seminario come nel Seminario, quantiµique ne vedessi la vanità. Così non ho mancato quasi in nulla alle mié promesse -dèl clericato. Ho os,servato i miei impegni meglio di molti pr~ti, che sono in regola solo apparentemente •: •*• Renan riconobbe anche troppo i difetti di questa sua . psic.h:e pretesca, e le dissonanze origin,a1i -· comiéhe e divertenti - cui essa lo aveva condotto, facendone un·• démodé », uno straniero al suo tempo. Figurarsi ch'egli dichiara che sarebbe stato inconsolabile se i suoi scritti avessero potuto scandalizzare una sola ,di quelle anime ingenue che hanno la fede semplice e che ado– rano in ispiritol In realtà i suoi scritti scandaliz:i;arono - e doyevano scandalizzare - molte generazioni. ., Renan si sentiva in fondo un vero francescano, e non cercò l'à.giatezza, '<he venne a lui senza la sua yolontà. ioteca Gino-fajanco ' ,E~li non aveva mai immaginato che il suo pensiero potesse av-ere un valore venale e non credeva che lo scrivere dovesse fruttargli un ~old.o. Qualè non fu· 1a i,ua sorpresa quando un edito1,e - il Calman Lévy - andò a visitarlo e gli offri un contratto generoso per la pubblicazione in volumi de· suoi lavori già scritti e lii quelli- da scriver<l. E. come il denaro, cosi egli non cercò mai_ il successo, e perciò non solleticò mai gli errori della opinione pub– blica e, occorrendo, non mancò di censurarli. -Per lui la vita è la cosa più frivola del mondo se non è conce– pita comé- un grande e continuo dovere,' e non ha va– lore che per la devozione alla verità e al 'bene, per il perseguimento di uri ideale disinteressato. Per questo una sola _occupazione gli parve degna di colmare la sua vita: le ricerche critiche sul Cristiane– -simo, cui egli dedicò· senza interruzione l'opera sua, e da cui uscirono i due capolavori che ne resero noto e glorioso il nome in tutto il mondo, la.« Histoire des ori,. gines du chrtstianisme • e l' «Histoire du peuple d'Lsrael »; e uscirono tante altre opere, meno note, ma non meno pTegevoli. . Quanta energia e quanta serenità non emana dalla vita e dall'opera del Renani Sentite: « Se Aovessi ricominciare la mia vita, non vi cambiereL nulla, non ostante i difetti dell'educazione clericale. Se mi. fosse riofferta l'esistenza, io l'accetterei con riconosc·enza ». • . · In attesa di una morte dolce e. istantanea, prossima o lontana, lo sgomenta il peri'colo di attraversare uno di -quei periodi di debolezza, in cui l'uom:o che ebbe ·forza e virtù, non è più se non l'ombra e 1a'.,rovina di ,sé, occupato sovente a distruggere la vita. che ha labo– riosamente -edi.flcata. « Se una tal· sorte mi sarà riser– bata~ egli dice con angoscia nel chiudere il suo libro· - io protesto in precedenza contro le debolezze che ·un cervello rammollito potrà farmi c,tireo firmare. E' Renan sano di spirito e di mente, come sono pggi, non Renan mezzo disfatto dalla morte, come sarò se mi decomporrò leniamente, che voglio sia creduto e ascoltato. Io rinnego fin .d'ora i blasfemi che le debolezze· dell'ultima ora po– trebbero faq:ni pronunziAre ». Ma Renan. -ebbe la fortuna di finire serenamente e for• temente sulla breccia, pochi giorni dopo avere scritto l'ul~irno capitolo dell'ultimo volume della sua « Histoire du peuple d'Israél », ch'egli era ansioso di condurre a fine, come il coronamento della sua i;rrande impresa. In questo caprtolo,, che ha per titolo: .« Finito libro, sit laus et_gloria Christo », è Jl suo testamento filosofico: « L'av-. venire non crederà più nel supei:naturale, poichè il su– pernaturale non è vero, e tutto·ciò che non é vero è con– dannat0 a morire .. Il Giudaismo e il Cristianesimo non sono eterni e dis·pariranno ». • Questo prete mancato, che, attraverso la sua psiche religiosa, i suoi precettori ecclesiastici, la sua educa– ;:ione mistica, la sua istruzione clericale, diventa, mal suo grado, uno dei più grandi demolitori delle ànguste fedi positive e uno dei più grandi assertori delle erésie della Ragione, è simbolo perfetto dell'Umanità che, rompendo il bozzolo del feticismo selvaggio, evolve auto– maticamente, dalla crisalide della idolatria, alla farfalla che si eleva nel sole del libero pensiero. Ed ~ giusto, ed é bello che, proprio in un momento in cui tanti piccoli uomini senza fede si sforzano di risu– scitare, a: fini di dominio personale o per consiglio di viltà,' il vecchio ed ·esausto mito semitico, che piegò le turbe per millennii a tutti i servaggi, gli spiriti liberi si raccolgano e si riconfortino nel ricordo riconoscente e nel cuito veramente religioso di cotesto modello di san– ,tità. laica e di bontà ereticale, che tanta luce di verità diffuse sulla nostra via, tanto balsamo apprestò per le nostre feri-te, e nel cuori suscitò tanta _fede nella vita, tanta spera_nza nell'avvenire « umano • dell'umanità, G. BONAGIUSO, . Avvertiamo i lettori che si rivolgono a noi per avere l'opu• aoolo-diaooreo di FLLIPPO TURATI 11Bivacco fascista al la Camera oh'e~ai devono indirizmre le riohie-,t.e e l'importo (Lire una) all' A,;nministi;azione del Gio;nale LA GIUSTIZIA (Milano, Via Kramer; 19),

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