Critica Sociale - XXXIII - n. 4 - 16-28 febbraio 1923

CRITICA SOCIALE 61 si coHa Francia, coLla Cecoslovacchia e ·colla Po– lonia. , , A traverso .l'Adriatico, mare comune, le due. mzze debbono stendersi la mano, come augura– va il g_rande dalmata· Nicolò Tommaseo. · 3. F·on~ a.re \l,n'ùniversftà a Barti.. . Non merio ·ché J.e:note .r,agioni d'oird.ine inter– no, consigliil:flo:-1a:·.'·'isJ(tuzio.ne d'una Università, completa a •::gà'.1'1\ragioJ1i d'o rdine internaziònaLe. . Un .grande~fa,ro cLi ·coltura superiore, acceso sulil'a sponct·a c;>cç,'iàentai.e del medi:o Adriatico, at– trarrà la gioventù, inon solo dell,a J•tngoslavia ·ma di tutta la Balcani.a, illuminando la gloria -eter– n:a d'Italia, che sta n~l trionfo non tanto delle armi quanto del.la scienza· e delle arti. GIUSEPPE CANEPA.. laiotietà delle nazioni -e lii umam1nti . . . \i La Camera italiana ha approvato gli ac.cord-i di Washington per la limitazione degli armamenti navali; ha ugualmente. approvati• gli accordi per la. ... proibizione dell'impiego dei gaz asfissianti e per i sottomarini. Nella relazione dell' on. Orlando• ·era pure implicito 'il voto pe;·,un'identica azione per la riduzione. degli armamenti terrestri ed aerei, pur esprimendosi chiaramente l'opinione di• ·una più gra– ve. difficoltà di raggiungere -l'intento, per la quasi assoluta impossibilità del controllo. Altro è sorve– gliare la costruzione di grandissi~e navi da tat– taglia., che non si possono nascondere, ed altro sor– vegliare la costruzione dei fucili, dei cannoni, delle mitragliatrici, degli aeroplani. Non contestando la verità obbiettiva di questa osservazio:q.e, rile~himo che es~a non è per sè d_ir4Dente, perchè in tal· caso neppure avrebbe dovuto c~nsiderarsi sostenibile l'accordo per la proibizione degli asfissianti. lu ge– nerale, in ogni misura proibitiva,' sia di diritto in– ternazionale che di diritto interno, la legge compor– ta in sè la sua ragi.one di essere in certo grado vio– lata; con ciò nessuno ha diritto a concludere alla sua inefficacia essenziale. ed assoluta. Pertanto la proponibilità di accordi internazionali per il disar– mo, o, megìio, per il regolamento degli ar~~menti non si può contestare. E nella nostra Commissione degli esteri fu .da deputati di diverso partito ricp'r– dato come la Società delle· Nazioni, nell'intento di avviare 'ad. una sia pur remota applicazione prati– ca del famoso art. 8 del Patto, l}a iniziato delle in– dagini tecb.iche e statistiche · sugli armamenti nei diversi Stati, Je quali hanno valso a mettere sul tappeto positivo il problema. ·Noi ignoriamo i risul- . •tlt'ti, concreti di quelle· prime indagini, che sono te– nuti riservati. 'Ma le ultime riunioni del Consiglio della· s'ocietà delle Na~ioni circa f rapporti, della Commissione mista per il disarmo, lasciano intra– vedere le linee della nuova politica, ,di <;ili I~ SÒcie– tà delle Nazioni· accenna a farsi timidamente or- gano. , • '.l Tentando qui di darne un rapidissimo riassunto, ben sappiamo come i soliti spiriti forti si burlerau– •no cii noi, ca,séati in tale ingenuità ii!!, t;réscare con l'i~lu11ionismo pacifiata della Società ·delle Nazioni. 81bJioteca Gino Bianco Ma noi: appena seI).tiamo il.bisogno di avvertire che è propi;io della nostra dottrina non trascurare nul-– là che si faccia o tenti per scongiurare l;i. gu~rra e i gt;mdi armament\ e per sollevare gli Stati da.gli eccessi dei dispendi relativi : nella misura che i co– nati riescono, sono acquisti da non trascurare; in quanto falliscpno, servono a fissare cause e respon– sabilità, s,ervono, cioè, ad approfondire la conoscen– za degli esàtti rapporti delle classi e degli Stati, che è la premessa di tutta la propaganda socialista . Ora, 1·accogliendo i più salienti risultati delle di– scussioni ginevrine, convien~ anzitutto notare co– me i. dati con cui i diversi Governi hanno accettato di r,ispondere al questionario del Consiglio vengono costituendo uno scambio pe1manente di informazio– ni assai ~imile a quello che i membri della Società si erano impegnati ad effettuare in conformità del– l'ultimo paragrafo dell'art. 8 del Patto. Senonchè. il valore assoluto e quello relativo delle dette infor– mazioni non è.,di facile a,pprezzamento, per l'enorme diversiti dei sistemi della contabilità in, uso .nei di– versi S~ati. l bilanci non sono co'mparabili per mol– te ragjoni, ma segnatamente per queste : la diffe– repza fra. i preventivi e i consuntivi,' la differenza dei metodi contabili adottati pe-r i bilanci militari e navali; la diffe.renza del1'estensione delle funzioni del Ministero della guerra e della marina; la diffe– renza aei metodi di contabilità per i servizi non ef– fettiVi (pensioni, ecc.), la differenza dei metodi di contabilità per gli aggravi dipendenti dalla liquida– zione della. guerra (spese di smobilitazione, ecc.). Inpltre un'attenzione affatto speciale deve essere portata sopra la relazione tra il bilancio metropoli– tano e i bilanci ,delle colonie. Sono queste difficoltà che ostacolano il rapido svolgersi dell'inchiesta .. · La Commissione consiglia di •non arrestarsi per– ciò, ma. di continuare anzi le ricerche statistiche .sulla ba.se delle cifre lorde della consistenza attuale degli armamenti in tempo di pace e delle spese re– lative, tralasciando per ora di considerare la forza militare potenziale degli Stati in cui entra -- come ha dimostrato l'ultima guerra · - in così grande parte la organizzazione fodustriale ed economica. Le difficoltà più importanti non sono quelle del metodo, evidentem_ente. La questione def metodo è infinitamente al di sotto della questione politica ine– rep.te alla {:Ostituzione stessa della Società delle Na– ziqnL per cui ad ogni passo questa si urta in due scogli_: la soggezion·e alle maggiori Potenze che le hanno dato vita e la parzialità della sua formazio– ne. Qui· non si allude soltanto alle potenze escluse dalla Società per punizione, cpme è della Germania, ma sopratutto agli Stati Uniti, che, deliberatamen– t_e,.hanno voluto restarne fuori, ribadendo il carat– te:ce particolare· della Società, cosi nettamente con– traddittorio ai suoi fini generali ed universali. Si consideri, per un esempio, che avviene per la que– stione del controllo della fabbricp.zione privata delle armi, così intimamente legata a quella del traffico internazionale. Senza lusingarci nella attesa di una convenzione internazionale .per l'assoluta statizza– zione delle officine di armi, come anche ultima– -mente reclamava per l'Italia l'on. Canepil, nel suo bellissimo discorso alla Camera dei deputati per la ratifica della Convenzione di Washington, una ~empl~ce CO)IlVenzione internazionalé per il controllo d;el commercio delle armi implica necessariamente ..

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