Critica Sociale - XXXII - n. 18 - 16-30 settembre 1922

URITlCA socµli~ 277 e funziona demqcraticamentè; lavora esternamente a conquistarsi la maggioranza, si ·gÒvllrna, internamente, secondo la norma delle maggioranze. Respinge perciò le dittature, per uso ·esterno e per uso interno. ,. ' Che cosa vi sia· qi c<nnune tra questo spirito « de– mocratico», giusta il senso etimologico e storico, e la democrazia ... delle cinque o dieci ·frazioni o sottofra– zioni. parlamentari, formantisi· e riformantisi ad ogni 1 crisi, come fittizÌe Società industriali ·e banca~ie pér · la' exploitation dei portafogli ministeriali, non si ·rius.ci-, rebbe a comprendere, se non pensando alle necessità · polemiche del prossimo Congresso. ' · Più rettàmente usato sare bbe il termine « demo– cratico », se con. ·ciò si· volesse e sp.ri~ere che il nosh'o· Socialismo vuole, se non accogliere e interpretare, ma attrarr~ vici~i e benevoli quei tali ceti, che _general– mente danno un'a· parte del contingente ai partiti de– monratici: stimando -grande errore tattico, e ristretta visione del Socialismo, l'averli considerati necessaria- · mente Òstili, solo perchè non sono proletariato manuale; errore tanto.più grave, proprio da parte di. éhi sperava. e pr'ogettava una _prossima rivoluzione, al cui assesta– mento gli elementi. intellettuali sorio indispensabili. Il manifesto, ad ogni mod-0,mentre ripudia la gue1:ra . di' classe, ·e quella intransigenza' che nega - a parole· - quelle coincidenze, quelle. éònvergenze, quelle intese che ,nascono dalla realtà stessa della vita socia~e, parla però chiaro str ciò che è cardine della dottrina e della. fede socìalista: finalità. della proprietà. collettiva, me– todo della lotta di classe .. - . Se in .linea di principio il nostro manifesto fusco.: municato in pieno ,dal giudizio sommario dell' AvanU, in, linea,di tattica: .. cangressuale l'accusa ml!,ggiore ch'e gli si rivolge, e che evidentemente sarà, 'adoperata comé arma dai massimalisti con speranza di successo , per ciò .che può aver di efficacia sul g13neroso senti- 1 mento della· massa, è quelia di costituire maa requisi– toria contro il mass~malismo, e quasi. una giustifica- . zione della; reazione a cui esso, coi.suoi eccessi, avrebbe dato il pretèst9, il motivo e, in certo senso; il d,iritto di sferrarsi. · L'Avanti mostra chiara intenzione di far assegna– mento su questo argomento', per divider€<la nostra fra-' zione: davanti alla più aspra· offensiva neooica, tutti devono·stringersi, far tacere-le recrimina7!ioni, seppellire i ricordi dei reciproci errori,. e trovare ciascuno in sè quello-che può unirci, obliando ciò che ci divide.' L'argomento è di indub"?iO. effetto sentimentale, , ma questo è uno di quei momenti storici in cui il.sen– timent'o deve cedere il passo 'al\a fredda·ra,gione. Troppo alti e grav~ interes.ii, non .nostri, sono in gioco, percbè si possa rinuncia,re a una indagine, anche crudele, dei comuni errori, 'per trarne gli estremi rimedi. e 'la su– prema sal vezs, non ·delle nostre persone e della nostra frazione, ma del proletariato ·e del' Socialismo. · Comuni errori - dissi .. Giaochè nessuno di noi sogna di respingere (e anche se la respingessim·o, non. ce la con.donerebbero gli altri!) la corresponsabilitìt che la permanenza disciplinata 'nel Partito durante il Go– verno massimalista ci ha creata. nel giudizio degli avversari. E' vano_ che ci si àccusi di voler evitare i peric,oli e le· pene _di 1uella çorresponsabilità. Le pene e i pericoli li abbiam già. patiti. Abbiàmo largamente pagato, e continuìamo ·a pagare, p-er noi e per gli al_tri. Paghiamo. noi più 'di tutti, perchè le nostre opere con- . , ibUoteca Gino Bianco crete e fattive offrono piò. _largo e ambito bersaglio al - l'irii, ~emica. ·D'altronde, in una svolta storica come l'attuale, , in una revisione radicale coi:nequella che il nostro Ma– nifesto ,si è proposta, in un « ritorno ai principì > come quello che la ·nostra coscienza· ci impost:!, si tratta di ben ,altro che di un meschino· sèaricabarile sulle spalle di: un metod◊ o .di una frazione, cli.edi una m·ìsereavole denuncia contro un gruppo di compagni! N 9i sentimmo il supremo. dovete di ripetere (poi– chè non è. v.ero che questa « requisitoria antimassima– _lista b. sia dr oggi : mo'tti di _noi dissero è scrissero queste' cose, in giornali, 'ìn assemblee, in 1 Congressi, cento_ volte, negli ultimi quattr'annl) che è errore tra-· sformare la lotta di classe in guerra di classe, còn programmi di violenza e ~i dittatura; che questo at– teggiamen.to di minaccia senza forza, prima·, e 'di nullismo poi, contribuì largamente alla disfatta del proJetariato e del Socialismo italiano; che tale rip'etuta minaccia di violenza e di rivoluzione, se non fu la vera ed unica origine delia selvaggia violenza avversaria, le pr.eparò quella .giustificaz_ione sentimentale e quel– l'ambiente ,di simpatie (arn;:he, e soprattutto, nei ceti intermedì) cUi. es·so deve la sua fortuna; che qµel tanto di rimedio che può sopravvivere ad un dis~stro,. sta ·nel· tornare ai principi ed ai metodi. del Socialismo gradualista e legalitario, con il coraggio della resipi- scènza, con Pardimento délla modestia, còn l 'eroismd del riconoscere il· proprìo errore. Sono verità. così gra:vi, ma così importanti per la nostra coscienza, che' non potevamo tacerle per quella _ solidarietà di partit~ cui ancibe troppo obbedimmo. Il dovere di salvare il Socialismo è ben SUP,erioreàd ogni formale disciplina del silen'zio: Prèghiamo i nostri contraddittori massimalisti di' comprendere .e di apprezzare questa nostra condizione di spirito., Non.si tratt,a per noi, come dicemmo,· di salvare o ai abbattere una. frazione; si tratta di risol– levàre quel ohe resta del ~·ooialismo it.aliano, ' / GIOVANNI ZiBORDI. u . [onveuno ~ella [onrnntralione io aliUa La m~zione che pubblichiamo più oltre è, come i nostri lettori già. sanno, l'epilogo di un efficace e cor– diale scambio d'idee a,vvenuto in un convegno di Con– centrazione socialista, domenica 10 settembre, a Mi– lano. _Quel conve gno,_ p reparato in una settimana e raccolto nei locali del.l a Giustizia, ~ stato un magni– fico segno di_vitalità. della· frazione che vuol ricondurre il nostro Partito alle pure fonti del pensiero socialista, pur_gandolo di tutte le teorie e sovrapposizioni che l'hamlo, negli 'ultimi anni,, offuscato e alterato. Parve, a chi vì partecipò, di esser tornato alle origini, quando la dottrina socialista arrivava d'Oltralpe, con l'aspetto incerto e nebuloso di tutte le cose forestiere, sicchè nella mente di ciascu.n o facilmente si fondeva e con• fondeva con idee e dottrine prece.:l.entemente accoltevi, assumendo fisono,mie varie ed impensate. Fu necessario· allora uno sforzo di analisi e di chiarip.<]azione dop~ il quale il pensiero socialista apparve ne,la sua genurna !lSSenia e potè· fissare un preciso metodo d'azione, senza cui" la formazione e· la vita di un . partito non _::iarebberostate possibili. Anche ogg'i q~esto sforzo è stato necessario. C'è (.

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