Critica Sociale - anno XXXII - n.13 - 1-15 luglio 1922

~ ' .. /, ' <intfiùA sodIA.LE'· '-, .. . . . , . 199 ~ ,; ,. " interrogatori che, quando la scolaresc'a, è, num.e; -"rosa, iA ciascuna classe, e. le classl affidategli '' sono multe, è addirittura impresa spiritualmente ~ logorante ,,. , In realtà, nel mio vecchio insegnamento lic~àle,· nel qua\e applicavo alle in_terrogazioni l'esigenza di una prova della capacité\ e· non della memoria, -non mi sono mai avvisto -di così grave imbarazzo, dal cui int~ico 'solo un esame di Stato · potesse liberarmi. Ma dato e non concesso che la condizione·dell'i·n- • . segnante che giudic_a sia quella descritta .daÙ'a,mico .-Lombardo Radice, quanto non sarà più accentuata la stessa difficoltà per. l'esaminatore dL candidati che veda per la prima volta, c]Je adoprnran'no, a frodar lui, molti·plicate le astuzie, usate col. profes– sçire, senza che a lui soccorra affatto la possibilità di logorarsi in stucchevoli ripetizioni e i'n interro– gatori rinnovati?. _ · - · . · · In queste conp.izioni di incértèzza - determinate -per lo meno dagli, elementi ~op.'ra·accennati da me, se non da quelli descritti dal Lombardo Radice - in queste condi zioni .-gli esaminatori sono spinti inevitabilmente sul.la ~ia dell'indulgenza. E, si arriva cosr' al duplice res,ultatb di snaturare, in vista del– !' esame, tutto il ·carattere dell'insegnamento, che anche i maestri valorosi dalla mente é,lperta si do– vrai} preoccupare di subordinare alle pÒssibili esi- , genze. di giudici gretti e piccini; e ~i _render poi una lustra, più che or,a non "ia, la prova dell' esa-. nie, ·nella cui efficacia oggi si coltivano tante illusioni. Fra le qùali bisogna ·ricordare anch_e quella di– Corbino, "che il cimento d.ell'esame giovi per rac– " èogliere in sintesi quanto si è, app'reso, e rafforzi "la tempra morale del giovane ... In quelle prepara– " zi<'>n\la boriose e iotense degli esami -e·ntrano in " giuo.co sentimenti e propositi forse per qualche "tempo assopiti; e una quantità di particolari, st11- " dia ti giorno per giorno e affidati. allora, per fretta '' e irriflessione, unicamente alla memoria, si com– ," pongono in un disegno nel suo insieme logico e, " coerente, sia pure con qualche ~corcio più ardito ' 1 e con qualche ombra più scura del bisogno;;: La formazione della çapacUà. di sintesi deve, sì, essere tra i còmpiti (e non tq1 gli· ultimi)· della scuola; ma, come tutte le vere attitudini, si costi– tuisce solo con l'assiduo e costante sforzo ed e– s~rciz10; e non insorge miracolosamente alla sfer– zatil dell'esame. La frustata, che fa correre un mo– mento il pigro asinello, non gÌi conferisce la capa– cità permanente ç!ell'alacre agilità nè dell'operosità volonterosa; E quanto all'intensa elaborazione che ,.ve~(ebbe, secondo il Corbino, a costituire nella mente il· disegno logico e coerente ~' per ciò, di, stabile acquisto, il Corbino no,r avrebbe che a scorrere tutti i trattati, di psicologia della memoria, per ve– dè.rvi considerato come esempio· tipico dell' oblìò a scaden;m )a preparazione agli esami, che, appena superata la .prova, è segui-la da una stra·namente immédiata cancellazione di tutto èiò che sembrava stampato iivamente e nettamente nel ricordo. . . La impressione durevole, in sè o nei suoi re-· sultati, ben diverse condizioni esige: qu·e11e; pre– cisamente, che si' hanno nella scuola intesa come prova continua, e ince$sante traduzione delle no– zioni in prassi. Ma per sospingere la scuola verso tale. mètà è necessaria una condizione preliminare: abbandonare la superstizione dell'esame solenne a ·1unga scadenza, eh~ asservisce a sè ·e· costringe in tutt'altra .direzione e o.pera dei maestri. ·sioljòteè~ Gi.n~ Bianco I ' ' l • • . , IV. - Jl. v~rQ controllo e il vero giudice. Tutti i danni jmmancabili (e _già sperim~ntati avanti il. '59· in Piemonte) dell'esame di · Stato si collegano con il còmpito, che a questo viene at– tri.buito, di serv,ire di giudizio. sugli insegnanti più che suglÌ scolari. - ,' , L'insegnante n_on ptto esser giudice e · parte, dice Lombardo Radice; ·non .costruttore e collau– da'tore insieme di: un lavoro, dicono Salvemini e c·ioce. E per evitare ·la .coincidem:a della costru– zione e dél collaudo nella· stessa personit, non s'in~ carica il' collaudatore estraneo di inter.vénire ad e– saminare 1' opera intanto che vien compiuta; ma gli si affida Ù còmpito di osservare se la Cé_lsa, quando è finita e· messa in uso, r-0vina addosso agli inqui– lini schiacciandoli, o se il motore della macèhina, mesS·o in es·ercizio da Ghi l'ha comperato per ado– perarlo, scoppia buttando all'aria l'incolpevole vit– tima. · Il caratteristico di questo collaudo sta appunto in ciò : ·che la sanzione della cattiva ..costruzione deve ·colpire le. vittirtle e non il r\é!O,. al quale po– trà toccare tutt'al più la dis'istima pubblica o il ri- . fiuto della promozione. anticipata per merito. Ma - dicono - le vittime. insorgeranno ,contro rl colpevole, che da1Ie recriminazioni delle famiglie degli sco– lari sarà costretto a diventare diligente se ·era pi– gro, colto ·e dotto se era· soll)ar'o; intelligente se· · eril microcefalo. E se non diventa? Nessun pro– getto di legge ha avuto il coraggio· di .fissare che al disotto di una certa percentuale ai promossi l'in– . segnante venga ~idiiarato inetto e- destituito, o al– meno retro.cesso a una classe inferiore o al posto di bidello ... Cave a consequentiariis·. I collaudi veri o, meglio, i. confròlli continua– mente in atto debbono. essere q·uelli delle autorità delegate all'uopo e all'uopo, armate . di sanzioni contro gli eventuali -colpevoli : dei ,presidi e diret– tori, che possono influire sulle promoziqni, sui tra– sferimenti· etc. ; e· d<tgli ispettori, che possono pro~ porre al Ministero anèhe le sanzioni più gravi ed ·estreme .. Ma i presÌdi se ne lavan le mani;. ina gli ispettod si veggono a ogni ·morte di papa, e qual– che· volta l'ispezione è affidata più pei: conceder le diarie _diviaggio e di pèrmanenza .all'ispet~ore, che per vigilare seriamente sulla scuola;. ma al Mini– stero le relazioni degli ispetlc.- :anno a dormire il sopno del giusto 'e lè sanzioni 1 ,roposte non ven– gono applicate ... E vi aspettate qualcosa di più e di meglio dàl- 1'esame· di Stato, se. l'organismo statale non fun– ziona? o vi sor.ride ·segretamente là s_peranza c~e, nell'inerzia dello Stato, intervengano• i bocciati,. ad· · ,applicare ai loro professori il sistema delle spedi- zioni punitive? · Dove (anche ammettendo che a ins.orgere ·foss sera solo i bocciati ,per deficienza dei profes– i;;,orie non quelli per. deficienza propria) sarèbbe é) dimostrare, prima di tutto, che sia così sicuro, co– me vien supposto, il . rapportò fra il oumero dei promo.ssi e il valore- dell'.insegnante: E;d io non ho, per crederlo, sufficiente fede nell'esame di Stato; e d'altra parje .d'alla mi;,t passata• esperienza ho an– che il r-icordo di notevoli diversità di ·resultati · da ·una c·lasse all'altra, quando J:)Ureero sempre il lne– desimo - inseg.nante. La statistica fosegna che le medie valgono per i grandi numeri, e per essi si ,mantengono costanti; ma oscillano fortemente ·per ' .

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