Critica Sociale - anno XXXII - n.11 - 1-15 giugno 1922

di posizione? Evidentemente non_lo p~ò essere, per– ché la ~uerra di posizione presuppone ti possesso nel combattente di tutto ciò appùnto che è obbiettivo della rivoluzione, di conquistare, cioè, i m .. ezzi di produzione, gli allestimenti bellici, meccanici, chi– mici, ecc;, gli approvvigionamenti e le riserve. E se la rivoluzione non può essere una guerra in senso proprio, nè offensiva nè di posizione, può almeno ·concepirsi come una guerra di manovra per impos– sessars.i di ciò che forma il tesoro della. guerra di posizione? Qualche cosa di simile sorrise alla ri– voluzione russa, quando, assunto ti potere, espro– priata violentemente la borgh~sia e imposto per violenti decreti il comunismo, per il qual_emanca– vano tutte le condizioni di preparazi'one - quelle obbiettive della evoluzione economica e quelle sub– biettive della evoluzione psicologica (rivolte dei contadini, ecc.), - si lanciò, provocata dalla rea– zione europea, con impeto meraviglioso, su la Po– lonia. Ma l'evento ha dimostrato come la guerra, sovietistica contro b Polonia, dopo essere passata di vittoria in vittoria, doveva arrestarsi a 20 chilo– metri da Varsavia e arretrare, perchè le fallivano_ tutti i mezzi di resistenza. La palla lanciata con tutta forza ricadeva al termine della su~ traiettoria, avendo esaurito tutta la forza del lancio .. Il sogno di portare la guerra fino al Reno per soccorrere la Germania cadeva infranto, e la Russia dei Sovieti si accingeva a rivedere i suoi postulati all'interno ed a riannodare i rappo'rti pacifici. con le -Potenze europee. Quando la rivoluzione sbocca nella guerra soffoca in essa la Maggiov parte del suo contenuto ideale. E l'impotenza della guerra a realizzare gli obbiettivi' per cui è inçletta, non è meno manifesta nella guerra della Rivoluzione che nella glierra del- 1'lmperialismo. , . Ecco perchè noi .siamo più· che mai indotti ·a concepire· la (ivoluzione socialista sub specie... pa:.. cifista, :come un '·evoluzionecreatrice e sostitutrice, . anzichè come ,demolizione e distruzione: opera lenta nel te111poe. universale nello spazio, formata da una miriade di sforzi misurati e consapevoli, che non hanno quasi nulla a che fare con gli seoppi violenti, le improvvisazioni convulsive, i colpi fulr minei del teatro ... e della guerra. Per l'educazione delle masse sarebbe' opportuna una revisiòne della stessa nostra fraseologia bellica, visto che troppo facilmente le similitudini perdono il loro senso· tra– slato e, col ripetetsi meccanicamente, finiscono per avere nella mente dei più ignari un valore letterale assoluto. Una volta Camillo Prampolini ci diceva dei dubbi che egli aveva a suo tempo espressi sulla com:enienza di intitolare l'organo ufficiale della Direzione del Partito " Lotta di classe ,,, per gli equivoci di cui poteva ·essere suscettivo, qual si fosse l' acyordo di tutti e il rigore della propa– ganda nello spiega·re che, sotto tal nome, si inten– de_vala sistemazione degli interessi economici-poli– tici antagonisti delle classi. Pertanto la "conquista del -potere,, è un ·fatto progressivo di pen-etraz.ione e infiltrazione· nello S_tatoin continua, immediata e proporzionale ade-. s10ne alla trasformazione economica. Per ciò stesso ancora,_ risp~tto_ alla ardente questione degli ordi– namentt m1htar1, nessuno può pensare il nostro proposito sia quello di debellare un esercito èon . un altro identico e contrario. Ma-.iLsenso della pro– paganda nuov_a,ad opera specialmente del compa-, gno Gatto Rot~~ard ( Anando dell'Avanti!), pur at– traverso oscunta non perfettamente ancora rischia– r~te, ci pare quello di org~nizzare integralmente la difesa della collettività, disponendo di tutti i mezzi e di _tu~te le risorse, senza déleghe ad organismi , ~pec1ah ~ castali, che si chiariscono sempre più t~adeguah al!o scop~, e. c~e sempre più- mostrano d1 di;c~dere In orgamsm1dt mera polizia al servizio Biblioteca-Gino Bianco · ) di interessi particolari di classe. Il nostro avvenire lo riponiamo nell'accresciuto valore dell'uomo in– dissolubilmente considerato come produttore e come difensore della produzione collettiva, per la quale si prepara e si educa la società socialista. Gli in– dùgi e le lentezze cui ci obbligano le difficoltà del. cammino e la reazione violenta che si sferra contro gli organismi proletari, tenui anticipazioni e pre– messe necessarie degli ordinamenti collettivisti, del futuro, non ci possono avvincere nè possono im– padronirsi di noi al punto da· farci dimenticare che noi rappresentiamo un'idea ·nuova,· un principio nuovo, negatore di ogni individualismo violento e distruttore, e però la nostra rivoluzione è antitetica del concetto tradizionale della guerra e del Stio essenziale corollario - il predominio 'castale. 'E in. questa visione . ci conferma, la stessa evoluzione della tecnica guerresca - come ce la squaderna l'ultima storia militare, attraverso li).guerra turco– russa, la guerra russQ-giappo·nese, e, infme, la guerra europea, - la qitale tecnk.a, relegando nel passato la– _ojjensiva, la manovra, l'assalto frontale, ecc. ne ha implicitamente denunziato l'inattuabilità per quel– la guerra speciale della' rivoluzione, nella quale, secondo i suoi sognatori, forze leggere, raccogli– ticcie di veliti ~ntusiasti dovrebbero, contro le ag– guerrite forze. statali, compire il miracolo della in– staurazione fulminea del soéialismo. RABANO MAURO. Un tuffo ne'lla realtà. sconomic . . . Un'opera insigne di statistica economica. Se è vern che l'economià socialista non -pnòuscire sè non ·dalle• viscere dell'ecònomia capitalistica, ma che d'altra parte la conoscenza di questa è•· condizione ne– cessaria del volontarismo socialista, cioè del fattore sub– biettivp di quella, grazie al fecondo principio dell'a-, zione reciproca dell'ambiente economico sull'uomo . e dell'uomo sull 'ambien~e econon;i.ico,secondo un movi– mento dialettico dal Marx magist.ral:nente designato come « 1·ovesciani~nto della pmxis » ; nulla, forsé 1 giova più ad un'illuminata cos'Cienza socialista che un tuffo, sia pure intellettuale, .nella reai'tà economicp; ef– fettiva del mondo capitalistico in .cui vivé è~ opeta, anche se molte illusioni cadano, e nuove ina~pettate barrieré si profilino all'occhio anelante alle· vette su- preme dell'i'deale. · 'Un tuffo del genere, un tuffo, per di più,· perio– dico, ci offre un insigne nostro statistico, Giorgio ~or– tara, con queU:annuario economico dal titolo P1·ospet– tive economiche, da lui iniziato lo scorso anno e pro-· seguìto nel presente. (1) Non si tratta invero di pro· gnosti~i empirici; fondati su bollettini· di m';]tcati e di · Borse dell'anno preced,ente, d'una specie di Ba1·bcvne·ra commerciale e finanziario ad usò, consumo e pericolo di. uomini d'affari, come avviene di qualche •annuario 'st,raniel'O del genere;• ma di previsioni sull )ndamento· economico diii nuovo anno, desunte da una ,larga ana– lisi delle ·condizioni degli anni immediatamente prece– dent'i, -delle possibilità di produzione e dei bisogni di consumo probabili _dell'ahl)O incipiente: è una visione del-la ·realtà economica italiana e, con essa inscindibil– mente connessa, di quella cosmopolitica, che può' ser– vire tanto ad un fine economico immediatamente uti- (t) G10R010 MoRTARA. Prospettive economiche 19!2 \Città di ~ steli~, Leonardo Da '[inoi, 19!!1). . . , , . , J

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