Critica Sociale - anno XXXII - n. 9 - 1-15 maggio 1922

140 lJRlTlCA SOCIALE rappresentano. Il control_lo politico ~ 1~ v~ra azione legislativa rima~g~no ~fftdal! a poch1ss11111, che n~n riescono a molhpltcars1 quanto sai:ebbe neces~an~ e debbono per forza acciabattare 11lav~ro. D_1 qui la proluvie di leggi approvate senza .d1scuss10n~, senza che la più parte deL " legislatori ,,. le ab?ta neppur lette o capite·; ossia il Parlame~to ch_em~tt_e · lo spolvero sul lavor? della buro~_raz1adei Mmi-. steri. Qualche volta ti Senato - p1u_ calm~, s 7 non pili saggio - arresta o corregge glt svanom . del- 1'Assemblea elettiva. A cotesto duplice assenteismo dei deputati può ovviare, fino a un certo p unto , la riforma _dell'in-· dennità parlamentare. Qu ~ò.ta , nella sua c~fra at– tuale - 15.000 lorde; osst a 1 3.444 - dato ti caro– viveri, il caro-albershi, il caro-posta, ecc_. - _è_as– solutamente insufficiente e concorre a gmshftcare la diserzione frequente dei non abbienti. Il cosi– detto " Comitato segreto ,, - la riunfone della Ca– mera che discute, senza presenza di pubblico nè di impiegati e di inservienti, il proprio bilancio in– terno - commise al 'Presidente la nomina: di una Commissione che ne promo.e~se la riforma - ossia l'integrazione. Il Presidente annui, ma poi non ne fece nulla. E si spiega facilmente. Non è in un mo– mento di crisi, quando il bilancio dello Stato fa acqua -da ogni parte_ e ribassano i sala:i de~li ope: · rai che parrebbe d1 buon gusto se 1 legtslaton au:nentassero a se stessi gli emolumenti. La proposta che chi scrive depose or sono po– chi giorni alla Segreteria della Camera, e di cui diamo il testo qui sotto (la parte riformata vi è stampata in carattere tondo), tenderebbe a girare l'ostacolo, non aumentando - o solo di pochissi– mo - l'aggravio del bilancio, e stimolando al tempo stesso l'attività, o almeno· l'assiduità, dei deputati. E ciò col diminuire a nette L. 12.000. l'indennità fissa - che ha pur· la sua ragione di essere, perchè la funzione del deputato crea molte incompatibilità e non si esplica soltanto alla Camera_- e con. l'ag– giungervi un supplemento commisurato alla ·.effet– tiva partecipazione a tutti i lavori legislativi; sup– plemeJ1to che al deputato ultradiligente 7 calcolando su una media· di 150 giornate di lavoro all'anno - . darebbe altre L. 7.500; circa 6000 di più della ci– fra attuale. La medaglia di presenza, che animò le squallide sedute di palazzo Madama, ravviverebbe, a maggior ragione, l'attività _legislativa di Monteci– torio, non mutando (non ha questa pretesa I) i laz– zaroni - e neanche i troppo ben pasciuti - in mo– stri di operosità, •nè i tangheri in Papiniani. Igno– riamo se il modesto ritocco sarà preso in consi– derazione. Forse ne varrebbe la pena. Toglierebbe, se non altro, un comodo alibi·• agli scioperati del Parlamento. · · · Ecco, comunque, il !!!sto esatto del progetto, del quale i quotidiani non dettero cne una notizia troppo vaga e s'ommaria: · ,, PROPOSTA di LEGGE del.DEPUTATO TURATI per la indennità ai deputati. ARTICOLO UNICO. Ali' ~rticolo 105 della legge elettorale politica, testo unico 2 settembre 1919, numero 1495, è sosti– tuito il seguente: ''. A ciascun deputato, senza alcuna distinzione, viené corrisposta, a decorrere dal giorno in cui entru in funzione, una somma che, .dedotta la ricchezza mobile e ogni altra tassa od imposta, corrisponda a lire mille mensili,· a titolo di indennità fissa e rimborso di spese di corrispondenza. · " A ciascun deputato spetterà inoltre una in– dennità di presenza di lire 50 per ciascun giorno di sedute della Camera o di Comitato segreto o di alcuna · delle Commissioni della Camera stessa di cui esso facèia parte, regolarmente convocate. An- 1 BibliotecaGino Bianco che questa indtnnità di presenza· sarà· calcolata in modo che le lire 50 risultino al netto dalla ricchezza mobile e da ogni· altra tassa od imposta-. " La presenza è comprovata dalla firma del deputato, da apporsi, i:!ntrole prime due ore di ogni seduta pomeridiana della Camera, in apposito re– gistro, al Banco della Presidenza o ad una delle entrate J1.ell'aula o, nella prima mezz'ora di riunione, presso il Segretario di ci;:tscuna delle Commissioni di cui al comma precedente. . · "Quando si tengano nello stesso giorno diverse sedute della Camera o delle sue Commissioni, spetta sempre e per tutte una sola indennità di presenza. "Il diritto alla indennità di, presenza della gior– nata si perde dal deputato che, p1.1ravendo assi– s'tito alla seduta della Camera, 11011 abbì'a assistito a quelle delle rispettive Commissioni convocate nella giornata, e reciprocame.;ite,. o che risulti as– sente in qualsiasi votazione nominale od·a scrutinio segreto. . • " E'· inscritto nel bilancio della Camera il fondo corrispondente all'ammontare dei suddetti compensi, dei quali non. è ammessa nè rinuncia o cessione da parte del deputato, nè sequestro. . · · " Restano in vigore le disposizioni del Regola– mento esecutivo approvato dalla Camera, in quanto rton siano contrarie al presente articolo. " Il Senato del· Regno potrà assegnare ai suoi membri una indennità di presenza per ciascuna delle sedute. alle quali intervengono ,,. No1. ~a pressione tributaria ' ne, e le favole dei professori ------- In altra sede h,:i avuto occasione di smontare e di– mostrare false certe asserzioni che si vanno diffondendo da associazio11i e d.a uomini p·olilici-, éon-tro le Ammi- ,. nistraziolli ·comunali, e particolarmente le _amministra– zioni socialiste, in materia di imposte. (1 )1 Qui conviene che ·noi esaminiamo particolarmente quello che due professori, senatore e scrittore l'uno, anzi capc·scuola della scienza finanziaria italiana, pre– sidente l 'altrò çli una Confederazfone agraria, vanno diffondendo in giornali e Riviste accreditate. 'Poichè,_ se in un comizio o nel calore di una discussione sono am– missibi-li errori o e~agerazioni, sembre1•ebl?e che almeno nel campo scientifico si dovesse contare su dati e ar- gomenti seri ed onesti. · . ' · Nella Riforma sociale (febbraio 1922) del prof. Einaudi, il prof. Masè Dari pubblica un lungo articolo su Là pressione t?-ibut{J/riasulla proprietà te1 ·rie.ra , nel qnale, valendosi dei dati dei Comuni della pro vincia di Mafitova, tende a dimòstrare quello· che poi il prof. Einaudi riassume di nuovo ·nel Con·ie'1'e .della sera (marzo 1922), che•cioè, con. l'altezza attuale delle so– vrimposte locali, il proprietario fondiario. rimane in media con meno di sei lire l'Ettaro di reddito netto, quando anzi, in molti casi, la spesà ·o l'imposta non !!uperano addirittura il reddito• donde gli scioperi dei contribuenti che gli schiavisti agrari vanno organiz– zando nelle provincie della Valle Padana, per balca– nizzarla definitivamente. Noi d.esideriamo di riscontrare qualche dato dei SignQri Professori. · In materia di amministraziolle e di imposte locali è certamente assai difficile arrivare .a conclusioni ge– nerali abbastanza attendibili, perchè (a parte la deli– cenza di dati statistici in cui lo Stato, ehe pure pre-. ----- ' (1) NeÌla. discussione alla. Camet·a del Bilancio dagli Interni 19!!-'!3, ?-•I mese Ili m~rzo 19!2. · , , :

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