Critica Sociale - anno XXXII - n. 9 - 1-15 maggio 1922

I : ' 144 CRITICA SOCIALE Insomma, ,ii> disegno qui schematicamente, e senza pretesa di dar fondo ali' uni verso, quelle che sono le deficienze pìi1 gravi' in fatto di scuore. Qualora però ci si mettesse si;tl serio a colmare le lacune sarebbero incalcolabili le benefiche conseguen– ze sociali. Aumenterebbe la produzione sia agricola, sia industrialE', e ne verrebbe un impulso grandissimo anche alla redenzione di tante plaghe della nostra pe– nisola, ora infestate dalle paludi e dalla malli.ria, oppu·re dalla sicc-ità. E si porterebbe u·n serio contributo anche alla risoluzione della tantodiscussa questione meridionale. Ma non voglio ingolfarmi tanto oltre. ,., Un altro vantaggio, che si 1'icaverebbe dalla crea- 11ionedelle scuole che ho accennate, sarebbe anchEl quello di sfollare le scuole medi è attuai i. Si elimine– rebbe cioè quel lamentato difetto, p'er eui troppi oggi abbandonano ì lavori ritenuti inferiori e vogliono no– bilitarsi diventando professionisti e impiegati, e riem-· piono le città di avvocati- senza cause e ·di rngionieri a spasso, o ac<1rescono· l'elefantiasi burocrat.ica e af– follano gli Uffici di g.raffiacarr.e fannulloni etl inut.ili, che intl'alciano l'opera di quell,i ché lavorapo sul serio. -Qualora si constatasse che _l'istruzione può ben associarsi al sudore della fronte per acèrescere la pro- : duzione, e che ben di più frutterà il lavoro a chi lo farà razionalmente, non vi sarebbe più ragione di· preferire le professioui o gli impieghi, nè si cerche– rebbe più con tanta ansia un diploma, il quale non apra altra prospettiva che la caccia ad un posto qualsiasi .. Come si vede, sarebbero incalcolabili le conse– guenze sociali che deriverebbero dal.l'apertura di scuole del nuovo tipo. Non pretendo con ciò nffermare che sarebbe il toccasana di tut.t.i i mali, porchè troppi fat– tori concorrono a determinare uu dato assetto sociale, ma cerfo l'aumentata istruzione sarebbe _unodei prin– cipali. fattori di elevamento della vita economica della Nazione. E intanto si sarebbe fatto• un bene ,grandissi.mo anche alla scuola media attuale, che potre bbe riacqui-. i;tare un po' della serietà perduta, quando ad essa non· accorresse più una folla minacciosa di gen.te , che vuole ad ogni costo strappare un diploma, senza preoccu– pan,i di guadagri,1.rselo con- lo studio .. E i partiti liberali, che dovevano essere gli eredi di quei liberali del •Risorgimelito che furono propu• gnattri de_l]a scuola laica e , 1 eramente libera,· si di– mentiC!ìTOUO ben prest9 delle trad'izioni, ·tramandate dagli antenati, e "per la maggior gloria e grandezza del- 1 'ltalia, e per auir,entarne il prestigio alì' estero,- preferi– rono getta1:e i miliardi n~ll'impresa libica. Qual mag– gior redenzione sarebbe stata, in vece, se si fosse pm– sato ad aprire nuove scuole, e quale maggiore prestigio avremmo acquistato all'estero, dove ci giud,icano dal numero degli analfabeti che mandiamo per il mondo! E' bene saper ciò, affinchè il Partito socialista, che oggi dev,ti difendere contro gli altri partiti molti di quei q.iritti che sem~ravano assicurati dal regime co– stituzionale, ~etta nel suo programma di azione im– mediati)- anche qu~lla: politica scolastica, che avrebbe dovuto es3ere propi.lgn_ata dai partiti liberali. Ed è bene che si conoscano i termini .esatti della questione, sia per non subire dèv· azioni nell'azione pratica, sia per · svalutare. in precedenza tutti. i tentativi di qualsiasi Governo di far apparire come '.radicali riforme scola– stiche misure che, se non danneggiano, certamente non avvantaggiano l'istruzione. . Ma soprattutto è im'portante nei confronti del par– tito popola1·e, che della politica scolastica ha fatto uno dei. ~qoi capisaldi. Esso chiede la .Jiòertà deUa fìCuola. Il Prof. llfondolfo ha dimostrato che vuole la libe'l:tà · per la propria scuola e non per le altre. Ma il modo stesso. come propugna• il suo programma ci illumina a meraviglia ~ugli scopi veri che ha. Vuole la libertà? benissimo; nessuno gliela èorttesta: e chi è che gli hn– pedisce di aprire quante scllole elementari o agrarie o ,commerciali vuol_e?E' liberissimo di .farlo, e si rendl:lreb– _bebenemer'ito delPistruzione 1rnz1onale.E perch.è non lo fa? Per. la solita ragione: perchè ci-vogliono quattrini. l\[a allora, come conduce una campagna continua per ottenere la libertà della scuola, 11011 ne potrebue con– rlurre nna analoga per istituire le nupve Hcuole? Ebbene qui è proprio il punto fondamentale per giudicare Ja sua azione. Eiso non fa questa·campugna, perchè sa che p.e deriverebbe un miglioramento anche per la sçuola attu,,le, e ·tutta la: sua opera di s.valuta– zione della scuola di Stato andrebbe a vuoto. Il s·uo·programma è invece diverso; prima ottene1:e • l'eguaglianza con le scuole di Stato, ·poi farsi sussi- Prospéttate le cose in que~to modo, vecl.iamo -su: diare le proprie scuole çlallo Stato stesso; ottenuto questo, bito che la qqestione della scuola media è principal- allora magari aprire le scuole di ·cui ho parlato, coi mente una questione finanziaria. Infatti non si fondano quattdni dello Stato. lWa, soprattutto, quello che vnole nuove scuole senza molti quattrini. Anche le scuole e-. avere in, mano è il Ginna-sio-Liceo, perchè è la scuola , sistent.i hanno molti difetti, che non possono essere· e- -che port.a all'_Uni,,e-rsità, e cio'è q11e)la,che pi·epam i liminati senza spendere. E tutta la-q 11estionesta proprio futuri professionisti ed alti impiegati, quelli che co– qui.' E' iuutile lamentare che le scuole e~istent'i non stituiscono la classe dirigente, e r,he perciò~ necessario funzionano bene, che sono troppo affoll;te, che vi si aver indirizzàto ed istruito secondo i propri fini ·e le acca.!ca una moltitudir:ie indisciplinata; la· quale rende prr.prie c:o)'.\rezio'ni.E appunto contro il Lice◊;,Ginnasio difficile un insegnamento serio e pro{icuo, quando ·sap- esso svolge la più fort.e campagna cli denigrazione. Delle piamo che sono affollate proprio p~rchè vi è la man- . altre scuole. si disinteressa. , ?anza di scuole di altri tipi, che •accolgano quelli che Tuttavia non bisogna dimenticare che anche il par– ora frequentano Ginmsi, Licei, Scuole tecniche ed I- . tito popolare, in quanto partito di masse, deve essere stituti, non sapendo dove andare, e che non richiedono tratto inevitabilmente a propugnare u u progr,Ltpma sco– una istruzione seria, perchè non hanno un obbiettivo lastico quale ho accennato; e, se per ora vuole solo la be_n deteriniuato di istruzione da raggiungere-, ma vo- libertà della. scuola, è perchè tale punto del programma ghono solo un diploma che loro apra una via qualsiasi. viene dalla parte conservatrice del part.ito, da quella, Non è, dunque, la scuola libera o l'esame di Stato . cioè, che è più strettamente legata alle alte autorità . c~e. avranno la ~acoltà taumaturgica di cambiare le cose., ·. ·ecclesiastiche. _ ne 11 progetto- d1 questo o quel Minist.ro. _ · Altro motivo, questo, per Cùi necessario- che il ~• iu:portant.e stabilire questo punto, troppo di Partito socialista abbia ideé chiare in proposito _per me,nhcato, e spesso _ad a,rte,, pe1:c~è, finchè non &ipar- potere, eventualmente, far prevalere anche fra gl1 tira da esso, non s1 fara nulla d1 buono. E l'averlo di- avversari quello che è interesse delle masse, _e ·non menticato in passato ~ ha por:tati :llla. situazione pre- esclusivo jnteresse di partito. _ sent.e. Da tanti e tanti anni si predica che l.1 Scuola. ' In ogni modo, poichè ormai la questione scola- . ~edi~. ha bi~op:110 di esse.re rifori:nata affinchè risponda stica· è diventata -una question!l di primaria importanza ai suoi sc••p1. Venne perfin9 uommata una Commissione politiC'a, non solo per· il• suo _intrin&ecovalore, ma Reale, per l'esame del problema: quella Commissione perchè è uno d~i capisaldi del ,prnpra:nma del' PaFtito present? la s~a ?ella Relazione in due poderosi volumi; popolartl, occorre esse-re prepara'ti a 1:!Ah~aguardai•e i di– ma, appe1;1a_ s1 vi_dec~e la conclusione era sempre <1ue!Ja ritti d,'ella coscieuza di ognuno e quelli delle masse fa– -- quattrm1 -, 11 .Parlamento si affrettò a dimenticar- v.oratrici, eh~ finora non, hirnno· il p'rwilegio dell'i• sene, e i volumi andarono iu pasto ai topi. struzione. AUGUSTO TORRE. ·Treviglio 1922 - TIPOGRAFIA SOCIALE. RIGAMONTI GIUSEPPE, gerènte 1·esponsabile, .Biblioteca Gilio Bianco

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