Critica Sociale - anno XXXII - n.1 - 1-15 gennaio 1922

d:kr1'icA sòt!ìAL ~ dell'offerta e della domanda sul mercato della mano· d'o• I pera: è qui, infatti, la prima r.ausa d·ella presente fortuna del fascismo, la quale s'iniziò il giorno stesso in cui alla crisi di 9ottòproduzione successe • preparata da cause che non operavano con effetti immediatamente palesi - e perciò inaspettatata, quasi improvvisa, la crisi di 1 sot– toconsumo, e si affacciò lo spettro della disoccupazione, Anche quedto è fenomeno internazionale e va perciò stu– diato internazionalmente, specialmente in un Paèse chè. ha trovato sempre nell'emigrazione il solo m~zzo di ri– so!vere siff 1 atte qrisi, e in cui pertanto il Partito socia– lista ha più che mai bisogn9 di accordarsi coi -:E'artiti di altri Paesi pet· fissare le direttive della propria poli– tira in materia di emigrazione, come anche di scambi di prodotti, di rifornimenti di materie prime, e cosi v,ia. Chi'mostra di avvedersi dell'immenso·e urgente interesse che per noi hanno tutti questi problemi, anche ·per le· ripercussioni che lé solu:iioni loi·o potrebbero avere sulle vicende dolorose della nostra politica interna? Siamo dunque pienamente d'accordo che la• valoriz– zazione• dell'azione parlamentare non debba consi~tere in 11n gioco semplicemente diretto a buttar giù un Mi– nistero e a preparare l'avvtmto e favorire la vita di un altro, che paia •ispirnto da intenzioni meno per~erse . .Bi– sogua anzi-"tutto for111ularAun progì·amma, che non sia una cosa incoerente e superficiale e la cui attuazio~e si r.itenga -ad un tempo possibil.e è idonea a migliorare le coudizioni difficili in cui versano ora il proletariato e le sb.e orgi1.1,1izzazioni.s·olo sulla base di un siffatto program– ma si pnò utilmente valersi delle nostre forze parlamentari pi,r tleterm.inare un mutamento -di Governo. Anche la fretta di buttar giù il Ministero Bonomi può, senza questa precedente ,preparazioné, esser pericolosa: ·Non si pup e non si deve, nelle •circostanM difficili in cùi vi– ,viamò e lottiamo, menar, colpi alla èi,eca, senza preve– derne le con3eguenze. Ricordo di aver detto 11el giugno scorso, a due compagni deputati, che mi pareva grav!l errore che, per affrettare la caduta del Ministero Giolitti, si fossero associati i nostri voti a quelli d_einazionalisti in ·una condanna della politi·ca estera,· che· era ·1a sola ·cosa buona che fosse rimasta nella politica del Mia i::rtero Giolitti, per merito principalmente dello. Sforza, il quale· era riuscito a _mantenerla sulle direttive segnate dal i\iini– stern procedente, resistendo a tutte le pressioni di un nazionalismo, aggre~si vo, fatuo, sognatori;! di nuove guerre e di folli egemonie. Infatti abbiamo avuto, per effetto di · q nella cr_isi, un Ministero la ~ui politica in terna, finaO:- . ziaria, economica è stata certo non migliore, forse peg– giore, di quella del Ministc,ro Giolitti; e la cui politica estera ha di~trutto tutto ·ciò che di buono era stato pre– cedentemente creato o conservato, ha con verti to in diffi– denze ·e in oiltilità la fiducia e le .simpatie che l'Italia era riuscità a conquistarsi all'estero, ha rinnovatò i s,,. spetti ·e gli odi .contro ~oi in Jugoslavia, ha creato ri- · sentimenti in Austria, freddezza non benevola in Germania e in Turchia, e ci ha asserviti passivamente alla politica dell'Intesa, senza la forza neppu·r di esercitare alcuna fun– zione d_iequilibrio nei contrasti tra Francia: e Inghilterra, come ha dimostcàto anche la recente confer-enza di Wa– shiògtii"n· e dimostrerà il prossimo convegno df Cannes. J'/erro·ra non va dunque ripet1-~o. Si deve, nell'atto che 'si rovèscia ..un Ministero,· sapere dove si vuole e si può arri_vai-e con quell'atto. Anch~ per questo è neces– sario l'accordo su un programma, che contenga la solu– zione _de':i 1 piò' m;genti problemi di politica interna (restau– r,a2Ho'n~déll-'of'c\lné\ delle leggi, dell'autorità dello Stato, Brblioteca. Gjno.Bianco ' rispettò delle autonomie 1 degli Enti l9cali), di po)iti0a: e- r stera (pagamento ·delle indennità dovute dalla Germania, · debiti-di guerra fra le Naziot;1i del!' Intesa, rapporti con la Russia., rapporti nostri co~ l'Austria, con la Jugoslavi!\, con l'Unghéria etc.), di politico. fiuanziaria (rivoluzione dei problemi tributal'i tenuti in sospeso, modi e limiti delle economie, possibilità di nuovi prestiti interni od estel.'i) e di politica economica 1 tratt~ti commerciali, emi– grazione, atteggiamento c1ello Stato di fronte alle indu– strie fittizie e parassitarié, politica di lavori pubblici redditizi, etc.).· : · Tutt;i ciò dev·ess&r preparato entro quèsto mese di vacanze parlameDtari: dopo,. sarebbe tardi.· P~tremmo, tat·dando, lasciar _sfuggire le migliori occasioni dellà pro- · poi,ta • valorizzazione • delle nodtre forze parlamentari', La Direzione del Partito non può. èontinuare i'n questo gioco d'altalena del volere e disvol'ere, del ciire e disdire: deve uscire, dalla sua att_esa inerte, chiPmare a raccolta tntte le energie che possono dare il-loro conti;ibuto· utile. Il Proletariato attende impazi~nte e spera ancora in noL Una nuova delusione ,potrebbe avere-effetti dolorosi, le . cui ripercussioni l!OD sarebbe poi facile contenere in un breve periodo di tempo. Caveant consules ... : la loro· re– sponsabilità è molto grave. IL VICE. UN CROLLO ____ .., ___ Il 19-22 è nato· tra l'angoscia e il t_errore. Il nuovo squarcio recato nella economia nazio– nale dalla crisi della Banca Italiana di Sconto hà pe,rcosso l'Italia come i.mo strido" funebre nella notte. Nella line&. tortuosa, ,sinuosa, a zig-zag, con stasi.e riprese,·-con alti e bassi, della rivolu– zione del- dopo-guerra, la borghesia·· italiaxra ap– prende che il~n basta la reazione organizzata'del'la violenza fascista per ristabilire 'la partita. ~tJ.cate– i;_iato, imba v11gliato,percosso il proletariato, l'espia-· zione, che è nelle cose continua. spaventevolmente • l'opera sua. Il fascismo· viole~to non ·separa che_ più profondamente le èlassì, pon recide che. più– profondamente. le rad_ici ·di ogni ,solidarietà poli– tica con _i partiti borghesi èhe l'ado1rera·no :cen– tro i lav,oratori; ma' per sè, nonohè recare alcùn conforto alla vita' nazionale, nonchè ·opporre al– cun· argine alle rovine•' profonde, determina 'dei fattori•·che le precipitano .. Non è, infatti, senza una sua significazione che la· Banca ·colpita ·così fragorosamen~e sia la Banca della guerra, la Banc~ del nazionalismo tonan'te e stolido, smargiasso e inetto. Il ricorso con cui la Banca chiedeva al 'l'ribunale il benefizio della ·moratoria, espobendo con ingenua vanteria le pro.prie illusioni come titoli patriottici e come cagioni del dissèsto, dava l'argomento invincibilé della fatuità, della incapacità e della mala fede di quella borghesia di guerra, chè della guerra; avendo .fatto tutta la propria ragione di vita_; non avendo alcun'in– tima virt-/1 di adattamento allà .pace, a l lavoro, all'industria ci vile produttiva, dove.va, finita la gnerra, morire di morte ingfori osa e r ovinos~. : I .corifei . della Banca' colpita, con i; lorò - schiamazzi imprudenti; accfoobero e sottolinea-· rono il St:lDSO della . cosa. Essi vantarono una. specié ·di principio bancario' patr'iottic6 ed ·anti- t

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