Critica Sociale - XXXI - n. 21 - 1-15 novembre 1921

, I , ' l Q.a,ITIGA SOCIALE · Ora, quest.i Uffici non rappresentano che Ùnodei miite privilegi che derivano agli Stati dall'extra-terri– torialità; se quindi' il Govèrno di Tokio dà voto con- - tiario 11llalor_oaholizione, •c ome p uò mai volere- ,ora, _ sinceramente, l'abrogazione di.un privilegio molto mag– giore, per 1a quale non solq clovrebbero chiudersi gli lJfflci pos_tali, ma .i Giapponesi, residenti in Ci~a, do– vrebbero esser soggetti alle stesse lElggi,dei ·Cinesi? · Le Potenze sanno da lungo tempo che uno dei de– siderì' più ardenti del, Got,erno di Pechino è appuntò l'abolizione delle capitolazioni. Esse hanno però sempre rifiutato di attuare l'importante riforma, perchè, aifor,– in:ano che il mo~o con çn,i la Cina amminist~a la giu-, stizia- non dà affidamento alcuno di equità. E, ·real– mente, 'non vi è· cosa ·più buffa del J?Odoin cni si svol– gono le funzioni giudiziarie nella Repubblica Ce_leste! Ma anche le, Poten:;ie, all'ombra dell'ext.raterrito1:iàlità, compiono le ingiustizie e gli ·arbitrì più iniqui. Per esempio, mentre sottraggono i loro sudditi allìl-giuris– dizio-ne della Cina, esigono poi che questa riconosca ai _missionari f01:~stie,ri ,.gn..~t~s.\ltdi,~! rti. d~~g~\. i~1di6 ,~1:i: Per l'articolo 14° del traltato comi:nerCJiale dE!l1903 tra gli Sta:ti Uniti é la Cina, « le associazioni di ~issionari possono affittare o comperare terreno, e costruire cas~, ,in qualitnque p_arte'dell' Iinpe(o », Le assoèiazio;i di m1ssionarì - e in Cina n;òn s01;10, poche ·- em,titui– scono cofìÌ tanti, piccoli regni autonomi _nell'interno della repubblica. Il principio della.« sovranità nazionale» non potrebbe essere pi-ù sfacciatamente violato. · Comunque, è prop{·jo disposto, H Giappone, ari abrogare le capitola_zioni? Ehbene, uon ha bisogno, per far ciò, 1 i'i sottoporre il suo progetto alla _Conferenza del Pacifico. Bast.;i che imiti )'·esempio deillaGermanial la quale, nel suo recentEl trattato con la Cina, ha ap– punto rinunciaf,o all'exbi.,a-territorialità. _ Il Giappone e • l'uguaglianza delle razze•· Il principio eh.e ogni uomo, qualunque sia il,colore della sua pelle, deve aver airilti uguali" a quelli di qualsiasi altro uomo, è già stato parecchie volte affer– mato dagli uomini più rappresentativj dei popoli :ai CO· )ore, come l'indiano e il cinese, e !1Jtimamente soll,e- ' vato anche dai delegati del Giapponé alla Conferenza di Parigi. In qU:esti,tempi di democrazia: .. a'.chiacchere, e dopo una guerra coml!attuta per difendere la gius~izia e il diritto dei popoli, non vi è più codino, l!)erquanto lungo, di· conservatore, che in teoria osi affermare il contrariò; ma in pratica la disc_r'irninating race ha tuttdta molti e fervidi sostenitori. La· preoccupazione economica, comè sempre e ~ovunque, s'iiifilfra f\ iJesà art.che qui. Le 'razze di' colore, col tenore di vita meno elevato, rappresentano un pericolo' di concorrenza per· la mano d'opera bianca organizzata; la . lÒi:o re'fratta: r'ietà, · poi, ad amalgamarsi con la Po/POlazione di cui· sono ospiti, sembra fatta apposta pér renderle invise, Il Giappone, battendosi a Parigi per la .• Race é, qualily>, sapeva bene che gli altri delegati· avrebberq ricusato di sanzionarla; ma esso p'ensò che le Potenzi', _dicendo «no• a quella sua proposta, avrebbero proba– bilmente detto «sì», per compen'so, alle sue richlesté successi.ve. ;. Tanto più che còmpito della Conferenza ' I di Parigì era appunt,o quello di distribuire il frntto della vittoria fra gli l\lleaf,i. Cosiccbè, se il Governo di Tokio dovette rinfoderare quella sua ,proposta, ottenne in cambio, più agevolme!!ue, quanto· esso amèiva in Cina e nello. Shantung. · Ad_esso ritenta il colpo. Ebbene, noi - a _parte, ,s'intend~, 111, . ragfone . pri,ma., « umana • 1 per la qual~ 333 vogliamo che ad ogni nato d\ donna, ·sia offerta « u– guaglianza d'oppottunità », qualunque sia la.Iparte del globo su cui la sorte lo· fece nasc~re; a parte anche l'odiosità delParbitrio di dii,e ·ad un uòmo : « tu non hai diritto di lavorare su qnest; parte· di inonào », so– pratutto poii·,alJorchè esso, ebbe l' « onore » çli es>1er chiamato a rischiare la -sua pelle sui campi insan– guinati d'Eur0pa, per difen_der quella de\ suo padrone - uoi ci auguriam0 che· le Potènze •giochÌno allo stesso gioco della diplomazia giapponel)e. E accolgaµo, a Wa– shington, la proposta dei delegati nipponiqi. ·varrebbe In. pena di vedere in--qual modo l'Imp.ero del Mi)rado tradurrebbe in prat.ica il principio dell' « ugnaglianza •, delle· razze», esso_ che tratta i_Cinesi, (lpei,taménte, .èome un popolo inferiore (e dire che, mentre gli annali dttlla c_iviltà gia:ppbnese rion risaÌgono chè al VII se- colo a,. C., quelli della Cina 'l'anno S'\1 su,· c~ò snfilìcìente esattez~(I,, a poco meno di· tre milà-anni !), govel'na i Coreani con la tortura·, e distribuisce sugli abit:tnti di Formosa, che chiama « selvaggi ,;, larga copia di bÒmbe aeree! ,' ,. , ' .'' li r Governo di Chit~ e;clus~ dalla Co~ferenza. É,· più· Qbe p;ob!l,'bile,· q~rto, che il Governo gi~p-. · pone se, in, questi ult.imi giorni· che ci s eparnno dalla . Oonfor.en~a, fara tntto il_ possiJ:> ile-p.er escludere dalle discussioni della Conferenza tutto'q,uanfo non· gli torna· comodo,, Difatti, 'quale, altro motivo hanno mai gli U0· mini' politici' del Giap,ponè per es~ere tanto ansiosi - come appare chiaramente a chiunque legga io questi ~iorni i •gior.nali .nipponici - c}:i.e si determini preven·- . tivamente ed esatt.amente il programma della Confe-, 'renza? E 4.uell'orgasmo di sapere·se·a Washington sa– ranno uditi i portavoce; della popolazione della Corea e di FormÒlla; se verrà:, presa in esame la situaziol)~ • dello ,Shantung; se sarà discussa 1ri. pcìlitica,_giapponese in Manciùria; nella Mongolia, e in Siberìa_; se si con– sulter;nno le· relazioni e le cifre dell'Associazione -in'.· ternazionale contro l'oppio e della Dogana "marittima cinese a proposito del c_ontrabbandoi dell''oppio, fatto, in Cina, d!j,l Giappone, ecc. ecc. testimonia ~l senso di disagio ·e il turbamento che cotesta ~onferenza .prp– durle nei circoli politici giapponesi. Noi siamo perfettamente scettici sqi risuJ.tati pratici della 'pr0ssi1na Conferenza. Noi non crediamo - e vor– .rèmrqo sinceràmente sbagliwci ! - · per mille ed una r~gioni,, che· il disarmo, dopo di essa, sia per essere· più vicip.o ai popoli di .una linea, di qtianto fu dopo Versail_les. Ma certo il nuov'o preai9-ente degli Stati Uniti, col farsi ,iniz_i~tore di EJ,Uest,o. « meeting • ' non 'poteva far posa 'più .sgradita al ìnili,tarismo' giappones,e. A confermi del nostro scetticismo notiamo :,ubi~o, coi;ne,· fin,o dagli .ini~i, la « Confer.enza del Pacifico» ·faccia opera grossolanamente, odiosamente. p_arzi3:le. Vi è qui neli' Estremo• Oriente un _vasto .paet,e, i cui confini si estendono proprio_ lungo una, llpiaggia del Pac,i!ico. Qnesto p!l,ese, per essere vicinis'simò •al Giap– pone, e BOpratutto perchè abbo~da di riccb.èzze naturali ed è abitato da una popolazione essenzialmente pacifica, è preso particolarmente -di Il)ira 'dall'avida borghesia _n,ipponica, Orbene,, il Goverrio di q nesto paese ~ oioè della Repubblica russa del!' Estr'emo Oriente ..:.. uno dei più interess,ati , alle questioni che; dovranno !)Ssere trattate dalla Conferenza (1), 110n è fra gli invitali, . I (l) Questo affermR.va A.nohei ru~entemente, il conte ,Soy8shima, . in un ano eoritto sulla Gaiko Jiko (Rivista: Diploma~ioa). Discor~ rendo· delle relazioni tese tr& l'America e l'Impero del Mikado, egli asserisce che •i 1notivi più probabili di una. eventuale guerra: fra Stati Uniti ; Giappone sono da rioeroaréi nei -problemi con~ oernenti la CÙrea., lo Shantung e la. Siberi, orientale•• .... ,, , ..

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