Critica Sociale - XXXI - n. 21 - 1-15 novembre 1921

*** Davvero il cerchio si chiude, il seqJ~nte si morde la coda. E' probabile che il morso .s~ràmor– tale e che fra non molto saluteremo la ftne, meno glofiosa di quanto dapprim~ non_ si po~esse sup- porre,~del Comìrnismo e det suot profeti. , PAOLO .VrrA :B'rnzr. Toi·ino, Settembi•e. , N. B. - Ho risparmiato ai lettori la noia ·,diandare con– tinuametlte a piè di pagina. Le esp ressioni post_e~r.a virgolette e non richiamate in no;a so.no repepb1li! non una ma ùozzlile di volte, nell Ordme N uovo, di cui parecchi numeri s?n? una ripe_tizione,. senza_n~– vità nè di contenuto, ne d1fo\'ma, d~1numen antenon. rememo Oriente· ~lia "[onfernnrn ~el Pa[ifirn,, , 'Eangok.' .~ettembre 1921. « Possiamo annunciare, senza tema di smentita, che il Presidente Rarding ha fermam'ente deciso, non solo di conrlurre a termine il. programma,, navale in,co· mi,ociato nel l9~6,. ma di mantenore• la marina da · guertà arner,icarià al più alto gra_do possibil'e ~i effi– cienza. ,t'idea di un disarmo, anche parz\ale, è ormai al di là di ogni possibilità pratica. La marina d·eg\i Stati Uniti, durnnte il 0 Governo della nuova amministrazione, · diverrà la prima del mondo ». Questa notizia - seèiia; c·biara, esplicita _ ,_ ap– pariva snl New-Yo1·k Hera:ld del, 20 3:prilé u: s. Pas– ~ato poco più di un mese, ecco che ~arding proponev_a di convocare a Washington una Conferenza per_ 11. « disarmo » l SorpreS'e e mìsteri della pòlitica borghese. Tutti i G<;>verniprocAdono a tentoni, du1>biosi! incerti sempre della via da pren·dere·,. ignorando sp11sso, per– fino, la rn·eta da raggiungere, dominati dalla necessità continua, della transazione:' transazione coi vari gruppi capitalistici a!Finterno, transazione con le varie cl'ass·i. dirigenti all'esterno. . ·. · · • Di riscontro bisogna ricon·oscere che,. se la meta 'del prolet,a ;ia.to è ben chia-ra, i lavoratori organizzati sono ancora assai indifferenti alla politica estera. Ep– pure da essa consèguono non solo, le gùei:re, ma una somma di circostanze che influiscono poi grand'emente sulla. stessa politica interna. « Se una Internazionale esistesse, agile,. attiva, fattiv~, energica, di fronte alla p.roposta Harding do- . vrebbe prontamente convocarsi, dimostrare la parzialità e ·1a sterilità della iniziativa nella sua attuale conce– zione, ohied·ere· da tutti i. Parlamenti che sia integrata di tutte le rappresentanze ... » seri.ve Claudici Treves"in « Critica -Sociale » (1). · E' auspica il. risvegli0 delle· masse su qu~st.o_importantissimo argomènto e, per in•· cominciare a far cosa pratica, si augura ·che riprènda a funzionare attivamente l'Ufficio ·per le relazioni in– ternazionali socialiste. costituito dalla Direzione dopò il Congresso di Bologna. N11lladi più. sensato. Mentre i· lavoratori e agitano la fiaccola deUa discoFdia », di– sentono e si accapigliano; gli avversari fanno egregia- m~nte i_propri affari. • ·' , · . Il vero si è che la politica estera va influendo, ogni giorno pii1, s1~llavita dei popoli e sui 'loro destini. Ed è necessario che il pFoletariato. internazionale apra lren bene gli occhi, per sventare il suo nemico storico: la borghesia. ' Ecco perchè non giungérannò inutili a voi, da (1) V. • Critica Sociale•, 16-31 Luglio, pn.g. 210. '· , .. , Bi~liotecaGino Bia_nc, qu~sto osservatorio dell'Estremo Oriente, alcuni rifle_ssi sulle questioni maggiori ohe di qua saranno· portati a Washington. • I • L'ex'lraterritorialità della' Cina•·, L'altro ieri 1 il corrisi)ondeote della ,i Reuter » d11 Tokio comuni·cava una noti1/,ia delle più ,ioaspettat.e. « Si afferma che il Giappone intenda propori:e alle Po– tenze nella \, Conferenza del Paçiticu », di ab0lire in •Cina' l'extraterritorialità, e sia deciso a risollevare il . proble~a dell'uguaglianza de!le_razze; La politicca giap• ponese appare dire~tn• a raggiungere, fra le. F?_tenze, un accordo prelimiuare sui diversi atgomenti da sot- · toporre e discutere alla ,Conferenza». · ['oh! li 'Gi11ppone che alla Cina ha rapinato la 'Jorea che mira ad impadronirsi dello Shantung, che vorreiQe anzi render va'-!sa\la l'intera repubblica cinese, spezza una lancia in favore dell'abolizione del_l'extra– territorialità in Cina! C'è da vero da -trasecol-arè! • Eppure, il milita1;ismo giapxio~ese nen di~a1:m_a r · Esso ha. anzi• tentato una' nuov11 av'vent.ura in' S1bena, e colla,presa di Vladivostok ?a parte· d.i Me~lrnloff, il– suo uomo di paglia, ha d'a~o un'altra _{)ro;va d1 non ave1· per nµlla abband<ip.ato le vecchie vie della. viol'en~· e. dell'arbitrio. E i «nar.ikin» (1), che dalla guerra europea hanno ricavato i milioni sono sempre affamati di nupve ' . . .«zone d'influenza» e pré~ono sempre sul Governo d1 Pechino pe1' ottenere altre 'con,:essio·ni e pTivilegi. · E poi: il Giappone sa bene che non v'è una sola Pot.enza òggi, in tutto il mondo, d•ispos·ta a riuuuoiaré in Cina all'extra-tertitorialità: tanto bene, c°4e, appunto • nella certezza di questa ~pposizione ,delle Potenze, ,è· da, ricercarsi il motivo di quiista mossa qel Giappone, il cui gesto ha solo lo scopo di gettare la polvere negli occhi della tJina e del «·buon pU:bblico ». Il Giap– çone spera con esso di rendersi'meno' ostile l'opinione del popolo e del,Go\1erl)o della Cina, 'e confiçl.a di pro– piziarsi ·un po', alla. Conferenza del Pacifico, i, ·c,lelega~i çlella repubblica. , , . N è· ci si accusi di « nippofobi:a ». No; noi, non ab– biam~ proprio nessuna particolar.e,{\ntipatia per il Giap- · po~e; ma .è indubitato che' l'azione che :7a flSplicando la class~ dirigente ,nipponica merita 01:iticbe,Rìù severe chil quella.d'ogni altro Go\.rerno. E, quando poi. si ri • fletta all'influenza sempre più estesa che l'Impero del Mik&do esercita sul 0<1n 1 gegao delicatissimo. dei rap– .porti internazionali, è chiaro c'lie il proletnriato di ogni Pàf:!seba il diritto e il dovere dj seguire, co·n la mag– giore ociilatezza possibile, lo svolgersi della politica e- stera giapponese. . , · . •, · Dicevamo, dunque, <'he il gesto del Gabinetto di Tokio è puramente, diretto a propizi~rsi llopiaioµe pubblica. ' La sincerità del gesto del Giapp~ne. , Di fatto, il Governo. giapponesè ba un desiderio èosi vivo di abrogare in Cina ,l'extra-tetàtorialità, che fa di tutto ... per ribadì9a e perpétua1'la ! Al Congres,so postale di Madrid, il Giappone fo la sola P'Jtenza che si oppose al'e chiusura degii Uffici ;postali forestieri in, Cina''. E si ca-pisce: questi Uffici (che il Giappone va infatti continuamente aumèntando) torriano vantag– giosissimi'-alla borghesi~ tra~cante -giappon~se pJ:lrelu– dere la dogana, far la concorrenza ai· commi,roian1ri delle 1;1.ltre'.nazionì, e, last bitt not least, introdu"tredi contrabbando~ in. Cina, nna buona quantità di oppio e · di morfina. , (1) ,Narikin•: cosi sono obia'(llati nel Gin.ppo~e i ,nuovi. ricchi••

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