Critica Sociale - XXXI - n. 20 - 16-31 ottobre 1921

-,. .,. \ \ . \ . ORt'l'tòA SòèìAt~ · : Mil ~~__._-~.~---~. , , --r----;__.-~-~•c......____ _._. _ _ .__ ,.___~ ~~-~~-~~---~--- ! -e ,mbera11.te ch'esso era, portò la. devastazione ovunque passava: anzitul,l:o negli orticelli del rivoluziouarismo di maniera e piccolo-borghese, tanto· che, se qni da v– vero ci fossero anime 1;ivoluzionarie, se la menzogna dei mandat.i_ imperati vi non vi impastoiasse', o se fos– sero coscienze abbasllanze fiere per lacemrli, il Con, gresso dovrebbe, dopo qµel discorso, essere· chiuso 'e risolto. Infatti ·il Congi-esso stamattina, tutti. 10·,avete constatato, era sue. Ma quel fiume ha devastato anche nei nostri campi, ha falciato ogrii spiga,/ ha portato. via aHche l'humus; non c'è più nulla da spigolare. o da raspollare! E ormai chi volle e seppe- intende·re ha in_teso. . · · •, L'unità per cui combattiamo. , L'eresia· nece.ssaria., ! ( Neanche, dalle altitudini a cu.i ci-~llclvòModigliani, posso rifùgiarmi ·nelle· bassm·e del buon senso e del i,euso comune, in cui spaziaron·o, con così ricca abbon– danza, Aless.andri e ,Zilocchi; il" primo, con tanta. vis comica, rivelandovi la profonda idiozia 'di quella in- · transigenza formale,. che si riduce à ripetere meccani- ' camente no., no, no, a tutte le proposte,.bnone e cat– tive,. e la sorpresa, che lo colse quando, deputato· nuovo eletto. che si credeva ma:Ssimalista, avendo pur dovuto, fare il suo dovere di ·deputato galantuomo, fu costretto, guardandosi nello s'pecchi.o, !J. ridere come u.n matto di sè medesill/,o; il secbndo (e anche il primo quest'oggi) facendovi pensosi dei pericoli ·e delle insidie.che si.an – nidano nella mozione av·versaria. Comunque, dalla ·cor-, rente centrista non ci divide che una piJ<rete sottilis– sima: in quanto, mentre essa risuscita in qualche modo il vecchio ir.tegralismo dell'ottimo Morgari (che oggi è tutto con noi) e cerca l'unità nella.conciliazjone delle tendenze e nella tolleranza reciproca,· noi crediamo di avere dell'unità un concètto. più or~anico, la ravvi– siamo n~l _fatto, esistente.'e necess·ario, e neghiamo che oggimai, n-el !'ocialismo italiano, vi s:ano,, nel program– ma, o nell'azione, tendenze radicalmente. antagoniste. Noi neghiamo quindi la ragione stessa di tutta questa_ discussione. Anche ci di:viderà tlai centristi il famoso vetQ ·alla partecipazione al potere; un veto, per altro, , che ha :poca importania athuale, tantochè, se badas– simo soltanto alla prassi immediata, e facessimo. ta-' cere gli scrnpoli ·puramente dottrinali che riguardano un .lontano avvenire,· noi . potremmo ·accettarlo senza rimorsi. · · Ma, nella sostanza, questi nostri amici del Centro vibrano dello stesso bisogno di unità per il quale noi. parliamo: di quell'unità che è, in• tondo, la sola vera questione di quesfo Congresso,: come è l'angoscia pre– minente delle nostre masse, che una. bieca reazione minaccia, in questa triste ora, nei loro più su<iati e , sacri ·rortili_zii'. Unità, che per noi vuol es:;ere di fatti e non di parole;· unità non di oggi e di ieri, quale ~surge dnlla ·mozione massimalista, ma uni~à. di oggi, di domani e çli ,P9!ìdp}Uani (Oomm?nti). Unità ,.senza l'assurdo - non mai' scogitato neppure dallo ll()ttilissima_ -meutalità dei' gesuiti - dell'·« unificazione ~el pensiero» qt~ella di oggi, ond'è che lo stesso Marx potè dichia– rare di non essere, egli, minxista, significando con ciò la .necessità della revisione perenne, nonchè nel par- . tito, in ogn9no dei suoi milita,nti e nE:>gli stessi mae– stri; un partito che si propone infine la liberazione del mondo, innalzerà oggi la ghigliottina nel' proprio seno, alla falce, al martello ed al lib:,,o, che sono _ilsuo •sim– bolo, aggiungendo il bavaglio? Sospenderà la spada di Damocle sul càpo e sul pensierCl dei compagni? Fog– gèrà per e~si strumenti di tortura non del corpo, ma dell'anima? Dico - -e mi vergogno di doverlo dìre in un'assemblea di compag,ìi - che ta•!i ordigni di ·umilia– zione e di servaggio offendono meno.quelli che ne ~ono colpiti, che non quelli che li impugnano, o meditano di impugnarli, attestando la paura che essi sento.no del p,•nsiero altrui, della critica, deH~•discussione. Tanto che, saremmo quasi tentati 'd,i ,dire ai massimalisti: « Evvia! .. fatevi un p9' di coraggio, non tremate così!». (Ilarità,, appla.usi, '(nter1"u,_zioni). · « Eccoci qua:· giudic.ateci! • Dove s'annida il tradimento:' - Leggi d'eccezione. N è illude alcuno il pretesto liberalesco, con cuì cer– cate, di dissimulare l'insièiia della vostra rp.i11acèia, quando dite che la nuova legge non dev'essere r~tro– attiva, Puro pretesto per sottrarre al Congresso - solo competente - un giudizio che invano. tentereste oggi di strappargli, un giudizio di ~ondanna che esso ricusa– r.ebbe. Ma g,à, yi rispose Matteotti: se condanna .de: v'essere, ecccci qua: n,Ji saremo domani quelli che siamo oggi, perchè non siamo burattini. Il process.o è già completamente isf.ruito. Qu~lli che, tra il serio e il fa– ceto,, si chiamano i nostri·« infortuni sul I'avbro » siamò noi stessi, ,sono la nostrn_ fede, so.no il socialisµio come • noi lo intendiamo. (Approvaziqni). Fatevi dunque co– raggio e giudicateci senz'altro .indugi.o.. Non, riponete la mannaiti nel cassetto per levamela fuori quando e contro éhi vi piaccia, secondo il vostro libito ! Si~chè, noi ripetiamo, a!Ia conclusione di questo Congresso, quello che fo il motto .centrale del nostro manifesto, della nostra mozione: e cioè chè, 6ggi, non ,vi è• che un tFadimento possibile nel nostr,o.partito, non ,,i •è che ,un?. specie possibile di trad,itori; ed è quella di colo1'0 i quali 'proclamano che '« l'unita del partito st,a ne}la scissione»; peggio ancora, quella di coloro che si riempiono la .bocca, qui, della parola « unitjL ». e al tempo stesso - ò perchè subisconm gli-ord~hi di ·un Go, verno st1:aniero che fa çlirsi comunistà (e non discu– tiamo adesso se proprio abbia diritto di chiamarsi tale), o percbè credono di cosi'riabilitarsi di- fronte a ,quel . Governo, che agisce come ogni Governo ché si !'ispétta, e cioè nell'interesse sop·rat,utto del proprio Stato e del, proprio dominio, o ·per qualsiasi altro interesse di· fa. zione - mentre ostentano di non voler oggi la scissione, la preparanq per domani o per posdomani, magari in 0maggio al proposito II/OSCovita(la legge11da corse tutti i giornali, non fu mai nettamente smentita e somiglia troppo alla complicata mentalità- orientale per non ap– parire verosimiie) 'di•caceiarci dal Partito per r•1;i,ndarci al Governo; .sperando che noi, al Governo, lubrifiche– r,emmc> l'invocato riconoscimento ufficiale del Potere dei di tutti,· ridotto à 'una stessa forma e a uno stesso li– vello; che. sarebbe come avere iJ. cranio~ i'nfitto a vite nel collo, ·per cui al_la·mia testa si possa indifferente– mente sostituire quella di Vella o ,di Baratono e vice– -versa; unità che, per. non essére pretta ipocrisi~, ri- pudii la çe:1sura obbrobriosa della. parola e del pen– siero, li!-soppressione dei cerv.ìllli, ossia di tutto ciò che per noi è· vita, dignità., responsabilità, onore e pro- · Sovieti d:i, parte delle potenze europei,: il che equivale a supporci tanto imbe]illi da àbboccare a questa esca: uscire dal Partito, fra .i calci dei compagni, e gover– .nare domani, fra il dileagio. del proletariat.o, ohe ab– biamo sempre· fedelmente servito) (applausi). · In modo subdolo pi:eparano cost9ro 1\\sci,isione si– cura., foggiandone oggi il congegno e dichiarando che esao non servir:\ a viola.re la libertà del pensiero se non in una certa mi~ura (la famosa libertcì, che non· deve tra'.lig,nare in lice1i.za ); preparano una unità pari a quella della societ.à borghese, çlove gli uni stanno sopra e gli altri stanno sotto. 1 (Approvazic>ni. Commenti.) Tal e quale come Crispi e Pelloux quando apprestava.no le l_eggi di eccezione, e anch'essi proclamavano, invocando gresso (Applausi vivissimi). · . Un partito 1 in cui la dignità dei componenti è fra le armi pii'1·essenziali della quotidiap11, sua lotta, in cui la ipocrisia organizzata sarebb~ corruzione e ro– vina, un partito che è esso st~sso eresia, no·n soltanto verso l'ortodossia borghese, ma 1 anc_bA rispetto a· se stesso, in quanto ogni' suo progresso è la vitt0ria del• l'eresia:· .di oggi <!Ontro quella di ieri, ed è sua condi-, iione' di vita l'erigersi della,, er.esia di domani contro \ ' l ,. /

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