Critica Sociale - anno XXXI - n.3 - 1-15 febbraio 1921

40 C"RI'l'IOÀSOCIALE schi che corre il lavoratore dal momento che affitta le sue braccia: malattia, disocc11pazio11e, invaliclità e vec• chiaia. Ma, intanto, per affret;tare l'attuazione di q_uesta ul– tima r,ssicurazione, occorre, a parer ,1ostro, e contraria– mente a quanto opinava la Commissione ministeriale che si è occupata di questa materia, non pretendere che l'as– sicurazione contro la malattia debba provvedere simul– taneamente e fin da principio a fornire: a) il sussidio alla famiglia del malato; b) l'aesistenza medica a domi– cilio; cJ l'assistenza farmaceutica; cl) l'assistenza ospi– taliera. Basterà che essa provveda realmente e congruamente al primo e a\l'ultimo punto: pagamento di un sussidio alle persone a carico del malato, di poco inferiore al sa– lario se è curato al domicilio, e ridotto del costo dei vi– veri del inalato stess0 se questo è curato in ospedale ; e pagamento della diaria ospitaliera. . . Siccome, infatti, l'assicurazione contempla solo gli adulti che lavorano, gli eventuali redd.iti del patrimonio degli Ospedali •sopperiro nno alle spese per l'assistenza a.i fanciulli ed ai vecchi non assicurati. A questi due obbiettivi bisogna limitarsi da princi– pio, se si vuol fare opera pratica, senza turbare tu(_to l'ord\nami,nto delle condotte mediche, dei servizii comu– nali delle medicine ai poveri, ecc. 1 Il resto verrà in seguito, a mano a mano che i fondi delle assicurazioni si ingrossano. Un altro errore da evitare, acqenn,ito negli studi della Commissione, è q nello di togìiero la gestione de– gli Ospedali alle Amministrazioni esistenti, per affidarla agli Istituti di previdenza sociale. Si distruggerebbero ,organismi che hanno una lunga esperienza, p@rsostituirvene a,l_triche debbono farlaex-novc,. 11 provvedimento suggerito di costituire le Commissioni regionali degli Enti ospitalieri può migliorare ancoiil l'ordil'lamento amministrnti vo e tecnico degli OApedali, e può consentire di stabilire scambievoli servigi tra essi, non solo, ma tra essi e gli Istituti di previdellza. Terno er:rore d~ evitare è queHo di creare una Cassa di assiourazionè contro le malattie, separata da qnella per la invalidità e la vsecch_iaia, ed.i moltiplicare così le sedi, le burocrazie, i moduli, i fastid,t agli interessati. Il soggetto passivo delle assicura:{ion'ì. sociali: disoc– cupazione, malattia (infortuuio, morbil~t'à normale, puer– perio), invalidità o vecchiaia, è Uljlico: il lavoratore sa· _lariato, come unico è il contribuente più importante: il datore di lavoro; unica può esser quindi la o,rganizza– zione che deve percepire i premì e pagare le indennità e i &ussiclì. Al di sopra, qui.ndi, delle suscettibilità dei vari :Mi– nisteri e delle varie Direzioni di Sanità, di Previdenza o del Lavoro, si pro.ceda con c:riterì di logica connessione delle varie forme di assicurazione i.n un unico organi– smo centrale e con opportune diramazioni regiooalì. Così soltanto si potrà, coD1·elat.iva sollecitudine, por,;e le basi di un sistema che garantisca, per lo meno, la cura dei malati in ospedali rispondenti pienamente alle esi– genze della tecnica e della scif1nza. Aless_andro Schiavi. P~eghiamo gli amici de( giornale di rinno– vare subito l'abbonamento pe/ 1.921 e i,n.viarci indirizzi di abbonati probabili ai quali spe– dire numeri ·di sag~io. BibliotecaGino Bianco Aspstti er flessi del problema siderurgic La discussione avvenuta ai primi di dicem– bre all~ Camera' dei Deputati e le ripercussioni ch!essa ha avuto sui giornali ha dimostrato ancora una~vo\t~ che non es,s.t,e _}lna comune op~nione sociali_sta intor~o. a quel!o _che è 1 oggi il più grave dei problel:°1. lfld~stnah d_ellIt~ha moderna, il problema cnoe dei r~pporti frQ.. lo Stato e l'i-qdustri~ ~id,erurgièa,, Il Gruppo Parla- , ma.nt ~re Socia)is,ta anche di fronte a ques.to pro– hJe(lla si è mostrato. diviso; ma in g_uest~ caso ha manifestato una scissione che non deriva da diversità di tendenze e di programma, ma dal– l'impreparazione e daU'incerte½za 1 della massim~ vart~ dei suoi co1:1pon~nti._M:,!:lntre 1 on. Albertelh, segqito da poc~1 altn, s1 e ma~tenuto _fe?ele a.Ile tradìzioni pìù pure del pensiero soc1ahsta. 1 contral'io ad ogni. bar-riera, doganal~ fra pop?lo e popolo, e.d ha sviluppato con, :1~ore lo_g100 impeccabile le idee liberiste ed a~t1s1deru~gwhe, che egl_iaveva ripetutamente mamfestate m que– sta Rivista, la maggioranza de! Gr~ppo ha pre– ferito seguire l'on. Umberto ~1a_nc~1e~ h~ fa~– to anzi propria la mozione con cui !:lgh ." mv1- ta,-ya il governo ad esa.minare e 1.·is_olvere 11 pro– blema d~lla sid(;lrurgia ». • La te.si ' dell'on. Bianchi si può riassumere nella f ~rmu.la : pet1,• la, side1·ui·gia - contra i side- 1·urgici, ed il discors.o indubbiamente. abi~e _e brillante con cui egli l'ha sostenuta, si puo di– videre in due parti d'intonazioni diametral– mente opposte, nell'una delle qul!-Ji egli ~a una carica cont,ro i fina1tzieri, che hanno con~1derato la siderurgi~ come u.n semplice strumento per i loro giochi di Borsa,, mentr~ nell'alt~a part~ !:lgli te,J:J,ta la difesa dell'indu.strill<, che, h_be:ra d~ questi .elementi p.erturbato.ri e demorahzzator,, p.o.trebbe vi vere e prosperare sen~a gra~are sul bilancio dello Stato e senza opprimere 1 consu– matori. « Se la siderurgia italiana, egli conclude, vuol vivere e, dll. incl.us.tria parassitaria, ~ras.for– marsi in indust;;ia seria, sana, benemerita per la nazione, dev,e mutare strada, ~ar&iun I?rog_ram– ma ed una organizzazio11e tecnica e scH1nt1fica, stare nei labo:ratori, e ne11Elo:filoine, npii in Bor– sa;. guadagnare f:n qualità, ciò ohe ~li altri Paesi più fort~mati hanno ~n quantit!)., utilizzare nell~ maggior copia possibile forze, ricchezze, el~menti nazionali finora trascurati .... Essa deve n_durre al minimo possi"bile il numero d_eifoi,ni Martin; cercare di introdurre nel maggior numero cou– ;ertitori e forni elettrici e muovere elett~ica.– men,te tuttei le macc}:iine acce_ssorie. Essa deve progress.i vame.nte trasformare in acçiaierie I e ferriere arretrate ed annettere laminatoi a tutte le acciaierie .... Essa non deve ehiedere nè carbone· a prezzo 'l!Olitico nè condiz-ioni di favore per deri– vazioni di acque pubbliche, nè chiedere commesse dii prodotti onerose per lo Stato; ma e$Sll .d~ve darsi una sistemazione illtegrata ed orgaii1ca 1 ta,le da consentirle una vita propria ed inqip~n– dente, non dannosa per l'e0on.9.miai.gen.era,le del nostro Pa,el;le ». Queste conclusioni sono, sa.pergiù, uguali a

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