Critica Sociale - anno XXXI - n.3 - 1-15 febbraio 1921

. 48 CRITICA SOCIALE vero ci },a reso tanto feroci, gli epicentri lontani della nostra rissa interiore (lla pace- belliferd); s'indugia di poi sulla zolla nativa (La crisi italiana), studiandone le flore e le faune politiche preminenti in quest'ora; e da ultimo (T,e discordie socialiste) approfondisce la diagnosi di quello che è oggi il dramma del partito socialista e del proletariato seguace, conflitto non più di sole ten– denze - os&ia di gradazioni, di sfumature, di applica– zioni, di tattiche più o meno di verse - ma conflitto ve– ramente di ooncezioHi fondamentali, di filosofie generali, il cui urto, d11,Jle sfere dell'astl'ntto, si cala ed agisce nella realtà quotidiana. Ora, questi tre capitoli, questi tre scomparti del trittico, non sono che un quadro. Perchè - ed è ben questo forse il più importante effetto delle. guerra che abbiamo vissuta e sofferta - la grande commozioue delle cose, rece.ta dalla guerra, ha anche commosso gli spiriti, aprendo brecce fra quelli che erano i reparti stagni del cervello, rendendo in tercomu– nicanti i vasi del pensiero. La guerra uon ha risolto al– cuno dei problemi che hà posti e nel cui nome si iniziò, li ha piuttosto aggravati ed aggrovigliati a dismisura; ma, come l'alchimia non trovò l'oro e ha creato la chi– mica, cosi la guerra he. prodotto ciò che meuo si proponeva. Ha avvicinati i continenti, famigliarizzandoci con paesi, razze, civiltà. ohe quasi ignoravamo·; ha sovrapposto \\e– stero all'interno; ha solidarizzato eventi e partiti; ha fusJ e fluidificato il mondo come in un grande crogiuolo che distrusse gli antichi oasellarii in cui si dividevano i popoli, i problemi, le dìscipline mentali. Quelli che e– rano,. nel mondo statico di ieri, problemi distinti, affi· dati a di verse categorie di studiÒsi che si ignoravano a vicenda e ciascuno procedeva per la' sua via, sono diven– tati essenzialmente un probl11ma solo, il problema della pace del mondo, ohe vuol dire il problema della vita e della civiltà., nel quale confluiscono la storia, la geogra- • 6a, l'economia, la politica, e og!2i specie di tecnica, e i nazionalismi e i socia<Jismi più diversi, che talvolta si barattano le spoglie, e l'uno toglie a prestito la maschera dell'altro. Non è più lecito, chi voglia comprendere qualcosa del groviglio, ignorarne una parte. Le scienze si fondono e fauno uno scibile solo. L'analisi è costretta a strin– gerai in sintesi, sotto pena di essere io Arrore. La for– tuna degli specialisti è finita e ciascuno dev'easere al tempo stesso specializzato e generico, se non vnol diven- tare un esule dell'intelligen~a. • E la urgenza della sintesi ei spinge e ci preme non solo nello spa7.io, ma anche nel tempo. La rapidità. tra– volgente degli avvenimenti pone in certa guisa il gior– nale al disopra del libro, e il libro dev'essere giornale, e il giornale dev'essere libro; essa strappa alla storia i paludamenti ingombranti in cui usava drappeggiar.,i so– lennemente e la sforza alla svelta e succinta andatura della' cronaca, mentre esige dalla cronaca la stessa sa– pienza e profondità che fu della storia. Ci 'costringe in– somma a ,i vere ampiamente e rapidamente, e il festin~ lente degli antichi, il vai piano che ho fretta dei mo– derni sono precetti superati. Chi porta, per prudenza, dei paraocchi, o obi non ba gambe per correre (parlo dei cervelli), si esclude dal concorso; non toccherà. mai il traguardo, percbè devierà, inconsapevole, nei viottoli del laberinto ... Per dominare una tale situazione, per antivedervi delle soluzioni, siano pure graduali o parziali, una dote è divenuta essenziale, della quale in altri tempi si diffi– dava o si poteva far senza.:Quest;i, dote è l'intuito. Bi– sogna saper molto intuire, percbè tutto non è dato sa– pere. E questa è la dote del giomalista di marca.: che BibliotecaGino Bianco sa essere scrittore, pensatore, filosofo, storico, eoobomista, tutto in una volta, e non eeeere troppo di neasuh11 di queste cose. Un libro, se vuol essere di attualltà le al– trimenti, oggi, è un cadavere) dev'essere un complesso di articoli: questa forma di letteratura, che fu già una forma in sottordine, sale al primo piano. Ma bisogna che l'articolo abbia, a dispetto della brevità, la profon– dità, l'organicità, la forza, la compiutezza del libro. Bi– 'sogna che il fatto vario, il medaglione, l'imagine, lo spU:o to polemico, tutto ciò che fu letteratura di effeme– ride, riassuntano, come simboli, una llooa di fatti, di 'persone, dl cose, di argomenti immensamente più vasta. La dimostrazione, la documentazione, lo sviluppo deb– bono cedere :I posto alla sele:iiiooe, all'accenno, alla ste– nografia del p3nsie1·0. 11 lettore è chiamato a spoltrirsi, a collaborare, a cessar di usurpare l'epiteto di • arguto, che gli attribuì la tradizione. A questo genere di scritti era, fra noi, uno dei più preparati Francesco Ciccotti; il quale si era addestrato alla snellezza della concezione e dello stile nel giorna– lismo quotidiano, senza nulla concedere alla fnnnullag– gine e alla faciloneria che il giornalismo quotidiano insegna ai poltroni. E perciò il suo •trittico• ha po– tuto riuscire un modello del genere. O discorra egli della cinica menzogna della pace dei trattati, o analizzi la crisi italiana nei suoi maggiori esponenti, o preveda le future fortune del divenire proletario, tu avverti che quel ch'egli non dice, ma presuppone o suggestiona, è assai più di quel che affida all'inchiostro: eppure, a dispetto di Orazio, non è oscuro per essere breve. Queste tre sinfonie, a ciascuna de11e quali potrebbe seguire uno spartito, sono in oltre una sola sinfonia. La prima echeggia nelle altre, e queste nella prima. E sono, tutte assieme, un atto di fede, e un atto della ~tessa mia fede: In quale si riassume magnificamente nella frase cha conci udo il libro : • Ciascuno ai noi potrà aver torto ed esse1·e confM· tato ,· ma il Socialismo è t' Inconfutabile , . Io 0011siglio q11e1iila letbura, breve e dilettosa, a tut– ti coloro che non hanno tempo da perdere: U\a a patto che essi siano fra quelli che sanno riserbarsi, in ogni giornata, quel tanto ài tempo che forse, nella vita., è il solo che non sii, mai vera.mente perd.ito : il tempo di ripensare ... 1° gennaio 1921 FILIPPO TURATI Per cura del Comitato della Fraziòne di concentra• zione socialista è uscito, col titolo Indirizzo del Partito I Rapperti [OD la 3a Internazio un opuscolo contenente una chiara e pJana illustrazione della mozione votata al Convegno di Reggio Emilia del 10-11 Ottòbre 1920. Consigliamo a tutti i nostri amici di leggerlo e dif• fonderlo. Il prezzo è di cent. 40. Per ordinazioni superiori alle 25 copie sconto del 16 °/o; per quelle superiori alle 100 sconto del 26 °lo• Indirizzare ordinazioni ed importo al Comitato della Frazione di concentrazione socialista, via. S. Giovanni in Conca, 4 1 Milano. RIGAMONTI GmSEPPE, gerente responsabile. Tr-eviglio 1921 TIPOGRAFIA; SOOfALE

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