Critica Sociale - anno XXXI - n. 1 - 1-15 gennaio 1921

14 CRITiCA SOCIALE \ listici, senza badare se io possa, per questo, esser trattato dai Gove1·ni capitalistici come un • mezzo bolscevico•. Ma nello stesso tempo 'io ho -il dovere di · palesare, co1i la stessn sincerità, al proletariato eu– ropeo tutta la. verità sulle intime contraddizioni e sn le debolezze della rivoluzione russa e sull'essenza· del Bolscevismo, senza curarmi della vendetta che possa colpire m~ personalmente o il mio Pm·tito. Verrà il giorno in cui sarà recato a g-randissima gloria pe-1· il proletariato 1·usso il folto che, nei più difficili tempi che si possano im- · maginare, in mezzo ad una massa religiosamente fa. natica e priva di edùcazione socialista, ed. in cui chi osava dire una parola di cri'tica poteva essere linciato, si siano trovati militi scelti nel proletariato cosciente, i quali, senza il timore di divenire impopolari, hanno detto la ver;tà contro gli odierni detentori del potere, (bravo! applaitsi a destra). Deve essere riconosciuto come gran merito del proletariato russo, che si siano hrovati semplici opemi, i quali ebbero il coraggio di opporsi ai capi bolscevichi e di difendere i principii del marxismo ?'ivoltizionario contro le fantasie utopi-. stiche della massa fanatizzata, (b·mvo! a dest-m, grida a sinistra, di.~cus-~ioni, E poichè in Russia c'è un tale elemento proletario, noi manteniamo ora come sempre la spera11za che la rivoluzione russa si libe– rerit dal vicolo cieco in cui è caduta in causa delle al'l'etrate condizioni sociali del paese, e alle arretrate condizioni t;pirituali del Bolscevismo. Compagni! Il proletariato di tntto il mondo è pieno del desiderio di costituire una Inte·rnazionale 'rivoZuzionarin la quale debba unificare tut,te le sue forze. La ro– scienza della necessità di uua tHle Interua1,ionale del– l'azione è un grandioso paRso in avanti sulla via dello sviluppo storico del Prolet.nriato internazionale. E non è da stupirsi che, dopo la profonna bancarotta morale e politica dei vecchi partiti socialisti, dopo il tradi– mento delle piì1 gloriose tradizioni del Socialismo in– ternazionale, il movimento delle ma,sse proletarie si st1;1cchi dai vecchi Partiti, e si volga a quel paese dove la rivoluzione ha riportato vittoria, e sia pronto a i affidare la dire,zione ai socialisti di quel paese, senza rendersi conto che il terreno sociale d,ella Rus– sia è di verso da quello su cui_si svi! uppa la ri volu– zione dell'Europa occidentale, Cosi è ginnto il momento, che mezzo secolo fa Jt,JicheleBakounine, il precursore degli odierni reden– tori moscoviti, ha preveduto, il momento in cui gli occhi di tutto il proletariato d'Europa saranno voUi verso l'Oriente e in cui queste masse credono che gli artefici della 1·ivoluzione ag1·aria russa &iano anche i duci della rivoluzione nell'Europa occi– dentale. É orn giunto il momeuto in ,cui gli apostoli del Messia promesso da Bakounine possono penetrare in tutti i paesi per predicare in tutte le lingue il vangelo bakoun inista, e per distruggerti i, risultati del tanto odiato da Bakounin Socialismo scientifico marx-ista. Probabilmente questa propaganda di 1m mwvo vangelo, BibliotecaGino Bianco --~----- 11 vrà, presso i popoli europei, materialmente e morà.1- mente rovinati dal militarismo, s11ccesso ancora per u!l certo tempo. Ma in nessun caso questa propaganda riuscirà a conseguire, due risult11ti: Essa non con– durrà alla vittoria del Socialismo il proletariato in– ternazionale; e,:l essa non riuscirà a creare una « In– ternazionale <lell'azione », poichè una tale Internazio– nale non potrà sorgere e non sorgerà ohe nella lotta per la difesa della rivoluzione rnssa minacciata d11l– l'Imperialismo, ma solo in qq_anto essa si sia liberata dalla direzione spirituale di quei rivoluzionarì, i quali, nella loro concezipne ideologica, nella loro tattica, deb– bono necessariamente essere l'espressione delle basi sòciali della loro rivoluzione, con tutte le sue intime contraddizioni e tendenze reazibnarie. E pe1·ciò1o com– pagni,, è nell'interesse della 1·ivoluzione 1·ussa come di quelld Intenrn,zio:nale, che la ricostituzione de,l– l' Inte,·nazionale, che t'unione di t1ttte le forzP-rivo- , litzionarie di tutti i paesi sia- assunta dagli elementi marxisti dei partiti operai dei paesi dell'Europa occidentale. In questo senso io chiudo il mio discorso con l'au– gurio condiviso da tutti i lav~atori socialisti di Rus– sia: Possa il vecchio Partito Socialista Indipendente di Germania, nell'interesse dell'Internazionale e della rivoluzione ruesa, essere conservato e mantenuto ter– mo alla te3ta del proletariato tedesco piu progre• dito! (prolungati applausi a destra, Bravo!- Grida a sini,çfra, - fischi, - app1·ovazioni. Il presidente scampanella.) ;. Ai prossimi Numeri : Aspetti e riflessi del_ problema siderurgico, del prof, Gino Luzzatto; L'assicurazione malattia e la situazione finanziarià dagli ospedali, ùel dott. Alessandro Schiavi; Il problema delle piccole industrie e le direttive del socialismo, delt.'Ing. Stanislao Carazzolo. DALLE RIVISTE Nella • Wèltbiihue • uno scrittore che si nasconde sott,, lo pseudonimo di Meridionalis insorge contro quella parte della stampa italiana che recen te~un te, e quasi obbedendo a una parola d'ordine, accuso la Germania di • ricadere nell'antico errore verso l'Italia: cioè di dten– tare la conquista economica del nostro paese, l'asservi– mento delle nostre industrie al capitale ted~sco. L'articolo comincia con l'ammettere che prima della guerra una gran parte delle mag~iori Banche italiane lavorava con denaro e con direttori tedeschi; che le mag– giori imprese industriali, per esempio tutte le elettriche, erano state fondate e venivano amministrate da Tedeschi; ma aggiunge subito che di tale stato di cose l'Italia non si trovo troppo male, e che la • glori0sa espansione in– dustriale italiana• fu di non poco debitrice ai cervelli e alle mani germaniche, da cui fu guidata nei primi passi e fortemente sostenut11,.Del resto se a fornire alla nascente industria italiana i cu.pitali ~ecessari non fos– sero stati i Tedeschi, sarebbero stati gli Inglesi, i Belgi, gli Svizzeri, e a.vrel;,bsro.tolte nelle loro mani possenti

RkJQdWJsaXNoZXIy