Critica Sociale - anno XXX - n. 15 - 1-15 agosto 1920

226 CRITICA SOCIALE vittoria della Russia e della non lontana convocazione della gtande Conferenza di tutti gli Stati, vincitori e vinti, belligeranti e neutrali. che dovrà rifare le leggi della convivenza degli Stati in Europa. E qui si porrà la più alta difficoltà per la Russia comunista. Prèmesso che tutta la sua politica asse– vera çhp neppure la Russia, immensa e rjcchissima di ogni ~orta di tesori nascosti, può bastare ~conomi– ramente a se stessa, e che deve perciò entrare in rapporti econoniici e politici con gli altri Stati, e rite– nuto cpe il comunismo di sua necessità vi.tale sarà inter~à~ionale o non sarà, come si governerà la Rus– sia per raggiungere questo essenziale obbiettivo? Ammetterà una sola forma di rivoluzione, la propria, e questa tent~r.à di imporre, con la spada alla mano, a tutto i[ mondo,. oppure acconsentirà al divenire rivo– luzionarjo socialista di ciascun Paese, secondo le proprie leggi or_ganiche di vita e di sviluppo, secondo la l?rop1ia forma mentis? A noi pare che la grande· importanza qella nota dì Cicerin, sp-iccata mentre a Mosci si ·celebrano in grande Congresso i fasti della Terza Internazionale, consista in ciò che·· essa viene ad inwlicare nettamente la se.cÒnda delle .fatte ipo-' tesi. La Rt;_ssia 1 vuole la pace ; ci. aspira con tutte le sue for~e, come alla. condizione essenziale per. la con- · ' tinuazfone dell'opera comunista nell'ex-impero degli Czar. inoltre la Russia, checchè .farnetichino per con– solarsi i nazionalismi bellicosi' di tutta Europ'.l, i quali affettano di aver già scoverto, per affratellarsi seco, un nai'ionalismo guerriero in Russia, non vuole cam- ' biare J_adittatura. del proletariato ìn una dittatura mi– litare,,.come ne sar5bbe manifesto pericolo, ove la– sciasse il popolo ubbriacarsi di guerra e di vittorie, in guis,à che, a .modo della rivoluzione francese, il ciclo si compiesse facendo balzare su un Bonaparte, idolo dell'esercito. Nel calendario della rivoluzione russa ;brumaio non deve essere. Ciò sentpno, ciò vo-. gliono ;1. grandi cond9ttieri della. Rivoluzione nissa. Qui è.' la spiegazione della meravigliosa moderazione onde,. tenendo sotto la punta della spada la Polonia bocéhf}ggiante, potendo ad essa imporre ogni legge, ed anche il comunismo, come l'Intesa impose la de– mocnt~ia aU11Germania, prima dL intavolare nego– ziati cJi armistizio con ~ssa, la Russia si è rivolta al- 1 'Inghilterra per pFOP.Orre. la Conferenza della pace . gen erale. Quì. è il ,più felice adattamenw rivoluziona– rio p.er cui la Repubblica dei Soviety, necessitando l'int~nazionalità più assoluta del comunismo per la propria salvezza, rinunzia ad imporlo dall'esterno al– l'interno degli Stati con la conquista, e fa atto di at– tender.lo dalle._forze democraticamente operanti dal– l'interno. all'esterno in ogni paese, fldan_doche nella pace gel!lerale si sciolgano dappertutto le forze pro– gressive i,roletarie, volte alla conquista sociaUsta del proprio, ,Stato, secondo .i mezzi rispettivamente più congrui e più spediti per arrivare al potere. La libertà, che sembrava oscurata nelle ritorte della necessità rivoluzionaria-, torna a brillare col suo sole di fiamma sopra le bandiere vittoriose della falce e del martello. Noi spiavamo quest'ora quasi con ango- , scia, poichè ciò ·che ci faceva e ci fa tuttavia più ansii nell'apprezzare il movimento della Russia è la troppo lunga disperante vigilia della coercizione uma– na. Ben nutrito, ben pagato, al di sopra di ogni altro lavoro, quello dell'esercito, ma vincolato a discipli– ne ferree, quali sono andate in disuso presso tutti gli ...__ altri ·esevciti ! Ben pens11toe ben affermato il dovere BibliotecàGino-Sianco di lavorare e di produrre secondo la formala chi non lavora non mangia; ma la pratica ,non si accontentò della sanzione naturale della fame (come è pure per la classe lavoratrice in regime capitalistico), ma ag– giunse altre sanzioni artifiziali, estremamente lesive della liberi' della persona per il :Supposto maggior vantaggio della collettività. Ora libertà e socialismo sono per noi concetti integrativi, come le due faccie della medaglia, come le due morse _della tenaglia. E appunto il socialismo evoluzionista post,ulava l'atti– tudine del socialismo· a contenere il minimo di coer– cizione sopra I'ind'ividuo, perchè sperava di avvan– taggiarsi dell'esperienza durata nella lunga consuetu– dine alla disaiplina, cioè al costume del maggior ren– dimento produttivo acquisita prima nella stessa coer– cizione capitalistica della fame, e dei suoi organismi, come. il cottimo, il sistema Taylor, ecc., - attivi e spesso tremendi educatori alla solerzia ed alla dili– _genza del lavoro individuale - poi, e meglio, nella lunga oper.a di educazi'one e di preparazione mora)e del proletariato, addestratosi a scovrire in sè gl'istinti ,nocivi dell'individualismo, anzi del!.'eg·oismo, e a -com– primerli e a modiflc.arli nella praxis solidaristica. della' organi1Zzazione di mestiere e. dell'organizzazione mu– ,,tualistica e cooperativa di produzione e di ~onsumo ! L'edificazione socialista doveva portar~ in alto ad un tempo i concetti della disciplina naturale e della li– bertà automaticamente frenata, perchè indicava un processo non istantaneo, non catastrofico, ma uno svolgimento etico accompagnante le trasformazioni oggettive delle cese, lo sviluppo e la concentrazione dei mezzi di produzione, la miglior utilizzazione del macchinismo incrementato, ecc. Finchè · i tempi e le congiunture permetteranno di preferire ad ogni altra cotesta concezione del divenire socialista, noi le re– steremo fedeli. Non dommatici, non aprioristi, non esclusivisti, ci arrendiamo volonterosamente - poiahè è- ancora la nostra teoria pragmatistica in azione. - ad accogliere ed a riconoscere altre forme precipitate . dell'avvento ~cialista. E, ·in prima, noi porgfamo il nostro entusiastico omaggio all'opera gigantesca che il destino ha voluto dettare ai nostri compagni di Russia, determinando una situazione tale eh~ tra il dispotismo e la ditta– tura del proletariato non ha lasciato l'intermezzo di ·una democrazia borghese, in· modo che alla dittatura del proletariato è v·enuto ad incombere-non poco del còmpito della stessa borghesia capitalistica, in quanto questa ha crealo la costrizione al lavoro ed alla pro-, duzione con metodi che furono in origin e non dissi– mili da quelli vigenti nei reclusori e che p.oi ·si ven– nero alleviando gradatan:iente sotto il controllo cre– scente della organizzazione operaia, man maho che l'abito al lavoro si veniva formando spontaneiiinente nella mente dei lavoratori. Ai nostri eroici com– pagni di Russia, dopo la presa violenta del potere e l'instaurazione di un comunismo, ché deve trovare il suo ubi consistam tra un mondo all'esterno non co– munista ed un mondo all'interno in cui manca ancora tra le masse rozze l'anima comunista, si spetta di for– mare quest'anima, questa coscienza che in Occidente si viene fOimando nello spirito progressivo di antitesi al capitalismo individualistico e n~lla spontanea su– bordinazione dell'io alla organizzazione, in cui ap– prende il suo essere sociale, di cui la volontaria sog– gezione all'obbligo del lavoro è un elemento sostan– ziale e che cresce via via che cresce il senso di classe ..

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