Critica Sociale - anno XXX - n.4 - 16-29 febbraio 1920

50 CRITICA SOCIALE c~lleltiva del Gruppo non si arrestjno alla fase di conceP.imento, ma siano s~rvegliati ~ i~citat.i in tutlo il periodo della gestaz10ne, e :zuJdat1 amoro– samente fino al_parto, cioè alla votazione ùella Ca– mera e - ciò che è singolarmente importanle per la dimostrazione della capacìtà o incapaéità rif?rm_atri- · te del •rerrime- del Senato! Ed -ecco perché 1Idibat– tito sui limiti deli'azione pratica dei deputati socia-_ listi - ch,e è un sintomo prezioso del ri,conoscimen: to che va tacendosi strada del feno meno da n01 tante volle avvertito, non ,potersi fa.re del .parlamen– tarismo contro le leggi in.fo.rm.at.rici~ella natura qe! Parlarnenito, e che ~n Par1I.amento s1 va J)€r farvi 1 deputati o non si va - ne!Je cireosta1ne presenti difficilm~nte si può portare a conclusioni pratiche di pet·sua,sione assolutamente tranquillante, man– cando dell.a premessa sperimentale necessaria im– prescindibile, la ripresa della funzione parlamenta– re! Altro importantissimo argomento questo a di– mostrazione di una tesi che ci sta a cuore e nel so– stenere la quale non \/€diamo possibi.Jità di esage– rare, e cioè che ,al tempo nostro non c'è .alcuna grande questione di pO'liti,ca interna che non ·si al– lacci, pe1· mezzo di nessi solidi, indissolubi.Ji, alla grande, all'unica questione della- politica estera: la pace; Quàndo anche (come neJ· nost1·0 caso) la cfti– pe·ndenza· non sia d'ordine causale spirituale p~liti- 1.:0, essa ·esiste ·ed agisce ugualmen·te ,com.e causa,le d'ordine materiale e meccanieo •dello. strazio parJ.a– mentar-e: la forzata ,assenza dei Ministri responsabi,Ii e la conseguente spartizione d·etl Gabinetto tra la capitale del tegno e la capitale della Conferenza! . Ove più ove meno, naturaJmenl~. In Ita.Jia prn, perché abbiamo il Governo. di Gabinetto e la re– sponsabilifà solidale del Ministero che si cu:1centra massimamente nel .Pre sidente del Consiglio. In ln– ghilt<'rra meno, perehè vi.ge· una autonomia ammi– nistr~tiva di servizì, che permette ai singoli M·inistri di rispondere per la •propria gestiqne, aven.-Jone biU. di indennità o di sfiducia personale, senza trascinare con la propria la fortuna dell'intero Gabinetto. Ma non ostarilè questa gravissima circostanza difìeren:z,ia– le, anche in lnghilteirra ,sono ,costanti i malumori e i rammarichi per le difficoltà de-Ifunzi9namento parla– mentqre, le quali vi sono palesi •come in Francia··e da ·noi, e segnano 'i'l continuarsi della cri,si, per cui finché la gu_erra dur.a nella pace che non viene mai il regime pa•rlamentare. funzionerà come un .'lemplice temperamento della dittatura, anzi,chè come l'orga– no della volontà •,popolare. · A prova magg.iore vogliamo ricordare che c'è, tra le altre, una .Jegge da fare che è la premessa di tulle; ed è proprio questa che non viene: la legge che proclami la pace e 'de.finisca le condizioni del trapasso dallo stato di guerra allo stato di pace. Essa è essenziale per le sbardature di guerra - in ogni ordine, politi'ço, amministrativò, economico ora attende, trh l'impazienza febbrile di infiniti e , legittimissimi interessi, il giudizio della Camera dei Deputati. Essenziale disegno di legge che - per dir– la con le ortodosse pa1;ole del relatore· deil'Ufficio Centrale·del Senato, on. De Cupis - <e può essere considerato come un complemento, o, se meglio pia– ce, un supplemento deJ.la legge dei pieni poteri 22 maggio 1915 n. 671, tanto in rigna:rdo ai provvedi– menti che in virtù di· quella legge e per necessità di Stato durante la guerra furono •emessi, quant.o come proroga,ta <l,eJ,egazionedi poter.i ,per le.neoessità emer– genti dalla fortuna.La. risoluzione del confliUo belli– co», ossia, ,senza i fio,ri dello stile aulieo, ess.en– zia.Je disegno di' legge per la deh10Jizi-0nedi tutta la fanaginosa ,soprastrnttur.a legislativa creata dalla · ditlatura di guerra in eversione della libertà o •della ragion giuridica dei i10rmali rapporti dei cittadini e dello Stato! Essenziale e urgentissimo disegno di legge; e tale apparirà ad. ognuno quando pensi che è il Governo stesso che confessa c.ome il numero dei provvedimenti emanali dal potere ·straordinario per le straordinarie emerge!1ze dal ma"."ÌO radioso in poì sale' ad o}tre 10.00C> (dicorisi: diecimila!), un emporio legislativo che supera il complesso delle collezioni giustinianee!... • Ebbene, dopo dieci giorni di l.àvori, strozzando · un un ieo argomento, la Camera è costreHa a chiu– der.si, senza fissare j,] giorno di riconvocazione ... : Ed è inevitabile, p0i.cl1è tra Londra e Parigi ·i,J·Go– verno -in unione ... stretla ·con gli AJ,Jeati•deve risol– vere alcune quadrature di cireolo•, come l'appli-ca– zione dell'a~surdo trattato di Versailles rispetto alla Qermania,_ vinta, mortificata, avvilili! fino allo spa-, simo dall'rnsulto delle comandate e,stradizioni, ma. non doma; la definizione della questione Adriati,ca fra il compromesso e il Patto di Londra, :'~llZq 1e– dere gli Slavi, senza led.ere gli •Italiani, restando su·] .terreno ,na2,ionalis~ic0. e ri•pudiando le .-aste ,e umane vedute socialiste, della preconizzata Federa– zion~ balcanica dall'Adriatico al Mar Nero; la spa·r– tizione legilibima tra i vjnci 1 tori, nel wiisoff:ano ri– spetto de,!terr.itorio tureo, deU'lmp~ro 0ttomano del Levante, so'ddi'sfacendo ad. un tempo la gelosa fa– me dei iterri.t0ri ehe hanno i Governi e la :preoccupa– zi@ne,non minore che li -tortura per ,l'assnluta man– canza di «:numerario» con cui tenere, i territori spar– titi contro la riyolta arma•ta dei n.ativi oppressi ,e con le necessità jmmèdiate della più elementare restau– razione (di una vera messa in ".alor'e capitalistico ' si parlerà poi ... o non si parlerà mai più, suggel- . lando anche sotto l'aspetto imperialistico. il falli– mento della guerra per l'imperialismo borghese) ... Chi può alfa discussione e risoluzioni di tali obbietti porre il .limite di una data? La Camera quindi fe– steggia forzatarnente gli ultimi giorni di car.novale . e si appI'esta filosoficamente a celebrare la -;ua qu.a– . res1rna.... finché ·venga la Pasqua di risurrezione ... Qull,Ildo? . · e, perfino, per i negozi giuridici prjva,ti. Un tempo i) Gqve~no c_re_detLe ingen_uamente di aspettare la ra– tifica d1 Ltttli I trattati d1 pace per confezionarla a dovei·-e. 'In quel itempo i.J .Governo nutriva ancora ca~dide: il~usi~ni · _sul_l'app~os~ima,rsi de.Jla pace. Poi, quando. le 11lus1on1 commc1arono. a cadere come le foglie d'autunno e .Ja ratifica di Versailles e d_iSan Gern1an<?non ven\va e la pace con l'Unghe– ria e la Bt.1lgaria erano m mente Dei, e tanti rap– porti giuridici e poli\.ici reclamavano uraentemente un regolàrnènto, si. deèise, n.ello scorso ~ttembre a presenta,~e uri disegno di fogge concernente le « n~r– n~e pier il passagg10 dallo stato di ~nerra ailo stato · Ah! come il tempo ,lima, sordamente, le resistem,e!· Ah!. come è ne?Cssariç> vi_ncere il tempo alla gara! Se I Parlamenti non funz10nano alle loro aedi be11: P.ossono i pariai:nent~ri s~eiali•sti sposta'rsi pe~ a:v- ù1 pace.»,. che.; j:ler·quanto inf'elice, raccolse iì su ffra– gio ç[eUa·Biunta genet&Je·-dèl Bilancio: ma Ja fi.nè ùell:i· legis1atùra lo fece''caàere, Ora ·i-1Governo ne• ha p1 1 ~~ht~lò'_uii' al~rq/'à,ssAi più semplice, ç:he, per amor· ·cl1 c,elèl'llà; ha··.fa.Ho '_'appr-ovare élal Senato ·e·d " . : . 8ibliot$ca Gino Bianco . via·re per proprio ,conto li loro necessario· lavoro irìterparlamen·tare, destinato ad agi'l'e sulle cause della guerra .e della _p~ce, da. ·cui dipende, oltre il resto, a~ahe la paralisi d!3lla _loro,?J)€ra parlamen– tare naz10nale. Ed eccoci qm a ncordare ali im– pegni assunti di un'azione socialista ·interparlamen– t~r~ per i permanenti accorai su tutte le questioni d1 mteresse comune nella nuova vita europe.a che si affaccia'!,O ai socialisti di qualunque tend~nza. Che ?Osa ':'1.aspet~a a ~onvocare i' convegni &i De– put~t1 soc~ahst1 di Ita~ia e •di Jugoslavia, di Italia e~ d~ Aust~1a e Germama, di Francia e di Germania d1 .lng!1ilterr.a, e di tutti costoro con quelli della

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