Critica Sociale - anno XXX - n. 3 - 1-15 febbraio 1920

4ti .CRITICA SOCIALE non è che Ja.coscienza critica della storia in alto, e, a di1 1 così, moUa interiore di colest,a storia che di– viene, non può fermarsi a mezza strada. Il Terzo Stato, che si è emancipato dalla tiranniia del Primo e del Secondo in nome del diritto umia,n.ocontro il diritto divino e contro il diritto c,on.sacrato come positivo, non può, beato possidente, adagiairsi nel– le conquiste che esso ha -raggiunte e negare il per– petuo divenire dell3i storia. · L'.idea libera,Ie, che è il 'lievito di ciò che diviene contro ciò che è, è passata, come la fiaccola 'lucreziana, in altre mani più rohus·te: è <lessa che, .a dispe.tto del para-dosso ver- ' baie, sùscita la lotta di classe, insegna ·del divenire dia.Jettico deHa storia. Per ciò, il liber.ali-smo, 0ggi, non può essere che soci.a.lismo. Ricox,di, colto ed acuto Missiroli, ciò che scriveWl. Carlo Marx nel 1 La Critica della fìloso(ìa del diritto di Hegel? « Come la filo- « sofia trova nel prolet.ari1afo la sua arma materiale, « così il proleta·riato trova nella: filosofi.a la su'a arma « spirituale .... » ; ed ancora: « la fi'losofia non può « tradursi in atto-senza l'elimin,azicme del proletanato: « il prolel,a:l'l.ia.tonon pdò essere eliminiato senza la « realizzazione deJ.la fi•losofia». E ti .rammenti le altre, significative parole, con cui il vicin suo grande, Fe– derico E-ngels, chiudeva lo ·scritto su Ludovico Feuer– bach e 'il punto d'approdo della fìlosofìa classica te– desca? « ·Il movimento operaio tede·sco è l'erede '.lel 1 !,a « filosofia classica tedesca». Poi? ... Poi ... quando? Quando il socialismo fo3se altuato, quali nuove incarnazioni potrebbe avere 1 'i de.a liberale? M,a, intanto, se il soci,a;Jismo s'intende così, come l'umanesimo tutto spiegato, esso è un ideale regolativo del'la ragione, cioè - per rubare un.a espressione ai matematici -· un ooncetto-limite ; e non si potrà quindi mai parlare di µ,na compiuta at– tuazione di esso. lno.ltre noi dobbiamo preoccupar~i degl'imperativi pratici, che dalla nostra filosofia po– litica derìvano, oggi, alfa nostr-?-quotidiana azione di militanti e non .sirologa,re int=o ad un avvenire ,più o meno remoto, ohe nessuno potrebbe. prevedere ;· e tµ, caro Mrssiro1i, che sei, se non m 'ing,anno, ·un ,:e– guace deJ.l 'idealismo. attuale, neBa tuia, illumi-nat-'l ed illumina 1 nle,. opera di pubblicista non vuo'i impicciarti, ed hai mil'lanta v0lte ragione, di .filosofia della sto– ria... di là da venire. Senonchè ... ~enon-chè ad un aut-aut socialista, po– stogli da Frances,co CiccoUi, Mario Mi55iroli ric1"n- . ferma· la sua .ai:ristocratica tesi di critico, di puro cri– tico - colto, p.enclr,an:te, piacevolissfmo - della po 0 .Jitica., « Non ti sei ,accorto» - egli ,risponde at Cic– cotti - « che il mio non è un ,programma d',a.'zione?». Del libèralismo di ·Missiroli possono f.ar pro i ~o- · cialtsti ,per loro prog11amma d'azione. ILquale è, c,>me il nostro critico acutamente hf messo in luce, .nelle sue premesse ideali antitetico al ·programma catto– lico, che, .per forza di logica, deriva da tutta una concezione .trascendentalistica, anzichè immanentisti– ca, della iiustizia, e deve approda,re, necessariamente, ,a quella neg:azione della giù vera ed intima libertà, che è, invece, l,a leva del pensiero e della pra.tica ~Ò– cialista. M,a,-se è vero, come pretende il materialismo storico socia!lisbail quaile ha ... rimesso ìn piedi l'uorr.o di Hegel, che lo spirito procede nella storia reagendo ' su le oondizioni sociali che l'hanno forgiato, non cre– de il Missiroli che gli interessi di cl,as•se polari7,2e– ranno, accanto iai cattolici, verso la difesa di ciò c'1;i è contro ciò che divie·ne, anche ... certi filosofi, che s,,no BibliotecaGino Bia'nco per istinto conservatori ,pure se esalt.1atori dell,a so– vranità dello spirito, mentre gli aJ.tri, gli spirit:i !i– beri, cioè veramé-nte liberali - anche se non ,.:'re– denti ,nel... ·massonico libero pensiero - verranno con noi, che siamo la. vita? Missiroli, che è un ·raffinato del pensiero, non vuole · contaminare il suo· eieg,antis,simo scetticismo di cri– tico della po:litic.a oon quella « fede cieca nella pro– pria veri.là» , con quell' « ini0Hera,1~a », con. qu~Ua « infaMibilità », che l'azione esige. Il ·suo IiberaHsmo, così veramente Hberiale che gli fa ta~to be~e com– prendere il programma e J,a·necessità del sòcia.Ji.smo, non lo ,adduce fino a milita,re nelle no.sire file. Il ·suo liberaJlismo è - egH dice - uno « stato d'animr, ~; ta,Je che « non è il più propizio per cç,nsigli.a~e l'a– ztone ». Nè· egli se ne duole: « rinunziamo alle gioie dell'azione; ma, lasciateci quelle del'!' intel•ljgenza ». Se, poj, un giornale, un grande giorn,a;Je mod 0 r ..o, come .queno che tu, ca·ro Missiroli, dirigi con viva– ·cità tanto simpatica, possa' essere liberale a modo .tu_o,e cioè non. di partito, ma al di fuo·ri e 1 se vuoi, al di sopr,a dei partiti, dove poss,ano incontrarsi e scontrarsi uomini di diverse fedi (perchè si può p.en– sare, mia non agire senza una fede) ed ivi possano, -Iibe11amentee .liberalmente, esporre e aiscutere i loro differenti ,punti di vista,· è un quesito, cli.e l,ascio ri– solvere a te .... ed al1a: Società editrice ,del Resto del Carlino, « Liberalismo - tu se.rivi - significa sopr.a– « tutto tollerianza:, capacità di in.tendere 1e Mee av~ « versarie, capacità, fino a un certo punto, di condi– « viderle ». Io ricordo un bel vocabolo fatino, che si– gnificava, per gli stoici, J.a suprema virtù: raccon– tano che Antonino Pi•o, il predecessore di Marco. Au– relio, sentendo~i presso ,a morire, lo desse per motto di riconoscimento al tribuno di guardia: aequanimi– tàs. ·Nçm dovrebb'essere q,uesta, caro Missiroli, I.a parola d'ol'dine del liber.alismo? Non ciantiamole l'epi– cedio. 1O ,gen:naio. ALESSANDRO LEVI. Da u La Vrai~ /talle ,, alla vera:Società•delle Nazioni . ' Una Rivi-sta, scritta.in Fran cioso nella città di Dan·– te Alighierì da speciail men.te due Fiorentin{ e in pen– sieri, parole, ed opere Itali. anissimi scrittori, a fine di persuadere i Francesi intellettuali a degnarsi .di consentire ad ,abbassarsi fino ,a permettere di lasciarsi insegnare e imbeccare un po' d'Italia in Francese, .sta per chiudere il bilancio della sua prima annata con una visibile e non di-ssinmlata passività di .ef– fetti. Quakhe patriota che non vede di buon occhio l'esibizione dell'Italia in. Francese, quasi fosse' un calar di brache della, fierezza nazionale pironuncerà con contente J,abbra il suo- ben t-/. sta che tu se' ben punito . . Codesto non dirò già io, sempre disposto a cavarmi il cappel,Io a chi sappia farsi intendere nella lingua d'altri paesi:. _e che, nato « a dicer sippa tra. Sav.en,a,e Reno», non so esprimermi c'on tutta pron– tezz,a :se 1_1on .nel mio nativo _dialetto celtico. Quéllo· ' che_d1c? mvece è eh~ la p~s1one amorosa di questi scntton per !,a Francia dev esser ben grande se arri– v!l ad a~terare le linee deHa loro personalità psichica, .s1 che 10, c~e da, molti anni Ji •leggo qua~i -sempr'il con molto mio profitto e diletto, in questa occa&ione quasi più non li riconosco. Ma guardate se esagero: dopo che il Soffici nel N. 6 ha· detfe fieramente ma correttamente le ragioni dell'Italia a Monsieur le Fran- . çais, un can di Gall\> salta fuori con questi compii- ' \\

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