Critica Sociale - anno XXX - n. 1 - 1-15 gennaio 1920

4 CIUTICA SOCI:\LE fallo la vace, ~•h~ i1~fr:111~ !e an~i, .r.is~ abiliti \ confini, placato vme1lori e vmt,., .rest1tt ~1t1 ! poJ?Ol! in libertà e 11-eppure aperte le png 10m tU J?r1g 10me r~ vinti - se questo solo strappe.rà al destmo, c.he 1 partiti socialisti nei. P arlam_ent1 e peli~. organ izza– zioni operaie riescano a. ~trmg,ere la· pm santa_ C<?~ spirazione contro la pohl1ca estera se_grela d_e1 ri: spettivi Governi, e l'Italia, così ?r goghos a ~e1 suoi 156 deputati vot~ti al\a. Interna_z10 'i1a.le ,. s_apI_>ia ~et– tersi alla testa d1 tutlt I grupp_1 so ~iahst i. d1 ~z10ne nei Parlamenti nellà opera miranda; noi finiremo per perdonare a questo Capodanno le sue strenne che sono ancora di .furore e di sangue,_ d1 mala ~ede diplomatica, di reaziol!,e militare e d1 oppress10ne imp~rialista. N_oi ~app1a~o che la pace non è _un essere, è. un divenire. Bisogna voler\a, _prel?ara1\a, fecondarla, non con parole rebo~nlt d1 1!1!nacc1a, ma con opere positive <:Jicostruzione politica. La Dir~zione del nostro Partito ,che, dopo Bologna, ave– v·1 i11cari-cato Costantino Lazzari di mettersi a capo di un Ufficio per slrin~e~e le relazio_ni internazjo– nali <leali internazionahst1, non paghi del còmp1to loro pe~· avere battute platonicamente le mani_ alla III mistica Int.ernazionale, non ha mostrato d1 ac– corgersi che Costantino Lazzari è ora segretario del · GnÌppo parlamentare, e che perta~to guell'altro Uf– ficio -· •se non era una vana. sodd1sfaz10ne data alla minoranza del Con°Tesso insistente a chiedere al l':) • • ' massimalismo preparaz10ne, preparazione,. pr~ra- razione interna ed estera - de\<e essere r1stab1hto ed ::iag~errito di elementi_ ada.tti, conoscitori del mo– vime~1Looperaio internaziona_le, p_ra~ic\~elle lingue, delle tradizioni e dei costumi socialisti m Ellropa e in America, presti a viaggiare, rapidi f!el. co_nce– pirc, duttili nell'eseguire, e, sopratutto, p1em d1 fe: dc nella utilità e nr.lla santità dell'azione. Mà 1101 incalzeremo la verbosa enfasi rivoluzionaria a tra– sformarsi in azione, a provarsi ad opere di orga– nizzazione concreta, dove si cimenterà la sua virtù cli attuazione e di liberazione. Oh! enimmatico anno 1920 che ti avanzi con strep– ne di tanto dolore e di tanti disinganni, tra gli altri voti, registra, fedelmente, anche questo nostro - che è un impegno sacro: Vogliamo dare ai prole– tariati la disposizione della. politica. intèrnazionalè, vo~liamo da,re loro la disposinione sulla propria vit.a e sulla propria morte! CLAUDIO TREVES. Considerando · gli elementi del successo socialista nelle urne Quella, che è situazione generale e tragica aell'I– ,t.alia·d'oggi - il regime borghe.se ·palesarsi incapace a continuare ,la sua funzione storica, più che non le forze socialiste si.an mature ad assumerla ; la crisi di precoce sfacelo della classe _dominante esser più grave e _precipit~, .di quel che non sia. valida e sicura I.a ascensione al.Ja virilità della clas-se soggetta - si è riprodotta senza dubbio nella, recente lòtta eletto– rale: in cui le· nostre fortune ,furono fatte più dalla debolezza e da.Ile coipe avversarie, che non dalle for– ze e dai meriti nostri. « La gente odiava lai guerr;, dunque votò per l'u– nico partito che avesse combattuto I.a guerra » -,- è . spiega;i:ione troppo semplice e di scarso peso in un Paese dove, oltretutto, si dimentica rapidamente. Non si fonda un esito elettorale su una ragione puramente retroattiva, non si premia un partito per un suo at- 1.eggiamento già sorpassato, se quell_'atteggiame~to Biblioteca Gi ,· != janco non si conneHa a una ,situazione che p~mane e non si riverberi sulle situazioni dell'imminente avvenire. La nostra avversione a.Ila guerra, non sarebbe stata titolo sufficiente a un così notevole successo, se la borghesia e· il suo _Governo avessero condotto_!!!.!llU2 peggio la guerra e avessero prep.arato meno jnfe)ice– ~e. Noi avemmo involonbaria alleata e co~– plice in tutte le nostre critiche e nel nostro atteggia– mento la borghesia,· ed essa fece del suo meglio per– ch·è ogni nostra previsione avesse il più clamoroso se pur non lieto trionfo. · ' E se non è da escludere - data la, mentalità setta– riamente pigmea. di certe correnti politiche borghesi - che una istintiva o meditata tendenza.a non seguire i nostri consigli, a fare il contrario delle n·ostre indi– ·cazioni abbia contribuito aH'esito finale, ancora una vol-ta 1~ puerile « politica del dispetto», caratteristica della picéola, vita dell~ fazioni alternanti-si all'.ammini– strazione néÌ Municipi dei villa,ggi, avrebbe avuto i suoi ironici effetti e la .sua para<lossa)e condanna nella viba nazionale. 11 * La borghesia italiana andò alle elezioni, in circo- stanze sommamente sfavorevoli: insoluti .i principali problemi ; disillusi i si.ncéri « credenti della guerra», numerosi più che non si creda fra quei ceti intellet– tualoidi, letforart, professorali, che in-tendono la pa– tria solto la specie delle aquile -latine, del leone ve– neto e d'altri animali impagliati, ma la rispettabilità della cui disinteressata buona fede - molto diversa da quella di altri ceti, coloniàlisti e guerroioli per istinto d'avventura affaristi-ca - dà un considerevole influsso alla loro predicazione nel campo _della scuola e degli onesti Circoli famigliari dove si forma la cosi– detta opinione pubblica della gente media. Nessuno di noi certo avrebbe osato sperare un più disastroso fallimento delle idealità e delle promesse • proclamate dalla borghesia. Il modo stesso della votazione poi, mentre favoriva i partiti tradizionalmente organizz-ati, dis~rientavà e distoglieva dalle urne quelle schiere di' elettori, so– lite, nel Collegio uninominale, a-votare per degli ,uo– mini più che per dei programmi. Nè a demoralizzare e a nauseare queste schiere mancò certamente di contribuire il fatto di coaliiioni mostruose di ca:ndidati, e di .;uccessive gare inte– stine tristi e repugnanli per l'accaparramento dei voti, preferenziali, nelle quali un personalismo nuovo e peggiore si sostituiva ali 'antico. I -,')'! . I * · Il nostro successo. fu 'dunque determinato, per una parte, dalla crisi di sfiducia, dal-la paralisi di \'Olontà delle falangi borghesi, manifesbatasi con l'astensione. Per l'altra parte, esso risultò dalla convergenza, sulla bandier:a .s0cialista, di zone nuove di elettori, di ceti che non sono propriamente socialisti, che non hanno: ragione. di esserlo, che dovrebbero noimalmente for– mare l'esercito della democrazia. Premesse le dovute riserve sul numero ·e sul péso di tali zone, che solo da ·una pacata analisi stati;itica potranno ve·nire va-lutate, e dando per incontroverti– bile che il fenomeno, in una certa proporzione, note– vole per significato anche se quantitativamente limi– tata, si verificò, osserviamo -subito che, se agli effetti della solidità e durevolezza del nostro successo, que– sto fatto,· che non pochi dei voti da noi raccolti sia.no di disillusi, di ma!,contenti, di inquieti, più che di

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