Critica Sociale - XXIX - n. 4 - 16-28 febbraio 1919

38 CRITICA SOCIALE ' ' ccssità c-real,e dai « fatti compiuLi » cte·i Gov-erJii. A-1- blicità de gli at ti 'Cliiploma,ti-ci .. Oiò non è ancora il lo·r a i pop oli, atterrili ,da'l disinganno, pi-eni di rac- poter:e di fa.re ·daLo aJ popolo, ma è, almeno il cli- ca• pàcè.io per ciò che_ •chi cs:si con~ro la loro. volonl_à ritto di _guardarsi dati. faUo d-ei go-yernantti conce:sso si è fatto sono balzab1, tull1, alla mgcnua, se vtJols.1, al popolo. Si sa poi che tùtLi· ii , clliritLi politici si so~ ma 1'ùrn1'a volontà ,di divcnLar-e « padroni cli loro ·sL~ngono a vi_cen_cl;a e ~no a,~lun cer.to punto· si so~ sLcss-i >>. f; un',idea scmpl~oe e,d im11azi-ent,e,-che ~~- ~-· sLILwscono gli um agli alLr1. Ma la Conferenza d1 impadronita 1dle•loro sp·i11iLo e che h ug1ita iil movi~ P .. ,rjg.i, per eccellenti ragioni, espresse pariicolar- mcnt-i 1 ~rofoJ~1cli.· ~i' loro, caro T\ !rnL\, _che v 0nno a mente d 1 u, Clémcneeuu e d 1a Piclwn., come pr)imo suo buscarsi ::tlLr1gum, che vanno .a lnrs11t1rq.re 1mpn1- alto pro.clumò la irnpossihi'J.i•Lù tecnica di levare il deHLcrne·nt,ealtri s·ala:ssi. Non Li ascolLeranno; ti ter- s•egrieLo diplomatico; ba,s'Lare aHc -atlos,e ,çlcmocrn- ranno un r-e(1zio-nario, ami-co ,cùeiÌ. Governi, intere-ssato t.iche <delmondo Ghe le Potenze i\11,ca-Le succintàmente a tenerli in soggezi.onc. Vogliono il g·esto, l'atto annunziasse1ro al mondo, man ·mano- che si prerndes- rinnov:ator'IC, se anche non sia anco,i,a tutto chiaro ed sero, le. c1e;libcnnioni co,Jle'.g·ialme!1teassunte. Il che annon·ico, se· anche sia d1iaLet:Lic·amèntcincoerente: è esattamentè ciò che avveniva anche prima che l'Iil- Soviel1; o Coslilu.enle, Sovietv. e Cosliluenle. I po- Lesa infc.rvorasse 'l'eLe,re per fo pubblicità degli ·attt poli, èhc sono ingenui, riLengono che,. o i l<?ro Go-. e per la « pa,cc elci popo:Ji >>, in quanto· che i Governi vern-i sono 1di buona fede e non voghono rifare la hanno sempre annum,iato a.i popoli le alleanze con- sLor,iu cfa,l HH4 •al 1919, e dovranno c,e,ctere sp o11ta- Lratte e non si è mai vistq che facessero la guerra neament.e davanti aUa efomcntarc, foncl·arnentale g.iu- · in. s·egrcto. L-e azioni hanno in sè 'la prqpria pubbli- .s•t;iz'iadei lo-r'o postulavi, ~cl allora non ci sarà per.i- · cità c he le po-rta a notiz,ia ide,gl,iuomini; sono i mo- colo a chi,e,cLere· la lihertà, tutta la lihe•tLà, secoq,cllo li.µi delle azioni che ~si sogliono nascondere,, donde è, st-arta lo-ro prome,ssa ; ,9· i Governj non sono in· hc difficlic11z,e 0 i sospetti e J.e 11 garc e i' conflitt,i. · buO!la fçidc e vogLiono tene,rs:i sempre ;il potere' dli Co·sì 1'Intesa ha nello sbesso tempo i.ncend1iato i rif:=ir,ela stonia g=ià fatta, ,e,d aJ.lora meglio per i po- cerve[,li alla anarchia e,d) ha ro 1 1Jtig·li ,estintori dell'i.n- poli ver.sare suhito i'l loro sangue per sè, per la cend:io ,che e~sa aveva iin ·suo po_wre... Dalla Confie- p,ropria causa, che làsciar•e lie faccencl 1 e ol'ctinate in renza icl'i Parigi, dia cui po·beva venire· un senso di fi- r,nocl!oche' quandochess,i,a, a centinaia e migliaia d'i <lucii:a_edii calma a placar:e i fuTori dei popoli, finora doppi possano e,ssel'e .chi.amati a versa.rJ.o ancora per • è venuto--sol 1 Lanto ai )}opoli 'l'amma-e•stramooto che, se - - la gloTia e l'ingrandimento -degli Stati, seco'll!do il vogliono la loro liheir<tà, i1 potere di <li,sporrre di sè, couceitto. 'lra 1 clliz.ionale. · que•sto non· aspiet1,ino elfo cfall'opera loro nell'internò L'Intesa ha contribuito con una tale imponenza dli. ,di cia 1 scuno Stato ; Ja guerra cotaJ fel1ice condiz ione .fatt.i e persua,sio·ni al.Ja -diivulgnione ,cli _un. tale mordo !cli.cose non r.ega,la-,dail'l'•este·rno s,e non a,i v>intJi,ord.ii– cliiveder0, che temo forte, caro Turati, tu:tte l,e tue nati a 01I'dinars.i repuhbhca-namonte in « imperiaJe » obiurgaz~oni .pacifis,~e non diebbano ·essere che 'tn1 ma non sovi1ettist1i,ca · repuhbili-ca. E,dl e•cco i po polli [lalu.s vocis pr,es:&o le pleihi. Come segno supremo ·a'll'o.pera p,er la,conquista ,cos~ituzionaJie. La « sobiil- della ,sua vlÌbLorial'Int•esa. ha impO'sto ai vinti la fine latrice >>- mio caro Ttmaioi - 110n è 1a Confod,e,,ra- ,dli ogn.i « potere per.son al e ». Questo anzi è ciò che vione ,del Lav,òro, -« ·s0rricTie11Jte n 1lla prol!i1ssa·ba rba » , concitlia alla Intesa le -simpa~i·e ,di tanti, che si e•sta- ·_è 1'Inte·sa, è la Con ferenza wilson:iana-antiwilsoni,a.na siano per la guerra ,ctemo·cratica che ha . spaz21a,to deHa pace ; vorr.ei arnche <l!ire,_,s,e_non· 11e.pug11Jass,e al vja tr-e autocnazie .•e fo11Jdato una miria-de .di r,epub- · mio pa-c1ifi.smo intran'sigente - tanto più intran$1Ì- bliche dli tutte. J.e specie, da-Ila repubblica .« imp,e.- gente ,deJ tuo, mio caro iduc,e e maestro - è la l'iale >> ,cli Germani.a alla re.pubblica bolscev-ica di guerra ! Russia, attraverso a•clun pulvisco-lo di repubblichette centro-eul'òpe,e a tutta i&imigiJ.i.anza di quelle del cen– tro-America. Ora i popol,i hanno t1ira:to la foJle illa– zione che, s,e era. buona cosia. Ja fine ·di ogni « potere personale >> per i vinLi, non era g,i'.usto che. di tànta felicità non g·oodessero anche i po-poli vincitori. E,d · eoco lo ,scatenarsi del probJ.ema istituzionaJ.e iri seno diell'Intesa, e tanto più tra gli Stati monarchici della Intesa: l'Inghilterra e 1'It alia. N on mi devio, pe-r amore del fi'lo -diretto .del r.ag- i,onamento, él!d argo– mientare .sul violento sinclia,calismo sciop,erista di In– ghilterra e sulla terr.ibile id0ci.sione dei Sinn f einers a vofore fare defflso.J.a Ver,cl'e una 1:epubbli.ca indipen– dente~; ma,_ se_il più schietto e p-er,entorio plebiscito elettorale s1g111fica qualco,sa, questo dic,e- che. l'Ir- 1andla 1:on è i1:g! 0 e-se, c_on_ più evi,denza che non. pos– _,sa·no dire tutt1 1 pleb1sc1t.1.,che non si terranno in Alsm,ia, essere cruesta ... francese. · . Dico, pier l'Italia, che og11à g-iorno réca un nuovo· _ar~o~einto p,e1,chèla· massa vog;},iaw,c~·re dal r,egime · 1~tttuz1~11~ 1 le_ ,de,} maggiio 19 15, a bbia o nçm abbia 1.o:n. G10htt1 avuto sentore - cl.el t mLtato <li Londra e rellati,r.e cla11sole ,quando fu nic hicsito il suo consio:l.io de bello ac paci, da.cchè ,cli oerto nessun s -entore 0 n e ebbe il popolo iL;:rliano. · . .. Forsè l':{ntesa, che con la sua balor-d'a ed impr-~1- ,d,ente teor.ica iclleJlafine cl!el Governo arbitrario con– tnibuì tanto a scatenare le ira-co111dle pr-etens·ioni' del'le .. ma.~se all'autoio_vemo,. che- misero il proble1:na _i$tì– tuz10na:Je neJ pN:mo p1·ano delle attese messianichie, avrebhe ·po~u~o placarle da:U'.esterno, mettendo, per prima coneLiz10,nedel suo ag'.1r:enuovo in fac·c1a ali-a · umimità rinnovelll'I_La ,tfol ,d'oiJorc, la assoluta pub- * Or.a, messo in tal mOlc'.to dalle_. co·se, daUa sto-ria, il proMem,a is 1 Lituz,i-on.ale ; me·ss.a. in tal moiclo la - conqtùstta ·della costituzio1·ie aurben1:1icarnente · d;em,6- cratica, come i!l porro .wnum necessa.rium dleJla si– fuazii'on:e, come il problema-chiave di tu'llti gli altri, · pe·r la .voilontà d.ell() genti che non' si facc'Ìa piit so– pra: di lor o lo s cempÌQ· 'che 'SIÌ è fatto, e <l;ellla •lo,ro volontà il cinj.co ·1U1dibrioche fu compiuto dl~e de– mocrazie ... nazionaliste, _a11lorchè favo~•eggiarono dii élites sacre in cui ,si incarna il destino dei popolii . e il ,divenire 1dle'lrri-ondo, è fotalle che la ..q~estfone prescinidia un po' ,cllalla preoc-cupazione umanistié-a. - Il ' problema ,politico non ha. mai potuto prè~ciin- - . · de.re dalla eventuale. ap,p,licazfone di mezzi violenti, - d ii cui la ·respùnsahilità ri-caclleva suU.e òeche r@si:-· -sbenze diei gov:ernanti: AHI'o nòi, so,cia,J>isti,dicevamo ,çl,e 1 l problema econ0mir,o: Cfl!~esto sì,. in certo senso, è impe.rmeabi1l,g alla 1•ivoH,a; can0e11la, r1e .l'ingiustizia ,del rng.iine so6al,e, - <cl'(;)llo· sfruUamenìt-o capiitailis ti.co, è pr-e,crpuamente opera dell'-evoluzione d~ m ezzo te c– niico ,c];j ·lavoro, coll!,e insegna Marx, in cui la vo– lontà. ha una 'impoirtanm :rssa;i ·1,elativa ; la stessa · borghesia, si dfoeva, vo'lendo,, non potrebhe ,tli'sclfre i:l regime capital·isti,c0. Invoce non. vi è un motiyo -al mom;J.o pe-rchè i no·stri s·tessi g0v-e,rna nt:i -· se _non fossero· i più iinsigni captatori <liifavo.le ,d,emoe.ratiche · - non oer-chino dii ,tradurre in atto le loro prorrres$?, · s1)0ntane-arnentè ri,conosce,n,d'o il ,dovere di a,dldtivenire. ·.a tutte lie k-asforrnazioni politicbe ne-cess~riie per ~ mekbere i ,diest,ilili 1 dd -p0pofo, n-eJ.le.rn_ani:dlel ipHD,poJ0 ; ·p,e. 1 r c];1re 1'11 lopo]o ill ,clir;i1,1o. {l 1 i_ p:;ice e ',cli gH!&'ra (se

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