Critica Sociale - anno XXIX - n.3 - 1-15 febbraio 1919

.,_ ... CRITICA SOCIALE 33 Utop.iie? Può dal!'si. Ma iro Ilion sono solo a pein1slll,r.e oosì, nel Parlito. Vi è, ·p~1· e,sempio, ne1Ue M,air.cihe, un uomo, ohe ,io mo,lto ,stimo ed amo - ,al,bo, ed equi– J.ihÌ'lato'spirito, luç·ido .ingegno, di:i~itta e .serena c.o– .s.c:i,enz..a - ,che, abbeveratosi pur egli a que.llia sana fonte moirale, 1 C!h'è i.l mia.zzi,ni:anismo,certo oonioorda •C.O[l me. ALESSANDRO LEVI. LA TERRA E IL ·PROBLEMA MERIDIONALE Senza ricorr,ere a Virgilio, a Catone, a Varrone . o a. Columella, nè riievocare l'antico rigoglio delle èamtDagne ,dlltalia o .ricantare l'età aur,ea della vita rustica, un semplioe esame ,delle condizjoni del suo– lo e del clima -del nostro paest basta a dimostra·rci che l'Italia può trarre le sue maggiori risorse dalla terra coltivata, e la sua non può essere, fondame~tal– mente, che un',economia agraria. L'industria mecca– .nica per la lavorazione dei metalli e la loro tras- formazione in macchine agrarie e il commercio per .smahrme i pro.dotti sono, il complemènto neoessariO. ,di siffatta economia. La quale può essere ried{litizia, sopportare ogni concorrenza, svilu-pparsi. in modo prodigioso, solo a ·patto di un lavoro intenso e, so– pratutto, intelligente. Solo l'agricoltura, applicata come vera sci.enza, può davvero .r,edimer-e dalla mi-. seria la terra e gli uomi.ni ,d'Italia. Gli è perciò che il prob lema della terra è per l'loi preminente• e, a s•econda che si nisolva o si lasci ~soluto, porta se~o o la soluzione ,d'i tanti altri pro– blemi economici, politici, culturali, ò la ·stasi nella inopia e nel malessere malgrado qualsiasi vantata , spedizione colonia1e o vittoria di guerra, Ed è per– ciò che ~ interesse pr,eminente anche delle popola-. zioni urbane ,del Nor-d-Italia, siano agra-rie o indu– striali, cooperare· con id!ee, con uomini, con capitali alla soluzione ,del problema della terra nel Mezzo– giorno; in quanto ivi troveranno un complemento, una integrazione -alla loro attivjtà. · Ci propòniamo d'esaminare il problema, sugli ele– menti ..·di studio più recenbi, sotto un quadruplice aspetto: . l O Di quale indirizzo tecnico è suscettibile. il suolo ,del Mezzogiorno, in r.apporto alla sua confi– g,urazione e al1e cond,izioni atmosferiche? . 2° Su qual-i ,elementi della popolazione si può contare per la 'trasformazione dell'economia agra- ria me·ri,dfonale? ' 2, 0 Quali forme .di organizz?-zione del lavoro, di S]?etimentata. efficacia, debbono all'uop-0 invocarsi? 4° Quali proposte concrete furono all'uopo sug-. gerite da che la guerra riportò in primo· piano il problema del Mezzogiorno? , . 1. - Di quali perfezionamenti tecnici abbisogna il suolo d'Italia. Circa ·il primo quesito, ci è di guid'a uno di quei pregevoli studi del prof. Celso Ulpiani, ·che hanno il solo torto di non essere lanciati da· un editore che li faccia hen più largamer1te e proficuamente cono– scere (1). Partendo dal principio che la specie umana, an– zichè modificarsi_ per adattarsi all'ambiente, tenta .modificare l'ambiente per adattarlo ai proprii fini,· e osservato che nell'Italia meridionale i due grandi fattori della vita vegetale - il sole e l'acqua - non. (1) I privilegi del suolo e del ctima d'Italia (Portici, Dèlla Torre, 1918). - L'altro opuscolo, " Le Oeòrgiche ", fu Yiassunto in questa Rivista a pag. dell'annata 1917. si presentano associati ma disgiunti; sicchè, quando l'uno è presente, l'altro è assente e, per giunta, l'ac– qua compare nel periodo più inutile e nella forma p1ù disastrosa· per l' agncoltura, pur essendo l' ltaJia molto ricca ct' energia idraullca m confronto . di re- . g10m più umi,cte, ma più pianeggianti e favorite da una più umforme àistribuz10ne' {1,eue_.p10gg,ie,l'Ul– piam ne. conc1ua.e che, con ilevi r1toccn1 uel nllevo montagnoso, con brevi corrugamenti del terreno agli sbocchi deUe alte valli montane, si può ottenere èirn 'le acque degli alti bacini imbnien siano trattenute in lag11i artrnciali' ne11a chiostra .ct.eHenostre monta– gne. L'acqua così raccolta, trasformata in energia e trasportata per il filo metall~co, servirà ai paesi e aHe città; poscia, per il canale <li fuga, fiancheggerà le colline, alla quota più alta possibi.l.e, per l'irng~– ziuue delle campagne _sottostanti. La stessa acqua, immessa in tubi sotterranei di terra cotta porosissima - quali si applicano nel - campo sperimentale di Capua - geme lentamente dai pori, assorbita dal terreno tanto più avidamente quanto il terr,eno è più a6do. I vantaggi del sisteip.a sono molteplici; si fa la massima economia di ac– qua, Sii crea nel sottosuolo, a pochi ,d,ec1metri dalla superticie, uno strato sempre umi<lo che aiimenLa le piante coltivate, e al disopra si mantiene il suolo secco e permeabile (son questi i due punti car,dmali de-1 dry-farming, il metodo più perfezionato di la– vorazione ,delle terre aride, che ha fatto della de– sertica California un giardino), e si estirpa radical– mente dal suolo quella cancrena che è. la malaria. Infatti, collo sbarrame.nto delle valli alte, si dimi– nuisce l'umidità inv,ernale nella pianura, ag·evolando al terreno, ben drenato e lavorato, lo smaltimento della pioggia. Tutto il suolo malarico della penisola deve mdossarie, a primavera, una irreprensibile to– letta ·estiva, rappresentata da una superficie perfet– Lamente arida. Ma· il cos.to ·di qùesta specie di fognatura inver– nale? B asti ric ordare - nota l'Ulpiaqi - che gli Stati Uniti, alla fine del secolo scorso, per irrigare undici territori.i. sLerili dell' Ovest, avendo speso li.rie302:.020.133, in un ~olo anno, nel 1899, ne otLe11- nero lire 437 .365.208 ,di prodotti, ossia, in un solo anno, ammortizzarono tutta la spesa d'impianto con un lucro ,di lire 104.345,075. · DaUe montagne e dalle pianure passiamo alle colline. · L'Italia è il paese dieUa più notevole ·collinos.i.tà , cir•~ostanza estremamente favorevole all a frutticul– tura; l'Italia è la terra la più circonfusa dal clima mediterraneo·· e quindi la più atta a. ,d'Ìventare il vi– vaio della flora mediterranea, il giardino, l'orto, il frutteto ,del mondo, quale fu già sul finire della Re– pubblica romana quando importava dall'estero i ce– reali per il suo consumo e.clesportava vino ed olio e di questa produzione e di questo commercio fa– ceva un monopolio d'Italia. Si aggiunga che le no– stre classi rurali sono le più dir,ette ed autentiche ,discendenti da quegli antichi ag.ricoltor.i., che sep– pero ingentilire le varietà selvatiche degli alberi fruttiferi e, in un momento della loro storia, ridurre tutta l'Italia a un pomerio. Come Sii può tornare a ricoprire le colline di frut– teti? Irrigando col sistema sopra indicato il sotto– suolo, ricostituendo la piccola proprietà coltivatrice e facendo sì che l'hortus familiaris di almeno due jugeri (circa mezzo ettaro) ridivenga l'antico heré– dillm ; perchè - osserva l'Ul piani - il possesso esclusivo ed assoluto dell'albero da parte dell'agri– coltore è legge biologica analoga a quella del pos– sesso esclusivo ed assoluto della donna da parte dell'uomo e dei figli da parte dii genitori. In que– ste condizioni l'albero entra in vera convivenza colla famiglia rustica.

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