Critica Sociale - anno XXIX - n.3 - 1-15 febbraio 1919

ritica· ~ oc1a e 'NIVIST .Il QUINJJ/CfN.1/LE JJEL SOC/.1/,l/SMO 1 Nel ;J\egno: Anno L. 10 - Sem~stre L. 5 - All'Estero: Anno L. 11,50 - Semestre L. 5,75 DIREZIONE: Milano- Porti.ci Galleria,23 - AM_MINISTIJAZIONE: 'Via Omenoni, 4 - Milano Anno XXIX - N. 3 Il Nµmero separato Cent. 40 Il Milano, 1°-15 febbraio 1919 SOMMARIO Politica ed Attual.ità. L'ora deHe istituzioni (CLAUDIO TREVES). Dobbiamo volere la Costituente? " :Domando-Ìa parola per fatto perso- nale " (FILIPPO TuRA'.l'I). . La crisi del Partito repubblicano (Prof. ALESSANDRO LEv1). Studi economici e sociologici. La terra e il problema meridionala : 1. Di quali perfezionamenti tec– nici abbisogna il suolo d,'Jtaiia (Dott. ALESSANDRO ScHu.v1). L'avvento dell'Asia, III ( .A.vv . CESARE SEABSARO). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. 0-iò che si stampa: "The Eiements of Reconstruction" (a. l.). Pel,nuòvo anno d'abbonamento: La Critica Sociale 1;101 919. L'ORA .DELLE ISTITUZIONI Il momento politic6 segna manifestamente la crisi che è nelle istituzioni. Se la Confederazione del La– voro inscrive in cima ·delle sue rivenc:Licazioni im– med•iate la « Costituente », il Senato ,del Regno fa apert:m1ente prof.essione di suici•dio, invocando l'in– troduzione del principio elettivo nel proprio orcline, mentre scri~tor:i acuti e indipend·enti, come Arturo Labriola, ·iniziano la campagna per la rappresen– tanza dir,etta dei proçluttorj, secondo il sistema dej · So u iety. Solu il_Partito socialista bra:ncola a ta~t01]-l t.ra le id!ee più -d'isparate, invano oercando un md'1- rizz o c9>erente. La Direzione non se ne aocorg·e, e va contribuendo al g'enera1e smarrimento. Mentre essa propone un'agitazione, ,non cli proraganda, ma ,d'i r,ealiz.zazione ,del programma massimo 1 e non cessa qi richiamarsi all'esempio della. Russia_ e alle aucl·acie bolsceviche, raccomanda poi tutto 11 ~on– sueto bagaglio delle riViendi,cazioni politiche popo: lari che, attraverso al suffragiq universale .esteso a1 due sessi, allo s,crutinio di lista a larga base, alla ra,pprese!ltanza proponio'!-a~~' se~za dire della_ Ca- ·mera umca e dlella e1égg1b1htà -eh tutte le cariche, tenderebbe alla repubblica democratica, che non solo non si adatta, ma 1·.epugna alla idea della dittatura ,del proletariato, su cui la Dir,ezionc fa tanto asse- gnamento per smuovere le masse. · . Non è qui' bisogno di Ìl'lsistere sulla contraddi– zione ideologica e storica che è tra Costituente e Soviettismo 1 "'poichè le prime ,d'ue grandi rivoluzioni proletarie, la russa e la germanica, si ruppero in– torno a questo antitetico conoetto in fazioni morta!– mente nemiche. Lenin e Licblmecht, contro la Costi– tuente, che permette, come il suffragio universale, il sopravvivere e il sopraffare di una « ,classe politica >> distinta <l'al proletariato, affermarono l'unica auto– ri,tà ·del produttore, del niemhro del Soviet, <~ che partecipa al gove1:n0 della fabbrica col proprio voto e· col proprio parere, e che, in quanto componente diella fabbrica, man-da delegati in seno al corpo in cui la fabbrica è inserita: Consiglio industriale, Con– siglio dei servizi pubblici, Consiglio ,della politica generale» (Labriola). Con ciò essi veggono « la po– litica ricondotta all'economia e l'economia diVJentata politica, cioè affar-e di tutti».. . . . È, in verità, lo sbocco razionale ,del smdaca1ismo rivoluzionari'o, da cui il Partito socialista tradizionale e la stessa democrazia operaia si mostrarono sem– pre riluttanti, in quanto professavano che, se l'urto .di clnsse nella fabbrica, tra salariati e padrone, era il fondamentale, nori però nella sua struttura la so– cietà presentava quel solo urto schematico, avendo le generazioni_ lasci~to durante. i secoli _n~l pl~s!D.a. sociale le eI1ed1tàdei propri urti econom1c1, politici, filosofici,· contro i quali altri organi, più perfezionati del Sindacato di mestiere, combattono- utilmente. D'onde la proclamazione <li due forme specifiche di lotta, la lotta economica dlel Sindacato, la lotta po– litica del Partito ; quella , considerata quaSIÌ.come intuitiva, contingente e.di empirica, questa, ritenuta più cosciente, più id eale, p iù rivoluzionaria, anzi la sola trascend't>ntalmente rivoluzionaria, poichè mira all'abolizione <li tutte le classi, all'emancipazione d'el– l'uomo - e non del solo operaio - da tutte le ti– rannidi e dalla vergogna di tutti i parassitismi. Ora il Partito socialista -. o meglio, la sua Dire– zione - fa una troppo ind;jgesta mescolanza fra: co– testi concetti, con i conseguenti precetti di pr<=>pa– gan da per tutte le riforme politiche che integrano la sovranità popolare, e le sue nuovissime predi– lezioni, suscitate -dalla suggestione sentimentale degli eventi ,dlellaRussia e ,della Germania.- i <31uali <lànno risultati così contra,d'dittori - verso le forme del– l' azi-0ne rivoluzionaria massimalista. Altra volta in queste pagine già ci toocò ·di segnare la fa.cil.itàdella nostra Direzione a-d Q.ccogliere tutte le novità rivo~ luzionarie che appaiono sull'orizzonte, senza appro– fondire .quanto convengano -e quanto repugnino al nostro clima e al nostro suolo sociatista. AJlora esprimevamo l'impressione nostra, che non fosse abbastanza giustificato il bando d'ato a quell'istinto, proprio· della tradizione rivoluzionaria italiana, di guardare al Comune come allo sbocco immediato clella lotta per il potere, come all'ente politico im– mediatamente plasmatore ed armonizzatore degli sforzi dei Sindacati, nel quale ad un tempo conver– gesse tutta la competenza t-ecnica <leJla produzione - e tutta la savi<ezza politica degli interessi generati ,della società .. Nessuno rilevò quei nostri dubbi o vi rispose ; e la Direzione continuò nel furioso ed empirico eclettismo rivoluzionario, che, in questo moment0 di necessarie delimita.zioni istituzionali, conclude coll'esigere ad un tempo il Soviet e la Co– stituente, la sovranità popolare e la dittatura del pro– letàriato, che sarebbe come dire Lenin e Kerenski, LiebJmecht e Scheidemann .. Da questa confusione; che dovrebbe partorire in– certezza, noi ci sollevìamo levando in alto i po-stulati consacrati dagli atti solenni de-i Congr-essi. L'ultimo rifacimento programmatico •d€l Partito, elaborato /

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