Critica Sociale - anno XXIX - n.3 - 1-15 febbraio 1919

CRlTIGASOCIALE 35 ·zione di una lingua internazionale; vuòle w1a mo,~ale social-e fondata sull'amor-e. * Ho detto che il Behaismo è- un movimento trpica- mente asiatico: infatti in esso l'elemento ,religio~o si connette agli altri due elementi che, come ho detto, differenziano la cultura asiatica <la quella europea : la lenclenza collettivista e la Lendenza internazional,e. - Il principio coUèttivista - int~nderidosi tale parola nel senso più ampio e generale -, è principio essen– zialmente orientale, come l'individualismo è princi– pio occidentale. Già tutte I-e religioni pi.ù eleva~e - che, come ho detto, sono asialiche - per loro natura tendono ad una crescente collettivizzazione della vita sociale·, in €JUant~ insegnano all'uomo a vi!1cere il suo egoismo per Il beme comune, a subor-dmare la sua volontà, il suo pensiero, il suo interesse e per– sino la sua vita alla volontà, al JYensiero, all'interesse ed alla vita della comunità, in quanto limitano o addi– rittura aboliscono la proprietà privata, in quanto con– cepiscono l'uomo come una particella della fa~iglia umana, la quale a sua volta non è che una partioolla dell'universo. Dice appunto Beha Oullah: « Dio ha fatto di tutti gli uomini le goccie di uno stesso mare, le foglie d-i uno st,esso albero>>. Invece l'orgogli~so nazion?lismo occid~!1ta~ei che storìcam-ente e logicamente s1 collega coll md1v1dua– lismo, ha idolatrato l'individuo e lo ha posto a cen– tro e fondamento di ogni sistema sociale. Anche i grandi Imperi dell'Asia sono fondati su di un principi-o, per quanto discutibile e grossolano, collettivista, che è in antitesi coll'individualismo par- _ ticolarista che trionfava nelle microscopiche demo– crazie della Grecia antica e trionfa in quelle della odierna America Centrale e Meridionale. Quell',affi– nità filosofica tra coHettivismo e imperialismo c!a un lato tra collettivismo e religione dall'altro, e la cor– risp~ndente a~tit~si tra. collettiv~srno e d~mocrazia, affinità ed antitesi che✓ 10 ho sviluppato m qualche mio scritto (1) ,e che ha potuto sembrare paradossale, trova appunto conferma nell' esame della civiltà asiatica. . _ _ Ma prescindendo da questi aspetti vaghi e pura– men~ filosofici del collettivismo ed esaminando il collettivismo -economico, si può affermare che la dot– trina collettivista è ben più ori,entale che_·occiden– tale. Come - i dottrinari dell'individualismo econo– mico furono prettamente occidentali, cosi i precur .. sori della dottrina collettivista, -da Platone al Cam– panella, furono imbevuti profondamente. di_pensiero ori;entale ; il grande fondatore del Socialismo mo– derno era un Israelita, e gli Israeliti si trovano, in m~ggior numero, tra 'i c_ontin_uatori della. dott~ina marxista. Forme di orgamzzaz10ne economica -vera– mente collettivista si trovano nelle civiltà asiatiche antichissime ; in Cina, sin çlal 1122 a. C. la terra era di proprietà d,ello Stat?, e q_uesto.re~ime collet– tivista fondato sulle ma_ss1me d1 Confuc10, venne a cessar~ solo nel 109 a. C., qùando la dinastia Tsian si 'impadronl -delle terre e le vendette. La maggior parte degli scritt0ri Cinesi successivi rimpiangono l'antico reo-ime, -e impr}cano contro gli Tsin (2),- c~– sicchè os~erva il Puini, « i rivoluzionari dell'Occi– dente 'sono i èonservatori -d.ell'antica Cina» (3). Del rèsto, nella Russ_ia, che è il più asiatico dei Paesi.europei, furono fino al secolo scorso soprav– vivenze di istituti collettivisti che in Occidente son@ tramontati ben più ·pre~t~. E ii:ifine_va osservato ~he, mentre-la dott.rma socialista s1 è diffusa più rap1-d•a- (1) In Critica Sociale, 1916 e 1917. (2) Leggasi su oiò l'interessante vc>lume di CARLO PutNt: La i•ec– cMa Cina. - Firenze, 1918, 1:.ibreria della Voce, pag. 87 e segg. - (8) Op. _o'it., pag. 96. mente e ,profondamenLe ,nei Paesi nordici e dell'Eu– ropa orientale, in cui ~ più spiccata l'aff!ni~à c~n l' A– sia e. più _viva l'influenza della cultur_a astatica, m Oc– cidente invece il socialismo è stato smora scarsamen– te diffuso e ben poco compreso, ed -ha trovato ri':ali ti-picamente_ occ!de_ntali,_ intell:ettualmen,te e. social-,– mente ben mfer1or1 : nei Paesi anglo-s·assoni le Tra– des Unions ,e il Laburismo, perpetuazione dell'an– tico corporativismo medioevale e ispir~ti soltanto ~ un gretto e materiale interesse contmgente ; nei Paesi latini il Sindacalismo, forma cli involuzione in senso particola_rista e indivi~lualista, ~he 1 fondandosi sull'egoismo cli gruppo e d1 caLegor1a a danno de!– l'unità -e quindi dell'utilità comune, degenera logt– camente nell'anarchia individualista e socialmente negativa. * Così dicasi per la concezione internaz!onale ~d umanitaria della società. L'Oriente è arnvato, sm dall'antichità-, alla più alta -concezione della vita · umana, alla sola concezione veramente filosofica del- 1 a vita umana: la concezione universale. Mentre gli Occidentali concepivano - e purtroppo concepi– scono ancora: - la vita sociale limitatamente ai "più o meno ristretti confini della 1t6Àiç, del Comune, della Regione, dello Stato, della Nazione, g~i Orien– tali hanno saputo assurgere alla contemplaz10ne del– la umana società nella sua integrità, nella sua uni– versalità,. nella sua unità. L'aspirazione alla unità, aspirazion e che nelle sue molteplici forme carat– Leri:z.za l e tendenze -della filoson.a contemporanea, e d i cui .'è interprete così eloquente Romàin Rol– land, trova sua piena risponden~a nell'anima _asia– tica. Perciò, mentre l'Europa; abitata da popoli che in fondo sono quasi tutti di una sola razza: e di una sola civiltà, della stessa origine e della stessa età, è divisa in una quantità di piccoli Stati, l'Asia ci presenta_ l'èsem_pio di Stati colossali, a~itati d~ po– polaziom ben diverse: tra le popolaz 10m c he abitano la Repubblica_ - o _Imp~r?? - Ci~ e.se intercedon~) differenze etmche, lmsm~ti~he, rehg:10se, cult~rah, economiche ben magg10r1 d1 quelle mtercedenti tra i popoli d'Éuropa. _ Questa aspirazione supernazionale, univer~al~ s1 connette strettamente alle altre due caratteristiche della cultura asiatica, di cui ho parlato, la tendenza religiosa e la tendenza c_ol_lettivista; è. appunto dalla concezione filosofico-rehg1psa dell umverso e dalla concezione collettivista dellll società che deriva que– sto modo orientale , di valutare i fatti sociali sub specie universa1itatis. . Queste tre tendenze dell'anima _orientale trovano 11 loro più grande rappresentante vivente nel profondo -filosofo e poeta indiano Rabindranath Tagore, l'apo- 5tolo dell'indipendenza ,dell'India, sul quale la gran– de stampa dell'Europa occidentale ostenta un costan– te silenzio. Merita di essere ricordata la sua br-eve preghiera per la reden~ione del suo pop,~lo. dal_ do– mimo straniero, preghiera nella quale l 1sp1raz10ne profondamente religiosa si unisce all' ardenw pa-– triottismo e, nel tempo stesso, ad una filosofica con– cezione universale della vita (1). Un altro brano del Tagore che brilla di vivida luce e che ha un notevole valore è quello, çontenuto nel Sadhana (Reale concezione -della vita), in cui parl_a ,d,ellé}comprensione dell'uomo nell'amor~: «Una c1~ viltà - egli conclude -- non potrà mai sosten~rs1 sul cannibalismo, di qualunque genere -esso sia ; poichè quella parte dell'ubI~o, per la. qu~le soltanto e$li può trovarsi nella ventà, non s1 ahmeQta che d1 giustizia -e d'amore)>. - (Continua). CESARE SEASSARo. (1) Cfr. GHERARDO TADDIA: Rabi-11dra11ath 7'ago,·e, in A-vanti!, 22 di– cembre 1917.

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