Critica Sociale - anno XXVIII - n.7 - 1-15 aprile 1918

78 CRITICA SOCIALE t.iche anonime, disperse, volgiti politici 'inl'on11i, a~- 1.rare'rso quesli dolori si _sono ~vvezz~L~a veci.ere nella noslra bandiera, nei nostri uomm1,. non sol: La11Lo il segnacolo di un'aspirazioue gencnca che e_ d.iffusa e cresce - e:d è umano che cresca.-. com~ più dura il cimentò; ma alt.resi i_ dif'enson e)·• 0~111 t.:ausa clii quella che,_cou uu _leru11ne ~he oggi to1 n~ di triste e-saltezza, !!il può cluamarc, m blocco, « la povera gente·». _ . . ]~ colpa. nos~1:ase. i.. GotllUIII « l'OS?,l » sono -~li.a avangua1,cl'ianei p1·cs1d11 e nelle p1·ovv1clenzc soc1alJ, se I~ speculazi.on.e è ...... ,dall'altra parte-~ d?ve p~r ferrea legge .eh ~1stem1e 11.a~u1:ale cl)e ~td -, se, m Parlamento e fuori, i mò111t1, 1 cons1gl1, le proposl~ per la tutela. della. c,o)!elli".ilà.e per il sostegno :1~1. più percossi e dei p1u m1sen sono. ,sempre par t1L1 dai sociat.isti ? , · Nou ne meniamo vanto. l~ noslra fuzjone,. è la 1 nostra d ottrina e la prati ca della nosl!·a vita .eh pai:– Lilo e cli organizzazio.ne, Ma., t·ebus .sic slç.t(itibus,· il percoberc i è, ancor ptù c he iq1quo, impohl1co e_pe- · ric0loso. · Come sempre, anche nella guerra attuale, del se– colo XX vi sono strali oscuri di popolo che credono che la guerra la facciano i signori, per stermi~ar~ un certo numero 'cli poveri, di~e!ml( « troppo pie~i Lli prnlese ». Il nostro Prampolu:n, r1cor,do, nel pri– mo anno della guerra, fece nella sua _Giusti~ia, un dialogo suggestivo per persua~lere, a lume. di. mar~ xismo volgarizzato, il buon villano, che i signori hanno Lutto da guadagnare da. una classe proletaria numerosa, e che le pretese di questa cresceranno, automaticamente, per l'appunto dal• rarefarsi della mano d'opera. · Tuttavia quella superstizione, radicala nelle più buie eredità ataviche della psiche degli oppressi, noi:i ' è scomparsa del tQtto. Ogni atto' cLiGoverno, che balla adrtlosso a,i socialisti con aspetto di persecu– zione politica, estranea e non necessaria alJa sittla– zione di guerra, raf(orza quella· superstizione, se– mina negli animi delle plebi un tremendo convinci– me11Lo che la guerra sia fatta contro di lorò. Più p,er-· 11iciosodisfattismo nessun agente del nemico sapreb– be spargere nelle trincee morali della nazione. GrnvANNIZrnoRDI. MEH5CEVl,CHI CONTRO B LSCEVICHI Una'{Jpello menscevicoalla lnterna:;lonale. A chi ha letto nella C1·itìca Sociale del 1 ° del- · l'a:ìuw corrente la lettera di Ma~toff al parigino Journal,-du Peuple e i nostri pedissequi commentr, poco di più dirà il documento che qui pubblichiamo: l'Appello del Congresso straò1•dinàrio del Partito Socialista-democratico-operaio 1·usso unificato a tutta l'Internazionale, a tutti -i par liti socialisti dei Paesi belligeranti e neutrali. Tutti i fatti ed argomenti essenziali di questo Appello erano nella · lettera di Martoff, e Martoff,, probabilmente,· è l'estensore dell'Appello stesso. Non crediamo tut– tavia di fare un: fuor ,d'opera pubblicandolo, come ci è pervenuto negli Ecft,os de Russie, in quanto ciò che era l'espressione del pensiero di un uomo è diventato la concòrde espressione di un. Con-. gresso_ ché ha segnato il ristabilimento dell'unione tra_.i gruppi più influenti dei Menscevichi, cioè traì i "Menscevichi internazionalisti " che riconoscono per capi. Martoff e Martinoff, e i•" Menscevichi Oboronzi ,,, partigiani della difesa na zionale cni capeggiaùo Dàn e Zeretelli, che hanno avu.to ' una· partè· così importante nel Comitato Centrai-e dei Soviets. Gia durante il · Governo Provvisorio, gli BibJiotecaGino Bianco Oboronzi spinsero ,.1.lGovern6 verso m1à poHtica di pace più energica, mentre il mimero dei par– tigiani di un Governo pui·amente democratico ingrandiva continuamep.te , in guisa che l'accani– mentq dei due gruppi cit ati trovò ben presto la 'sua }?ase naturale. Tl colpo di Statb bolscevico e il regime del terrore fecero il ,resto. Nel dicembre dello scorso anno l'uni,0ne ftr sigillata al Congresso e la Navi; Loutch (Nuovo Raggio) dichiarata suo organo con una redazione composta dt Miartoff è Martinoffper i menscevichi e Da:n }ler gli Oboronzi: Ciò che seg,uì dopo si confonde con l'arruffat-o svolgimento della politica russa diretta dai, bol– scevichi, politica di.cui i menscevichi restano im- placabili accusatori e vittime. ' ·· Importa per0 notare che tutta Ja discussio1ie è essenzialmente di metodi e non di '(ini --'- che lo stesso Appello testimonia della volontà di pace; che era frutto ~ecessario della disorganizza~tone russa " dopo tre anni 'di guerra ,, e dopo gli " orrori dello czarismo ,, e che spingeva tu tti i partiti. Le note più salienti ~ell' 4ppello per n.oi sono due: l'accus.a, troppo provata, di terrorist ka tirannia (l'Appello ha data anteriore allo· sciogli-· mento I della Assemblea Costituente, ma ne reca la previsione) e !"accusa, anche quella non dubbia, di ave11e i bolscevichi portato il p:irincipio sae!t'O,· santo dell'autodecisione dei popoli fino al più sfre– nato individualismo di gruppi sov11ani;-d'onde la guerra interna dei nuovi_ staterelli e la via aperta alla Germania per qualunque 'intervento paci(i,cçi• tare (!). Qui lo spi;i;-ito un po' :itomantico deU'anar– chismo bakitnista e blanquista prese fata;lmente il sop11avvent0 nena politica bo1scevka, soffo– cando e distruggendo ogni sq uisito senso marxi– sttco. di organicità socialista;. D.ei due termilll.i :· libertà e organizzazione, che fanno uno nel so– cialismo, i bolscevichi 'a.vendo tenuto conto solo del :J)!l'imo, precipitarono n~Il'e:rro:rn fata~e ehe p!l'à starmo così amaramente scontand0 la Russia e la Rivoluzione· - per non dire aID.ehel'Intesa, . VERY-\-VELL, Ecco il test_o dell' ,ft.ppello :¼ ,Pietrngraj,o, :19 d-icembre 1917. Cdnipagn'i! Lo •sconvolgimento·· e .l'usurpaz.i0'11e <lle1 poteoo c0m.- ·· piuta dal partit0 bolscevico cou Lenin e Tròtzky aUa testa, a Pie.trogrado, a Mosca e in altre città e neU'e-– sercito, sono stati <!launa certa p1wte dei comp'agni dii Europa conside'.t·ati come il principio ·della. rivoluziona sociale in Russia. Pertanto il Congress.o stra0rdinario del Partito S0cialista-'.Ji)emocratico Operaio Russo, adu- . n:ato a Pietrogrado, ritiene sui> dovere_ presenitare ag~1 . operai ed af· socialisti- del mondo intero la ·vera1 siitua., ' zione della Russia. · 1 -,t;~ Il Paese e l'esercito, esa:usti dagli orrori del regime czarista e da tre anni di guer1·a, hanno considerata la rivoluzione di febbraio sopratutto' come l'avvento 4m- mediato della pace. · Lo ,~t0rico appel~o ~el p:çimo Oonsigfio dai IJepntil'ti, 9pera1 e Soldati d1 P10trogrado, alle Nazioni di tutto , 11 mon(io e la .proposta della Conferenr,1;adi St0ccofoJ.a . teneyano viva la speranza negli animi ·delle 'masse del popolo e degli es.erciti in una pace prossima e gj.usta per effetto della mcuorante attività, dell 'Inte:rmv.tionale. · Il_c!'ollo di quest¼iltima speranza ha prod otto un estreme d1smganno nell'es~rcit0, tanto• più che il disoJ.·d.ine dei mezzi di trasporto e di approvvigio.name\i:t:o l'a;veivano messo in-una situazione estremamente penosa: Nello ~tesso tempo, nelle g~an~i masse popòlari e!l 01.9era-ie, 1l ~alcontento e l'ecc1taz10ne si aiccre'oher0 ;vieppiÙIper ca.g10ne d~l. pro!unga~si della, disorganizzazione econo• Ill:1ca._Gh sforzi fatti c~>ntro q;uesta qiìsorg_andzz~ion-e, già enormemente deboh a cagione della mainca-nza di svilu1;>po~lvile in ~us~ia, sì COJnplicaiFonoancal'a pe:i: effetto de1 eontrast1 d'mte:resse· tva ~, città. e le.~· ì ·,

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