Critica Sociale - XXVII – n. 12 - 16-30 giugno 1917

..., CRITICASOCIALE 159 mità ciel -cammino ,compiuto in poco più di un secolo gnificato del vasto ·soffio che, a molti sécoli di di- dall'umanit à pen sante. Allora si _trovaro_no, sì, neì stanza, p.assa sulle comp.agini umane e dà loro la Paesi più civ1.li, piocole minoranze, fra le cl.assi più vertigine del nuovo? Nessuno: notiamo il fatto senza colte, ch e· valut arono -con simpatia gli eventi ai - interpretarlo. Francia, ma i Governi e le acistoçrazie e le gra:ndis- Duemila anni· di ,cristianesimo e un tempo indefi- sime maggiQranze delle dassi medie torsero gli_-oc- nito di regime d1pitalistico hanno condotto gli uo- chi con spav,ertto e con disgusto da quello spetta,colo mini a sbranarsi fra loro con una ferocia e una- -di disordinate n@vità.- Tutte le dinastie si_sentirono potenza cli distruzione inaudite.· La civiltà borghe~e solidali con quella abhattuta 1 dalla scure popolare; è fallita, perchè della bestia umana non seppe fare tt;ttte le. borghesie si rit ennero min aociate dall'av- un uomo; le religioni rivelate fallirono, per,èhè non vento di una repubblica democr.ati.ca. E fu facife ai seppero insegnar:e le vie della giustizia e della ve- sovrani sospingere l'.Euro pa intera co ntro la nemi~ rità. dell' ordihe di ,cose stapilito-, ,contro la negatrice dei Ecco perchè questi popoli ,che brancolano nella principii cqmunem_ent~ a6cettati. _ notte salutarono con. letizia il raggio che s'ac,cese Ma oggi! Qu.ale voce stonò nel coro delle lodi? nell'oriente. Essi hanno·, nel loro -confuso ma sicuro Chi irri.precò alla,· rivoluzione russa -come tale,_ cioè istinlo, quello che ignorano i sapienti e i potenti·: considetata · indipendentemente dalle ripercussìoni· che cioè la rivoluzione russa è il principio della che essa può ,àvere sullo sviluppo della guerra? Chi fine della società altuaie.' · si 'spaventò vedendo in una così -vasta porzione del In un Paese vasto come la quinta parté deV'orbe g1obo sconvolti o aboliti gli antichi valori etici e_po- si è compiuta in poche settimane quella che si cre- liti,ci e 'iniziato un ·r-egime ché infrange ogni vincolo deva dover essere l'opera cli molte generazioni. Ll col passato? · · sovranità popolare è in attQ: non scritta sulle e.arte,· Nel mondo imperversa ora .una crisi di cosciyn'.?_e come in· altre democrazie, m.a effettiv:a. La diploma- che pet ·molti aspetti pu? ragguagliarsi a quella zia segfeta è sepolta. Il principio di autorità è ne- che infuriò negli ultirr:ii tempi anteriori alla com- gato. Il diritto. di proprietà è discusso, attaccato, parsa del -cristianesimo. Era_ allora negli amm1 una pericolante. La rottura col passato è éompleta (:} iniuietudin~ oscura,. _una _ipsoff~renza del presen~e definitiva. e l aspettaz10n_e_--~~can.a d1. un. immenso sconvol?1- Non è possibile cb.e-tutto -ciò si risolva in un sem- r,:i.entO. Con V1rg1llo' ognun.o ripeteva: novus ab m- .plice mutamento d'insegna sul veochio edifizio. Chi tegro incipit ardo. Si sentiva ,che le -cose non po-- acquistò una volta la ,coscienza della propria forza, tev.ano durare nel modo in. cui stavano; di ,che più 11.011 la perde, chi bevve ·alla fontana -della gio– sarehbe fatto il domani? Nessuno lo sapeva, ma · vinezza, non teme piµ la vec,chiai.a. Perchè la terra ognuno ;intendeva_ ,che sarebbe· sta_to· profo?damente , intiera passi. al regime soèialista, basta che _una diverso dall' oggJ. Coloro stessi, che m app.a- porzione di essa lo metta in op~ra; per,chè,- quando renza :avrebbero dovuto vivere felici sopra un.a ,si vedrà realizzato ciò che dai più si ,credeva non terra die :concedeva lÒro tutti Ì ·pia,ceri, provavano realizzabile, cadrà la maggiore .fra le obbiezioni disgusto di sè _e degli altri, per-chè nello spirito loro ,che si sogliono ·opporre ai propag.atori dell'idea ,co- era il vuoto e nell'intelletto la .tenebra. P.areva che munista. E, quando i milioni cli servi conosceranno \ma o-ran voce passasse sugli uomini annunziando _ che sta in loro Jo spezzare le- catene, non si adatte- 1'.aurira ·dei nuovi s·ecoli. Cambiare, cambiare, que- ranno più a portarle; nè più concederanno una su- sta era l'aspir.azion~ generale: l'igqoto, per triste perstiziosa riverenza a istituti di cui fu provata la che fosse, era -preferibil~ .a un.a condizione di cos~ vanità. in cui le anime non potevano ·avverare i loro sogm _ Così -corre verso le estreme _conseguenze quél pro-- ed eran venute meno le ragioni dell'esistere e del- cesso logico e p©litico ,che nacque quando dal cuor·~ l'operare. . deg'li _uom~i fu ..:;trappato il con~e~to : il ti1:1o~e d1 Così avviene, esatìame11te, oggi. Si sente nell'aria un D10 garante e custode delle 1111q_u1.tà socrnh; da che un'~poca sta. per finire, che un'altra sta _per co-_ q'uanclo i mortali negarono la necessità del dolore e minciare· che tutti o-li idoli millennari vac11l.ano e p:roclamaron.o il diritto alla felicità. Dappoi che I<? • stanno p~r dissolver;i in pofvere; -~he si entra nell~ scopo dell'esistenza non fu più collocato nei cié-ll -novissima storia. Il malcontento è d-1ffuso; ne1Ie.. class1 · vuoti, sorse il bisogno di colloc9-rlo sulla dolce terra . . superiori ha rao-ion-i spirituali, nelle inferiori mate- .Strappare alla Natura il segreto. delle sue ·leggi e ria li; il genere ~mano è fatto si1:1ile .all'infermo -che pie_g.arne·le Jorze_ innumerev_oli e form~da~i~i al ser- si rivolta nel letto per· temperare 11suo d0lore, senza viz10 dell'uomo; mtendere ciò che è d1 d1V1no nello riuscirvi-. •· univert:io, ·così nellà cQstellàzione roteante per gli Raoconta il Taine, nelle Origines, che n~i primi spazi siderei come nell'umile fiore del. ·campo; abo- tempi •della rivoluzio_ne di Fr'.ancia l~ ~'oftru~e soy: lire. non il dolor'è (ché forse non è lecito) ·ma molte versive hon ebbero più ardenti fautori d1 quei nobili fra ·1c più frequenti ,cause di -dolore e di colpa,, la stessi ai quali dovevano- costare i b_eni e l a testa. fame, la povertà, la malattia, Fingiustizia, la vio- Le teorie dell'egu.agli.anza e. della libertà _natll:r.ale lenza; esasperare fino .all'ultimo limite le foc~lt? del- degli uomini non, erano uscit~ fors~ dagli aristo- l'ingegno umano, -~osì da donare agli uomm1, _neÌ cratici cervelli del mard1ese di Voltaire, del baron~ -campo delle scienze, prodigiosi imperi ,che oggi .pon cli MoÌlte-squieu, del conte di, ~.ir.abe~u, e di molfl possiamo neppure intravedere; ecco .una feci~ -che val altri o-entiluomini di razza? Nei salotti, la moda era bene ·quelle di cui assistiamo senne- rimpianto al di imfe'o-aiare alla sovranità del popolo e .alla abo- pla,cido tramonto. · . . lizione !?dei pr.ivilegi: ,chi ignora l'entusiasmo ,con Gli½scuri moujihs che fra poche settimane for- eui _nella notte del 4 agosto i feudatari rmunz1.a- . mera rin o col loro suffragio l'Assemblea ,costituente, rono ai loro diritti? · dalla quale uscirà la p~ima repubblica sociale, l;i · · repubblica in cui lo ·stato sa!à solo _pa?rone delle -Un fenomeno an.al?go si pr<;>duceso~t<? 1 n? st n ?C" _ terre non sanno di essere ,gh arte.fic1 eh -un nuovo chi: è in ,certe classi bo rghesi uno spmto nvoluz10: mondo. Ma l'operaìo che n~lla ca_va taglia il blocco nario . .che vieta I-oro_di scorgere l'ab~sso. ape_rt_o .ai _di màrmo, sa egli forse quale 1mmo_rtale capola- loro piedi.~ Si ~irebb~ come Uilfl f~lha ~ 1 s~ucidio, voro trarrà dal blocco informe il geruo dello scul- una· sete di anmentamento: cupio dissolvi, _di-cecon tore ? l'asceta antico unà _parte no~evole d~U~ ~ocietà. ga~- dente. Perehè? Chi può spiegare l or1gme e 11.. s1- • ANGELO TREvÉs. .. teca Gino Biànco I •

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