Critica Sociale - anno XXVII – n.11 - 1-15 giugno 1917

- , . CRITICASOCIALE :t55 , è naturale ,che il comqier.cio rurale non possa ancor.a– esser-e che allo ~tato ·embrionale. Per procurarsi- ,an– -che l'oggetto .più comune, il contadino russo si dovl'.à recare alla città o_al -vfllaggio più_yi-cini, -che potranno distare pare.echi.e diecìne di miglia dal suo casolare. In tali ,condìiio11i si, comprende c-ome si siia ,cercato di JJiparare al grave inconv,eni·ente costituito dalla_ mancanza -di mercati nelle -campagne, unendo gli abi– tanti di ogni -centro rurale in una Cooperativa di con– sumo, ,che provveda a tutti i•bisogni dei suoi membri, si,a direttamente rivolgendosi ai negozial!:ti, sia pas-– sando per il tramite di istituti -centrali, creati a tale scopo. « D'altro l,ato, non è meno evidente che, per il fatto stesso che in 'molti luoghi tali Cooperative c0stitui– ·scono per;il contadino russo l'unico_ mezzo di comuni– cazione -con il mondo e'.st-er-io_re, esse iono costrette a scopi più ·numer9si e più- vasti ,che; non altrove. Tali Cooperative debbono forni;e" -ai loro membri non solo -cerù speciali arti-coli, ma tu'tto c_iòdi -cui essi possono aver.'bisogno, .c·ompresi gl'istrÌ1me'nL( tlellà produzio– ne agrio_ola p-ropriame~zte e/ella: macchine, concimi, sementi, ecc. Esse 9jvengono,~ in altri termini, ip·so– /ac/o Cooper-ative agrar'ie nel ~en so stretto della pa- . rola, ogni volta ,eh.e in un qa.to luogo non esistano Cooperative speciali, _le quali- gìà svolgano la loro attività in qu~sto campo. _ ~ _« Infine, dato lo .svil11ppo 'dello spirito cooperativo presso i Russi .e i ·vantaggi ottènuti delle sue applica: zi0ni pratiche, le CooQera.tive cli ,consu!=Ilo, ~ speci_al- - mente le loro istituzioni centrali·, fanno tutto il posS'i– l;)ile per acquistare ;uovi aderenti e per allargare--ul– ~eriormente il •,campo della loro attività: Piutto~tò è110 a-c.qui,5tare .presso r negozianti, es8e tendono a pro: durre· direttamente almeno una parte :degli I articoli - n~oossari ai soci, e, il giorno in cui 'la produzione ecceda il bisogno. di quest'ultimi, -cercano dì vendere il di più' a terzi. Nate, come sempli-ci ·cooperative cli sonsuÌno, esse tendono ·più ci meno a diven_ire gradual– mente Cooperative -di a,cquisto, poi Cooperative di acquisto e cli vendi~a, e infine di ,acquisto, di vendita e di produzione. Con- tuttociò esse continuano _a.d estendere la loro attività a tutti gli articoli cli -ctii possono aver J:)isognò i loro mell'!bri, siano o no tali articoli attinenti all'agricoltura. _ cc Il fenomeno inverso (-che -cioè le Cooperative agra~ rie esten-elano kt loro. attività anche ad operazioni as: solutamente estranee alf'economia agraria) è altr!)t- 1 tanto frequente».· ' · Abbiamo visto •che le 1.719 Cooperative rurali r.ap- . prese11lano il 70,1 % delle 6730 Cooperative cli con- -suino esistenti al fQ gennaio 1912 e -comprendenti 1.002.100 soci, pari al 0,6 per ,cento degli abitanti, ma, oltre a ,ciò, esse costituiscono il 03 % c\ellè Qoo– perative rurali fondate a partire d::i l 1865. La loro lunga vita attesta là- loro solidità. · · Un indice delle loro forme cli allivilà è dato dalla «· Unione moscovita ..delle Cooperative cli -Consumo» che, al J O genl'laio 1915, -compl"~nclev:i 1287 Coope– rative, delle quali 764, -cioè il 60. % circa del totale,' erano rurali. · La « Unione moscovita » fa acquisti per commis~ sioni delle Cooperative affiliate (nel 1913, per rubli 2.140.803)_, .acquisti· ,diretti per proprio conto riven– dendo alle Cooperative (nel 1913 per rubli 1..958.321)– e riceve ·.mer,ci in deposito (nel 1913 per rubh 1.297.402); compra;: torrefà e maci~a. caffè, impo~ta th.è, •caca_o, pepe; monta e vende b1-c1detle propi:ie; vende .aceto, vini e sap~ni, le cui materie prime v~ngono prodoUe dai suoi soci; possiede trn· vasto )aboratorio di ,chimica ,che compie p~r conto delle Cooperative .aderenti tutte le analisi e le perizie che esse possano desiderar~ per le merci .ordinate. Inoltre, se.con-do i dati del 1911, le associazioni .aderenti all' « Unione » mantenevari.o in- attività 61 panifid, tre mulini, una fabbri-ca di paste (con una produzione del valore di 67 .000 rubli), ui1.a.fab– brica di birra, una di ·sapone, due di abiti, una di calzature, una di tà.b.a0co, ·un.a di laterizi e una fab- - bri,ca.: .. cli casse da morto. Ma è specialmente ,con l'opera del suo « Segre– tariato » che l' « Unione moscovita» tende a diven– tare sen1pre più, 110)1solo dal punto di vista econo-: mi,co, ma .anche da quello ,culturale, un organo · della cooperazione russa- in generale e della -coope– r.azio11e. di consumo in particolare. Inf;:itti, in seguito all'impulso benefico da essa dato, numerose Cooperative censacrano una parte ·delle loro entrale ;:il progres.50 inlellelluale dei soci. Ciò fa-cevano, nel 19U, 210 Società, ,cioè il -16,87 per ,éenlo su 4.48 slurli.ale sollo questo punto di vista· dall'Annuario dell' «Unione». Durante tale anno, queste 210 Società avevano spe– so 40.Hl3 rubi-i,• cioè in media l!)J ,59 rubli, per fìni di coltura genei•àle. -Quaranlalrc ( ·ooperalive, cioè il 9,6 % cli tuLte quelle -consicl'erale, .avevano jnoltre a-istituiti dei fon-cli speciali cl i coli u i·.a, per m1 imporlo totale· cli 23.302 ruhli, -cioè in media Ml,83 rubli. Risultalo assai naturale questo, quando si pensi che il 70,J % ,delle Cooperative cli consumo sono, come si è visto, esclusivamente rur.ali; cioè composte cli contacl,ini d1e vivono· .fuori di qu::dsiasii org:mizza– zione intellett.1rnle o di coltura. La riforma agraria del 1906, per quanto, -come si è visto, limit.ata e difettosa. ha avuto un riflesso . sulla çooper.azione, in quanto il nurne1·0 dei conta– dini che dopo la riforma -divennero soci delle Coo– pera,tive crebbe ·c1el clop11io pei contadini deWolrub (pròpriel.'.1 rur.ali in cui l'abil::izione si trova nella prop.rielà .!'\I.essa), e del ciuaclruplo per quelli- degli hyJ,or (proprietà.. in cui- l'abitazione è fuori della niedesima) (l). 'Non è cl'unque navigare verso Utopia pensare che le C',ooper.ative po8san_o costituire la unità -cellulare del tessuto ,connettivo della nuova Russia ciel lavoro nei. -camp'i, che trap.as8i nel prin-cipio che infor!)1a la ,coopernzione lrnsata sull'jnI.eresse collel.livo il ririncipio l.raclizion:ile de} «Mir», e che, quindi, il conta·clino russo, edur.ato ccl elevalo dalla -cooper:i– zione cli ,consumo, possa trov:ire nella :i,ffìU.nnz::i col– lettiva l'organo che gli assi,curi il possesso, l'uso e il goclimrnlo della terra come mezzo cli prod'u– zione, ~cm,a intermc,diar'ì che 10 $frnll.ino, ,concomi- 1,anl.rrncnlc •ron mel.odi e strumenti impronl:it.i .'111::i -1.rcnica :igricola più progrc:-clita. . J\ LESSANnno SCHIAVI. (Ì) Bolletlino citato, febbraio 1917. . ' AFORISMI DI .GUERRA (l) Una delle perfidie dei fomentatori di discordia e dei fautori cli odio è il loro metodo - .che spes8o è 8oltanto inco8cienzn - di altac-care gli uomini /em– ,p-erafi e· le Riv~8le concilianti. Vi sono or.a, 'in tnlti i paesi, pubblicisti e pubbli-cazioni cli.e, pur difendendo il punto di vista della- loro nazione, ciel loro partito o del loro gruppo etnico, fanno nn gr:inde e lo<lernle (1) Destinati alla pubblicazione nel Cccnobii,m di Luganò, il cui Direttore, Enrico Bignami, ce ne irccordn assai gentilmente la pri- ml11ia. . ( Nota di- C. S.), I

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