Critica Sociale - anno XXVI - n. 15 - 1-15 agosto 1916

,. •CRITICA SOCIALE 215 Qui non si piangono pusille -lacrime donnesche sul Belgio e su la Serbia, mn.. si f.esteggfo il « violento ri– torno dei popoli alla verità ,eroica- sulla violenta r0- -Ì,jn,a dell'internaziop.aljsmo ~.acifista e plutoorati'co, ' '. ritorno -dell'umanità al-la ve·rità um;rna, sul f-allimento dell.a falsificazio11e umanitaria.». Qui nori ,ii.vvèntano· iqvettive :contro la ·q.ermania: « l'errore (della Germa– nia) non consiste già r1,ella s,ua volontà imp,eriale ed egemonica ehe maledi,çono i· retori della. Democrazia universale, ma che noi ammiriamo, ·se pur vogliamo e dobbi, :i.mo combatterla. e suscitare m;illa nazione ita– liana una vofontà. eguale -ed avversa. Ndn consiste nemmeno nel suo vjo,lento ed inesorabile impeto· bel– licoso, di ,cui si sgomenta la umani•taria imbecillita dei pacifisti, ma.che noi ammiriamo, &epure vogliamo maiuscola; l,a qu_ale odiav-a nel ·blocco germanico il nemico della sua maggiore sorella francese, il viola– tore de.J ·povero Belgio,· .i-1sopr.affattore della povera S-erbi.a, la autocrazia, il -militarismo, J'imperi.ali-sm@, la guerra, l'ultimo os.ta ,colo da abbattere per il•trionfo finale ed universale della P~,e,e democrati-ca >l ). Il Se– colo (2 ~narzo '16,) mastica amaro e ribalte: il Cor– r'iere d_clla Sera, benignamente a-ooorato, brontola con sommessq mormorìo (8 m11ggio '16): '(( U nostro na– zionalismo è forse, più ch'esso non cretl'a, discepolo . dell'imperial'ismo tedesco >>. È quel '.che dicev_o an– ch'io .... Prosa nazion-alista, ma di sapore poco italico: plum~ bea, declamatori'a, ..ansimante con, riprese- e _ripeti– zioni ·e concitazione ver.bosa. Sarebbe indicata I.a let- e dobbiamo -combatterlo e· suscitare nella nazione ita- · liana ~n impeto ·eguale ed avverso>>- (pag. 40). È si deride la pusillanimità dei capi dell'Europa, il Kaiser éolJlpreso, solleciti di respi'ngere .da sè.. la responsa-· - ' l ~ • . ( \' : ' bilità della guerra, c,!l)nohe l'Europa « rinnega,- èm- tur,a di..:- T,acito, o_almeno della sua traduzione fio– ' rentina;· anche ·per impararvi la infinita vanità delle co-struzioni dell'imperialismo matto, le quali. fil).iscono preslq. ,in, man ,di, matti, che__ fanno scempio e sperperc , matto doico.see--di uomini. Dai Romani,-ai Napoleoni, ai Gugiielmi e compagni e discepoli .... piamente fals1ficandola, la nuova risanatrice e crea– trice virtù di vita ,che dallo sforzo, dal do'lore, dal I · sangue, dalla indomita v-o-lontàdella guerrà •risbrge MAESTRO SIMONE. ne~ suo .seno antico· ed illustre>> (p~g. 1~5):. Perchè, . Ai p-rossimi Numeri: se non 10 sape st e·, « l'Europa degna di porfat-e il mo nd o~· Il preteso ,isolamento del Partito socialista, di con la sua p-lenitudine umana alla umanità sempre più' FRANZ WEISS. piena (?) è l'E1ìropa delle anti;che e della nuova guer- ·ra >>(pag. 166}. La quaLe somm-l;I. di plE:mitudini meta- : IL" qùadruplice sentiero,, verso· il socialismo e là guerra, del p1·of. F. PAGLIART. foriche· contrasta· sinistramente co,i vuoti non meta- forici delle tristi case: Consolatevene co-n un 'altra metafora, quella Eraclite.a che vi è offerta ancora una volta a pag. 86:· «:!,aguerµ_-è ma{!:re-di-lutte' le cose e_ di tutte le cose -regina che qu-e·lli f.e,ce-dèi, questi uomini, liberi gli uni, gli aitri s,e,h~~vi )). Vero è. che l'umanità, piena .di una semprè più J;Jiena plepitudine, potrebbe un giorno v,o.Jerabolir!l 1 sul serio g-li schiavi e tenersi non opbligata ad applica,re in eterno le- ri– cette-di messer Eraclito; il quale dopo tutto riheqeva che gli astri non fos51'lrose nolf scode.Jle. Se ·non che le scodelle mi ri-chiamano ·di forza, per as'so~i.azione d'idee, al vent~e; contro cui si appuntano gli strali· egemonici a -p.ag . XXIII. « Per tutti i pa,rtiti (ivi· si . ·dice: - meno, s'intende, che· per il nazionalista che n6n maJ!:gia nè bevcenè si se·rvè .altrimenti di guelfo parte_:_) una comune Iiii~ura pratka, il ventre dell'in– dividuo o· della, ,classe.::. Si/avv~rsav.a,no soltanto, in qo:ahto ·gli ·uni difendevano' i "Ventr'i"satolli, ·gli aTtrì 'i' vèritri faìnelièi, i demooratièi conservatori 'il ventre delle classi possidenti, i democratici socialisti il ven-. ·tre· delle cl.assi p•roletarie, i dem<icrati-ci liberali; tra gli uni-e glì ·altri; il ventre ·degli _individui». Io non ho mai capito perchè il n.azi-onalismo nostrano di– sprezzi tanto il ·ventre. S-enza il ventre ci sa– rebbe un bel sugo' a possed,ere tutto l'impero dì ·Attila e· di Napoleone! Il qual,e diceva: il . soldato ·ha il cuore nello, stomaco.· Non è ,e-sso, il · venbre - e 'fuor di metafora, o stizzoso Eraclito - padre e madre e -re d'ogni eosà: ·mfVTb)U fL€V 'lr:XT'~P, 1rivTb)V a~. ~:xaiÀeui; ?_-'-Domandatene a>nche a 'Meneniéi Agrippa e per -lui a Guglielmo re dei poeti, il quale fece ben altra -stima del most gra11e belly. Ma qui si òpera la stroncatur-a non soltanto· deij ven– tre, ma anche della giusti <z.ia internazionale ( « ... la democrazia fr.aneoma, massonica, repubbli-cana, anti-. militarist.a, pacifista, umanitaria, ador.atrice del Gra.al ,delle nazioni e deHa Giustizia internazionale con la Girio Biànco Ciò che-si stampa GINA LoMBRosoFERRERO: Cesare Lomb 1 roso _:_ Storia d-elljl.vita e deHe, ope·re narrata dalla figlia. Di uno scrittore,' di un pen,satore, le cui ope-re se·– gnafì.o, la -carriera dell'anim-a sua, si può dare, come 1 di un re o di,,un g-ene-ral·e•, La vita, di·stribuendola cro·– nologi-camente ,negli atti e, negli episodi, s-enza the tal metodo- ·s-oemi l'-effìca:ciadella grande sintesi com– plessiv.a? Forse, di o~n-i altro, sì. Ma, per l'esperienza di qu,esto .libro, <li-CJamo ap,e·rtamente: per Cesare• Lombroso, no-! Per Cesare Lombrei-so·,oonveniva forse string,ene in altrettanti ,capitoli la storia delle sue, id-ee f-ond,am-entalie delle su-e attività, per salire ali.a com– pr,ensi,on-e 1 più compiuta del suo .sishema e del suo pe·nsi-ero, liberando il lettore, avido di conclusi on-e '.ed indo,cile alle, ripetizioni, dalla minuzia biografica , de-Heaggiunzioni p-rogressiv>e', ·deHe--c@rrezioni ed am– pliazi,oni. polem-khe, delle modifkazi-oni .strutturali, a volte aftatto a.ocid-enta-lie di oocasione· estrins-e-ca, con cui le grandi -opere v-ennero· costruite. Ciò tanto più d ·pai::e vero ,considerando ,che tutte I-e• ,grandi teori-che de·! Lombroso sono state vedute d.ai lui in uno di quei momenti di intuito· lucido ohe sono proprii de•i gt.anaissimi: la scintilla che s-catta sotto l'urlo psichi-co,. improvviso, della realtà este•rna ,con l'anima de-I Pensalo-re; il proces,so magico che identi,fie,a nella sostanza creatrice l'estr·o del poeta, la divinazio•ne galileiana, il colpo d'occhio. na-poleo– nico risolutivo, di una posizione, .str~tegica. L'atavismo del -crimina,Je gli balenò comè un lampo improvviso <l.aJ.la considernzione della fossetta occipitale in alcuni cranii Qel g.abinetto di Pavia; il rapporto della ge– n-iali'tà e <l-ella e·pilessi.a ,egli vide, afferrò e svo.Jse suocintamente - lo di,ce egli stesso - in un raptus ma,gni·fi,codù-rato poche ore; la dottrina maidi-ca della pe!a.a.gra gli balza, -in un'ipotesi improvvisa; tutte le id,ee-maestre ~hbero nel Lombr-oso siffatt.a origine, e ,tutte oocuperanno rioi p-er tutta la vi,ta e per tutti i giorni il M,aesbro·,in un apostolato di di·Ìnost.razione positiva che non gli diede tregua e lo tirò alle· soher– ma,glie incessanti. Forse perchè' le sue ideazioni

RkJQdWJsaXNoZXIy