Critica Sociale - anno XXVI - n. 15 - 1-15 agosto 1916

CRITICA SOCIALE 2Ì3 , Sulle c0se· Cinesi, che a tanta distanza hanno ve,ra– rnente <lei fantasti-co, ri-oevemn;io .anob•e dal nostro .consueto in.formatore, il dott. Bossoni, una nota da Nanking, cui il precìp(ta1·e degli eventi tolse attualità, ma che in parte quel precipizio, faceva presentire. Constatando il colossale lì.asco dei diseg,ni. ultradit– tatori-ali di Yu.an-Sci-Kai, ,costretto dalla ribellione del Sud a rinunciare al suo sogno e a riprocla!)1are la. Repubblica, il Bossoni avvertiva· come I.a posizione de ll'ex neo-im perato,re fosse -scossa profond,amente e . lo c-onsigli.av -aad abbandonare il poter,e ,peggio ·ché in fr etta. Pece.a lo che il poveraccio non abbia fatto i,n · tempo :a ..., leggerb questo fascicolo di Cvitica Sociale! Sotto la parvenza idealistica di una riQellione re– pubblicana, cova - notava il Bossoni -· l'antagoni– smo acutissimo del Sud contro il Nord, .antagonismo che ha radi,ci essenzialmente economiche. Nella ster– minata vastità de.Jla Ci•na, un-o Stato còmposto di 18 vastissimi Sfati, i più diversi per co,ndizion-i, il potere ·mon-op'olìzzatò· dagli interessi del Nord, che ' Yuan rappresentava, urtava le esigenze d-el Sud, spe– cialmente deHe provincie più ricche, come Canton, anelanti .all'.autonòmia. -11 nostro còllaboratore incli– nava tuttavia a ·un mode-ra.l,o.ottimismo; perdonava a , Yuan rinsavito, confidava che a poco a p'oco !.o•svi– luppo delle ,c,omunicaz'ioni e deUe industrie .avrebbe unifi,cato anche la enorme distesa del Paese giallo, nelle cui division,i- e rivalità region-ilisti,che soffìav;:i diabo,licamènte e copertamènte l'elemento nipponico, di ,cui i ribelli rischiavano· di fare il gioco ,senza. av- vedersene. ' E probabilmente vi sono riesciti! La C. S. CESARE; BATTISTI. Tu, che spenzÒli muto -dal laccio abb0minato, sii in eterno ricordato dalla gratitudine degli uomini per avere, in tempo di imperiali carne/icine, rinno– valo il culto del sacri[izio . individuale, , del morire. per assurgere alla vita più alta! In te si rinverdisce l'.albero a cui fu crocifisso Gesù e la catasta su cui arse il Bruno. E •il tuo laccio ha distrutto più au- - striaci reggimenti che un giorno di disfatta!· Mistica potenza di una fede che ha animato una vita e indialo una morte per tutti i tempi! Tu sei il terrore dei tuoi carne/ici e sei la pena segreta di molti eh.e plaudono e che nell'intimo 'misurano in quella /~de la propria coerenza. Ciò che fa la solidarietà non è l'incontro in una strada; e la comune, consapevolezza e v-olontà di una n:i,èta. Questo impiccato ultimo era un liberatore., Odiava tutte le tirannidi: il prete, il padrone, il re. Non è véro ·che abbia gittata la vita per acere~cére U,na circoscrizione politica e per diminuirne un' al– tra, ma per emancipare degli uomini. Patriota? Sì, certo! Ma patriota di uomini, non patriota di cose: patriottismo di libertà, non patriot'tismo di impero. Magnifico contrasto. La sua guerra richiamava il '48, il suo Golgotha si c_!iiamafieljiore. La riJVendicazione del Martire è già stata falla da Filippo Tur-ati e ,da A. LabPiola. Irredento per lU,i non era so-ltanto · un suolo, ma irredento era il popolo lavoratore oppresso dJal grande possesso fondiario e dalla grossa borghesia urbana, a()vilup– pato nella rete spirituale di un cattolicismo fanatico, il cui cappio era nelle mani insanguinate dell' Im- peratore. L'idra mostrava in una le tre .teste della Oppressione. Tutte e tre minacciavano, mordevano, ·piagavanQ, divoravano la viUiina: il prete, il pa- ~ tiotecaGino Bianco drone, il re. L'apostolo non aveva da scegliere. La lotta era una, costante, senza tregua, contro tutte e tre. Il socialismo svegliava, istruiva, organizzava i contadini della campagna e gli artigiani della sua Trento contro il prete, contro il. padrone, contro l'Im,pero. In un tempo solo la nuova fede doveva sostituire l'antico triplice bigottismo e per comuni– carsi non aveva altro mezzo che la coltura 1111zio– naie, che veniva còsì rinsaldando contro la collum degli Oppressori. · Socialismo nazionale, adunque? Qual meraviglia! Non forse anche a Trieste la propaganda del s()– ·cialismo fu per molti anni il pr.incipal ·veicolo di espansione della lingua di. Dante tra le più rozzé plebi slovene? Espansione autentica di pensiero e cli civiltà, .che è, per avventura, l'antitesi della con– quista per le armi! I,iternazionalismo che si esprime attraverso un mezzo nazionale, e mezzo na;zionale che è leva cli internazionalismo! Ecco il ciclo· com– piuto della verità che sfida le' industriose specu- lazioni dei partiti. , Per 'questo Eg'li 'è morto ..:.._ · uolon'tariamente ;_ 'nella meravigliosa unità della sua coscienza di -mae– stro, di organizza(ore, di propagandista e cli. sol– dato, che volle percorrere tutto . il clirrhcolo 'del– l'Ideale. I giornalisti vollero essere i primi fraterni ban– ditori .della sua gloria! Era giusto! In mezzo al · crescere di tanta stampa industriale che ha spesso per obbiettivo principale spacciare pubblicità o commissioni di a{lari, Ei fu /01·se l'ultimo fedele al giornale povero, fatto solo per la passione della fede; in cui si tagliò i gradini del martirio quoti– diano, la Scala Santa per salire al Martirio ul– timo e dire al mondo da una / orca una parola uni- vers.ale. · · .. L'Ideale è eterno. Per esso si vive e si muore. Camminare. nel suo solco è congiu.ngersi· p'iù pro– fondamente con la vita. L'Antico diceva, conse– 'gnandosi ai carnè/ici: « l'ora è _già: di andare,. io a morire, voi a vivere; pur chi .di noi vada a mi– glior sorte;· è ignoto· a tutti, /uorchè a Dio)>. Ma tu, che spenzoli muto dal laccio abbomiiwto-,. sai che il tuo' morire sarà un'eterna comunione di vita colle plebi che hai voluto redimere, e però, _tu hai in te risolto -il problema dell'Antico. La mi– glior sorte è quella di chi ha servito, fino alla [in.e. l'Iò.e.ale. , ·' '.. Il est, il est! Regarde, àme. Il a son solstice, La conscience; il a son axe, la justice; Il a son équinoxe, et c'est l'égà!ité; , Il a sa vaste aurore, et c'est la liberté. N01: l Per Cesare Battisti: I ,Parole dette il 20 lÙglio da :r: TURATI al Con– siglio Comunale di Milano. _ (D<>i. Resoconti). Di gran cuore la maggioranza si associa alle nobili parole del-~inda~o·: .... Noi abbiamo un doppio motivo per onorare", come socialisti, i( nouze e la memoria del çompagno._marlire. Egli fu socialisia,. non dell'ultim'ora. Socialista di principii e d'azioi1e, dalla p'rima giovinezza. Nel bat– tagliero «Popolo» di Trento, colla parola, coll'esem– pio, coll'immo".Jazione quotidiana di sè, in condizioni rese tanto "più aspre c/all'incom:bere simultaneo della e/oppia tirannide, economica e politica, dalla congiura immanente di un doppio feudalismo tradizionale, ag– gravato a mille dop,pl per giunta daVla dominazione di una gente e di un Governo $lranieri, ·egli conobbe

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