Critica Sociale - anno XXVI - n. 15 - 1-15 agosto 1916

' ' CRl'f!CA SOCIALE 211 Sappiamo beoo che essi continueranno a comperare e a leggere gli stessi giornali di prima, anche quando il loro prezz.o sarà_ raddoppialo; ma gli al– Lri, che sono la moltitudine, che sono il popolo, non rinunzieranno essi all'unico giornale che legge-– vano e che, in. tempi di bonaccia, già sembrava a molti, a troppi, una spesa di lusso? · Non Lulli vi rinunzieranno.· Ma la moltitudine della gente'media, le piccole horse, che non si ac– contentavano più di un- solo g.iornale, e ne com- . peravano due o tre ogni gio-rno, diversi di colore politico, echi di opposti interessi e tendenze, sa– ranno pure indotti a far la loro soo1Lae rimarranno fedeli a quell'uno ehe reca loro più voci del mondo, al grande organo d'informazione, impersonale, in– colore, che non. urta le opinioni di alcuno, che non ha opinioni; e i cliari minori, i -fogli_ d'idee e di ballaglia, le ardenli avanguardie del pensiero poli– tico e sociale saranno inesorabilmenle sacrifi<:at.i. Questo uno dei risultali ceri.i del provvedimento che si medita. Ed equivarrà, in pratica, a una limi– tazione della libertà, di pensiero, e di propaganda·, a un gravissimo oslac0lo f-rapp'osto alla 'libera dif– fusione della cultura popolare, -della quale sopra tutto ci preoccupiamo. . _ La gabella sul giornale non .è .imposta nuova e, quanle volle essa ebòe vigore, fu escogi~ata. meno -come espediente fiscale che come remora alla li– bera circolazione delle idee in. regimi dispot.ici e in Lempi di compressione politica. . · Il giornale fregiato di marca da bollo, per segno di tassa riscossa dal fisco, credevamo non vederlo più che tra i cirnelii da museo. Basta sulle scatole dei fiammiferi. Gli Italiani che leggono sono anche trqppo po– chi, perchè se ne debba ridurre il numero ulterior– mente. Ora, duplicare il prezzer dei giornali, in un paese dove anche .i libri migliori si stampano in edizioni. di 1500 o 2000 ·copie al massimo, perchè il c.onsumo non ne assorhe di più, significa con– dannare di colpo all'inenia mentale un ragguarde– vole numero di persone che non hanno altro mezzo - di esercitarsi inteHetlu'almenLe; significa mettere a razione dimezzala un popolo che- - quanlo a cibo intellettuale - si nutre già insufficientemente. Pcrchè, ira coloro che a prezzo doppio non com– preranno più nessun giornale - e ammettiamo pure ehe sien pochi ----;e c.oloro che ne compreranno uno solo, invece di due -0 tre - e questi saranno moltissimi - nessuno ci toglie di mente che la cir– colazione di quel rettangolo dì carta stampata, chia– mato giornale, non abbia a subire un terribile tra- collo. · V'è poi da considerare le ripercµssioni 'che. il provvedimento avrebbe su tutta la stampa per10- dica, la quale, per mettersi in. armonia col giornale, aumenterebbe notevolmente' il prezzo degli abbona– menti, riducendo in propo-rzione la tira tura. E, dunque, le imprese gior11alist.iche h.àn da fal– lire? Niente affattQ.. Tulli i quotidiani, com presi i maggiori, che notoriam~nte realizzavano ragguar– devoli profitti, hanno già diminuito- il numero delle pagine, soppresso rubriche, ridotlo la collabora– zione, per rifarsi dell'aumentato: costo della carta (che - sia dello fra parentesi· ......:... è ançhe peggio– rata notevol~ente in_ qualità). Non basta ancora tutlo ciò a raggiungere l'equilibrio? Riducano i f<;>r– mati per _q';lan:to ~e!Ilpo ancora ~rà nece~sar10, , escano tuth I gwi:m m quatlr~ pagme, so_ppnman~ le fantastiche corrispondenze d1 guerra, gh oroscopi sul tempo _che fa_r~, di_en.o~I pubbli_co ~eno. ch_ia~– chiere e più nolme d1 fath; e salvino 11 prmc1p10 del giornale a un soldo, che è una delle più belle e-,più utili conqui&te democratiche de.i nostri tempi. ETTORE F ABIETTI. DOPO LAMORTE DIYUAN~SCI-KAI (l) L'entrata del millenario Impero Cinese nell'orbita del· èapitalismo internazionale preparalo dalla pene– trazione delle Potenze europee sotto il can,cellierato dell'astutissimo Li-Hung-Ghang, coincide -colla rivo– luziòne politica diretta da•l non meno astuto Presi– dente Yuan-Sci-Kai . Giunto al fasti-gio <lei potere, egli è improvvisa– mente morto, forse _di violenta morte politica, dopo il lcmtativò di tra-mutarsi da Presidente della Repub– bli-ca in Imperatore, riuscilo infrutluo·so per le con– traslanti forze operanli interne e per le inframmet– te'llti cupidigie esteme. Da principio la Restaurazione -monarchie.a aveva un terrenp fav-0revole così all'intemo come all'estero. La Repubblica funzionava nei ,suoi organismi diret– tivi nell'ambiente -c:lell'ancien régime, tra •persone abi– tuate a vivere nell'ambiente corrotto 'della Casta im– periale, tutte favorevoli a una restaurazione dell'Im- pero. , La dipl'omazia della maggior parte deJl.e Potenze era favorev.ole .alla l'-e.staurazione, pe-rchè, pe·r con– durre •e·gqvern.are indirettamente questo popolo im– menso v~rso le vie della civiltà occi-dentale, ,pensava che• meglio riuscirebbe un uomo solo che un'assem– blea di ottocento teste. Gli Inglesi· speravano di ottenere concessioni frut– tuose di f.enoyie e di miniere e di sviluppare il loro commercio e la loro influenza ,più facilmente in un re– gime che .aveva dato prova di debolezza; i Tedeschi agognavano, èolla costituzione di un potere unico, alla militarizzazione futura della Cina per val-ersi di co– desto eno-rme serbatoio di uomini per l'ambìt0: domi– nio del mondo; i Russi non- desideravano ai. confini dell'Impero autocratico un.a Repubbli.ç,a; i Francesi, grandi. prestatori di denar-0·, p-e•ns'avanoche· questo fosse meglio garantito da Ùn potere personale che -da ogni altra spocie di Gov,erno. · Solo gJi Stati Uniti er-ano nettamente contrai:ii alla restaurazione;_ il. Giappone, cauto, faceva, aspettava e pr-0teggeva i repubblicani cinesi perseguitati. Gli Europei residenti in Cina pe-r cerear intrighi, favori, affari, concessiorli, aspettavano da un Governo personale ~ri guadagni. • Yuan er.a mosso a desiderare ra corona, per rico– sli tu ire un Governo più stabile della Repubblica, -dal timo-re che alla sua successione l e rivalità, gli ap– petiti, le tendenze separatiste del.te provincie del Sud non avesser-o · a creare una mollitudine di pk,c,oli Stati, gelosi gli uni degli ,altri, in J,o.ttatr.a loro. E i suòi pr.oposili· erano da lui cosi giusti:ftcali: « Sar-ei un traditore se voi-essi imporre l'Impero a un popolo veromente 'repubblicano. Ma, poichè i Ci– nesi reclamano la Mon.arcihia, commetterei un- tradi– mento imponendo loro la Repubblica ». Così Yuan-Sci-Kai· credette di poter osare e si fece eleggè.re plebiscitariamente Imperatore da due mila voli unan imi in nome di 400 milioni di abitanti. Ma, prima che I.a proclamazione av·venisse, il Giappone fece osservare al dittatore che era saggia cosa rin– viar-e il p·rogetto <li" mutar la forma di Governo per I (1) F&R!<Alill FARJENEL: L'échtc dt la Rtslaurallon en Ohltlt. - Revue des deux mondes, 1•• Jlllll 1016, - RAOUL DE VAUX: Yuan– Scl-Ka, Empermr. - Cor,•espondettt, 25 mal 1916,

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