Critica Sociale - anno XXVI - n. 15 - 1-15 agosto 1916

210 CIUTICASOCIALE loro intima costituzione, .affidano di agire· .a fini astratti di una giustizia internazionale che 'affermano soltanto O·ra nell'occasione del contrasto degli "in– teressi imperiali. L'illustr,e Cimbali, che abbi.amo avuto indimenticabile commilito11e nella lotta p,er la \ giustizia contro tutti gli imperialismi guèrrieri - dall'aggressione del Transwaal a quell.a per la Li– bia - senza mai invocare I'interv,ento armato contro i pr-evaricatori, ma soltanto per sollevare contro di · essi lo sdegno della -cosciema .internazionale offesa, dacchè ogni intervento armato sarebbe stato troppo sospetto _: non può, per la differenza del metodo che ci fa djssientire dalle sue proposte, crecle1,c_i meno di lui devoti alla st~ssa finalità, la formazione positiva di un vero diritto iriter-nazionale - di for– ma e cli sostanzi.i - a regolar.e, la vita degli Stati, a imporre, anche con la forza, .. ai violenti .~he la vorranno ingiuslàmenle aggredire ..... . Ma la società è -coeva al diritto;. perciò il· diritto, non esséndo- che l'elemento coeS\VO della sociMà,' . I ' , • 1 • ' l . ' . .~. ~ .., , I ; . • ' . /' ' ' non può essere il fattore· che la precede, anzi. che la gene,:_a. Si adunassero tutti i savi della terra, non. riuscir-ebbero a fare della Dichiarazione. dei diritti dei popoli, che il Cimbali chiede ai Maestri degli At,ene-i, un qualcosa cli vivo e cli efficiente, se, per virtù della prevalenza della ·classe proleta– ria, essa non è._già trionfante nel cuore della socie-là di ciascuno Stato, in guisa che la norma procla– mata non si.a se non un puro riconoscimento este– riore di un quid già preesistente. Ah! perchè pre– parare nobilissimi e iclealissimi nuQvi èhi{tons da fare ,stracci.are .ai diversi Guglielmo· II, assistiti dai loro giur.isti cli.... Roncagli.a, oppure cl.aquei pedanti,_ tedeschi· che l'iuscivano pérfino a~ persuadere Fè– derigo II che le• sue .azioni non erano. quelle cana– gliate, che egli stesso· sospettava!. ... E poi il Cimbali, che è forse l'unico idealista ciel giur,e internaz.ionale t.r.a i docènti delle Università italiane (e nessuno meglio cli lui sa il lungo C.al " vario scientifico preparatogli dall'ammutinament.o dei professori satelliti dello SI.al.o), come può illu-– dersi .al punl,o cl.ascrivere che.« solo alle Università. può spettare l'onere e l'onore di farsi obbiettivo cei1- tro cli intensificazione e di .irradi.azione della nuo– vissima luce»? Al contrario, dalle offieine e dai campi salirà il movimento e sarà imposto cl.al suf– fragio universale a.i Parlamenti e ai Governi, che - lo trac!Urranno in istituti giuridici di, dir.itto posi– tivo, e agli· Atenei non spetterà altro ,còm.pito che , l'interpretazion,e dottrinale e la glossa~ non molto diversamente, eioè, che per il diritto pubblico e privato interno ciò è razionale, dacchè il ·diritto è uno. e, ne' suoi processi germinativi, è cosi.ante. In l,empi cli democrazia Mosè non recherebbe· dal Sinai le sue tavole e i popoli hon accoglierebbero le nùove tavole ciel cliritt.o internazionale - il più altamente sociale cli tutti i diritti, perchè diritto specifico della società .arrivata .al -suo più alto grado di complessità, arrivata ad essere la società degli Stati - ov-e tali tavole fossero foggi.ate da un'oÌigarchi.a scientifid1, nominata dai Govemi e' .ai Governi ligi.a, eia una burocrazia -:-- etici.amo pure - più intellettuale forse, ma non più libera delle altre. Il che scrivendo, non vorremmo che il ·Cimbali riLcnesse che nbi pensi.amo più scetticamente di lui circa la maturità dei tempi. Oh! .al contrario. La conflagrazione europea,, che compie in questi dì il suo biennio ·cli lutti, cl~ slr.agi, di rovine, fa aprire BibliotecaGino Bianco tutti gli 'occhi, .abbatte tutte le resistenze. L'Jcwa vola,. Il terrore rende a tutti aooette le proposte di giustizi.a internazionale, le Convenzioni pel' gJi ar- , bitr.ati; per il disarmo. La politica, come dice l' Au– tore, si dichiara disposta a sottomettersi alla legge del diritto. Quel che neghiamo è la .capacità - sog– gcttiv11 ed oggettiva - di una scienza patentata ùi Stato a dichiamre la volontà delle moltitudini! Non vogliamo il Concilio degli accademici (cli ._Stato) più cli quello che il Cimbali non voglia un Concilio Va– ticano .a clib.attere il più grande problema politico universale, « nòn avendo quello ciel '10, secondo ·1e riv-el.azioni recenti ciel Ca_rdinale ingl,ese Aidamo G.asquet, avuto il tempo di O"ccup_arsenea proposi!o di una mozione all'uopo presentata da ben quaranta vescovi >J. Siamo - illustre Cimbali - irreduttibil– mente, non_ esclusa questa materia, per il suffragio universale, per la so,vranità popolare, per la con– quiS"tadei pubbljci_poteri mediante· la lolla {li classe. Jn. co.ta.l:di1;itto, sa:Liente -~;Vtmquesi è p0sta l'anti– tesi operante tr.a gli sfrutt.ati e g-J.isfruttatori, nòi .abbiamo ,fede, pur nelle tenebre della convulsione presente, e osiamo dire ai rari spiriti rimasti nobil– mente incl.ipendenti nei gironi della sci.enz.a uffici.aie, ai t11oppo rari Giuseppe Cimo.ali auspicanti le est're– me idealità d_elvivere éivile e. progressivo, che met- . tersi devotamente al servizio tli tale diritto in [ieri tl'a gli antagonismi feroci delle classi e clèlle nà– ;,,ioni, è, ancora,_ la missione, più .alta che ·p'ossano .a sè _prefrggere i celi inteHettuali in questa tragica ora ciel mondo! . CLAUDIO TREVES. . IL GIORNALE-A DUESOLDI'? ' · ·Co:rre vocii che i grandi giornali itali.ani, dan– neggiati dallo straordinario aurner1to d·ei prezzi della carta, si, contZertino fra loro _e col Governo, pe.r aumentare il prezzo cli vendita .al.JD ,uhblico• eia.5 .a 10 ceni.esimi, rilasciando due centesimi a favore dello Stato, sotto forma di '1ma tassa special-e c.he ren– cle-rebbe,.all'Erario circa 20 mili-orni,al-l'anno. . N,on, si sa quale accoglitnza abbia fatto· il nuov.b Mini'stern alla pr-oposta; ma, poiehè 20 milioni cli maggiori entrate, nelle presenti -con7cdizionidella pubblica finanz,a, potrebbero tentare qu.a.lu11'queMi– nistro del Te•soi,o,. così non sarebbe male: che la stampa jnform.asse il pubblico della probaqi#¼ che, en,tl'O·brevissimo .te·rrn1ne, il giornale,' p.asc0<lo quotidiano cli milioni cl'Italiani, abbi.a a i ·addoppi.ai :e di prezzo. . · · A noi, che vediamo nel giornale quotidiano jl più polente_ strumento propag.ato,r,e; cli cultura po– polare (assai più potente del- libro e della stessa scuola), la minaccia ciel giornale a due - sòlcli ·è-:ap– parsa come una gravissima jattma, che si deve·· po- ter scongiurare. ~ · Il giornale a cin<1ue .centesimi è_ ormai un'isti– tuzione. La maggi,or par:t,e _degli Italianni non ·1egge altro l'i'bro che il giornale,,. cl9ve non trova soltanto notiz.i.e cli ,carattere politico e di croooea;,ma anche rubriche scientifiche e tecI)Jehe, letterarie e storiche, un infinito nùmero di noziorìi su tutto lo scibile, uno specchiò della vita universa. Conos·ci;un-o un.a quantità di uomini colti, che non han tempo, per lunghe letture e che non leg– ge,ranno più un libro per intero in tutta la I.oro vita. lJn.i,co .alimento intellettuale cli tutta questa gente, che ha influenza·, uffici, potere, è il foglio qu9tidian-0, · che reca loro i' vasti oohi del mondo.

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