Critica Sociale - anno XXVI - n. 11 - 1-15 giugno 1916

,, 164 CRITICA SOCIALE colo o per lo meno distu,·ba '(!) la completa unione di nazion,alilà più grandi e più adatte allo sviluppo della ,civillà, ecco che il Diritto In.tern.azional,e, pure basato sulle naz.ionalilà, è coslr-ello a -ri.corr-ere al fallo, cleue sposarsi alla forza, poichè sopra ogni oosa e sopra ogni cliritto (!) sta il çenessere generale in cui lulle, le Nazioni' d-ebbono fondersi, ,come in una sola uni-là ll. Chi poi debba ,essere il giudi-ce, il ministro e il...'. giustizie1,e per conto del signor « benessere gene– Ì·al-e », l'Aul,ore non dice. Ma ben si può intuirlo nella fìloso fia generale dello Slalo sviluppala di poi dn l1, 11.li i div ersi pan nazi-on,alisli venuti di moda. Per i l nost.ro scrittore la senl.enza ultima, senlem.a del capo, si formulava cosi: « Legge naturale assoluta imprescrittibile sarà quella eh~ smembrerà nel lont.anissimo ,avvenire i gruppi sociali della vecchia Elvezia. Difalti, come è possibile non -ammelt-ere ciò, quando si consideri che i dl)e paesi, i quali n1egli,o r.apprese,n,tano la .JQ!\J.l&a della naziornalilà, llalja e ,Germania, ·sono divisi da un paese che, nè ,a.11'unonè all'.aJ.tro appartiene?». Ah! teoriche deglL Unni moderni, marcianti aUa disLruzio'ne defl.è piccole nazioni, come. nuove e co- me ... antiche! · · CLAUDIO TREVES. LA6UEHHA DEL II DOPO Lft6UEHH A 11 (SPIGOLATURE È NOTE) Il 5 di giugn-0 si .aduneranno a Parigi i rappre– sentanti ufficiali di selle Stati: Francia, Gran Bre– tagn•a, Russi.a, Itali.a (1), Gi.a.pp.one,Be,Jgio e Serbia, per segnare le grandi· linee di un'azione direUa, scr,i- 11) L'Italia sarà ràppresentata dal Mi;,istro Daneo e d" alcuni alti· funzionari. BibliotecaGino Bianco vono i giornali inglesi, /ho tightening lhe economie pressure 011 the Centrai limpires, a rinserrare la pressione economica sugli Imperi Centr.ali. Non sembra còmpilo facile lraUandosi di perlur– bare tulta una serie di rapporti economici fra i diversi Paes·i ,che, per quanto devi.ali da.gli artifici delle bar– rier,e d.og.anali, -lult,avi.a, per l,e n,atufali reazi-otii del ~ornaconto dei comprato,ri, .rispondevano, enlro cerli limili, agli interessi dei consum,atori. Certo, per· lo, meno, si Lratla di distruggere cerle barriere ,arlifi,ciali •e di crearne di nuove, di cor– reggere l'.affiusso e il d,eflusso di certe merci e di spostare certe correnli dirette .a soddisfare dati bi– sogni per sostituirvene altre, con mezzi allrettanto artifici.ali. Che ciò si.a non facile, riconoscono- gli stessi I-n– glesi nei riguardi dell'Ilali.a e della Russi.a, le quali « fin-0 al tem-po dell,a guerra dipendev,ano economioa– mente dalla Germania in oosì l,arga misura, da potiersi -difficilmente p-retendere che si impegn~no in ante.ce-, {lenza in una definita aHe.anza economica ,i (1). -Chi esamina un po' dappr,esso 1a oondizione degli scam'bi oommerdali vede in.fatti come - non esista tde .omogeneità di inter-essi fra 4, paesi .alleali, da affidare· che i nuovi scambievoli rapporti oommer– ,ciali, che si ooncret.asser-o f:ooessi, non sarebbero• po,i sconvolli e t:oovolti da aintag,onismi inevilabili, anche a prescindere d.all'int-eresse dei consumalori che della guena di tariffe sono sempre le villimè. Alcuni indici di codesti latenti antagonismi mette ìn luce, in una Rivista francese, uno studi,o di Max Hoschiller ·su « I pericoli della .guerra economie.a D che largamente• riassumi,amo (2). JI. piano d'azione- che dovrebbe seTvir di -base al– l'intesa ecdnomica degti Alle.ali, se-condo ,akuni r.ap– presentaniti d,elle CMonie ,e dell'Unione deUe Ca– , mere di Commerci,o in Inghilte-r11.a,.p-r,econizzerebbe un r.egi·me doga,n.ale comune, una s-p-eoi,e di prol,ezio– nlsmo a quattro gradi: Tariffe preferenziaii reciproche fr.a il Regno Un•i,toe i- suoi possedimenti; T.arifT.e, -reciproche e preferen.zi.ali, ma in seconda linea, lra l'Impero britannico e le Potenze· allieate; Traltamenlo favorevole, ma in terza linea, pe,r i neutri; , Finalmente, tariffe proibilive per le Pote·nze at– tualmente nemiche. Accanlo a queste misure di ordine generale, pre– vedonsi speciali disposizi,oni per spezzare l'egemonia t,edes,ca nei tra.sporti. Intanto la re,ciprocilà d:oganal,e fr.a la Gran Breta.– gna ,e· i Domin.ions, per f.ar, e•che l'Im péro- b asli ia se stesse.i, danneggerebbe la Russia I.a qua.le si duole• g,ià che le sue impòr-t.1,zionidi grano nella Gran Bre– tagna restino quasi slazionarie fra il 10 e il '15 % dell'import.azione total,e di grono nella Gran Bretagna dal 1882 al 1911, mentre la parte importatavi dal Ca– nadà, dall'Australia, dalle Indie e d.all'Argenlina sall cl.al 21 .al 54,6 %- Il Canadà minacci.a, .anzi, la Russia sullo stesso mere.al.o tedes,co, dove le importazioni di grano sa– lirono da tonnellate 17.000 nel 1910 a 3,18.500 •nel 1913, menlre quelle della Russia discendevano da l.119.353 nel 1911 a 519.500 ne~ 1913. Tanto che si domande– rebbe dai Russi il monopolio dì fallo per i cereali (1) Daily TelegrlJ/Jfh, 17 muggio 1916. (2) Ret>ue d.e Paris, 16 maggio 1916.

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