Critica Sociale - anno XXVI - n. 6 - 16-31 marzo 1916

CRITICA SOCIALE 87 alti interessi), « superando » le patrie, le integra in un organismo più universale. , Non ha bisogno di sopprimerne quanto esse con– tengono di naturalmente e storicamente vero e vi– tale, poiché non mira alla sopra[tazione, ma alla coordinazione, non si propone !'-oppressione, ma la convivenza, solidale dei popo,Ji. Il principio di patria, svolgendòsi ed << esasperan– dosi » - come dicono oggi - nel nazionalismo, de– molisce le nazioni. L'foternazionalismo o'peraio può esso solo rispettare e ricostituire, come diritto e come fatto, il principio degli aggregati nazionali che, per cri1erì naturali o per libera elezione, vo– gliono vivere con determinati vincoli di solidarietà, senza pregiudizio della più ampia societas ùmana. 11 marzo 1916. GIOVANNI ZrnoRDI. COLLABORAZIONE DELPUBBLICO LARESPOÌISA BILITÀ QEL.LA 6-U EHHA DOMANDE E RIS'POSTE. un ottimo amico-nostro, Emilio Gavirati, c1 m– viò, già prima -che uscisse .l'ultimo fascicolo, la let– tera che segue, alla quale - a,&senti da Mil,ano e occupati in altre faccende - rispondiamo molto· in ritardo. Carissimo Dire/lol'e, A pag. 54 della Critica ultima (1) tu scnv-1: <e l'e– norme misfatto della guerra, di cui tutte le borg-hesie sono complici perchè è il frutto del sistema sociatle, che il socialismo .... » ·ecc., ecc. Se questa guerra è il frutto del sistema sociale si può, in coscienza, additare la guerra pi'-esente come un misfatto com,m.esso dalla borghesi,a di tutti 'i Paesi che còmbattono? :È sci,entiiko presentare a1 pubblico la borghesia europea come una casta, munita di li– bero arbitrio, che abbia voluto, potendo non volerla, la guerra? Non è più scientifko, cioè più conforme ai fatti, alla v-eril.à (alla equità quindi), dire che que– sta guerra non è che -la -conseguenza necessa,ria della Storia Europea, che. è venuta sv-0lgendosi ,p,ri-madel 1914? Non ~ più sdenti fico dire che questa guerra ·è dovuta pri,ncipalmente allo sfato di impotenza poli– tica in cui ve.r·sò la classe proletari(!._fino al 1914, per il quale n-0n seppe imporre quelle vedute di po-litica estera ne.i singoli Stati che avrebbero r,esa questa guerra impossibile? Questa ,guerra è proprio frutto de.I sistema sociale o del sistema politico vig:ente in Europa? Se fra 100 ,anni, mettiamo, gli S-tati d'E•uiropa formasse-ro u.no Stato solo (così come o,ggi l'Ita,J,ja è la unificazione di-parecchi Stati pr,eesistenti e. fra )O'I'o di tanto in tanto prima gue-rreggiant-i), ,ecco: ohe la guerra fra ·gli Stati d "Europa non sarebbe più possi– bile o, ,p,er lo me.no, sarebbè cosi diffìe'il,e a scop– piare come lo è -0ggi fra !',ex-Stato Sardo e l'e~-Sta-to Pontificio. Eppure la struttura: sociale capitalistica potrebbe ancora sussistere: ·ma kl guerra fra Stati europei non avrebbe più lu-0go. Se, dunque, cambiand-0 la struttura politica del continente europeo (nel senso · di unificar~ I-asuprema direzione degli affari poJ.itici (?) Ji,cte: penultima. nr. d. B.). in un G.o,v,e-rno solo, invece di !,asciar-eohe· que-sti af– fari sien,o go,ve,rnati da 26 Governi .assolutamente in– dipende,nti -l'unO:dall'altr,o,), ,si e,J.imina la guerra fra i popo,Ii europei, n•e•viene che, la causa della pre– sente guerra è da r'itene,1,eche sia. la struttura politica dell'Europa e n:on la sua stmttura sociale: e che I.a cura preventiva' ,contro Le gue•I'J',efuture non potrà consistere che nell'àffrettare al possibile l'unificazione degli Stati europei e non nel pl'eclicare la lotta di classe fra ii p,·oletariato e la bol'ghesia. Questa p-re– di,cazione si dovrà fm•e per trasforma,·e la strnttura sociale europea: ma, pe,· il fine speciat,e di evitare in avvenire le guerre fra Europei, pare a me ohe bisogni fare un lavoro cliv-erso, il quale può fars·i in comune dal pro,letariato e da p,areochi dei ceti bo•r– ,ghesi: finanziari-o, commer-ci.a:le, -profossi-onale e·, in parte, dal ceto industriale, cioè dagli ,industriali li– bero-s,cambisti: la propaganda. per l'unifi.oàzione de.J– l'Europa. -Mi pare che, sia tempo di finirla di spi-eg.ar-etutto con la formule.tta -del « sis,tema sooiale » e, che me- . ,glio valga addithe ,come causa de-i fatti politici q•uei tali fatti, la cui e,limina.zion,e elimina quelli cli cui si ce-11ca la causa. Ch-e si direbbe di un medi,co che, .per spi-egare una f.ebbre, risalisse alla legge sup•rema. dell'univers-o, a quella della gravitazione universale, dato che sia <lessa la fondamentale? · Un'altra ed ultima dom.and.a: I p,a-rtiti socialisti degli Stati europei che cosa hanno fatto per affret– tare, prima del 1914, l'un,ificazione dell'Europa? Non ti pa,r-e che. -essi non si si,eno occupati d'altro che di politica. intema e· di migliora.mento ·delle c-ondizioni m0;te•ri,ali,e inteUeUiv,e dei -loro varii pro,leta-riati? Li hài mai tu sentiti oo cuparsi -deHa soluzione- di quei . problemi di politi.ca -estera che si tradussero nella guerra pr,es•ente? Affezionatissimo tuo EMILIO GAVIRATI. Se l'ami,co, ce lo -con.sent,e, eccoci a chiarirgli net– tame:nte il nostr-0 pensiero. La sua lettera comincia èon un equivoco qu.:'l!si diremmo, verb.a,le, -e conchiucle con un gro,sso equi- voco molto soota.nziale. · Equivoco verbale: noi sc·Ì·ivemmo, come socio– logi: la guerra è un misfatto de11a borghesia. Egli ci obietta -come un avvocato in Assise: misfatto? ma dunque, libero arbitrio? Ma i misfatti, perchè gli individ'lli, J.e classi, le nazioni che li comm ettono non posseggono libero arbitrio, ,non oessa.no di essere misfatti; e segnaiLano la degenerazione e c onsacrano all'infamia o della società o• della storia, coloro che ne sono colpevo.Ji. E su questo siamo certo cl'accord'o. ' Anche il delitto ciel sùigoLo, poi-chè fu commesso, non si potè non comn'l,ettere: anch'esso è il f.rutto · 110è.essario cli tutta ·1a -storia &Ha, 'e de' suoi antenati; ,si deve al difetto ,di resistenza e di inibizione dentro e fuori di lui; è la resuLtante cli un temper-:amento, di un ambi,e,ilte e di circostanze determinate. Ma, se il malfattore finisce in galera o al ma,ni-comio criminale, ancb.e il nostro· amico non ha obiezioni ilifa~ . Sgraziatame,nt.e, non vi son.o galer.e e manicomli per i Gov:e,rn 1 i e }Je-rle classi! Il nostro, ainiico pr•osregue: « questa. guerra è pro– prio frutto 'ciel sistema ·sociale, o non piuttostò del sistema politico vigente in Europa?». E soggiunge che, se l'Euro,pa fosse un s'olo· Stato, non potrebbe fars·i J.a guerra. La qual cosa è tanto logica, ohe si direbJJe persino ... : alquanto taut-o,logica.

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