Critica Sociale - anno XXVI - n. 6 - 16-31 marzo 1916

Critica Sociale fi/VIST .Il Qll/NfJ/CIN.llLE 1JEL SOCI.1/LISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. iO - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano - Portici Galleria,23 - AMMINISTRAZIONE: Via Dante, 3 · (Negozio Ralli) - Milano Anno XXVI - N. 6 Numero separato Cent. 40 Il Milano,16-31 marzo 1916 ' SOMMARIO Politica ed Attuai ità. G1'er.-a e Pa,·lameulo (CLAUDIO TREVES). Da Gr<gllelmo Fen·e,·u al professori intedescati (Dott. ALBERTO VE- DRANI). D<11l'irredentls1110 al nazionalismo e da!l'intet·nazio11al1s1110 «Ile pat1·Le (Prof. GIOVANNI ZIBORD!). Collaborazione del pubbHco: La-.·espu11sabl!lt(ì della g1<e1·,·a: domande e risposte (E. GAVIRATI 0 ,. t.). - Studi economici e sociologici. La politica este.-a Inglese all'epoca della Rlvo111z1011e ·r,·a11cese: I. La prima coailzione ettropw de!l'an110 1793 co11t1·01a·Fra11cla (Av- vocato R. OTTOLE,'GHI). • I lavora/01·1 e la guer,·a 11el!a Gt·an Brettagna; Il. JI ,·111ca,·oe gll aumenti di salarlo (f. p.). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. NOtl Si toma a 118881'110 (CORSO BOYJO). Il socialismo del ma,•ginl: Al Comuni soclallstl (ILLE EGO e CARDIAS). Fra Libri e Riviste: I socialisti e la guerra (VERY-WEllL). -Le Idee sociali e religiose di J. Jaurès (Avv. ETTORE llIARCHIOLI). GUERRAE PARLAMENTO Il Gruppo socialista parlamentare sta compien-do il dover suo. Allo scoppia -r della guer ra, aveva pro– messo di restar vigile a scongiura.re la, più grave jattura d·ella guerra, la morte della l ibertà, l'aholi– zi-0ne della sovranità popolare. E tiene la parola;. Coloro che, accettan,do, esaltando la- guerra « de– mocratica», credono dovere di coerimza accettare, esaltare tutte le sue illazioni, e, in. pri~a, il sacri– fizio degli ordini parlamentari, l'aocusano di voler sabotare la guerra. Baie. Come non si accorgono che quelli sono i più veri e maggiori « sabotatori » della guerra nel ,concetto dell'universale, i quali col fatto loro dimostrano cli ritenere la ,guerra iin~ compatibile con l' esePcizi-0 della sovranità del po– polo,? I popoli, che hanno morso al pomo· dell'al– b.ero della, scienza del bene e del male -~ che è la, consuetudine di governars,i (o la illusione, se vi piace meglio) - non sanno cos,ì presto disawez– zarsene. La, crisi è antica; è ailJe radici del movimento de– magogico e antidemocratico del maggi-0, che portò alla, guerra, prima, che aJlo, straniero accampato sulle terre ,italiane, al regime parlamentare. I suoi . fautori si rivolgevano all'on. Salanidra, insist,e,ndo ' « ·che il parlamen,tarism-0 è mo,rto e che la storia urge». Il giolittismo, ,ossia la decadenza, la corru– zione parlamentaristica, era il pretesto, noo la causa nè la ragione. Infatti la, messa in forse del– l'auto,rità del Parlamento come· specchio della vo– lontà popolare era stata nelle polemiche di troppo preceduta dagli attacchi al popolo• stesso, al con– tadiname prono al v:entre e per nulla suscettivo di · ideali, alle masse brute operaie, sorrle a tutto, fuor OotecaGino Bianco che a' loro guadagni materiali. Tutto il po,polo la– voratore delle città e dei campi era in blocco scon– fessato-, prima che condannato fosse il Parlamento. La virtù civile era racchiusa tutta in poche felici élites, depos.it.arie del senso deHa storia, baciate in fronte dal destino. Esse avevano fallo la patria, e non le .folle inèOnsapevoli; ad esse. <lalle folle c\o– vevasi in tutt-0, deferire. Il danno cli siffatta propagançl.a, condotta _con cieco .accanimento• claii giornali· della clemo.crazia mediante ragioni ed esempi che collimavano preci– samente coH gli esempi e le r agion.i della stampa nazionalista e reazionaria, è srta.to immenso,. Le plebi, umiliate, ostraçizzate, n on si r i,presern più neppùr quando per l'utilità del ripr,enderle si tentò il rito·rnn ad esse con più savie e democrati•che per– suasioni sentimenti.ali. Ributtate, ributtarono. Una sedizione generò 1'-ç1ltra.Poi il gran fragore ur– bano foce obli.are il sile~1Ziorassegnato ed appas– sio,nato, dei rurah. Fu fissato un domma, che ag.Ji ingenui parve « rivoluzionario·» e •non era •che « ce– sareo», e cioè c~la «pi.azza» e la società segreta che la, suscita, imperano; elementi fati.ivi ciel di– ritto pubbli,co e della storia nazionale essere sol– tanto il pronunziamento e la c@spimzione .... c-ol -consenso, e l'appoggio della polizia. · . . . Messia• da parte 11 popòlo, era, a magg10r :ua– gione, messa da parte la sua delegazione rappre– sent_ativa. La quale, se prima v aleva p oco, ora non valse più nulla. I clcpul.ali cl ,isse.ro sì, sì.,· sì, a tutto ciò che il pronunziamento e la . cospirazione con le violenze e gli svillaneggiamenti e Ie minac– cie imposero; 45 ,che clissePo no, no, no, furono pubblicamente trattati da detriti. Gli eventi furono ' scatenati. E le « radiose giornate di maggi9 » diven– tarono un· simbolo,, sacro J}er gli uni, peggio cllt) profano per gli _.altri, per tutti, un luogo comune, un fatto pr0verbi.ale. Senonchè - -come più volte tentammo illustrare su queste pagine .:._ se il pronunzi.amento, con im– posizione di una, parola . d'-0,pdine, la guerra, può anche servire un<Governo pe·r a,ccoccarla ad un con– corre nte, ne5,qun Governo, pub ete.rnarsi nel pro– n.un ,ziamento, nè .assorbir,si inter.amentè nell'ipnos,i di q uella rutilante parola. Se poi a capo cli quel Go– v,erno• è un •conservatore-cattolico come J'.on. Sa– landrn, diventa inverosimile che resti fedelmente legato, a gruppi che ha.nno· origini cosi repug11a.nti ai prirucip1i,dell'ordine, della religione e del bon ton. Allora ,comincerà, tm · il Governo e quei gruppi, una lotta sorda e implacabile, coverta tuttavia dalle necessità d'i non scoprire le recenti connivenze,, i gruppi intendendo sfruttare la, situazione, a proprio vantaggio, e il Governo, cercando di scuotere la cavezza.· I primi inizie•ranno le avvisaglie -con l'o– stentare la loro tutela sul Govemo, qua-si per- fare a tutti palesi i titoli di gratitucline che vantano verso cli quello; si cost.ituiranno con rumorosa indiscre– zione ·,come gu.arcl'Ìe del corpo de,! Gove-rno; esco– giterainno ogni anro giorno c,omplo,tti e ~edii,ioni da cui salvarlo; sfoggeranno un amore sviscerato,

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