Critica Sociale - anno XXVI - n.3 - 1-15 febbraio 1916

CRITICA SOCIALE 35 sociazione, nella cooperazione, nell'organizz.aziorue: !\ffoU.o arbitraria, cioè m-tificiale, è la semplice tri– partizione: - Comune, Provincia, Stato. - Noii con– cepi,1mo in modo assai più complesso La gerarchia della consociazione umana; noi la vediamo spie– garsi in una dien,sa t,essitura di gruppi sociali, sem– pre più profonda e sempre più vasta d'al Comune alla Internazionale, ed ogni aggruppamento, ed ogni aggruppamento di aggruppament,i, potrà, dovrà avor la sua, legge che, -mentre sarà il suo habeas col'pus, sarà nello stesso tempo il Codice dei suoi rapporti con gli altri - secondo una naLurale ge– rarchia, non di autorità, comandala dall'alto, ma cli cooperazione funzionante, ispirata dal ba,sso, da tutti i bisogni, singolari e collettivi, premen.Li il co•rpo sociale. In-somma, il fono della nostra idea di li– bertà non sà dimentica mai di essere sociale e oosì non si confonde mai con l'idea individualistica della libertà, che è, spesso, la libertà del singoto o del gruppo cli imporsi a tutti gli altri .... Ma il Con– gresso dei ComuniÌ socialisti aveva troppe ragioni per combattere il Governo e lo Stato, in quest'ora di est.remo eretismo st.at.ale, p-erchè nella furia dei colpi non ne lasciasse cascare qualcuno anche sulla stessa organizzazione sociale. Così il tema -è ben lungi cl.all'essere esamilo. E per altra ragione, per non essere stato discusso, non può dirsi esaurito il tema del riordinamento della beneficenza con l'approvazione della ecoollenLe Rela,zione e- delle savi·e conclusi·oni dei rifereniti Schiavi e Minguzzi, nelle quali è facile scorger.e le linoo programmatiche che sta realizzando il Comune cLi iVIilaruo: coordinamento dell'azione diclle Opere Pie mediante la loro Federazione; trasformazione delle v,ecchie forme di beneficenza in forme di assi– stenza, più conso)l,e al nostro tempo; incoraggi.a– mento a tutte J.e forme di previdenza e cli assicura– zione; integrazione della legislazione sul1e assicura– zioni sociali. In materia così empirica com.e la bene– ficenza, le cui istituzioni nascono dal sentimento libero, individuale di filantropia, senza alcun pen– siero generate informatore, difficilissima cosa è por– tare di poi una sisLemazione razionale. Ogni Ente è geloso della sua aulonomia, non tanto· per un con– cetlo di Jibertà diella propria funzione, quanto per– chè è un feud,o chiuso in potere dei suoi ammini– stratori. Attraverso l'atomismo della amm~ni·stra– zione di ben.efìoenza, le classi clominanli sono sta.Le sempre abilissime a fare del palrimonio dei poveri un.a, fonte di influenw, di autorilà per se SJLess:e, uno strumento di regno. Tant'è: il dericalismo or– mai non si bai.Le più che sul terreno· della scuola e della benefi.oonza. E i moderati - co1111e abbiamo vi– sto alcune sere sono a Pal.azzo Marino - lo inoor– pr,ctano egregiamente, quando non ha rappr,esoo– Lanti direLLL Ora spelta al Partito socialista vincere oerLe prevenz ioni c he lo Leng-onoun po' lon:Lano d!al- 1' opera della b.en~ ficenz.a come -essel17,ialmenle anti– quata, c quasi repugnante al s-entiment o s_ocial ista. Si tratta di affroruLarc finalmente una· g1g.an~ esca opera di trasformazione sociale. Più o meno gr'.a– dualmen:Le, ogni istituto elemosiniero deve. mutarsi in un istit.uto d'i prevenzione e di .assistenza; l'ompi– rieo calmanLe di una piaga purulenta deve cambiarsi in un mezzo razionale di profìlassi sociaJ.e; quindu l'istituto di pre\'1enzione e di assistenza d,eve coo-r– dinarsi agli istituti proprii di classe d:Cl prolela-: riàlo•, il qua,1e, come amministra direttamente gli istituli proprii, cosi deve essene immesso nell:a am– ministrazione degli altri, affinchè la secolare e11edità dei diseredati cessi .di essere la fonte secoLane di un'illecita usurpazione di influenze politiche, .con– fessionali, .an.liproletarie, e il mezzo di un altro sfruttamento. L'ultima deliberazione del Congnesso fu la costi- BibliotecaGino Bianco tuzion1e di un organo di consulenza pe,r i Comuni socialisti. E fu parlando di ciò che qualche con– grnssista credlette di trovare un pretesto· f.avorevo.Je per una affermazione di frazione .. Ma il Congresso non seguì l'oratore e soffocò l'incidente· che, oltre il resto, pareva meno opportuno, in quanto che, vo.Jenclo, un giudizio su l'azione- politica ciel Sindaco di Milano ben si sarebbe potuto proporre in più comoda .sede, quando egli era ancora priese·nte. Del Pesto il Congresso er.a manif.estamenLe, fin nel mi– dolLo, unitario. Ra,ccolto tra Sindaci e Consiglieri di Comuni e di Provincie, non poteva essere che .la espressione -di forze socialiste cimentate all'azione prati,ca.. Il suo spirito d i fervida opposizione pol,i– Li-caall'indirizzo attua.le fu costanLemente· frenato c1a un .alto,· vigile sen so di responsabiJ.ità. DecLama– zio,ni enfatiche, partigiane iperbo.Ji, non accolse, non seguì. Era il manifesto preludio del Congresso Na– zi,ona1e del P. S. convocato nell'ora più tragica della sloria moderna, e forse di tutti i tempi, e voUe essere - e fu, magnificamenLe - nel ritmo d·el– l'ora,. pien:a clrilatenti riscosse e di giust.izie vendi– catrici. Dopo Lutto•,'a , .e,osto di cancellare quanto abbiamo scritto nell'esordio, dobbiamo finire con l'amm·etter.e che un.a qualche buona ragione ,di octio, di •ostra.cismo, di esasperazione la stampa borghese poteva pure accampare contro- il ·trj.onfante Con– gresso• di ,cotesto partito di morti .... che fanno in– vidia e Le-rrore a,i vivi. No1. STATO E COMUNE (Aproposito dellé reiezione dell'Ordine el6iorno Modigliani) < 1 ) Confess·o fraooameinte ,che, ia illiÌ.O pnire,re, l'Ord.ùne dei! g,uoll'lll'.o <l:el/l'-OII!J. vfodig-li,an,i sulla aulJonorniia, c;01mu– na,l,e, p,re.sooitato H' 17 g,ennaio ail Oonvegn.o di Bolo– g,na, non m,eiri,tavalia e socuzi o,ne •somn1aJr i1a c llia qu,r ul:e è •S t,a,to T'e·s p,i.nbo•, -e r i, sp.o n de ·a:n zi ,a una conooz .io<ri,e p,11ofo1nd1a, d-e~raipp,orti,tra Comune e Stafo secon do, u:nia dottr:i,n,a, ·s•o·c.iirul~sba razioruale e s,ci,e,1111,ifi.oa. I rapp·Oi!"tli tro Comune e Stato, sia n ellia1 loro cornce– zi•oneastratta,, idea.Le,sia ne!La el•a.bo,nazionedi un ,po– sàtivo, pro·g,ramma di riforme, ,no;n'J)'Osson,o ridu.11S:i· ia ooia,ne,g,a,Livia e demo,li,bri,ce tendenz;a siste!IllaLioamwte ed ia,p,r-io11isbi,cJamenite an i:sla:taJ;e. H .socia.I ismo, di, p•cr se stesso, ,non è e nom p1uò es– s·erJ'ei .amtisbàitrulei; se lo fosse, ri,c,ad·r-ebbe, ne•J.LaJ p-~ùv:i:e·l,a, dottri•n,a -indi1vidu,alil.sila, subs'Lrato cJ,eHevecch 1i,e,àd~o– Logiie.•l~beral1i e democ.natiche che costitmi.scono ·rian– Litesi, i1deiale,storie.a, protica <lei!oooilB!lismo.Esso, può (I). A mlgllore Intelligenza di questo arllcolo, è opportuno richia– mare la Sospensiva l\lodlgllanl clie Il Convegno respinse, e l'Ordine del Giorno Siche) elle venne approvato a maggioranza. ll!ODIGLIANI:• Il Congresso, mentl'e protesta contro tutte le !orme dell'Illecita lnger~nza governativa nella vita degli Enti looall e contro l'abuso d~l poteri concessi dalla legge al Prefetti, alle Giunte· Pro– vinciali Amministrative e al <)onslgllo di Stato allo sco'\,odi favorire la resistenza a fini pollllol contro le civiche Amministrazioni socia– liste o proletarie; rloonoscendo che Il pro.blema dell'àutonomla comunale rlclllede una più perfetta elaborazione dal punto di vista socialista, a) per escludere ogni menomazione dell'autonomia stessa; b) per garantire però ad un tempo Il controllo sociale e le assistenze tecniche ohe sono Indispensabili al retto !unzlonamento delle Amministrazioni Jooall e al ooorillnamento _delIOl'Ocòmpltl nell'Ambito della vita del Paese, In conformità dello sforzo necessa• riamante unitario del proletal'lato per la propria emanolpazlone; aeHbera di demandare lo studio della questione all'organo di partito che sarà oreato per coordinare la vita .del Comuni sool~llstl, ·

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