Critica Sociale - anno XXVI - n.2 - 16-31 gennaio 1916

3() CRITICA SOCIALE oonr~iliazione, come fa !'on. Saland1,a per- l'Ammi•ni– strazione -socia.lisi.a di Milano, ohe comp,ie in questo momento ,arn,che u!1 magnifk-o s-ervizi,o di pubbI.i,c,a sicurezza! N-0n basLa. Dopo l'unghe p,r.a-tiche ero ri,e-scito a fm· rito,rnar,e p,a,r-eochi di quegli intern,ali, quasi tutti -0p.e,rai delle fabbri,che d'armi, ,nell'Alta ILali,a, a To– rin·o e a Mil-wno-,dove si pote,van,o o.ocup,ar-e neU'arte 101,0•. Ed -eoco ·il P1,efotto cli Miliano,, ohe me li 0,r– restn. cli nuovo, per rimandarLi ai loro p,ris-chi domi– cilii oo.atli. Ho dovuto min,aoci,are uno scandalo pell' sventa-1·e l'odi.osa misura. Ed er.ain,o lì p,er de,c1,e:tod,cl Dir,ettore generale, dell,a P. S. Mir.abiJ.e aooo,rd-0 fra l'Autorità oontr.a,le e i vicerè cl-eJ.lepJ·ovincie! Governo che abdica. - Fuori della zona di guerra. Come sono trattati gli Internati politici. Sorvolo. Ma v-i è un punto oh-e nion debbo tacer.e. Si dice: è !,a guerra; è l'autorità mi-li.Lare;il GoveI1110, ir. zo-n,a cli guerra, p,erde i su.o-i di-ritti. In verità i.o non, so ,coooep·ir,e un Gove,rno che abdi•chi oosl; Lanto– più quando La :z.ona cli guerJ-a è una mero., finzione, come ,a Brescia, a Bologna. P-eMochè vi è un f.ro-n.te esteTno, ma molti fronti interni.... Comunque, Mi– lano,; ad esemp'ÌO, non è zorua di guerr.a. Si tentò, è ve110·,per ragioni molto patrioitti-che che si pos,son.o in,tuire, di procliamarl>::1 .anche 11, ma l'Amministrazione socia-lista intervenne e sventò il pericolo .... SALANDRA, Presidente del Consiglio, ministro <lei/l'Jnterno. Non• --c'è sLata mai quesba intenzione ool G-0ve-rno. TURATI. Non so se l'intenzione fu del G,()JVerno, ma l'Amministrazione oomunial-e d.ovette, intervenire per impedir-e quel danno. Ora, ,a Mila.n-0·,che dunque non dipende, daill'aufo 0 rilà militare, fors-e che non 0 ,vvenne.ro fatti consimili? E di tal natura da far p,ensaire-, a un dato momenl.o, che,, s•e qua!,e,un,o av,eva u,n ,oonco,rren,Lein commercio di cui volesse• disf,arsi, o ,appe-tiva cl.i ,coabit.al! '-eoon donn,a altrui e desiderava ,a!Lont.an,a.r,e, il marùto, non avcv,a ·che, da s.orive.re un,a lettera al Que.s•lo·r•e ,a,ocu– s.ando il rivale di nutrire -sentimenti. poco benevoli verso la guerra, e 1'0.ffare era f.atLo,.Un ottimo ope– raio, con moglie e figliuoli, lr,enliino di· origin,e, mii& n-ese da lunghi anni, certo Franoesco Bini, un bel giorno fu arrest.ato ,e spedi,to a Nuoro coo cote.sta pr,oceclura sommaria. E fu g,r,an ventura che noo 1-o m,andasse·ro, come l'Inwinkl, a Siliqwa, o i,n altri bw– ghi di pastori e cli ma.I.a-ria. Si prescelgo,n-0, mi· fu detto, questi piocoli centri -s,elva,tici, per due mo,tivi.: primo, perchè vi si vive ,con ·po,co e il Gove·rn-0, se sussidia, fa e,c,onomia. P,oi per-chè - si dioo - oome sorvegliare un. co,atto nei grandi oentri, con queHa m-i-se,riacli agenti che abb'iamo? Il Bini dunque fu inte~•n,a-toa Nuoro, per une. l,e,t,– t.era :al Ques,tore ·che sparla.v,a, di 1-ui. L,a leilteira, si intende, non gli fu neppure contestata, nè fu assunta .alcuna informazione o testimonianza. Dopo ·vari i mesi, tempesta,n,cl,o •p,resso il Direll.oire generale delLa·P. S., mi riescì di farlo ritornar-e. Ma, quanti ialtr~ pari a lui, rimangono sacrificati? No,n parliamo de,\ trattaim,ento. Già n.on c'è rego•le fisse. Alcuni godono unia ce•rla libertà. Altri son co– stretti a presentiaTsi peri,odi,camente· alla Pubblica, Si– --cu,r-ezza, · c0me, dei veri pr,e,oettati. Sussidii,, da 2 1-i:re ,a 60 cenlesimi, coi quo,1-iclovr,ebbero sfamal!'si. -e· sta– ma1,e la famigli,a ~ontam1. T,alvolta, nullo! BibliotecaGino Bianco A Volterr.a vige quest'uso. Il deleg,ato li mi-naocfa: o trov.at.e l,av.oro,, o in prigione. Di regola, un in,ter– n,ato ria.o può muove-rsi; l 'internia.to povero è u1;1vooo coatto. Lavoro non ne trova, anche pe.ix: hè ci1roon– dato dia•!sosp,elto, di esse1,e austriaco o spia. Si pre– tende di poterli trattare così, perche n-on han-no - si dice - mezzi di sus:.si ·s.te, n:z,a.M.a chi glie li ha tolti, se n-0,n voi? Al loro paese erano, o,p,erai che guadagnavano pane e companati-oo per sè e p,èi lo,ro. - E per concedere loro cl-i mutar ,resid,en:z,a,, si p,1,e– tende, che• pro·vino di ,0;vere un I,avor,o ,a,ssicuriato là dove vorrebbero esser trasferiti! Gome s-e d,a lo·nLa,n-0, e con quella aureola, UJJlJ3 simile preles.a non fosse una i,rrisione. Qualcuno tult.av.ia , per aiuti speciali, aveva trova-lo· questo p,rune. Pensò ,all,o:r,a l,a Polizi,a a intervenil'e p·i,esso l'·inclustri,a-le e ·a f.lwglielo per– d,er,e·! Per il ritorno alla legge. Contro il Ministero della sedizione. Ma vengo alla conclusio·ne. E chi,ed,o, al· professore Sa,l,and,ra, p,rima anco,ra che ai! ·Ministro: in base, a qu,ale legg,e. o de,cre-tp ave.te voi proceduto a questi p,rovv,edimenli senza pl'ecede,nti? H-0consultiato. tutta la 1-egislazione -e ho t1,ovato che .l'esilio locale e-r.a nel veochio Cod·i-oe pe.na.l,e, non è p.iù nel vig,ente; il confino si in.f1igge dal Tribun.ale, dopo un processo, p,er determi,na-li reali; il domicilio obbligatorio, anch'esso, esig,e certe recidiv,e sp-eci– fiche in perso111e sospette, e il giudizio di una Com– missione provinciale, c.ontr-0 cui v-i è ricors-o alla Commissio,ne cientrol~. Ho !,etto, tutte !,e leggi ema– nate per la guerra, dia quella ·dei p·ien.i pote,ri, al-l'al– tra su lo spion,aggio; il de-cr-eto, 23 maggio 1915, p-Oll'– tan,te, provv-edime-n.li ,e,ooezi.onali, s,e•v,eris-simi, di P. S.; il Codi.c,e p,enal,e, per l',es,er-ci,to; i Bandi ch'esso aulo– rizz"a; il R,eg.oLamento miliLa,re sul servizio in guerra. In nessun luogo, ,esi8Le una so.Lap,aroLa - e si po,tev,a dubita,rne? - che autorizz.i ohicoh•essia, in qualunque circo-stanza•, a mandare un galantuomo a domici.!i,o -coatto, senro aocus,a, sernz.a· prove a suo cark,'O, &en:z,a difesa possibile,. Questa ignominia no,n fu ma~ nep– pure P'erusata. Tutti inv,ece ·,oonos.c.iamo gli al!'li-col-i 145 e seguenti del Codioe penale, i quali comminano lai reclusione -aii funzion,arii ·che priv.an.o <lena libertà, senz,a le v-0- lute garanzi,e e condrzi,oni, -un cittiadin.o•, e conda,n– nano i capi delle case di pena, i quali ,aocolg,a,n,o e t,rattengaino in carcere individui senza un o,rdi•n-e le– git!Jimo dell'auto,rità comp,etente. Oro, tutti i Latti che ho aiooennat:i si risolv-onò ap– punito nei reati oontemplati d~li a,rti-coli 145 e ,se– gue·nli de-I Codi,oe penaLe. A chi si dev·ono, applica,re? I fun,zi,onm+i si scusano dice.ndo: « .ordine superi-Ore n! Mo. ci.onde viene, quesl'oTdi.ne'? Dall'autorità miliLare,? Si comprenderebbe an,cora p,er L,a zona di guerre. Ma, quando gli, internati. da,ll'Udinese e dalle Piro– vincie vici,n,e sono mandati a Firenze., è il vostro P,re– f.etto Viltorelli che li assegna •a questa o quella sede. E Fi-renre ruon è z.on ,a di guerra, e i Prefetti, ch'io &appia, rilevano, i loro poteri dal ministro dell'In– tc.rno. : E con ciò ho finito. I mi,ei ordini del gi,o,mo ohiooon-0, il ritorno aHa legge, il rispetto e la ·resti-tuzione d-e-lla giustizio.. Tn subordine - poi,chè siiamo, ridotti a questo•: di

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