Critica Sociale - Anno XXV - n.23 - 1-15 dicembre 1915

CRITICA SOCIALE 355 che dormiva nel brago ,da 20 anni - come ci nar– rano quelli che nel brago ci vivevan loro, poet.i sen– sualisti, e oziòsi decadenti o affaristi furbi - e adesso deve miracolosamente rinascere a vita nuo,v.a comincia male, da questo lato. Le necessità di un~ naturale tregua nei partiti, applicandosi da gente ,avvezza a.Ile piccole iotte di fazioni e alla prepo– tente voglia di sopraffar la libertà altrui, s'è mutata talora in una mostruosa contaminazione dei partiti. Certa stampa democrati-ca ,e quasi repubblicana è di un miruisberi,alismò e d'un cortigianismo .altret– tanto inuti\.e quanto smaccato. Si son visti, in occa– sioni di ·visite del capo del Governo, spettacoli che devono aver repugnato, nel suo interno, a colui che, oltre modestamente simboleggiar la nazione, dieve rappresentare anche il·« ruolo» di rinnovatore de-i. buoni costumi, contro il giolittismo famigerato. La morte sul campo d'un giovine rivoluzionario -- al cui volontario e consapevole sacrificio· ognì onesto cittadino deve presentare le armi - ha ser– vito a gazzarre di un sentimentalismo calcolato, a orgie di confusionismi, tanto •più tristi perché bal– late su una fossa. Non l'omaggio -schietto - e tanto più significante e ricco di valore - all'avversario nobilmef\te caduto, ma l'apoteosi retroattiva de.Jla sua opera, de' suoi metodi, delle su.e lotte, ieri combattute, schernite, denunciate alla questura: il can-can del rivoluzionarrismo sindacalista, danzato oon le pantofole, per speculazione .antisoc-ialis1a .... Miseria nostra! · 23 novemb,·e 1915. G. ZmoRDJ. ALCUNI LUMI INTORNO AD UNQUESITO .... S.im, o a due settimaite fa, non eira « patriottico,» occuparsi del: P.ar1arnento, s.enza vitup,er,arl-o,. I di•s·c,e,. poli· d.i Enr~co- Corradini - iii qn,a,J.e,si era g,enu- 11.e,ssoa!J wn,Le• Gentikmi e al « papa n,e,r,o. >> di B,re– g:anze, pe,r di-v.entare <lcp,utato, d i Mar ostica - iave- 1•ano impair.ato ed in.segn,av,ano, a lo.ro v.oiJ:ta, .a.Jla dler mocr.azia Clhe l'invo-care, la ri-a1p-e.rt:ur,a dei battenti di 1\fonteàtorio era a un di,presso come con-Sii,gli.ia•re l'apertura delle porte d'Ita!.iia a'ilo•straniero. AJ:lo stra– niero austro-ted,esco, naturalmente. Pe.rchè quegli al– _tri sir~nieri - c'intendiamo - devolll,O .sta.r,e e, stanno in Italia come ,a casa lo-ro, neHe B-runohe e nei g.ior– n.ali e anohe p,i.ù su. 1 1 n,azi-onalism,o, roozionari•o o democratilco - side.l'urgico e .demagogico a:llo stesso modo :...... coooiste n.e,J.J.a sos.tituzionie di un ,1assa,Jllag– gio ad un altro! Comunque, il diritto a p.ar: J.are de1l Pa,rlamen,bo è stato coln'cesso. il Gov.e-rno, poi, ci fu siaper,e, p,e,r mezzo del Giornale d'Italia, .che - coin soppo-rtaz.i-0,rue della stamp,a n=iolll,3.Jista e d-emocratioa - conoed,eirà .al Parleimento stesso il d.iritoo d·i.... parlare. Con favvertenro di non ahusa.rne, e di non pro,C1U•rore, fa~ sti<lii e, dispriaoeri .al Mmis.tero in oari,ca, i-I ql.lllllleè pres~duto d.a un uomo al quale .i sici< l.iam.li ha n ooin– f.erito lo stes.so titolo già d.a essi iattri,buito al.Pon.o– revole Nasi: a saij'V.atore della patria». . I f,autor.i più fervidi. deLl.a gu,erra moti·varono a suo tempo l1aTheoossità d-el lav~ro di sangt1i9 per i1Jnostro Paese anche con, questo argomento: .Ja, g,uerra ri1J1JI1JO– ve.rà la nosii.r.a vi,ta politwa e par,J.amen1,are, purifi– ,candiola di tutte le s.ue meschiniità .... Ahimè, s,e,i,mesi di gue-rr.a hanno s.eirvito, a trun.te -cose, ma non hanno per nuHa &e·rvito·a rinnoivao:e teca Gino Bianco· i nostri oostUIIlli p.arlamen,l,ar:i. Anche oggi, come ,ai, « tempi nefasti» di Giolibti (l'era del<la ri,n,as,oenz,a. co~ rui.n,cia da!ùl'arriivo MH'on. S-a.!,an,d,r,aal; potere), le· q,u,esbioni, i. prolbJ.emi p,iù vjba,li dell',aittu.al-ità itali.alIIJa si poin,g-ono, co-sì, così si ori,enita.ruo· veirso· lai loro so·LUr zi-one: - C.a,drà, J'irna.l'rà in cari-ca, si rimpaste-rà i'at– tu,a.J.eMi,nistero? Aristogi!Jone 1,imane.... a, Bisanzio! P.er fortuna, la grande m,aggi•orrunza cle1i r.a;ppre– sentainti deJ.1,aNiazi·one sente <e .I.a-sole,nm,itàdeJ.i'ora » e avv,e.rbe la inopportuna meschinità, fors,e la ri-schio,s,a immaturiit.à d-eJ.1eproprie ambizioni; e Sii ad:atta ad aggi,ornarne, l,e ipo,teche s,ulle v,entur-e crisi rn,iniste>– ri,a!i. Se il Mini.stero ~,alandra non cadrà, in t11,tto,o, in, p.arte, per um,a silenziosa e ben diss,imuLata corro– sione, interna, -non sarà sf,a,sciato dia n,e,ssun.o. Si tratta d'i sapere s.e !,a famosa àutomobiile deJ:l'on. Sal:a,nidro, oltre a-d ess,e,re s.aLcliam~ntebl·i,n,d,a;ta, abbi.a i con,g,egmi dei! motore. in ordine. -'-e così non f-oss,e,l'automo<bile, per ma-rciia,re ancora, do.vrebbe ri,c-ocr-r-ere •a,J trapelo di un rimpasto,. V.i sonio sempre d:ei -cire.nei, su per olivi di ogni ,calvario mi,nisteri.ale .... * ** Intanto, iil ter!'eno ,:J.e,IJ.e pro,s·sirn,e di.s•cussi-01n,i p,ar- 1,amentari ha avuto urna p-rima ubi,cazi,one nel dis,cor– so tenuto d,a.Jl'on. 0rl1ando a P,a.J,e-rmo.Almeno, i-J, si– g.n,o~·ministro, o•ratore ne ha .av-uto lia buon-a ;i,nten– zione. Si arri-va, cooì, a Montecitorio, ad o-rizzo,nti ~umi– nosamente rischi.iaooti da1le seguenti rivela:zioni: - Noi, si,amo gl~ allooti :lei .nostri aHeati.. - Noi f-a:remo è,iò che sairà più n,ooessarjo e andremo d.ove ci, por– tera,nno l,e no1Stre gambe. - Una vi,tto.ria nei RaJcani sa11e,bbe magnif1Ca. - La v-i.tbori,a p•iù importamte sareb:be qUJelllache ci foc.ess-e vi.noore. - Noi siamo• fodeili ai pa,bti CJhe non -stipu·l.ammo, coo nes\Suino, p,erchè noi entrammo in guerra per La difeisa deil1a civiltà e die.11.a· giusti~i,a, pe·r Le qooli .Jo-tte•remo-sino, · allà. fine, acc,anto, ai nos.tri a;J1l,e•ati. · Il di-Pe-tto-1,e de, J.la Stampa di To,11ino- ehm! c'eira Gi,o-litti-,quel gi.Oll'no,in T,orino .... - ha 'trovato· strai– i1amente <}SCUI'eque5te proposizioni r~ velabri.ci de,J disco•rso di Palermo, e ha inv,ooato· magigiori iumi. E ha po-sto le questioni ·com.e, una squelette di too 0 remi di filos,oifiiapura. I,] gi, or.nalis.ta torinese ha di– chi,aTato _che, la lotta i,11 conmne· p<eir ,la: di-fes-a:della ci,vi,ltà contro la b.a:rbairi-eteutonica è « Ulllo,sbato di fatto•», e si vU1oles.ape,re, .inivecie,qual'è « J.o stato di .di.ritto» deill'ltalliiai nel vasto -0ertame. Si -do;rn,anid.a,insomma, a.H'on. 0rLaJUdo,- ·che è prof.esso-r-e d,i di.ritto- e non di filoso,fia: - la rivela– zione, del tropia-ss,o dalri.i; i.conos. ci.bi:Je ,ai' conos-c.ibilei. E questa rivelazione la morte l,a sugg,e,llò ne,! oeriveJil.o e sul labbro dli H,egel, come il freddo, so,rriso l•i,eve di una sfin.g,e,. Vedfamo ,noi d'oinde •- fnori de.Ha fiLo,sofia,heige– li,an,D.-· potrebbe v-enire qua,lche· lu:me sul q•ue.s.ito enunciiato da 1 L Senatore Fra:ss.ati. Noi siamo ,a.J;J,ooti dei nostr:i ,aJ,J,eaii. È poco, ma, è sicrnro. Noi 1otbi.amo per il « sacro egoismo», ma· non c,i è inditforerute .J,a,vitto.ria o .J.a.sco,nfitta dei nostl'i aUeabi. Peirohè? P.erchè non ci s,o,no, imd'i,fferenti. le po,s-te i.n giuo•rn: la ci,viltà, la giusti.zia .... Se,nonchè il Matin, i,n un.a s.erie di, ai'lticoli - che si .attribuisc,ono, n~ente,meno che ad u'Ill intimo , ami.oo d-ell'on. De:J.cassé e, che r,eoano q,uesto ti.tolo e,i.oqu6Illte: - L'iniziativa nell'azione spetta alla Francia - ha

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