Critica Sociale - Anno XXV - n.23 - 1-15 dicembre 1915

• 364 CRITICA SOCIALE la logica comune. capovolta ·e roviesciata, per cui diviene più. utile, il f.abb1:ic.arpro,ietti!i che il boni- 1 .G.carterrem -; .ammett1amo magari che, quando .tuona il .cannone e incombono su migliaia d,i uò– m.ini i rischi della mutilazione e della morte, sia un fuori luogo trattare della istituzione dei fondi !oc.ali per l'assicurazione contro la disoccupazione -- come han fatto· l'Inghilterra, la Fr.anòa, la Ger– mania -; · concedi.amo .ancora - contro gli esperi– menti degli altri Stati belligeran.t.i - che, nel mo– mento supremo in cui tuUe le energie della nazione debbono tendere verso il fine uni,oo dell' orgianiz– .zazione e cLelfinanziamento della vittoria, no'll sian-0 ammissibili - nel nostro Paese - dispersioni di mezzi economici e di forze cli lavoro, per opere pub– bliche, le quali non abbiano carattere di assoluta necessità. M.a I.a nazi,one è eia pa.reochl mesi tult.a pervasa ..eiaun fremito g1agliardo di attività pe,r prod.urr,e .quanto o ccorre per la guerra; quasi tutte le nostre industr.ie si sono, fatte fornitrici dello Stato per i bi– sogni de ll'esercito e della marina e hanno eseguito ..e vanno eseguendo pe'r milioni e milioni di lire dii lavori militari d'ogni genere. Ammesso• qui!ndi come non assolutamente ·indi– spensabile che il Govern.o provvedess·e ai bisogni .delle clasSIÌ J.avol'.atrici- flagellate daJla crisi eco– nomica, dalla disoccupazione, dai richiami dellie .cl.assi -· con una, speciale po.Jitica di ·pubbl:ici La– vori, occorreva almeno - e tanto più poichè i Lavori militari erano così impellenti da e.sclude·re La possi– bilità degli altni - si cercasse di distribuirli nel mo– .do. più equo poss,ibile evitando tutte le mediazioni J)arassitioh·e; dif.endendo la buona fiede dei lavora– .tori dalla malafede degli imprenditori, fissando, .sulle tariffe stabilite pei Lavori, le tariffe minime per la retribuzione degli operai; e, per tutti' quèi :lavori in cui La· cosa er.a possibile - ed era possi– bile in molti - affidandone direttamente la esecu– .zione .alle o,rg.anizz.azion•ioperaie. · Invece ai Comitati, so,rti per facilitare la mobi– faazione della mano d'opera e aiutare i disoccupati involontari, si opposero le più ostrilzio.nistich.e lun– gaggini burocratiche, e, salvo poche lo.devoli ecce– .ziom, alle organizzazioni dei lavoratori, anche quan– -<lodavano le migliori garanzie, si pr.eferi.ro no i più malfamati pescicani delle fornitute rniLitari, p.er al– •cuni dei quali, anzi, le precedenti esclusion i da gli app.alti pe·r frodi a danno dell'Erario parvero titoli· ,spe.ciali cl.i b.enemerenza e di prefepenza (1). J.l collocamento clella mano d'opei•a ag1·i– colci d·u1·ante la g·ue1·1·a. E ci sono al:tri aspetti dell'economia del lavor.o ,che la guerra pone in risalto; altre provvidenze ed' iniziative sociali si imponevano e furono neglett,e. Tutto il oollocamento di utilità pubblica, ad esem– pio; e quello dlella mano d'opera agricola in ispecie. Basti dire che, mentre nella seconda metà di ag.o·sto il Genio milila•re ri.chiedeva con insistenza operaii in _gran numero per i lavori di strade e trincee alJ.e (I) Dobbhimo però lealmente rloouosoere ohe, per quanto riguarda 11aconrezlone degli Indumenti mllltarl·-.dopo le tante Insistenze del ·-Comitati delle Vl\l'le città e sebbene In ritardo di più di un anno, quando cioè la maggior pMte di tali lavori era stata eseguita - qualche cosa tu ratto. In ·data 2 ottobre 1916 una Circolare della Di– rezione generale ,del servizi loglsttcl, Ispirata a Idee larghe e demo– -erattche, ordinava eh~ la confezione degli Indumenti militari dovesse esclusivamente affidarsi al Comitati di Assistenza e agli :Enti non di speculazione, osservando che • f1·a gl! -impren<Uto,·i p1·,vatt sonsi -auresì iusi-n.uatL pe,-shio elem,mti eq1dvoct n e mtnacclando la reso1s– à.1one del coritratti • aL Capi-sartt ,·eggimental! elle sfruttano ta mano -ll'ope,·a n· BibliotecaGino Bianco fr.ontier.e vecchie e alle nuove, nel, Veneto - ei-Oè sotto mano - si .avevano migliaia di braccianti dis– occupati pe,rchè ignari di tale richiesta, e perchè ignorati dal Genio militare. ,. • Dicemmo già, parlan do. del Collo camento di utilità pubblica, come La sua organizza.zi •one, per regolare razion,alment,e la man o d'op·era, ·n on sia meno ne– cessaria quando, questa difetta che quandq essa ec- cede. · Non per nu!La,nel maggio - .sotto l'impressfonie esagerata /le-i vuoti che Lamobilita7,ione recentissima aveva aperti nelle file del proletariato campagnolo - sorsero affannosamenLe parecchi Comitati per il collocamento della mano d'opera agricola. . Anche no.i che scriviamo· fumm o fra i più soHe– citi ad organizzare - a nome della Sez:ion.everonese dell'Umanitaria - uno• di tali Com itati e a compie,re una rapida inchiesta sulla disponibilità della mano d''o.pera agricola nella provincia di Verona . L'allarme non era giustificato e là _mano d'opern, fortunatamente, no,n fece difetto•, perchè il Lavoro mancato dei richiamati fu compensato dalle mag– giori prestazioni dei rimasti e, almeno nel Veneto, dalla forzata presenza dei numero,sisSlimi rientrati d:alrestero fin dall'agosto 1914. Ma siamo sinceri : se I.a deficenza di mano. d'<;>pera ci· fosse stata da:vvero e forte, cosa avrebbero· po– tuto concludere certe improvvisazioni? E, se taLe mancanza cti braccia si verificherà neUa primavera· e nell'estate del prossimo anno, come si fronteggerà se non avremo provveduto a organiz– zare - sia pure modestamente - un po' di ColJ.o~ e.ament o agri oolo interlocale? E si ba.di che, sp,eci,e nel nostr.o Paese - data la diff erenz,a di giorni che corre per gli stessi rac– colti fra plaga e plaga. e, nell.a stes·sa plaga, fra località e località ~ un'avveduta distribuzion,e e un sa,piente .e ordinato spostamento di sqwadre di brac– cianti potrebbero supplire nei lavori agricoli anche a una grave penuria di bra,ccia. Ma non c'è da aspettar maggio ch,e venga, pO<ichè ce-Iti orga,nismi non si improvvisano nel momento. Ne sappi.amo qualcosa per l'esperienza fatta, a pr-0- posito del Collocamento, infinitamente più facile, d:i cirà quattromila sterratori d,elle Provincie di Ve– rona, Mantova, Rovigo, Padova e Treviso, che, per conto dell.a Sezione veronese dell'Umanitaria, in,– viamrno nell'agosto scorso ai lavori del Genio .mi– litare sul fronte dal Monte Baldo al Pasubio. I collocamenti si faoevano per squadre, ·previo accordo -coi Sind:aci che ci comunicavano il numer-0 dei braoci.anti, disponibili, e, nel complesso, si svol– sero sufficientemente bene. Ma ·quale perdita di tem– po -- così prezioso per la natura e l'urg,enz.a dei lavori, che si dovevano eseguire in luoghi in cui, con l'ottobre, è giocoforza sospendere ogni attività; quale loO'oran:!Je serie di c ontratt empi, dovuti a.Ila poca agilità d'i Sindaci, di S.eg, r,etari oomunali, dii Capi squadra; quali piLateg giame nti dli amministra– tori di poca .ooscienza per libemrsi da gente che· - per essere disoocupata - arrecava loro molestia, e quanti intoppi def.atiganti (a parte quelli enormi in– terposti cla1le r.estrizioni alLa circolazione nella wnia di guerra), dovuti al fatto- che nulla ancora si ha nel noS'tro Pae·se che· organizzi,_ coordini, faciliti tali còmpiti e attenui le lungaggini burocratiche per ot,. tenem le riduzio•ni di trasp,orto, e c1iminuisca le diffi~ coltà e le spese eccessive per le cornunicazi,oni ra– pide, spècie telegrafiche e telefoniche! Allora ci fu dato di misurare tutta la importanza delle norme Rein,a su la mediazione del Lavoro, di cui invano fu già chiesta la appli-cazione immediata per decreto-Legge, e oome sii.anej::essario e urgente prevedere e provvedere fin d'ora per quello che po- trà necess-itm,e al!.a ripresa cl,ei Lavo•riagricolii. ·

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