Critica Sociale - Anno XXV - n. 14 - 16-31 luglio 1915

ibHotecaGino Bianco 'CRITICA,SOGIALE 211 CLAUDIO TREVES . • PER UNCONVEfiNO FRA I SOCIALISTI DEI PAESI BELLIGERANTI Fu detto e fu scritto a sazietà che quei socialisti ·d'ogni nazione, belligerante o neutrale, i quali fos– sero rimasti immuni di ogni condiscendenza al– l'ebrezza guerresca nei loro paesi, avrebbero avuto più tardi l'onore insigne e la provvida possibilità di far deporre le armi e di, limitare le devastazioni della forza nel regno del diritto. Noi sappiamo quale fermezza, quasi eroica, sia occorsa ed occorra per praticare tale astin~nza dal torbido.... barlettano guerraiuolo, là dove tutti vi abbeverano il proprio spirito, con la convinzione di dissetarsi alle più pure fonti del patriottismo. Ma non era da dubitare che gli astemii avrebbero più tardi tratto conforto I:}· ~ · prem'io, per le am?-re_zzepatit~, da~la gioia e c¼f. ,, vanto della loro m1ss10ne pac1ficatr1ce e restam'à.~ trice, più tardi riconosciuta, invocata e sollecitata da quelli stessi che l'avevano schernita. I socialisti tedeschi dissidenti ora scontano, con la mal corrisposta e non riconosciuta sincerità della loro sedizione coraggiosa, il castigo alle loro fatali condiscendenze kaiseriste. Mentre infierisce contro di essi, nel loro paese, insieme all'ostracismo dei loro compagni, quello dei loro concittadini, del Governo sgomento e della stampa borghese vibrante di ipocrite iracondie; •li mqrtifi.ca d'altra parte il sospettoso scetticismo ·dei loro compagni stranieri, a loro volta suggestionati dalla calunniosa inter– pretazione dei nostri avversarii comuni, secondo i quali i socialisti tedeschi dissidenti manovrerebbero sotto l'occulta direzione del Kaiser stesso, per ef– fettuare una « pace germanica» prima che l'avversa fortuna riduca i tedes,chi vinti a subire la volontà degli alleati! . • Tuttociò è ingiusto si1:w alla bestialità; ma ha per sè anche la logica dell'umanità in guerra. I nostri avversarii, allorchè si .accingono ad im- . pugnare le armi - si· capisce - per la patria, in– vocano l'unanimità nazionale e s.ono pronti e im– placabili nd .bollare di fellonia il dissenso idealista del socialismo. Ma, in fondo·,·anch-è per essi il so-. cialnazionalista è un personaggio utilizzabile nella contingenza, ma spostato nel quadro d·ella logica politica, la quale non sospendè il suo silenzioso im– perio neppure durante lo stato- di guerra : onde presso gli stessi nostri avversarii il socialista, il quale abbia prima incitato alla guerra e poi solle– citi la pace, abbia prima piaggiato• la forza e in– vochi poi il diritto - sfruttato alla vigilia nella fucina della unanimità guerraiola -'- appare a pa– recchi un ciurmadore, ai più un disorientato, ed è per. tutti un non valore, logorato dalla sua me- desima cont.radizione. · • È questa, fatalmente, la sorte dei socialisti tede– schi, i quali matur.arqno in un troppo lungo silen– zio la odierna resipiscenza e mostrarono di avere bisogno di troppi e troppo palmari indizii, per accorgersi· dello spirito e degli obiettivi « di con– quisi.a» del militarismo germanico. Essi fecero troppo credito aHa buona fede borghese, perchè' •

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