Critica Sociale - Anno XXV - n. 14 - 16-31 luglio 1915

224 CRITICA SOCIALE . ' stro .avviso, tale opinione è sup-erficiale e inadeguata alla spiegazione del fenomeno. Tra i Rumeni vi sa– ranno oert.amente- (come in ogni popolo) dei CO'l'rotti,. degli speculatori e dei contrabbandieri di grande stile; ma i fili della politica nazionale non possono essere, e non sono, unicamente nelle mani di costoro. I mo– tivi della condotta, apparentemente subdola ed ambi– gua, della Rumenia sono ben più complessi e pro– fondi. Ciò, oltrechè dallo scritto pubblicato un mese fa nella Critica, si evince pure da un articolo di Pou– ncus, inserito nella Fortnightly Review del mag– gio 1915. . · Il piccolo Stato di Rumenia - scrive Politicus - occupa una posizione strateg.ica assai importante. A caval-to tra la Russia e le Potenze Centrali, non possie– de che eirc,a otto milioni di abitanti, mentre etoografi– camente -e linguisticamente i Rumeni sono ben 14 mi– lioni. Tre milioni e mezzo di Rumeni sono suoaiti austro-ungarici, per un mi.lione e mezzo abita{lo in Russia, e per un milione sono sparpagliati nel,la pe– nisola Balcanica. Nella politica degli Stati, la tradi– zione ha grande int1uenza. Orbene, per t:radizione., I.a Russia e la Rumenia furono finora non amiche, ma avversa,ri,e. Da secoli la Russia .aspir,a al ,possesso del .. Corno d'Oro e d-egli Stretti, passando attraverso le · l'egion1 danubiane; da seco.li, quindi, i Rumeni hanno .appreso d,ai diplomatic i d'Occ idente che ,la Russia era I.a loro più implacabile •e perico.Josa nemi,c.a. Così, I.a politica dellia Rumenia è dive-ntata tradizionalmente antirussa. Cotesta tradizione venne abilmente sfrut– tata dalla Germania, la quale•, dopo _il Congresso_ di Berlino, riuscì a porl'e su.I trono rumeno un prin.c1pe di HohenzoHern, il defunto re Carlo. I sentimenti germanofili di questo Sovrano risaltano luminos·a– mente dalla seguente lettera da lui scritta nel 1880 .al Bismal'ck: « Grazie alla sua posizione geografie.a, la Rumenia è destinata ad avere un'importante parte nella soluzione della questione orientale, e, come essa è la detentrice d,elle bocche del Danubio, il massimo fiume tedesco, gli interessi rumeni e quelli• tedeschi tendono a dive-ntare strettamente uniti. Noi sinoera– mente desideriamo, sostenere gli interessi tedeschi, specialmente in quanto tale a'zione è in armoni,a col nostro svilup,po economico. Di c.onseguenza, il mio Governo avrà cura di promuovere preziose r,elazioni coll'Impero germanico; e io spero che il mio Pa,ese potrà contare stil benevolo appoggio d,e.Jla Germania in· tutte le future conting,enze D. li germano-filismo di re Carlo si· è in buona parte trasmesso agli attuali Circoli di Corte, ch;e, in un Paese scarsamente d,emo- . cratico e prevalentemente rurale come è la Rumenia, esercitano influenza notevolissima, principalmente nel– le questioni di politi-ca estera e militare. Per tradizione, dunque, e pe·r le influenze dinasti– che, la Rumeni.a è piuttosto spinta verso la Germania e l'Austria che non verso la Francia, l'foghilterra e la Russia, alla quale ultima nazione· non può anche perdonare di averle brutalmente strapipata la Bessa– rabia, abitata da un milione e mezzo di Rumeni. Se– nonchè, tale tendenza germanofila è paralizzata dal sentimento irredentistico verso i fratelli soggetti al giogo austro-ungarico. La storia di questi tre• miJ.ioni e mezzo di Rumeni è una lunga storia di tradimenti e di oppressione. Da circa mezzo secolo, i Magi.ari (Ungheresi) - co!J',appoggio del Governo di Vienna - han posto in opero. tutti i mezzi per snazionalizzare e magiarizzare i Rumeni del Banato e della Transil– vani.a. In base alla legge fondamentale dell'Imp•ero, i Rumeni cli cotesti territori avrebbero diritto .a11a . più comp-let~ uguaglianza di trattamento e alla piena libertà di usare il loro linguaggio non so,lo nei rap– porti famigliari, ·rp.aanche in chiesa e nelle _scuole. Orbene, questi dirittj fondamentali furono sempre ol– lraggiosame·nte misçonqsciuti dalla casta magiara do– minante. I. Magiari monopolizzarono a loro vantaggio i pubblici ilIIJlifghi, le scuole inferiori e medie, l'Uni– v-ersità. Sopràtutto durante il periodo elettorale si fa palese, in tutta la sua odiosità, l'oppressione magiara. I poveri contadini rumeoi, chiamati ad esprimere J.a loro vo-Iont.àe ad eleggere il loro rappresentante al Parlamento di Vienna, d-evono sottostare a ogni spe– cie di soprusi e di ·violenze: come i cafoni del nostro meridione durante le elezioni « giolitti.ane ». Certi epi– sodi, ··'narrati .<la Politicus, mostrano che il regime BibliotecaGino Bianco terroristico dei mazzieri non vige soltanto a Gioja del Colle. Corruzioni, sequestri di persone, bastonate e intimidazioni sono all'ordine del giorno. Molti elet– tori devono letteralmente rischiare la pelle per de– porre nell'urna il loro misero voto. Còsì si spiega come una popolazione di quasi quattro milioni di abitanti sia rappresentata da cinque Rumeni; gli al– tri Deputati sono tutti Magiari o Rumeni magia-riz– zati. La politica imperiale austro-ungarica è sempre ·identica a se stessa: distruggere tutte•quelle razze e nazionalità ohe possano avere aspirazioni di indipen– d-enza. L'aquila, bici'Pite non può nutrirsi che de-Ila loro carne·! Dopo avere protestato invano contro questa pol.itica ·austro-ungari,oo in Transilvani.a, I.a Rumenia si trova ora in un momento decisivo della propria storia; tutto il suo avvenir,e si può di,re dip,enda dalJ.e riso– luzioni che sarà per prendere entro poche settimane. Persisterà es·sa nell'attuale incertezza ed immobilità? quali tendenze piglieranno il sopravvento? . Le recenti vittorie austro-Led-esche e la riconquista di Leopoli non, sòno fatte certamente per incoi-.ag– giare i BaJ.canici a dispiegare un'azione ostile verso gli Imperi centrali; tuttavia, noi crediamo che la l'e– sistenza russa sia tutt'altro che fia.ccat.a. Una vigo– rosa offensiva non tarderà a manifestarsi da parte degli AIJ.eati. Anche le nostre op erazioni o 1tre l'Isonzo avranno indubhiameùte quafohe benefi.ca ripercussio– ne sullo stato d'animo dei p opoli neut ri del Bal– cano. Noi pensiamo pertanto, con Politicus, che .la Rumeni,a non lasci,erà trascorrere molto tempo pri– ma di lanciare il suo ben agguerrito eseooito contro l'Austria-Ungheria. Fors•e.•il presente indugio è de– terminato in buon.a parte dalla pl'eoocupazione p,e-i · raccolti agricoli. (Non si dimentichi, infatti, che la · Rumenia è un Paese eminentemente agricolo; più dell'SO % della sua popolazione vive nelle campagne). Una questione di sentimento e un alto interesse la urgono verso l'intervento. Essa, da un lato, non può dimenticare le angherie subite dai fratelli irredenti; dall'altro, sa perfetta-m,e,nte che l'integrazione del suo territorio, coll'annessione della Transilvani.a, le è im– posta da palmari- ragioni di difesa strategica. La sua odierna configuro.zione geografico-politica è tra le più •infelici. La parte settentrional,e è esposta a tutti gli attacchi., nonostante le fortifioazioni; un conveniente sviluppo- di strade e ferrovie le sarà ostatolato fin tanto che non si sarà un poco arrotondata. Essa, è vero, è grandemente interessata aHa libertà. de-gli Stl'etti, perc,hè molto d-el suo grano passa in Europa attra_verso il Mar Ne-ro e- il Bosforo; ma le Potenze dell'Intesa non hanno al-cuna difficoltà ad accordarle un libero e facile accesso al Mediterraneo. I Rumeni austrofili sono mentalmente ciechi se spera no di poter riunire le sparse membra de11iana– zione col.la sconfitta degli Alleati. Inufnto, ·Germania e<;i Austria saranno, alla lunga, battute; ma, anche uscissero, per denegata ipotesi, vittoriose dal cimento, esse non realizzerebbero mai le aspirazioni patriot– tiche dei Rumeni. La Monarchia danubiana non po– trebbe mai tollerare la creazione di una Rumenia potente ai suoi confini. La sua esistenza oscurerebbe l'Ungherìa e sarebbe insopportabile- ai Magiari. Au– torevoli uomini politici austro-ungarici hanno ultima– mente di·ohiarato che il possesso del Banato e della Transilvania è assolutamente necessario al Regno• magiaro. Inoltre, è inconcepiibile che l'Austria e l'Un– gheria concedano piena l_i,bertà a una Rumenia ohe si unificherebbe soltanto entrando nella Federazione austro-ungariffi e sommergendosi- completamente nella Monarchia danubiana. Cotesta Monarchia non mute– rebbe, e non potrebbe mutare, la sua tradizionale politica di oppressione e sn?-zionalizzazione. . . Conchiudendo, la Rumeni.a può sperare d1 redi– mere quattro. milioni di Rumeni e di conquistare la sua indipendenza effettiva solo in opposizione all'Au– stria-Ungheria. Se desidera l'unione nazionale e ,.1i– sdegna i piccoli vantaggi del P1:'8.sente _p-er garantirs~ l'avvenire, essa deve rompere gh mdug1, e presto. Gh eventi precipitano. Nessuno amta ohi rifiuta di aiu- tarsi da sè. e. m. RIGAMONTI GIUSEPPE, (lerente rupongabile. Milano, J7/7 191&- Cooperatl-Ya TlpograOa Operai • Via Spartaoo, e.

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