Critica sociale - Anno XXV - n. 6 - 16-31 marzo 1915

CRITICA SOCIALE 85 , pio p.iù veloce. L'Inghilterro sta ora s,caociando kt Germania da.Jl'Asiia. Minore, dove questa oos.t,ru1iva ferrovie. Così nel nuo,,o .assetto d,eLl'ElLl'opa e del– l'Asi.a Ocdde.n 1t..-ileessa pO'lrà far passare la Valig.ia de!Je Ind,ie per Cost.a;ntino,po!,ì attraverso l'As.ia Mi– nore e la Mesopotamia, fi'llo a Bassol!'a, e, con acco•rdi oo,n la Russia, a,Ltraverso al Belucistan, fino aH'I 1ndkt. E un pea::w che si dioeva che la Va-ligiu avr.ebb>e pr,e..– sto lasci.alo Brindisi, per Sal,oni.coo. Or.a .non si par– lerà più di ciò.... V,ed1,erno presi.o la Va1'igiia.arri– vare a Ba~sona. I vi,a,ggfo,to·ri eviteranno la tra.v,e.r- ·.sa.t;a del Mar R,osso, che è sempre penosa p,ei su0ti ' calori h!,opiooli. E i.I vi.aggio per terra po,rl•erà J.a Valigiia delle Indie,. attraverso' .J'Eu,ropa e l'Asia Mi– no1-e, in J)OChi giol'I1i da Londra a Bombay, evita.ndio il llllngo periplo deLl'Arab~a. La PaLestirua fu s,cmpre disputata - oome r.agi,one di vita - da.Jl'Egitto e da Babilonia. Essa costi.tuis-oe il trait-d'union f.ra le due regioni. Nell'anno 608 ava•rnti Cristo, Necao, re d'Egitto, rin.rwvam:1,o la oenite1,ÙT),~ guer.ra d•ell'E,gitto oontoo Babilonia, invooeva. la Pa– lestina.; e l'in,fe]jc,e re Gi.os.i.a, si.,gnore di Giud,ia, ca– de-va a Megiddo per difendere !,a sua neutoo.Htà, come un -re Alberto del Belg,i10,e im:p•ediflea 1,e Neooo d'a– vanz.arsi neLla v.a.Ued,eJ.l'Eufrate. QuaiLtro anni a,p,p,res– so, Necao .cadde ne.Ila battaglia di Carche-m,is vinto da Nabuoodonosor, l'imperatore Caldeo di Ba.hi•l,onia, ohe d~strusse Gerusa!,emme. L'Inghilterra conosce me– glio <:li me questa stari.a antica, e La fo. modem.a. lo fui spetfatore degli inizi di questo rinnovamento del].a storia ad uwm Anglfoe nella mia giovinezza,, qualfldo l'lnghi,Ltenra conquistò l'Egitto. Ora essa· segue irn– plaicab>Llmenteil suo pi.ano. E, p,oichè re Gioirg,io ~,on n.1iol f,a,ro la fine del suo predecessofle Necao, ohe V1,s·se e morì 2500 ari:n.isono, ,essa trova più prudente di ,a1]– le:arsi. Ciolla Ru.ssiia, che è più all'est, e perciò meno immediatamente pericolo-sa, per far scaccia11e la Ger– m,a_nLa c:La.11 a Mesopoitam.ia.. Il gross.o pubblico non segue i fatti che paiono p1ic– coli, e sono quelli che p.reparaino e sr:1i 0 eg,ano la sto!I'ia. La G.ermania proseguiva, fino a p-ochi me-si sono, un'opera di influenza .asooi intensa fr.a gli Ebrei i,n P,alesti,n,a, .a mezzo cLelsuo. oc Verein der Judèn ». Ciò dette anzi luogo a gravi discordie fra gli Ebrei p·ale– stini, l'anruo scorso. Or.a i,'Inghilterra riitorna su questo prob'lema Ebrai.co– Palestinico. Un gior:no o l'altro, l'Euiropa si dovrà tro– vare davanti ~ questo nuovo P'I'oblem.a Ebreo. In Rus– siia viivon,o otLo mili-0ni di Ebrei,. Pobedonoeff i.J Me– trop·oltlta, si proponeva di risolverlo così: ·« un ~erw lo si obblig.ava aill'emig,razione, l'altro teTzo rulla con– versione al Cri,sti,an,esirpo, e na!Lro terw lo si anrue– ·gaiv,anei! Dniep,er ». Or.a può dars,i che J.o narismo, che non è tanfo preciso nei calooli, .aumenti anc,he_qwesto teno destinato ai! mas·sacro. Ma infine non è pro,ba– bi~,eche l'Europa permetta questo miassaicro ,in massa di o!Jto milioni di .citt.adiThibuoni e· laiboriosi, e i,nof– f,ensivi stu,diosi diel Tailmud. E l'In,ghi-lterra si dichiara pro,nta .a ricever.U in Pa– Jesti·na, prestand,o i,I servizio della liberaq,ione ,ai! suo buon ,aimico Nicola ,e a tutti i sa.tra-pi dellia Russi.a,, ohe trove.ranno bene il modo, quaindo ~on .avranno p·iù gli Eb,rei come loro souffre-douleurs, di sfog,are il IOTo s.a.d,ismo s-111 povero « musgicco », ora ohe l'ò 1 ro alflgto-frrainoose li remd,e di nuovo ·i,nvirucibil.i e iincrol- 1.a:mli. R.' 0TTOLENGHI. BibliotecaGino Bianco . CONFESSIONE INT RVENTISTA Cw·o Turali, NelLa vostra pos,tiHa al oe.\l'articolo de.ll 'amico Al 1 essandro Levi, pubhlicato nell'ultimo numero d,el'l,a Cl'ilica Sociale, \.eggo il segue,nt.e pe,riodetto·, che· si riof.eris,oe a me: « E lo -s-te,sso Longobardi - che a qua,l,ohe letto,re- aJfrettato parve in·te.rve-ntista - non sol.o non sp.ing,ev.a alla . guerra, ma· sopratutto poneva in guiairdia contro J,e iJ.lusi,oni e i p ,e.ri ,co!.idi un• iomp,erialismo i:balia·no, che o ci portasse di UJna Ji!n,e:asoJ.a .:i,l di là del confine strettamente g-eogra– fico, o pote•sse anche sol.o suscitare i,l sospetto di nostre veI1eità espansionis.te e domina.tric,i >J. È sempre prof-ondarnente mo<rtifican:te, per un au– tore, acoo1·gersi che egli si lascia fraintendere dai ),ettori, e nel cas,o mio La mo·rti:ficazi,one è rnolto pi•ù g.ra ,ve, pierchè si tr,atLa /ii un l·etL01-edi qUJalità oosì ,e,ocezi,ona,le, e così supe.ri, ore aUa comune, com,e. il Dir,ettoa·,e. della Cl'ilica Sociale, ed anche per un'al- tra mgio~1e. 1 Io discutevo un problema politico, la cui so,luzi,01i,e, i•n un s·ens-o o nell'altro, può ,aver,e conseguen2;e in– c,alco.J.abiÙ sull'avve-niDe dell'Italia e sul\.o s·viluppo d,el movimento soci,ali.sta; avevo quindi i,ntes,o•,ainche più del solito, l'oibbligo moral1e di flendere pe1fotta– m,ente chi.ai -e a me stesso le mi,e idee, prima di p,rendeu--e la p,ernn,a, e mi ero sforzato. cli l'end>e<rle, poi,· per.f.ettame.nte intelligibili agli altri. Mi acoo,rgo di non esservi riuscito, e fo quindi ,a,p-. pello, aooora una volta, alla tolleranza ospita•~e d,ell,a DiNn~on,e delLa Cl'ilica per ohi1ari1,e, nel mi•nor nu– mell'o .di p.:i,role possibili, la mia p-osiz.ione intellet– tt.Ì,al•e<:li fronite al p1·obLe,m,ade-Ila partecipazione doel– l'ltalia ailla gu,e,rra o del mantenimento deUa neu- triahtà. . Al\.'ltaJi.a è ind.isp,ensa>bile: 1° Che gli Imperi cenil'ali escano sconfitti' dalla· loi/a. La vittoria della Germania e de1l'Au,stria creie– r-eb'be intorno alla' penisola una pressione ixr,esisti– biLe <li, forze s-overchianti d,ail Setterntrion,e e dal– l'Orieirute, che la traisfo<rmaz.ione della Turchia i.n u,n,a cLipemd>enza tedesoa, e l'a-cquisto, da parte delLa Ger– mania, di pos.sedimenti sulla costa seUentri,ona\.e del– l1'Afrka, trasformerebbe in un cerchi·o asfrssi,a,nte, qu.as -i completamente ohiuso. L'Italia di'V·e.nebbe vas– sa.lLa: •Tia sua poli-tioa estera e i suoi rappo·rti e;om– me.rcia% oon altri pa,esi sa,1,ebbero sotto•p.o,sti al libi 1to cLei. vincitori, ed anch,e ,J,a sUJa politica interna do– vDebbe obbc<lir 1 e a,U,e ,d.ire,tti,ve d'i ~erlino,. Ciò fa.reib·J:i,e ,comodo, fors:e, .a molti cittadini della P.eni•so~.a.Sta a v,edere·, s,e. to•ochi propr~o al sodaJ,ismo prep~u.are iI terreno adatto ai!Lapiianta veI,è,nosa del'La reiazioine·. 2° Anche nel caso di una scon/ìlta degli Imperi centrali, poter contare, alla conclusione· della pace, e per un cel'io tempo dopo, sulla solidarietà asso– luta ciel/e Potenze ciel/a Trip·lice Intesa. Q,uiesta è J.'unica oondizi,onie che possa garantire l'lta.tia dal riselfllimento de;ll.a G-erman.ià e <:lell'Au.stri.a, alle quali \,a cri-sj attuale ha dimosit.ra' lo elo·queinteinente che non p,o,ssono con,tare sulla J.oo' O alLeata latina, e che interessi, s-en.timenti, tendenze, ~ping,er.a.11,no semp,re · questa v·erso i !,oro n,emi•ci. Far seguire al'l1a scon– fitta wna guema, ohe, •si potrebbe prevedere viillo– riiosa con sicureq,za matemiatiica,, sar-eb'be, ·anoh:e m~– iitarm.ente, un'ottima parata per. gli Imp,e~i.

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