Critica sociale - Anno XXV - n. 6 - 16-31 marzo 1915

84 CRITICASOCIALE guerra, che una villoria (quale villoria!) non riusci– rebbe più ,'1 c:moellare, ad alLenuaise o a fuorvia,1,e. Secondo noi la questione si y·iene ognora più p,ro– spellando a siff.at.ta luce. Già le manifestazion,i di quella co ·cie-nw. 110-11 mancano, nella st,essa German.ia. A mal,gr,ado dell,a occhiuta censura teutonica, se ne ;;.a ,aibbasl.anza al riguardo. 11 discorso di Li,ebknechl ,n,ol P.:iwlamento ·prussiano è la traduz-ion,e a voce al.La di uno stato cli spirito che cooquist,a J.e masse tede– sche, oosì quelle delle officine come quel•Le delle trin– cee. Quando, a, guerra fìnita, queste masse potr.a.n,n:o lraclurLo eia sè ,e cantarlo in •coro, è probabile che •1u,a\.c.hecosa v,errà a mutai-e dell:a vecchia Ge!'lriania, Yincitr,ioo o vinta che e!La -sia, in ogni modo, esausta, dep,1,cssa economi,camente e fìna1J1ziariiarruente, ,e oon– s·ci,a de,ll,a jaillura morta1e che impeTialis,mo e milita– rismo. le avranno inferto per non b,1,eve tempo. È pe1,ciò evidente l'errore ohe commettono coloro che, ra,gi-onanclo sul.l'avveni-re il quale uscirà dalht c,onO.a,girazi1oneocli•erna, saltano a piè pall'i lo s<tesso !'.atto peii' cu•i i loro sp,i-riti sono agiteiti e le loro v-o– lo,1tà te-se a determinaire e ad aff11ettare l'interv,ento d,cll 1 '1Lalia, sa,ltano, cioè o,gni esame dei ri·Oess·i che i I fatto, avrà, dovrà av,er-e, sull'atteggiamento dei po– poli ri·spetto ai proprii gov•emi ,e reg,imi, intoo-ni, e rispetto .o.ll' a,vv,en'Ìr•edei rapporti in,tern:azionali tra i popo.Ji medesimi. Gerto, ·se un falso e. orgogJi:oso ori,en– t.ame111to d!i coltu11'18 p,otè oontri-buire po.lenitemen.te, co– me- i,o cl'imostr.a-vo i,n un mio scritto recente (1), a tra– sci.nare tutto il popolo tedesco nella follia della guer– ra,, -tanto più potrà ora la !JI'emenda Jezi,ooe deJ:Je cos,e LI isperd,ere \'in,ga,nnevole allucin:azion,e, e sostituire (l\J.a mieg.alomania d,ei dfo"igenti un più sano rea·J:ismo p.opo.J.are. L'lntern,azionale sociialis.ta e pro\.etari•a di i,e,ri fu còlt,a al 1la sprovvi-sta dalla guerra, ohe divampò 'l'ailta comD un fu\,m,in.e. Nell'abmasf,era incandes,cente e san– gu·ig,n•a cli que!Le 01,e trag,i,che, un,a vofontà più forte, l,u ,ngamen.te a~le111ata n.ell'omhra, nel\'i·nsidi,a, niella rnc1nzog·na •e nel tr,aclime-nto, trascinò via \.e màsse te– desche nei camp>i d,ella strag,e. L'Interna,zi-onal•e non potè oppor.re più nU'Jha. Avvenne l'inesor.abi'le. Pea· questo,, ,n sconigiura,re questo, me,ntre si av,ev.a ancora la s,en-sa2,ion.e d,eJ\a imm:atu1rità deg\·i aiccordi e de,l\a potenzia risoluti.va del prolefariato interna,ziooai\,e,, Gio– ,·a-nni, .T,aurès avev:a prodigato s·enza rip·oso negli ul– timi ann.i i palpiti più .ardenti della s,ua anim:a so– cialiskt, cl~\ suo ,umMi-smo socialista, e, i bagJi,ori p>iù vi,vidi e fosf01·esoonti della sua• grande mente, e :aJ.Ja Camiera fran~ese, nei primi di quello stesso mese di J!ugl,io 1914, in cui -era immo1ato, primo, ali.a furia di,;sien,n,a!JacleHa guerra, che già gli TU'ggiva inborno, lr.rnciarn l'ultimo mònito i,n quel profebico disoo,rso che egli prnnunciò per oppors:i all'app,ro-vazione dei ncdili per il v,i.aggio di Poinc:l!ré i,n Russia! Ora il mònit,o di Jau~·ès ar,riva :al proJ,eroria-to di tutti ,i paiesi ,:ùl.trm·e,rso una voce ben altrimenti eloquente (ed era incomp,ara,bilmente eloqu,ent,e, tra g,\i uomini, la voce di .Ta,urès!), .attr.aveirso la voce della guerra istes-sa, che non è più umana, che è la ba,rbairie e il lutto e contro cui è in nmrcia I.a reazione del proleta,ri,a 1 to, ansioso di un ritorno all'umanità, e aocog\i,en,te nel suo pi·rito lutti i trngicj e suggestivi richiami della r,e.nltà, che provvede a ritessere l'Internazii-0nale vit– l01·iosa di dom,a'IllÌ .... (I) Ve<II Coltttra Popolm·e: " La efflclonza <lene l<lee o <loJla coltura proiettata attraverso la guerra •· BibliotecaGino Bianco Questa nostra con,cezione supera adunque i proble– mi na.zionali e territorial,i. Pe·r essi altri vuol pairti•ro in gu-e1Ta, ma essi trov,e,rann-0 il loro assett-0 ne,t\'e– quili-br~o ,europeo, che, per le mgioni aocenn:a.te , ci'()– v.rà ,ess,eI'e la ineluUabile resultante della guerr.a. Queilla con,cozione separa nettamente il nostro Pa,rt.ito da tutti coloro i q-uali vogfamo trasciniare il P:a,e,s,e a interve-nioo nel conflitto, a destra ed a sinistra, po– nencl•olo, al di fuori da ogni loro ,eor!'esp,on.s 1 abilità. GIOVANNI MERLONI. ' VERSO L'ASIA Ahimè! ,ohe la guerr.a « liberatrjce » sembra 01TK1i n,on a,vene a[fa,o destino che cli cOi11solidare da una parte il cesarismo germanico per l'abolii.a opposi– zione ciel soci,alismo e per La distruzione di tutti i sogni pa,ci.fìc.i·sti e libera.li che già aivevano, so!'liiso al n.o•bi•l,espirito di F,ed,e,ri:co Guglielmo, auspi,cam1te il ravv,iciname.nto oon la FN~niCJiamedi•ante la co,st,i– tu-zi,on,e d.el \'Als.azia-Lorena i.n un principato indipen– dente, e di oonso,l'i.d.aI'e drull'altr.a lo zairismo russo, :appoggi:a,to ai suoi « clvol'l1in », padroni della vita e del,Ja mrorbe de,! contud.ino, JeLifìeato d,aHa sua bu– rocrazia di &oand:a.l,o, ,e di rapirua, nobilitato dal nwnto pudico che l'alleanza inglese gitta so·pra le sue ver– go,grue. Ma wme, si chiederà, l'InghiJterra si è r-jdotta .a ciò, a g-etLare lo sue tradizioni più 1110"bili,a siacri– ficaire 1~ sue aspirazi,oni più antiche, i pri,nci})ii di1-et– ti:vi stessi della sua politica? Chi aibbù:a qualohe fiiroi,gliarità con la- si-tuazil()ne commercia1:e d,el mondo s,a darsi UIJ1Q !'isp-0sta. Si d-ia un'-0ccJùata ad una ca11:ta gene~•a:Le dell'Emisfero Bo,real,e.... Da un d,~oennio J'fo,ghHterra è sotto, i.I t-erroI'e di fare J,a fine di Venezia, con la stori 1 a de,lla q,uale 1~ suai storia me1mvigl'iosa ha molti p,u1nti di ~oinbatbo·.Venezia decadde per la scoperta d,ell,e nuov,e v-i-ecommierci.aJ.i; essa trion,fò finchè restò arbitra dene vie d 1 e:l1'0riente, Ebbene, ai nostri dì, l'apertura del Cain:ale di Panama è sembrato al\'1-ngh~lterra oo– me- \!Il segno infausto d·i deoade.07..a del suo ma,gni– fìoo p-rimato. Ed ecco l'impresa dei Dardanelli, che semft:ma çi,enunziaTe lo spi'I"ito ,che la s11inse contro !,a Germania: la oonquist.a della Mesopotamia. Qui 1a GermiaJniia ave.va av,uto larghe conoessi.oni d•i ferrO'Vi,c d:a\La Turchm. Or.a 1~1 Mesopota,mia costitu:isoo la, vio terrestne p,iù diretta per l,e fodie, attraverso a.J GoHo Persic.o. Per me, che ho consu:etud1ini colla sruoriia, la cosa era chiara da, un ,pez1,o,.Ma ora il Times s'inc,a,rion di stracciar.e, gli ulitim:i veli oaduchi. Esso SCII'ive, i1J1 d,aita diel 5 marz.o: « li primo risultato de.I forromento c\,ei Da1rdanclli sa.rebbe quello di taglia•re nettamenite Ja, vfa deLla Germa,nia verso l'Oriente. L'impell'aitore ted,esoo• ha talvolta parLa,to· d·i spingere Yerso i.I Golfo Pe,rs:ico il cuneo germ,a,ni,c.o. Ora gli alleati gli dànno la risposta». Il Golfo Persico, Rassor-a, lo stretto di Ormuz, sono- state se-mpre le vie natura.li per l'India. !Vii era situaito i,l B~blioo Ofìr, il porto di Salomone al qu,ale approdavano 1e merci preziose che egli traevo nella Giudea! Chi, come lo scrivente, fu in Oriente, ebbe occa– sione di vedere con qu.anla cuna i vi.aggi,a,tl.Jri in,gJ.csi OOl'cano di iabbrevi,are il_ viaggio per mare rerso !'Indi-a. Le ferrovie costituisoon-0 un mezzo del cliop-

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