Critica sociale - Anno XXV - n. 6 - 16-31 marzo 1915

CRITICA SOCIALE 83 diÌ fedi, ma ddl.:i cupidigia e ciel sospetto•, e non ci ha dato nè tregua cli armamenti, nè sicurezza mai, finchè ~coppiò la infernuJ.e conflagr .. nione. La nostra ncutmhlà è socia.lista perchè è contro tulto .ciò, ed è ita.lia.na , perchè, essendo- contro tutto ciò, denun– zia iL pericolo per l'Italia cli sfuggire ad una Scilla p-cr cozzare in una non meno pericolosa Cariddi. La salvezw che gli eventi in un.a a.i principi ci in– chcano è nel restare orgogliosamente noi stessi - ·fì!1chè almeno una neoessità travolgente ogni li~ert.à d1 scelta non ce lo vieta. La guerra non è nostra. La guerra - quest.o già è palese - punisce cru-. delmente tutti queW che l'hanno voluta, accettata o i111posta. Nessuno ne uscirà vincitore. Vincitori s·a.– ranno soltanto coloro che avranno saputo scongiu– rarla da sè - fi9-oalla fine. Non è eletto, che ciò non sp.ieghi anche qualcosa delle ardenti lusinghe .dei belliger.ant.i ai neutri perchè abbiano a buttarsi, an– ch'essi, nell'atroce fornace. Omai già si profila che a.i neutri toccherà cli dettar la legge ai belligerai11'i : Yincitori o vinti. In fondo, un segno - come in un germe - cli ciò si può scorgere anche- nella inizia– tiva cli von Bulow. Si ·tratta che il germe si svi– luppi: che l'Italia e tutti i neutri - uniti in un CO·· mune pensiero di libertà - sappiamo condurre l'e– sperimento alla sua ultima significazione, fondando la nuova coalizione per la pace e La libertà che rom– pa il giuoco delle coalizioni costituite per la guerra c l'oppressione. La nostra divisa ha da essere: olt1,e le due Triplici .. .,. ( CLAUDIO TREVES. LEOBLITERAZIONI DEGLI I TERVENTISn f: forse, questo il momento più critico, e più· diffioil 1 e della situazi-oµ~ da quando è scop·piata l1a co,n,f,fo– grozi,one; ed è, per rillesso, anche il momento più cri-tko e pi,ù diffici,l,e per il- Partito s~cialista. No.n che gif.iavvenimenti ,e J.e Cl'ona:che di-pl•omati•cihepiù recenti contengiano i·n sè elementi chre possano spo– sl-a,re le, basi deille nostre conoezi-oni 6Jnti-gll'e-rmio,le e !'·asse del no•stro atteggiamento; ma che qualche di,soriientam-e.nlo mQ!ITlentane,opossa in tatun.i sp-hiti d-etermiinarsi, qll'esto è hen po.ssi,bile nella ridda dell,e ipotesi,- delle i-n,formazioni ·sens,azionali, d,ei bluffs mi– nisteiriiali e gior,rualisti-oi, che dia qualche gi-omo s-o.1- ,cano fulm,i,nei l'ari-a p.er sprizzare sci,ntille gu,errieTe.. :. salvo il pronto spegnitoio de-Ila,smeintita uffìci,a,le.Bò– litirca a doppio fondo, come vuole il -sistema, come ilJllJJ)one,•purrtroppo una strana_ situ.azi-one parl,am:entaire e mi111-i,steri,ale, per cui l,e pr,eoccupiaz-io.nidel p,o,tecre si ,m,e,s,co1an,o fa-taLmente al-LeeSlig-enzedi- una• lihe,ra e sere;rm, valutazione della v-o,lo,ntàe, ,die,lleasp-irozi:oni del paese nei riguardi die·l c.onfliito intern,az.io.rnale. M-a noi non oi lasciiam-o fuorvi.are dalle osci,ll~zi 1 0,ni · e da,i mutamenti, reali o app,arenti, deHa po%,tka ufficfale; p-oichè, d_i frontè ai d'i·vers,i schemi cLi ip,o– Lesi e di probabi-lità, che sono· ,affo.cciat.e in qu,esti gilol1Ili, aibbi:iùmo!,e stesse ragioni di i,~ri di ,ç.ontinum•e a riman,e,1,enoi stessi: di- continuare, ci-oè, a r-itenere che, la guerra - la guerra non nece,ssairi,a, non i.m– p-osta,c;i, da alcun vi"taJ.e· inte-res,se - s,a!'ebbe il de;J-itto maiggiore con,tro il nos!Jro p,aese. Altri parla• di tria– di.mento,· di -tradiimiooto alle' idealità diemocffl<tiichee rivolu:zionariie, noi pa11Ji.amodi deliitto, de-litt:o del trar sci·rui.Terun inte,ro popolo in una trag.e,diia d:i nazii1on.i, che le p-Ol'terl1tutte, quale più quale mieno, ag,on-iz– z.an ~i- all'epiilog,o, e Msognose poii di d'ecenn-i e de- .ibliptecaGino Bianco· cenni di ossig,eno e,conomiico e· fìnainzi•ari.oper rifarsi una. ,esistenza civi,le e•sodale nuova,· E se· c-0,teslasarà indu,bbi,amente, la soi'Le di tutte le n,azion•i, g-iovani -e·,v,e,ocJhii,e, avv,e,n:iriste o decadenti, che furono- tra– volte 1 ruei vo-rti,ci delta tra-gedia unica nell,a storia, è p,er una, prnspeUi_va simile che l'Italia dovrebbe maroi are,? P•e,rc;hè ci s,e,mbra, - .anche :a _vol,e.rcipo,rre dal p •un.to di vista di. al,tri - ch,e troppi d;abi diell.a re,a;J,tà si,ano o ,s.cm ,ailio volula:me,n-te. ignorati, ~ che si giu.o– ·chi t.roppo sull'assoluto di determinate, ip:otes.i,.Dalla ·re-a.I'tàbalza per contro u,na fo.ll :a di punti i1nt,e:rr-o– gabi·v:i, clh.e,la me11Jtailit.à i.n.terv-enitistanon v,ed-e, non vuol v-ede!'e, o sopprime :aiddirittura. Prima di tut-Lodobbiamo g.iudica,re il futuro, d-ob– biiamo :gùudioa•!'eil proba:b-iJ.eatteggiamento di domani di que,sto- o- -quel p•op·olo, s•e vi-ncito,r,e, se vi,nfo, alla so-la :s.treig.uad'i qu,e,11,o che esso fu e si mani,fo-stò i,eri, o n!on dobhiamo a:ruèhe rioercare e raooogl:ie,re--tulti gli el1em1en,ti che l'amari,ssima e trafìgg,ente -esp,e,rienza d·e:Uaguerr,a vi.e,nei,n,eso·rabi-lmenteaccumul-ando neHo sp.1ri.to de.gli individui e dei popoli' in· 1'otta? Tutta que-sta tempesta di strazi, di s-acrifk,i ,e di lutti non a~rà presso o.g,n-ipopo,lo, neUe masse p-0,po– lari., p,arti.colar,me-nte, che far,an,nò I-a storia di do– mani, u,na iinf1 ue-nzà foirmi-d-abile sugl1i orùe 1 n,bamenti e· sul1J,edi-r,etliv,e nazionali e i.n.t,ernazioin1a-li-di esse? E in q•uafo semso,, codes-ta inf1u-enza: di a.liim,enta:re n<uov-i ,e p,iù inesti,ngui.bil:i od!, oppul'e di p,I'e,p:arare -co,nsapevo-Lmen,te le co,nidizi.o-ni di .ambi,ente e di ani– mo n,e,cessar,ie ,a imp,edire il rinn <av.a.rs -idi sang,ui– ruosi., c;ri,mi:nosi e i,nuti-li duell.i tra i p,opo,li,,1-ecui co,nte,se pOiS·s,o,no ben.e e-ssi, el'im:in,a-toil pia,ra-ssit-ismo ·provocatore del mL!ita11ismo-, dis,c-ufere -e riso-lve·re pa– cifìoom,ente, mere.è congrui isti-tu,ti d·i di11i.ttopubblico intema.zion,ale, dei quali già e·sjste l'i,nsp-i,ra~i,one-e 1',embrione·? F,e,rmri-amociqu:i. f: cliiaro che l'un modo o l'altro di 00,nside•ra:1,e il p,roiblema p,o·rta a .co-nseguenz,e affatto, opposte nel campo ]lrati,co. Chi .c,onsi-d,era,poniamo-, la Germooiia immutata o immufabHe, o la v-ed<e più -insolente e più ag,gl'ess·iva al dom1aini01i u:n:aeventuafo· vittori,a, trae. da ciò l'induzione ,che i,l blocco tede-sco rimar-rà una minacci-a p-ere,n,n,ealba democraizia -e al'la l'ib-ertà, e ohe; ri-ma,nend:o ba1e, bis,ogna qu'ind'i contrihuire oon ogrni p,oss,a a dep!'ecar,e siff,abta eve.Q.tua,llità.Chi, in– veioe, ao,nsider,a, i11 primo 1-uogo, che J.a· co,nflag.r.a– zione od,i,ern.a, per \•e sue origiQi (oonfli,lto cap-itali– stiiao- tJ.1aInghilterra ,e Germania, dispu.ta :n:bi,s.i J',eg,e– mo-rui,a-e,conomica mondi,ale·) e per- la v-aisti.tàe teirri– bi-!:ità 'del sil-o sviluppo, è de,s-tirnataa d-u-r 1 aI.'e a lungo e -ad ,estenuaTe ed ,esaurire tutt'e due i gruppi i,n lot.ta ,e J,e stesse· duie nazi.on -i dirige,nti, e chi p-oi av– vie-rte !,e iinev-i-tabilir,ip,er,oussiornidi Lal,ees,a,u,r.imento nell'inte•rno s-tess,o deUe nazioni, pensa e ritiene che aJ.l'a fì-ne si trov-erà fieri.t,aa morte quella stes,s,a eg,e·– moni,a, c:he è la po·sl.a de,! tremendo urto, e per J'.e– q.ui ,valenza o quasi dell-e pe,rdi:Le e de,J.l!e svialu,L-azi!oini che· .a 'tutti, saranno p·er deriva-i'e da una guerra oome · queslia, · se,nza p-r,ec,ed·enit.i n,ella stori.a, -e p-er I.a co– soiie1nza, nuova ehe il .f.atto, un tal fatto, c1,ee.ràin -Lutti i p,aesi. E ciò v'<!l,eanche nel cas,o in cui un,o d•ei due gruppi possa coniquistar,e una lieve o sen-si,b•ilie preva-\;enza; poi,c;hè si tratta di una nuo~•a co,s,ci.enzia •che si vienie formando o•gni gi,or-no so,tto l'i-nicuilJ,o d,elle i-n:ernarraib-ili tortu11e materi.ali e m-0,rah diella

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