Critica Sociale - Anno XXV - n. 5 - 1-15 marzo 1915

68 CRITICA SOCIALE baigia dO'Vesi·,conservano i ·Juoghi corrmrni, chi,seinLa il severo mònito deHa p-ropria resporusabiLità morale ed i11teJle,ttoole, ha l'obbligo d:i non spicciarsi delle formid.abilli questi-oni, che ci afitanagli,ano i;J oeirvello e ci s!Jraziano i,l cuore, con urua piroetta• disinvobta o oon wnia fa'ase beota-. Ellia .;JJcce,nna,giustamernte, neUa sua intervista, on. DÌ!rettore, a.Jla ·conven.i-enza di• far p-1-eoede-real1a discussione sui mezzi, ci·oè su la ta,ttiica che il Pair– tito dov€JVa adotta-re, quetla su g-li scopi, ,ohe es-so v,uole raggiunger,e o, a1meno, prop,01·si. Un neutoo– fa,La.... dei più assoluti Le potrebbe ri-sp'°'nd-ere: I-o scopo, che il Partito si propone, è_queHo di e,v,itaire, ad ogni. costo,, la guerra; se il mezzo adeguato, a r.aig– gi.ungeir.e qu,e,1;10 s'copo è lo se-i-op-erogene11aJ.eo, quian– to meno, la minaccia di questo•, logicame,n•te .non si può rifiru,ta,re l',adozi-one di tale mez1,o od almeno di tal1e mi,ruaccia. Ed i-I ragionamento non fa!"ebhe un,a g,ri.niza se.... apprinto, quel mezzb fosse' adegu,àtG ai qu,el fine - ciò che El.la preci,samente, con ser-!"a•ba ar,g,oruentazio,ne, contesta. Ma oon,senLa, onorevole, amico, che gurardiamo un po' p.iù iin là. Non v'è, n,eJl,adiial,ettica de.Ha realtà, soopo, che non app,aia, a sua vol,ta, \llll me,zzo per un fine più lontano. Anche ta guerra ed anche la rueutralità, che p,os-so;n,o appairiT-e scopi aHa Lo•g.i:ca dei miiopi - « la gUJe•:r,ra p-er la guerra>> è formula brutale e s,oem– J )i.ai ,che fa.lvolta si è udita, ma « la neutral•ità pe1r la rueutl'alità » ( che potl'ebbe tradursi-: « la paruc~a ,p,er i fioh•i ») è formula che, se pur s'ode men di fre– q\l!etnte,è rimpiattata nel fondo di- pa!'ecchie cosci,enze, ed è vile quanto• l'altra è brutale, ed altre.tta,rnto soom– pi,a - anch•e la, guerra ed anche la neuira.liità, di,c,0, Il!O'n-soino·, chi -ben ·gua:rdi, scopi, be,nsì mezzi per wn a,].tr,o fine, p,iù I.ontano, ma non meno, degno che di ,esso si occup-i la nostro coscien?Ja dli ital~ni e di soc'iia:Ji.s,ti:la situazi,one de.I nostro paese· e del nostro p110J.etari,atonella realtà intel"Il<aizioma.Je (,èd an– ohe, int-erna) di domani.. Ora, vediamo di d-etermin,are lo scopo, cui de·vieten– dielr,e, 'la politi-c:a ,estera del nostro Partito, nel mo– merito ain,goscioso ,ohe attraversiamo. E d,e,terminia– mol,o ooraggi ,osamen.te, senza che i timo.ri del graJV'i•s– simo, perì,co.I,oimmediato di una guerra ci -tolga'llo J,a serenità -per discutere di p,erico,Ji meino p'!'o,ssimi, ma noin me,n'o· gravi. Lasci,a,mo ia-ndare I-e wbbie d•i una--gu·el'N1 .... demo– cratica - a,l· fia•ruco della Francia, sì, m,a anche a.I fi,an:cod-ella Russiia! - •e lasciamo pur star-e quella,. ... on,e.sbai teioria d,ell'occasione di aUargare il suolo della patria, teoria che, tirafa. fuori oggi per rimettere a nuovo aspirazio,ni nazionali nobilissime, ma fino a ~eri dimientioate proprio dai più tra (';OIO'l'o che og,gi maggiormente ne parlano, domani si invocherebbe o per .... 1•edi,mere alt.re terre che non hann,o la -più lon– tana pl'OJ)en.Siorueper simili redenzioni, o per ooone– staire qoolsiasi altra avventura. Formula atea p•Ùò chi,amare la formula d,ell'occasione (l'occ.aisione.... che fa l'uomo bad1,o!) chi abbia la fede deHia gi'llstvzi·a; ohè a laJ.e, i,mmo.ral,e c,onoozione assai meglio che non aLlai odiierna nostra neutralità, cui furono appiica,te, oolrerebbero tali· famose parole, che Giuseppe Maz– z.ini scri·veva, a proposito della neutralità svizrera, ne;J 1835, quand'egli sperava in una guerra di pro– paganda, da cui dovesse usci,re · la Santa Alleanza dei p,opoii. Checchè pensino altri, i- quali utopisti– =ente sipe1rano che questa.... sia l'ultima guerra, io .non ool,tivo siffatte illusioni. BibliotecaGino Bianco M~1, se pur corn,rrùsti- con troppi al.tri elementi egoi– s.ti :ci,. 0000 in gioco, nella guerra attua,Je, anehe i prù.ncipii di nazion,alità, dei quali il nazi-01M:Iismo .... è prec•i,sameinte. il contrario. Ora, è veris-Slimo che, se iii sooi.ailismo, pe-r gettare le basi del'l'lntemazi001ale pooL~taria, arv-esse aititeso la ricostituzione degl.i Staiti su brusi ruaziona:li, e se, per ritesseil"e le filia cLi tale paraHzra!Ja, m:a non defunta, Internazio,nia.Je, do~ attendere uin tail giorno, l'lnternazionale non s•a;rebbe mia,i sOll'ta, e tro,pp,o dovrebbe ;as,petbare pe1r risorg,e,re. M,a i.I socialismo, che è teoria d.i gius.tiziia e d.i libertà per Jie,dlass.i come per i popoli, n,o;n ha, foà i suoi fini., .i,nchie l'iindiipendenza delle- nazioni? non <leve miirare, ne.J.la ,p,otiitica es/tera, come ad uno• dei, s1110i scopi, a qu,eilt,e in<lipend-enze naz.ioniali, che saireh– bero, •ainohe tra, le migliori garanzie deU.a p'alOO? lo oosì credo, o,n. Turati.; io p-ens-oche Marx s,upe-ri, ma non a,nnwHi Mazz.ini. Ed Ella no,n rip.eita contro di mehq1.11eE110 che contn:o•i filosofi d-ella, scuola ·1(!)i Chair– tres, ,j quali volevano conciliare Aristotiele oon Pl,a– Loinie,d.ioerva Gi,ov.a,nnidi Sa;Jisbury: che essi si aff01Il– n,ava,nioa mettere d'a,ccordo due mo,rt.i, che,, du.ra :n,tJe J,a J,oTo vi·ta, no,11avevamo fatto che -contraddirsi! Lo so: per altra vi,a, che non fo-s·s-e l:a gueil"OO·, noi vo.fawamo raiggiung,ere tal fine; nio-i auspi,cavamo e (qurundo taluno d'i noi non aveva la vis.la app,an;n,aLa da cerlto ,rigido inte!'esse - od egoismo? - di clai.sse, o ,n,o;nfosse p,r.eso nelle morse di una di q.uellle-a;n,ti– nomi,e della prati:ca, · da cui sorg,e· un c,ontraisto di dove!I'i1) cer◊av:amo di pr-eparar,e un avvien.ire, in c,ui, co1me un.a cJ,asse non dovrà opprimerne, un'-altoo, le shl"pi, ,dovranno r,eciprocamente rispettall'si e- po,train– no -anche p•a:ci·fioomentecoesi,stere sul medesimo S>\IIOÌO. Ma, quian<lo ool"ga J,a possibilità di -sottrarre al giogo str-run:iero- puram,ent,e o p,revaleintemente -statuale - terre .abitate, ne.Na loro totalità o neLl'a lo,oo grande mruggi,oran.zai,da: .p,opoliazioni, che· aspirirn.o a sottra,rs·i a quel g,i,ogo, :come povxemo comportaircii ,ooi sociia– llisti? S,e pur d<eprechiamo J,a gue,rra., che s,ca,gJierebbe prolieta!rii corutro· proleitari, non dovremo, almeno,· ri– staTe -piensos.i,· e ·n,on irride-re a que.J1e· aspi.raz~nii ruazioniali? · Questo, un.o' dei ·pl'oblemi più gravi di quest'ora angoscioso.. Ma v'è un altro, ed· an,oo•r più grave, pro– bl,ema. Bad:i, on. Turam: io no,n sono di quei sellilplici&ti, -che, neil'Ja.oonfla;grazi,one attuale, vedo,IlJl!>,-tu.tto iii bene da u,na. p,arrte, ·tutto il malie daLl'altra - UIIll3 s,pecie di baLlo Excelsior, in oui la Luce combartw cont.J,o J,'Oscuranti-smo! Ma la pi.ù spassionafa., la più positiva osse.rva,2,ione dei fatti mi pare che ,aru,torizzi aln:reno queste modesoo previsioni-. La J.otoo, come ognulll ve– de, ,si p,o1liairizz,a ,intomo a.i due· coiloss.i: Inghilterra e Germ1ania - chè la Russia è un co!losso troppo tor– pido ,e, pe·r quanto ·abbia u~ p,eso emorm,e, su gti aivvooimenti, veil.'osimilmente non sa'!'à leli a deitermi– inia,l"e lai faocia deJ.l'Europa di, domani. Là, p,a,c,e .f'U,tura o sairà una pax britannica o sarà una pax germanica. Ora, ohi non ·s,c,()rgel'enorme miinaccia., •per H nosflro paese e per il nostro prole,lia-riato, di u:na pax ger– manica? Lascàiamo pur nell'ombra il perirolo, ohe si affacoiia da· ak,uni, di una « passeggiata pu,n,itiva » degli aru.stxo– Ledeschi contro di noi per Ila nostra pretesa fellonia. Pe<r -g,mrude ohe sia l'antipatia che, èoritro d~ lllOli, cova nell'opimione pubblica degl'lmperi ·oemtrati, anti– patia ,e;he, fol"se, non sarebbe senza spi-a.oevoli oonse– guenze su la nostra non trasourabile e-migraziooe tem-

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