Critica Sociale - Anno XXV - n. 2 - 16-31 gennaio 1915

CBHICA. SOCIALE 29' scutere le condizioni della pace. Già le varie diplomazie · i economica? Chi vuol capir~ la storia dimentichi la sono a contatto, o diretto o indiretto : la casta diri- \ grettezza dei -cacciatori di profitto e .si ricordi ch'essi, gente tedesca sa quel che vuole l'Inghilterra, e i, nuovi nell'atto che dissetano la loro brama di estorte rie– milioni di uomini, che si stanno preparando per il chezze, cui sia scudo di difesa ed offesa il nuovo Stato– macello primaverile, .possono già piazzarsi nel preven• ! nazionale, costruiscono l'ideale di nazione e di patria, tivo. Gli autocrati prussiani"sperano di salvare almeno che è un valore spirituale definitivo acquisito al pro– il loro Governo, e di chiudere la guerra senza il sa- gresso umano. crifioio di parti vitali del paese. Io temo che s'ingan-: Nell' istessa maniera Hegel aveva parlato ai suoi l!-t-, nino; ma credo altresì che gli Inglesi, se intendono toniti scolari di Berlino. imporre condizioni, ad un grande popolo, umilianti. ed L'ambizione di Cesare lo conduce a sbarazzarsi dei esasperanti, fanno il gioco dei loro nemici. L'Inghil- compartecipi alla sovranità col solo intento volgare. di terra ·non dimentichi la ·possibilità che lo " Junkeri- ave.re da solo il dominio dell'Impero: ma la rag-ione, · smo » prussiano si allei allo Czarismo russo durante o ~dopera, come sua scaltrezza, le passioni degli uomini dopo la guerra; la possibilità che il popolo tedesco,: e le loro volgarità, i loro vizi e difetti, come mezzi per invipei;ito da oltraggiose ·condiiùoni di pace, sostenga eseguire i suoi disegni razionali. Così la bassezza di siffatta alleanza, fa.tale alla civiltà. In una simile e.risi,. Cesare ~ necessaria alla grandezz!J. dello Stato romano. l'Inghilterra potrebbe aver bisogno di tutti i suoi figli, Se noi potessimo ancor oggi -prestare credito a questi ed anche del suo grosso cugino al di là dell'Oceano, filosofemi hegeliani, potremmo 11i.tenere che, se la no– Ora, le simpatie dell'America le sono sempre venute zione di autonomia nazionale fu la ruffianeggiante an– per la t•ua :moderazione verso i nemici sconfitti, ad. cella delle mire egoistiche delle varie borghesie d'Eu-,– esempio, verso i Boeri. ... · ropa, essa riuscì a piegare .questa classe al fine della c,·elon-on-Hudson (Ne,o Yorn). UPTON S1NCLAIR. l' i~ea ~i naiionalità e 'avvenire ~ellguerre· Noi .viviamo un'ora storica che supera in importanza tutte quelle che andarono gravide dei più grandi avve– nimenti del genere umano. Non uno scatto della lancetta d'orologio resta in questo tempo senza vittime uman·e, senza tragiche ansie, senza truci scontri d'armi ed armati.• La migliore giovinezza d'Europa si lacera le carni e si esaspera il cuore in una guerra che dovrà decidere, i destini d'una idea che ebbe il suo fascino ideale, il suo diadema di gloria, il suo altare d'adorazione mo– rale : l'idea di nazione, _che coipcide con il éoncetto di. indipendenza dei popoli. I. Nessuna scuola seppe meglio di quella marxista sce-· verare nella interpretazione dei fatti storici l'ideologia, ch'è la veste spesso illusoria e fallace onde s'ammanta l'avvenimento, dalla trama nascosta nella quale trovano il proprio reale sostrato i moti complessi della società. Il movimento delle formazioni nazionali espresse il bi– sogno prosaico e materiale di aprire l'adito ,al reddito borghese nella rocca ·del dominio politico, fino allora monopolio della nobiltà. La forza materiale di questo còmpito storico diè vita all'ideale di nazionalità, come il limoso terriccio alimenta il profumo del geranio e la vaghezza delle bianche camelie. L'idealismo hegeliano, fonte immortale d'ogni mo– derna concezione dialettica, fu intinto di quel vago e bizzarro· misticismo, onde doveva epurarlo, sotto il fiato possente della filosofia umanistica di Feuerbach, il si– stema realistico di Marx. Così la teodicea di Hegel sbocca ad una filosofia della storia piena di rosea e gioconda fiducia nella ubbidienza delle passioni e degli interessi ai fini ideali dello spirito. Che importa, a quella stregua, se la nazione, ch'è cantata _daipoeti, che gonfia il petto di un F,icht.e, che ·suggerisce gli eroismi di Garibaldi e di Waéhingtòn, è soltanto l'eticlÌetta dello sfogo volgare del mercantilismo argentario, bramoso di strappare i deboli della società dallo sfruttamento si– gn01l'iale per farne la base della propria supremazia ioteca Giho Bianco propria effettuazione nella vita morale dei nostri tempi: ch'essa perciò vive e vivrà, malgrado l'umiltà dei pro– pri ni:ttali, nobile e necessaria come il pane, di cui. nessuno ricorda, cibandosene, che è fatto di frumento. sorto dai putridi fermenti del letame. Vorremmo potere abbracciare questa concezione; così non ci martellerebbe il dubbio che fra non molte lune l'Europa possa forse avere cantato l'epicedio all'ideale di nazionalità. II. Sarebbe per questa idea una fine immeritata: perchè– essa esce più splendida e ·come nobilitata dalla pre.:.. sente guerra, nella quale si attenta alla sua esistenza a scopo di dominio e di malcelate aspirazioni egeino: niche nel mondo. I popoli si battono per essa con fer– mezza cavalleresca : anzi solo per essa si battono, fa– cendo singolare contrasto con i perfidi e obliqui disegni di supremazia, carezzati, nei tenebrosi penetrali •diplo.: matici, dalle caste dominanti, dalle Corti, dalle dinastie, dai circoli militari e dai· cenacoli dei letteratoidi dei nazionalismo imperialista, germogliante, come fiore..:. scenza attossicata, ~al tronco dei vari Stati d'Europa. Ma l'idea di nazionalità e di patria è ben lungi dal– l'avere uno stesso significato per le due grandi classi (ci si consenta la semplicità dicotomica!) che compon– gono la vita europea: per la borghesia (comprese le classi sterili che le fanno corona), e per i lavoratori (proprietari-agricoltori, manufattori autonomi, artigianir salariati, professionisti minori). Per la borghesia la nazione fu il puntello del suo avvento al potere, un mezzo coattivo di costringere all'uniformità e all'unità direttivra .le regioni discordanti e spesso rivali. Per i lavoratori fa la forma più adatta a far sparire le tracce della vecchia servilità e delle secolari dipendenze. Per la prima fu voce del proprio tornaconto ; per gli alti'i fu ideale di libertà e -mezzo per tenere docile lo Stato · al. controllo popolare. È cérto che la rinascita nazionale• della Germania e dell'Italia, l'unificazione di Spagna,. la costituzione in un .regno unito di Scozia, Ingl\.ilterra e Irlanda, i moti d'indipendenza belga del 1830, ecc., furon,o processi determinati da una pura meccanica degl'interessi borghesi non sempre rispettosi delle esi– gènze ideali e delle guarentigie delle regioni concen– trate dal potere livellatore del capitale. Dove questa forz!f meccanica,· cieca, accidentale di. supremazia potè svolgersi secondo la linea di minore!

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