Critica Sociale - XXIV - n. 24 - 16-31 dicembre 1914

riso ùllltlCA Sé>ClALE per gli SLati neutri ma in p,arte mobilitati (Halia, Ru– mamia, Svizzera, Olanda), si ,arriva a 900 milioni, cioè più di metà del genere umano (1700 milioni), che hanno in questa guerra un inte•resse di_ primo or– dine (1), Pur troppo ciò non esdud,e che la guerra possa durare a lungo. Le donne, i ragazzi, i vecchi sostituiscono, sia pure parzialmente, i giovani soUo le armi, nei lavori· ,agricoli, con una quota di scarto nei prodotti de'1 10 o del 15 per cento, non di più. Il commercio internazionale sarà ridotto, non sopp,ress.o•, e, si•ocome tutti r,estringono i loro bisogni falcidia,n– done .iJ superfluo, il problema non è tanto di trovare braccia, quanto di occupare chi rimane, data la ri– duzione universale dei bisogni. Quanto coste'rà la gue1·1·a. Yves Guyo.t ha calcolato quanto, potrà costame la guerra all'umanità, ,ed ha esposi.o i suoi calcoli alla « Société d'Economie politique » il 5 ottobre ,1914 (2). Già le- guerre deJ.la seconda metà del secolo XIX, senza contare la russo-giapponese, erano costate ciroa 67 miliardi di lire, e gli armamenti in tempo di p,a-0e alla sola F·ranci·a, non comprendendo J.e guerre- colo– niali, sono costati, dal 1872 all,a fine del 1912, più di 50 miliardi. · La gu•erra attuale si calcola costi ai ,paesi bellige– ranti 150 milioni al giorno, 4500 milioni al mes,e; in sei mesi 27 miliardi. Or, potendosi valutare ,a circa 18 mi– liardi la produzione annua di ricchezza del Regno Unito, della Francia e della Germania insi,eme, ba– stano quattro mesi di gu,erra per e,sauriT,e J.e disponi– b.ilità di un ,anno dei tre paesi. Ma, oltre ane spes.e viv,e per la guerra, è da tener conto ,della minore produzi·one, per tanti milioni di uomini soaratti al lavoro agricolo e industriale. Ta.Je p,erdite, ,si oalcola in 44.600 milioni. Non solo, ma le vite umane hanno anche un loTo valor,e economico, misurabile al disp,e,n-dio neoossari,o per arrivare all'età attiva; e-d ecco che milioni di esse, quando dovrebbero comi!Thiare a rend,ere, sono stron– cate, o d·imezzate. Questo capitale perduto si può cal– colare, in bas.e al 10 per cento di perdita degli offet– tivi, a 18 miliardi. Sono così, complessivamente, 88 miliardi di ric– chezza in parte esistente, in parte normalme·nte rica– vabile, che se ne vanno in pura p•erd.ita. La pa1•alisi. Intanto, anche fuori dei campi di Francia, Polonia e Galizia, i con-trac:colpi deHa guerra sono sensibi:li, dove più e dov,e meno, in tutto i.Jmondo. Si ,può d.ire non esistere uomo, anche fuori dell'orbita della civiltà e lontanissimo cLaltelegrafo, dai giornali, ecc., ou.i la conflagrazione non debba riv,elarsi sotto forma di un d1anno •economico emerg,ente e di un lucro cessante. « La parola paralisi - scrive infatti Leroy Beau– Ji,eu (3) - è quella che si .addice alla situazione in– ternnzionaJ.e µresente. Tutte le grand.i Borse del glo– bo, Londra, New York, Parigi, eoc., si sono chiuse al momento della dichiarazi,one di guerra o alcuni giorni dopo, e nessun.a si è ancora riape,rta. Tutto Ìl ' meccanismo internazional,e della circolazio,ne dei va– lori fu colpito da questo attacco di paralisi; n:è poFi ancora riav,ersi. Tutto il sistema co,5ì d,e.Jicato, ma iri tempi ·normali così efficie•nte e relativamente perfetto, c!Pelcredito internazionale, è sospeso. I miliard1rii americani, che si trovavano in Europa, •appena &CO')– piata la guerra si videro i lor-0 chèques respinti d'ai banchi,eri come oarta straccia. « Ciò attesta due cose: lo stato g•ià fragile del si– stema del credito nei due mon<li allo scopp·iare delLa guerra; l'apprensione profonda che la semplice dichia– razione di guerra ha p,rodotto negli ste,ssi p,aesi che, p,er la loro situazione geogmfica, sembravano al ri– paro da tutte le conseguenze de.Jl'a contlagrozione. « Non mai, prima d'ora, neppure nel 1870-71, si ebbe un f,enomeno analogo. La interdipendenza crescente delle nazioni si è qui rivelata nel modo più evi.dente (!) LEROY-BEAULIEU nell'Economlste F,·,rnçnts 4el IO ottobre 1914. (2) Eco,10,11lsteFrançals, 17 ottobre 1914. (8) l'Jco,iomlste F,-ai,çats, SI ottobre 1914, e più durevole, ,poichè permane oggi come a:! p,rim,o giorno della guerra ~- Basta infatti scorre-re fo cronache economi.che, e sta– tistiche dell'Economist, della Labour Gazetle e dffl giornali quot~diani per osservare I 'cont1•accolpi della guen•a, In Francia, nei primi otto me.si ,del ,1914, il v,a.Jore _deUe impo•rtazion-i è sceso da 5236 milioni a 4436; in ag10sto fu di 272 milioni contro 585 neU'ag:osto 1913; le esportazioni, da 526 milioni, scesero a '267. Il movi– mento deHa navigazione da 5.194.000 tonnellate. è di– sceso a 1.959.000. Le •importazioni della Germania di– minuirono nelle stesso periodo di 62 milioni di lire, e l•e esportazioni di 52 milioni; quelle dell'Austria di 5 ,miii,oni e 1/2; queHe, del Belgio di 40 e 77 milioni. In fin d'ottobre a Parigi la miglior farina si ven– dev,a a 65 Jir,e, per saooo gra,nde; quella di qualiLà in– feriore a 62 e 63. La scorta di g:rano è sufficioente, ma scarseggiano i mezzi di trasporto. Lo zucchero gr~g– gio si c,ompra ,a 50-55 lire, quello raffinato a 80, ma la riserva in pae,se è piccola. In Inghilterra la situazione può esser data in cifr~ sintetiche dai numeri,-~nçlici dell'Economist. sui prezzi, di diveTse rJ.errate, · - · Totale Cer~all Altri oomvresl varlnzlone Mesi e carni prodotti alti-Iprodo,t,tl l/8''9ClltUa1e alimentari lndus.trlall. Luglio 579 352 256.5 116,6 Agosto 641 369 2698 122,6 Settembre 646 405 2780 126,4 Ottobre 656 ½ 400 ½ 2732 rn4,2 Dal luglio all'ago•sto i prezzi sono saliti d'un c olpo del 6 per cento, poi di un altro 4 per cento in s.et– wmbré, e si attenuano del 2 per cento in ottobre. Più particolarmente, al 1° ottobre, in confronto ai prezzi normali d,e,J luglio, nelle città di oltre 50.000 abitanti il parne•era cresciuto dell'll per cento, la fa– rina del 10 per cento, lo zùochero de!J'86 p,e,r cento, iJ !,atte del 3 per oonto, le uova fresche del 20 per cento•, !,e patate eran diminuite (dopo un balzo 1'8 ago– sto del 15 per ,cento in- p[ù} del 14 p,er cento in meno. In complesso i ge,nieri alimentar.i erano rjn,c,a,r,ati del 13 pe,,r oen:to e, ne.Jle città sotto i 50.000 ,abitanti, dell'll per cento. li oommercio internazionale della Gran Bretagna ha sofferto nel 1914 le seguenti diminuzioni percen– tuali in confronto ai mesi, oorrispondenti del 1913: Importazioni Agosto - 24,3 °lo Settembre - 26,5 " Ottobre - 28,1 " Esportazioni -45,1 °lo -37,1,, Riesportazioni -45,7 °lo - 23,i" - 28,6,, - 24,8,, Il numero dei disoccupati organizzati, che era nel– l'agosto 1913 il, 2 o/o, è salito a 7,1 %; in settembre da 2,3 % a, 5,6 o/o; m ottobre d:a 2,2 % a 4,i %; i,J nu– me,ro d•eg!i.ass1s,tiiti dalla ca,ri'tà .pu:b,blic[!.fu del 17,4 - e 17,2 per mille a.bitanti nei mesi di· àgosto e set– tembre 1914, in confronto a 16,5 e 16,6 dei cor,rispon- - denti, mesi del 1913. Nella Galles del Sud, per il forte reclutamento dei.· minatori neH' es,ercito di Lord Ki,tchener, l' attivi,tà nelle mini,ere è ridotta, mentre la marina domanda carbone della ·mig.Ji•or qualità, · Ne!Le ind1Ustrie del1a seta si nota u:na ripresa di atitiovità cosi intensa che si lavora oaJUche la notte con sqwadre di ricambio. Al.cune falbbriche lavorano peT l'es,ercito francese. In G_ermania, a Berlino, i pre.zzi medii del pane, per chilogrammo, han-no ·sofJe.rto queste variaz\oni: Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre .Panedi segate pf 27,79 ,, 28,22 ·• 29,65 ,, 32,95 ,, 32,19 Pane di rrum~nto 53,43 53.48" 55,06 Fi9,23 57,55 Il Governo ha fissato il prezzo massimo deUe pa– tate comuni d.a 2 marchi 50 pf., a 2,80 per 50 kg, È stato ripetut,o l'appello ad economizzare nel pane,

RkJQdWJsaXNoZXIy