Critica Sociale - Anno XXIV - n. 13 - 1-15 luglio 1914

CnITICASOCIALE 201 e deputali preoodentemenlo fo.rmulale, tra il 1881 e il 1883 portò alla Camera varl disegni di legge sulla responsabilità dei proprietari di fabbriche, mi– niere, cave e .qfficine per i casi d'infortunio, sui probivirr, sugli scioperi, sulle peasioni per gli ope– rai, sull'assicurazione per gli mfortuni, sul ricono– scimento giuridico delle Società di mutuo soccorso. In pari tempo notevoli discussioni sulla legisla- 7,ione sociale inaugurano il secondo ventennio della nost~a vita parlamentare (il Bac-carini lancia sin da allora l'icl,ea, rimasta fin' qui idea, del minimo le– gale del salario); discussioni rese anche più inte– ressa'nti e significative dall'esplicarsi di nuove forze politi-che entrale in Montecitorio per effetto delle nuove liste: i socialisti- (Andrea Costa ~ Musini) e i radico-repubbli~ni app.artenenli alle classi ope– raie (Antonio Maffi e Val,enlino Armirolti): . quelli espressione di eterogenei fasci popolari infiammali da!J.o spirito di protesta contro gli arbitri e le violel}W ..dell'autorità politica e contro il t.rasfor– ,1riisr'no; delepali qu,esti. a rappresentare più special– mente cp.iell.org.anizzazione o,peraia, che, nel Con~ sulalo operaio di Milàno e negli istituti di previ– denza e di cooperazione di Genova-Sampierdarena, costituisce i nuclei più vitali della democrazia ra– dicale e repubblicana non astensionista del ,tempo. · Dei progelli del Berli - e il Cabrini compren.cle tra essi anche quelli preparati dal Berti ma, per. contingenze parlamentari, presentati da altri - me– ritano speciale menzione, perchè collocano nella nostra legislazione il germe più ricco di avvenire, quello sulla sanzione della responsabilità civile dei padroni, imprenditori e altri committenti, fondata sùl • principio della responsabilità contrattuale con inversione della prova, e. quello sulla istituzione della Cassa nazionale per gli infortuni, basato sul principio d,ella previdenza Iibe-ra, spontanea, che il ' Berti riteneva molto più fecondo della previdenza forzata, già allora da tanto tempo proposta e di– scussa in Germania e in altri paesi. Nei due rami del Parlamento la Cassa nazionale : passò; ma i pro'vvedimenti sugli infortuni - s,eb– b,sne ancora· prudentemente lo·ntani (nola il Ca– hrini) dall'incardinarsi sull'obbligat.orietà dell'assi– curazione e sul rischio professionale - superati gli scogli nella .Camera ,elett.iva, si abbattono contro q_uelli del Senato, la cui men\alità e le cui disposi– zioni verso la classe lavoralnce continuano ad es– sere quelle manifestale dal senatore Rossi. Il pro– getto viene respinto (1886), malgrado la l'ervida, di– fesa fattane dal ministro Grimaldi. Passa invece nel 1886 una timida proposta del Berti per la difesa delle donne e dei fanciulli; ma cade 1.m'a_ltra, ~F9- posta, presentata fino dal 1881 dal1o st,eS6o Berti, pet> una· Cassa a favore della vecchiaia dei lavora– tori, che riprende in parte il concetto di Cavour, ma lo sviluppa con quello di un concorso integra– tore della previdenza libera. Anche intorno alle proposte sugli scioperi e sulle Società di mutuo soc– corso cozzano due anime: la democratica, che vor– rebbe migliorate le disposizioni del Codice penale sugli scioperi, nel senso di assicurare alle masse maggiore. libertà di movimenti e difendere i soda– lizi della mutualità operaia contro l'empirismo che ne compromette le basi finanzi.arie e il funziona– mento tecnico; la reazionaria, che invoca speciali misure contro i sobillatori delle masse e mira ad imbrigliare le Mutue che vanno moltiplicandosi. Il progetto Berti sugli scioperi si incardina sul capo– saldo della libertà di ogni coalizione; ma, attaccato nel Senato con grande vivacità, viene respinto con voti 121 contro 117. Miglior fortuna ha il progetto sulle Mutue, che viene tradotto in legge il 15 aprile 1886; ma la fortuna si spiega con glÌ scopi di po– liiia. della riforma, attuata nonostante le proteste '!oteca Gino Bianco delle stesse Societil interessate, che dichiarano di rinunciare al riconoscimento giuridico. Un germe fecondo viene invece seminalo, nel cam– picello della legislazione sociale, con la legge 11 lu– glio 1889, che, derogando alle norme di contabilità, chiama le Cooperative ad assumere opere pubbliche a licitazione o a trattativa privata per gli appalti non superiori a 100 mila lire, con cauzione formata mediante trattenute reali del 10 per- cento. È il brac– ciantato che, con le avanguardie di Ravenna, fa il ' suo ingresso nella nostra legislazione; e la « Lega nazionale delle Cooperative» è chiamala a collabo– rare alla preparazione del regolamento. Viene reso còsì un primo omaggio al. principio del riconosci– mento delle organizzazioni. .· Una legge sull'Agro romano (1883); alcune dis– posizioni della legge per la tutela della sanità pub– blica (idem); una monca poliziesca leggina sulla emigrazione (1888), compiei.ano il quadro delle « rea– lizzazioni » di tutela legale dei lavoratori nel pe– riodo che va dal 1880 al 1890. ,·I • 'JJl1' 3. Infaii cont'l•astati (1890-900). Ma· già nel decennio testè es~minato apparivano sempre meglio evidenti i segni delle modificazioni operatesi in una parte dello spirito pubblico e nelle condizioni politiche ed economiche ciel paese. L'am– biente migliora - osserva il Ca.brini __:_;l'organiz- 1,azione proletaria va formandosi; le industrie non sono più brevi oasi; Io sviluppo ferroviario, seguito alla legge Baccarini, se si ripercuote con effetti sfavorevoli sul bilancio dello Stato concorrendo a comprometterne l'equilibrio, ha allacciati i centri della patria; villaggi già esclusivamente agricoli si sono trasformali in grossi centri industriali. L'espor– tazione, che aveva preso uno slancio notevolissi– mo all'epoca della guerra franco-prussiana, è ve– nuta mantenendo e migliorando le posizioni, e ha permesso investimenti m imprese che trasformano o-raneli masse di contadini in operai dell'industria. Il bracciantato, nello sviluppo dei lavori pubblici, si è moltiplicato. Contemporaneamente, « nei part.iti della democra– zia maturano e si compiono trasformazioni benefi– che: da un.a parte la democrazia radicale definisce e precisa se stessa di fronte alle istituzioni dello Stato, e col Patto di Roma (1890) si colloca sul terreno legalitario, pur con qualche riserva e con molta incertmza di cui si libererà più tardi sotto l'influenza del Sacchi. Dall'altra il socialism-0 si de– finisce e precisa di fronte agli anarchici (1892) e alla ·democrazia radicale (1893): da miscuglio di elementi," ch,e nel paese le persecuzionì · dei 'Governi di Destra e di Sinistra contro l'Internazionale ·e il saluto di Garibaldi al Sole dell'avvenire hanno cre– sciuto in un perpetuo ondeggiamento fra l'anarchi– smo e la democrazia repubblicaneggiante,. il socia– lismo italiano diventa partito a sè, dichiarandosi il patrocinatore degli specifici bisogni delle classi la– voratrici. esaminati alla luce di un pensiero scienti– fico. L'organizzazione economica dà vita ad un ente nazionale soltanto nel campo della cooperazione; tult.avia anche le Mutue e le Leghe di resistenza si fanno sentire 'f,lttraverso Convegni e Congressi. Sor– gono, subito dopo il 1890, le prime Camere del La– voro; in Sicilia spesseggiano i Fasci. In tutte le manifestazioni di questi sodalizi le richieste di prov– videnze sociali risuonano insistenti: esse non tar– dano ad echeggiare nelle a6semblee dei partili po– litici della democrazia ». Però, nel campo socialista - pur tra i decisi a romperla con gli anarchici e gli anarcoidi - la le– gislazione soci-aie provoca sin. da questo momento una divergenza, destiqala più .tardi a divenir~ ÌI\-

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