Critica Sociale - Anno XXIV - n. 13 - 1-15 luglio 1914

cntttcA' SòCìALt A noi basti aver rriesso in evidenza: 1° Gli utili dell'industria in Francia dove, in un regime di monopolio, 46 miliard-i di fiammiferi pro– dotti e consumali rendono 30 ·milioni di lire di utile nello. Un cinquanfBnnio di lsgislazionB socialB 1. Il pm•fodo della p1•eist01•ia (1860-80). 2° Il gellLto dell'imposta in Jlalia, dove 73 miliardi L'on. Cabrini, che a ragione è con~iderato uno di fiammiferi commerciati fruttano sqlo 11 milioni dei padri della legislazione sociale ìp Italia, ne ha di lire. compendiata la storia in un elegante volumetto; il 3° Gli utili dell'Anonima di Milano che da 7 anni quarto della serie « L'Jlalia d'oggi», do_vuta all'edi- . tore ·Bonlempelli di Ròma (1). a questa parte entra per 7/10 'nella produzione nazio- Il Cabrini, senza perdersi in vane disquisizioni, nale e distribuisce agli azionisti il 28 ed il 32 % sulle comincia nella prima- pa1ie del suo lavoro, dall'es- ::izioni comuni e ,privi1legiate. porre quella che egli chiama la « preistoria >> della La convenienza di addivenire o no al monopolio nostra legislazione socia!~, la quale, purtroppo, non dei fiammif.eri v.a studiata unicamente su basi finan- risafo al di· là del 1880. Nessuna condizione favo- ziari,e, e cioè calcolando la u,lililà dell'operazione e revole a un inizio di legislazione social.e porta in" le difficoltà del riscatto. lndubl:>iamentc, di fronte alle grembo il primo ventennio della nostra vita nazio- entrate ed al reddito, stanno le sp,ese di espropria- nale - nota egli: anzi, dal 1860 al 1880, numerose · h t · n e e c·f e D orta= a ri· circostanze concorrono tra n@i ad accrescere •quelle z10ne c e po ranno raggm g r I r ~ p "' - · · l • 1· · h. l' : · l · · '. . . . . . . . . resistenze economie 1e e po 1t1c e, c ie, 'm a tr1 paesi, sultati diversi, a sec~nda de'. criteri _ohe si adotte-, .· pur essi di _!'bcenle usciti d!].11~guerre per la pro- ranno. Le somme de_strn ale ali am~ort amento, da ,pre-: pria iddipendenza,· ·Hanno 'àttrifversato Ul' via: agli levarsi sul prodotto del mon.opo.ho, potranno, a se- iniziatori delle leggi a favore del proletariato. Ben conda delle circostanze, v ariare. Ma le critiche g-e- altri prob'lemi allora urgeva da noi risolvere_: .com- ne.riche portate contro il monopolio statale ·ci sem- pletare e consolidare quella mirabile improvvisa- brano p-iultoslo superficiali, e pare a. noi che non re- zione c~e f_u l\mità della grande patria italian~; s-islano di fronte ai benefici innegabili che il mono- salvar.e 1\ b1lanc10 dello Stato dal baratr~ del fall~- polio - ove ben condotto -· non può mancare di ~ento-;_ nfare_ d~ capo ·a fondo la. pubbhc~ amm1- creare rnel campo economico-finanziario di qùesta im- rnS-trazwne; hqmdare la non semplice questione ro- . . mana... D altra parte, la stessa povertà della no- porlanle rnduslna. stra vita industriale non poteva allora dar anima la " Regia ,, deifiammiferi. Conclusione. - Fautori de,! monopolio in genere, di fronte al probabilissimo aumento dell'attuale im posta - che ancor più accentuerebbe il regime mo– nopo·lislico dell'Anonima - propendiamo per un mo– nop-olio esercitato in « Regìa >> affidato a tin Sinda– calo di produttori potenti, e ciò per le seguenti ra gioni: 1° Il Sindacato, solo produttore riconosciuto f' rispettato dalla legge,· conserverebbe la sua abilità di oc,ulato ,esportatore, assumerebbe intera anche quella parte di produzione nazionale, che ora, per effetto di un mal concepito e p•eggio riuscito oonato di con– correnza spietata, sfuggirebbe pur sempre ad un quals-iasi più comprensivo ed intenso sforzo di com– ·plelo• accentramento. 2° Lo Stato, con le modalità che le sp,eciali con– dizioni tecI\ioo-comméciali dell'industria suggeriran– no, potrà etidentemente rea.Jizzare all'incasso quella maggiore differenza di reddito che, fatte le -debite proporzioni, corre tra gli ,attuali 11 mili,oni, introitati dallo Stato italiano con, l'imposta di fabbricazione, e i 30 milioni di utile netto realizzato dalla Repu-b blica Francese col monopolio diretto. GIUSEPPE BARDEnl. Il Programma Socialis.ta Principi fondamentali del socialismo. Edizione rifatta ed accresciuta da una nuova prefa– zione dell'autore. SoMMARJO: I. La rovina della piccola azienda. - II. Il proletariato. - III. La classe capitalistica. - IV. Lo Stato futurn. - V. La lotta di classe. - Volume di 400 pagine L. 3. · Ordinazioni e importo alla Società Editrice" Avanti!,, via S. Damiano, 16, Milano. BibliotecaGino Bianco a _nessun movimento politico in favore della classe · lavoratrice. Non .è dunque da stupire, nè da farne un gran carico alla ve-cchia Destra, che, nel primo ventennio, non si contino, a favore della classe lavor·atrice, se non la clelineazìone di una Cassa di rendite vitalizie per la vecchiaia, dovuta al Oavour, ma rimasta poi senza attuazione; l'inchioesta sulle condizioni sanitarie dei lavoratori della terra, pro– posta dal Bertani e accolta dai conservatori a denti stretti; qualche timido disegno di legge sul lavoro delle donne e diei fanciulli, boilato come pernicioso dal grande industriale nonchè senatorè Aless.andro Rossi, che proponeva di trovare nel cristianesimo, e non già nel Parlamento, i rimedi per la classe op eraia, per la quale « non vi hanno rivendicazioni da fa.re, nè riforme da compiere »; un .progetto sulle Socie,tà operaie di mutuo. soccorso, principalmente volto a tranquillizzare gli spiriti borghesi, preoc~u– pati dal moltiplicarsi di tali sodalizi; otfo o nove provvedimenttJ.cci sulle miniere e sulle cave, sulla gente di mare,· sulla polizia ferroviaria, sui mestieri gif◊ivaghi,. _ec-<;.. , 2. 01•epuscoll di legisla~ìone-( 1880-90). . L'avvento della Sinistra al Governo e l'allarga- mento del suffragio, se non valsero àd imprimere a(5li indirizzi ministeriali -un contenuto sociale nel- · l'mteresse delle classi lavoratrici, dettero una mag– giore importanza e consistenza alle iniziative di legislazione ·sociale. Stretti i freni alla politica in– terna nelle regioni settentrionali - dove ìl movi– mento operaio incominciava a creare, intorno alle Mutue, le Cooperative e le Leghe ~- mentre nel Mezzogiorno il Nicotera otteneva carta bianca per accaparrare forze alla Sinistra - la politica depre– tisina -chiamò al Ministero di Agricoltura Domenico Berti, uomo di origini conservatrici, ma fautore di provvidenze sociali; e il Berti, in parte con disegni originali, in parte utilizzando proposte di ministri (I) ANGIOLO CABRllll: La leglslat:lon•· socfàle (1859-J91S).- - c. A. .Bontempelll, editore. Roma, 1914.- Un vd!,m,e rilegato di pagg, tee: L, 1 1 50. ~

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