Critica Sociale - Anno XXIV - n.12 - 16-30 giugno 1914

178 CRITICA SOCIALE - Ma la crisi. è universale, s1 r,isponde. La crisi reazionàrì ben più vasti e crudeli di quelli che s1 non è determinala dalla guerra, tant'è che essa si volevano deplorar,e, e ognuno dei quali, pe•r sè, già abbalte in quesl'ora su tutta l'Europa e valica il varrebbe la sanzione dello sciopero genernlc, il quale mafo e flag,clla le sponde del Plata e del Rio delle così dovrebbe diventare permanente ... Amazzoni! Allorchè, il secondo giorno di sciopero, con gran- - Già! E di tanto, infatti - replichiamo - si de. saviezza e consap,evolezza delle proprie respon- inasprisce la crisi nostra per gli sperperi bellici e subilit.à, la Confederazione del Lavoro ne ordinò per i I riflusso e la stasi emigratoria, poichè, tolti i prontamente la cessazione, forse pèrchè av,vertì così balsami consueti, la ·crisi precipita, e gli italiani prossimo il degenerare cl,el movimento da non per- sono messi allo sbaraglio, primi e più doloranti, met.~erle, a suo .avviso, di ind'llgiare·, fosse pure p,cr più prossimi alle illusioni della rivolta perchè più mettersi in regola cli procedura con la. Direzione del alt.i nella sofferenza. Partito socialista, la Confecl,erazione del Lavoro trovò Più prossimi alla rivolta anche per un altro fatto, pronta e sicura obbediema nei grandi centri di la- che l'autorità in Itali.a non ha autorità; non gode voro, dove più intensa è la disciplina socialista del- stima; è accettata come violenza sistematizzata, sen- l'organizzazione, che si reclama da grandi agglo- 7.agiustizia, la qual.e più ha torto e più si attribuisce merazioni di lavoratori. Invece nelle piccole città rag10ne, tanto più si glorifica quanto più è infame. di provincia, neUe zone dell'artigianato poste un La miseria, la disoccupazione e la fame ·sono vio- po' fuori della grande circolazione dell'ide~azione lente dappertutto; la « teppa », cui la borghesi.a non proletaria moderna, la massa ben potè illudersi cli ha dato alfabeto, comè potr,ebbe avere « buona dare a.I movimento di protesta proletaria un senso educazione»? Essa, s,e può, aggredisce. g l'affare ,ed una volontà di rivoluzione, ma richiamandosi per suo. Però in Italia l'autorità è entrala in concor- ciò ::ille locali tradizioni dei rivolgimenti borghesi; ronza con la teppa. ed ha aggredito ed ha ucciso ma faocndo entrare la «rivoluzione» negli schemi pacifici cittadini (e non era l'affare suo!) e mai, mai famigliari, nei costumi, diremo così, patriarcali, non ha espiato; mai, mai, neppure· una volta, nep- consacrati dalla legg,encla municipale, dei tumulti pure per l'assassini,o di Ponte Pietrasanta a Milano, di classe precapitalisti. Il paradosso non potrebbe n,eppure per quello di Roccagorga., mai, mai, nep- essere più manifesto: quello sciopero generale che pUI'e una volta ha pagato. Allora ecco che l'autorità dovrebbe s,egnare la ,liberazione suprema del pro- ha insegnato alla t,eppa, e l'una e l'altra si sono tro- letariato giunto all'apice della sua evoluzione sto- vate pari, e,d omai è a chi arri,;a prima. (Ad Ancona, rico-economica si rompe, si· frantuma in 'fazioni lo- tragica protasi degli avvenimenti, la «autorità» è cali di rivolta, che prescindono dall'organizzazione arrivata prima ad uccidere scatenando lo sciopero unitaria dello Stato e dal metodo di produzione generale). La predica socialista: giù il sasso! ab- · capitalistica, per affermare - Ìn,ermi - un inatteso basso le violenze! può quanto può. Arriva alla cer- e impreparato e, quindi, utopistico rovescio politico. chia d,egli organizzati, cioè dei sovversivi savi e Il socialismo ben pµò comprendere ciò perchè consapevoli, al cli là <li tal chiostra non ha uditori. esso è la scienza delle condizioni della emancipa- Al cli là c'è la massa amorfa, inconscia, che ·va zione prol,etaria, ma per ciò stesso comprende an- in chiesa, che va alle dimostrazioni, riverisce il pa- che che tal movimento non è suo. l'-: la rivolta prc- clrone, fa il krumiro, accoppa il krumiro, copre capitalista più che anticapit.ali,ita; ha per causa oc- la vooe dei socialisti al comizio, grida viva, viva casionale lo sciopero generale, ma per fattore det,cr- ai soldati che partono per Tripoli, li accoglie a minante lo stremo della mis,eria diffusa e derisa. sassate quando ne tornano; è la prima allo sciopero Supponete infatti la premessa di una politica na- generale, è l'ultima a ritrarsene; tenera e crudele, zional,e diametralmente· contraria a· quella che l'Italia codarda ed eroica, rivoluzionaria e reazionaria, se- ha condotto in questi ultimi anni, •supponete ima condo le circostanze, i giorni, le ore, secondo, so- politica clrn avess,e favorito la formazione della ric- pratuLto, gli influssi ambientali che plasmano, in chezza capitalistica, che avesse coperto il paese di definitiva, Lutti i suoi movimenti. · scuole comuni e di scuole professionali, che avesse Uno· tra ì motivi capitali per cui l'Internazio-nale attivato i pubblici luvori, le bonifiche, ],e strade, le socialista, come si espresse. solenncment,e al Con-. ferrovie, i rimboschimenti,. ecc., che avesse cont.e- grcsso di Amsterdam, è così diffidente dello sciop,ero nuto le spes,e improduttive dello Stato, burocrati- gcne!·ale, oltre al giusto timore di distogliere il pro- che e milita,ri, in limiti tali da non distrarre il capi- lctanat.o dal buon. lavoro• quotidiano, positivo di ri- tal,c, sott.o 'specie cli tasse o di prestiti, dagli inve– ro,,11;:1, di organizzazione e di educazione, §lfl a ppun- · stimenti· utili e, quindi, eia utilizzare tutta o b"uona , lo in questo, che lo sciop,ero generale valoi'iz.la qu~lla · parte della mano d'opera della esuberante popola– massa al cli là di quello che l'organizzazione prole- zionc; non è egli vero che, co·n la premessa di una laria .può conLen,erla e dirigerla; negli Stati ad or- tale politica, borghese -e capitalistica, sarebbe stato ganiz'l:nzio,~,elimitata lo sciopero generale mette la impossibile e pe·rfìi10 in~onccpibilc l'a.llualc movi- orgamzzaz10nc alla mcrcè della massa disorganiz- mento, il quale appunto non altrimenti si spiega che zaLa, e qucst.a stessa mette alla mr.rcè degli elementi per il prevalere della politica ,esattamente eontraria, più riottosi, più irresponsabili, diciamo' pure, della che ha disseminalo a piene mani nei solchi popo- tcppa. Quando lo sciopero general,e sia indetto dalla lari i germi ciel disagio, elci malconLcnt.o. e della organizzazione a scopo insurrezionale, in ore risolu- squallida rivolta? Ecco perchè ci par strano ci siano tive della storia, allora la folla, col suo eroismo socialisti i quali vogliono rivendicare alla loro pre- clis1~e'.ato,è la fa~t-ricede.Jlàvittqria ,e sale ai supremi dicazione cotesto moto. Ni cet excès d'honneur ni fa~t1g1della glona; ma quando lo sciopero g,enerale celte indignité. Dove il moto fu più violento è pro- è indetto cl.alla organizzazione come manifestazione prio dov,e la parola stampata di quei s.vcialisti ar- ei\ s_ol~protesta, ~llo:a la folla, non soggetta alla riva in rare copie nelle mani di pochir'inlcll,ettuali d1sc1plrna della organizzazione, può, nella sua auto- che - lo si può giurare -- non hanno arso casot.ti nomia iniclncibile, traviare la signiflcnzionc e la daziari nè assaltato negozi di armaiuoli. E dove piÌI natura del movimento, fino ad obbiettivi flagrante- dense sono le masse operaiq e più organinatc, come mente contraddittorii con quelli da cui era partito. :\ Milano, ivi il moto fu piìr disciplinato e pacifico; Tale pericolo fu quel~o che non si riuscì ad evitare lo sciop,ero, diremmo così, fu più rivoluzéonario per– negli_scorsi giorni, ond,c è avvenuto che lo sciopero, chè meno rivoltoso, secondo la nota antitesi, vera– bandito a protesta d,ella morte disseminata dalla forza mente «socialista», che mcbte, marxisticamente, a pubblica, determinasse lutti e morti ed accidenti rrtisura del rivoluzionarismo il grado di coscienza BibliotecaGino Bianco

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