Critica Sociale - XXIII - n. 11-12 - 1-16 giugno 1913

CRITICA SOCIALE 191 che limitava il. numero degli spacci alcoolici, fu Repolto con 1'1mfemismo parlamentare del" rinvio alla Commis– sipne ,~! La 11ostra nuova legge si inspira a un concetto, che in Francia il Bertillon ha fatto canone della propaganda antialcoolista: il vino scaccia l'alcool diRtillato. Es~a infatti è diretta• particolarmente contro le bevande al– cooliche ad alta gradazione, che conti>ngono cioè più del 21 per cento di alcool, ed esige, per la loro vendita oltre la- lioom:a ·d'esercizio di cui·all'art. 50 della legge di pubblica sicurezza, 11na speciale autorizzazione del Prefetto, sentita. la.Giunta comunale, ma subordinata al voto favorevole di una Commissione provinciale, com– posta di competenze tecniche, medici e funzionari, e di una ra ppresent.anza degli interessi locali. Le stesse bevande però non possono vendersi nelle cantine delle·caserme, ni>gli Rpacci amhulanti dei campi militari-di manovre, negli Rtabilimenti òi. ricovero, di lavoro e di, pena, dipenrlenti dalle pubbliche ammini– strazioni, e n.-gti esercizi previRti dall'art. 69 della legge di pubhlica sicurezza, cioè. negli spacci. aperti in occa– sion,e di fiere, corse e altri spettacoli e_ trat.tenimenti pubblici. Non possono essere- somministrate ai minori di anni 16, nè corrisposte in conto mercede agli operai,• nè venduti nei giorni. festivi e in cjùelti di elezioni amministrativ'e b 'politiche, è fuori delle ore stabilite dalla Commissione provinciale. Uno speciale divieto di fabbricazione, importazione e vendita in qualsiasi quantità, è fatto per l'assenzio. Quanto al vino, alla birra, e alle altre bevande che .hanno una gradaziç,ne alcoolica inferiore al 2l per cento, ne è vietata ia somministrazione alle perijone in istato di ubbriachezza o, palesemente, anormale di debolezza o alterazione 'di· mente;· come pure ne è vietata la ven– dita in locali deRtinati ad Ufficio di colJo·camento, o al pagamento di.mercedi operaie. Oltre a éiò, rimanendone consentito lo smercio n.-gli, sp11cci attuali, si provv11de all'avvi>nire prescrivendo che nessuna nuova licenza verrà concessa dove il numero degli eaercizii Ruperi il rapporto di uno. per 500 abitanti, e affidando alla Com– missione· provinciale il determinare le distanze minime ilra gli esercizi, nei quali si vendono bevande 11piritose di qualsiasi genere, e gli ospedali, i cantieri, le officine, le scuole e le caserme. Unica eccezione è fatta per il proprietario che vendo al minuto il vino dei _propri ·beni. . Si condanna cosi l'alcool distillato; ma si cerca in tutti i modi di ~alvare il vino, che - scriveva nella sua Relazione l'on. Luzzatti· - " è fonte di nazionale ric– chezza, e che· ha un contenuto alcoolico naturale, di tanto più basso in confronto delle bevande alcooliche propriamente dette ,,. Gli interessi dell'enologia sono cosl salvaguardati, che i rapprt'~entanti della viticol– tura non mossero il minimo lamento (1). Vedremo fra qualche anno se le statistiche della mor– talit.à per alcoolismo e per frenasi alcoolica diranno ancora quel che dicono oggi per la provincia di Brescia, dove si beve quasi esclusivamente vino. . Le sanzioni più notevoli alla legge sono la revoca della licenza che il giud ice ·può aggiunge re, sino al li– mite di ~n. bJ.ettnio, alla contravv:enzi.one per· gli eser– centi recidivi, e la privazione del d iritto di voto, nelle elezioni politi.che e amministrative, per un quinquennio, e la cancellazione dalle- liste dei giurati, di chi sia stato per due volte cond_annato perchè colto in istato di ub- {I) Non è oompl&tamente esatto. L'on. Ottavi, enologo e agronomo distinto, li quale, pur rai;presentando politicamente Il Collegio pata– vino di Vigonza. risiede nel Monferrato e può dirsi Il più autorevole Interprete aer piccoli, e· nò!I ·soltanto del J>lccoll,vltloultor1;combat– tend<>(la tornata de1·6 giugno) la sospensiva Turati, difese a spada tratta Il lesto. di.legge-parodia della Commissione della Camera, come Il massimo delle restrizioni 1?1ragionevolmente accettabile, attacpò vivamente l'utopia di • alcuni medici milanesi •• anllalcoollstl sul serio, e delle • Joggle del buoni Templari! "' e Il Turati come loro emlsoarlo (? !) e.-, pur dichiarando, come Il relatore onorevole Mo– llna, di non credere all'efficacia delle leggi proibitive In questa ma– teria, perohè qùi à bu bolra, e citando In apnogglo l'Anierlca ed altri ])aesl (ma allora, perchè tanto rlsoaldarsl? !) - mlnaeclò, non senza sla-nlftoatlvl.richiami agli esempt di Francia, press'a poco la Insurrezione del vltloultori Italiani contro eventuali misure ohe, non contentandosi di frenare-l'uso del liquori, si rivolgessero contro Il consumo del' vino. - Da notarsi ohe l'on. Ottavi è un eccellente de– putato oonserv(l,tore e fece già parte, come Sotlose,rre~arlo all'A~rl– onllura, di un 'Mlnloterc Sonnino. - Non riprese tuttavia la parola nella suooe9S1va dlaousalone del 11, quando l'on. Giolitti aooettava In bloooo gli emendamenti Turati a decideva Il ritorno al lesto se– nator(o. Era assente f o. anche In quel testo, la 1eg,re gli pareva aaaolutam«mte lnnooua amau.111rr1a del b.e-v1t11r1 ..... e c)el,p_roduttorlP . . - . (Nola dflla CIUTIOA):· briachezza molesta e ripugnante, ovvero per delitto commesso in istato di ubbriachezza. * * * Avranno queste ·disposizioni di legge qualche salu- tare effetto? Se dobbiamo prender norma dai risultati ottenuti in altri paesi, dovremmo sperarlo Leggevamo in qnest.i giorni nei Dr,cuments du p1·ogrès (~ingno 1913) che, in quelle regioni della Nuova Zelanda dove furono Roppresse le licenze per vendita di alcoo– lici, scemarono i reati e le contravvenzioni. .La circo– scrizione di Masterdon, piccola città di un distretto agricolo, ci offre in proposito questo eloquente spec– chietto: Ultimo anno Dopo soppresse In cui CONDAN~E fu autorizzata le licenze la vendita. per di j\lcool 1909 Ì910 I 1911 ---- --- Ubbriacbezza 28, 41 26 Vagabondaggio. 25 2 1 Proposte cscene 21 2 5 Furto 44 .8 6 Oltraggi al pudore Distruzione della proprietà 3 altrui. . .... 5 1 1 Resistenza all'autorità 12 Si notò inoltre gran differenza, in fatto di crimina– lità, fra le circoscrizioni che autc,rizzano e quell.é in cui è vietato lo spaccio dell'alcool. In queste ultime diminuirono pure notevolmente le domande di sus– sidi di beneficenza, a'umentarono i depositi a rispar– mio e gli affari commerciali. * * * , Ma non basta una discreta legge, dcivè · manchi la propaganda nelle masse operaie, fatta d'ai lavoratoi-i stessi, sopratutto con l'esempio. Ancora, pur troppo, i primi miglioramenti economici delle classi operaie vanno a finire in buona parte al– l'osteria. Uno studio compiuto da D. Webb, nello .Stàtistical jou1·nal (gennaio 1913), .sul rapporto tra i salari ·e il è.onsumo di alcoolici in Inghilterra, constata quanto segue: . Nel periodo dal 1862 al 1875-76 i salari salirono ra– pidamente, nella proporzione media annua del 2 per cento, e il consumo medio annuo dei liquori aumentò del 4,4 per cento, ,quello della birra del· 3,1 per cento, è quello del vino del 7,3 per cento; nella decade suc– cessiva, sino al 1885 -86, i flalari rimangono quasi stazionari, aumentando del 0,1 per cento, e il com– :::::.a:ciodei liquori scema del 1,7 per cento, quello della birra del 1,4, e quello del vino del 3,2; nel periodo seguente, che va fino al 1899, i salari risalgono del 2 per' cento all'anno, e il consumo sale, rispettivame1;1te, del 2;4, 2.2• e 1,8. per cento; finalmente nell'ultima de– cade, 1900-1910, i salari subiscono una depressio)le del 0,1 per cento annuo,. e il consumo dei liquori dim!nui– sce del 2,3 per cento al 1905, e del 4,2 per cento al 1910, quello della birra riel 1,3 per cento 'al 1909, e quello del vino del 4,0 per cento al 1908, e. del 3,5 al 1909. Non è intuitivo che i divieti legislativi e la p'ropa– ganda. antialcoolista non bastano ad auo·ntanare dal grappi.n·o, dal litro e dal fiasco gli operai se non si desta in questi una più elevata coscienza di uomini, di cittadini, di socialisti, che permetta loro di perce– pire questo principio assiomatico: che l'emancipazione, còmpito storico della classe proletari.a, non principierà ad attuarsi, lìnchè una parte di. e·ssa annegherà nel- 1' alcool l'intelligenza, la sola facoltà ·che distingue l'uomo dal bruto. Questo l'organizzazione operaia in alcuni paesi. ba già compreso, nei momenti -di battaglia, vietando ai suoi membri l'uso dell'al_cool dur!l,nte gli sciop'eri. Nella ri ,roluzione d.-1 1905 in Finlandia, durante lo sciopero, il divi'eto dell'alcool ·fu as~oluto. Tutti gli spacci erano chiusi,· rl!-rissimi gli ubbriachi, scomparsa la delin– quenza. Nel recente sciopero generale Il.al Belgio, assoluto

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